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Autore: esvree    20/06/2014    3 recensioni
Questa sezione è “Romantico” e dovrebbe parlare d’amore. Ebbene, è quello che farò. Ma questa storia è diversa dalle altre. Parlerò di una grandissima e bellissima forma d’amore che forse nessuno, qui su EFP, nella sezione dell’amore, ha mai scritto (correggetemi se sbaglio): la fedeltà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Guardo la mia pazza famiglia.
Ha appena mangiato e ora si riposa, prima di andare via di nuovo.
Quella che è la madre sta seduta, con uno di quei cosi che chiamano cellulari in mano. Non ho mai capito a cosa serve, ma sembra che ci tengano molto.
Il maschio Alfa della famiglia dorme, disteso su una specie di cuccia di legno. Sembra scomodo.
Il ragazzo, quello che mi fa correre tantissimo, si sta arrampicando sopra in un albero.
La ragazza, in disparte, mi guarda.
Ricordo la prima volta che ci siamo incontrati.
Quel giorno mi ha cambiato la vita. Ero con mia madre e i miei fratelli, e qualcuno ci aveva svegliato. Era già successo un paio di volte, e qualcuno se ne era andato. Ma comunque era bello vedere nuove persone, ci coccolavano e ci facevano tutte delle moine. Schizzammo fuori dal garage, di corsa. Erano loro. Ci presero in braccio, felicissimi. Parlavano con la signora che ci dava da mangiare, non so cosa avessero detto, non conoscevo il loro linguaggio, non l’ho mai capito.
Il ragazzo mi aveva guardato a lungo e poi mi aveva preso. Non so cosa ci trovasse di bello in me, ero il più brutto di tutti, intorno agli occhi ero spellato.
Lei invece aveva preso la mia sorellina.
Mi ricordo che l’avevo guardata con interesse. Era più piccola degli altri. Era un cucciolo.

Poi avevano scelto me, e mi avevano portato via dalla mia famiglia.  Ed erano diventati loro la mia nuova famiglia, così diversa e così bella.
Mi hanno fatto scoprire il mondo, fatto di cose belle o brutte, come le montagne, il mare, i prati sconfinati, le corse, le nuotate, ma anche il dolore, l’amore, la fedeltà.
 

Si avvicina e, come è solita a fare, mi dà un bacino sul muso. Io ricambio. Gli altri se ne vanno, salutandoci. “A lavorare”, dicono.
La ragazza parla.
Crede che io non possa capirla.
Parla di cose belle o cose brutte, si confida con me.
Parla, e i ricordi la fanno sorridere, o piangere.
E in questi casi vorrei avvicinarmi a lei, farle ritornare il sorriso.
Ma non posso.
 
Sono solo un cane. 




Angloetto: lo so, lo so, l'angolo autrice rovina tutta la "poesia" della storia, ma preciso per chi ha frainteso: se ho messo questa storiella nel genere romantico non è perché voglio criticarlo, no, ma perché secondo me la fedeltà è la forma di amore più grande che i cani ci possono dimostrare.
  
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