Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Strawbana    20/06/2014    2 recensioni
[Dedicata a Yissis per il suo compleanno]
Kageyama sospirò, guardando fuori dalla finestra della sua camera d’ospedale: non c’era l’ombra di una nuvola in cielo ed il sole brillava in tutto il suo splendore. “Proprio un giorno perfetto per festeggiare un compleanno” pensò sarcasticamente l’uomo.
Kageyama Reiji non aveva mai dato molta importanza al giorno del suo compleanno: non festeggiava, non diceva a nessuno la sua data di nascita, a malapena se la ricordava lui stesso. Per lui il giorno del suo compleanno non aveva alcuna importanza, peccato che le persone che gli erano care non la pensassero allo stesso modo...
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jude/Yuuto, Kageyama Reiji, Paolo Bianchi/Fideo Ardena, Rushe/Lassie
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A perfect day for a birthday~

 

Kageyama sospirò, guardando fuori dalla finestra della sua camera d’ospedale: non c’era l’ombra di una nuvola in cielo ed il sole brillava in tutto il suo splendore. “Proprio un giorno perfetto per festeggiare un compleanno” pensò sarcasticamente l’uomo. Già, quel giorno lui compiva la bellezza di cinquantacinque anni e stava trascorrendo il suo compleanno bloccato in un letto di ospedale. Ma la cosa in fondo non lo infastidiva più di tanto: aveva seriamente rischiato di non raggiungerli quei cinquantacinque anni, era vivo per miracolo e quello gli bastava. Poi lui non era propenso a festeggiare i suoi compleanni, non lo faceva da molto, moltissimo tempo: dopo la prematura scomparsa dei suoi genitori nessuno si era interessato più di tanto a lui, figurarsi al suo compleanno! L’uomo sospirò più profondamente, ripensando al suo primo compleanno passato da solo: nessun regalo, nessun dolce, nemmeno un “tanti auguri, Reiji!”. Quel giorno si era reso conto di essere davvero solo al mondo ed aveva passato tutto il giorno a piangere. “Già, non ci può essere un compleanno peggiore di quello…” pensò Kageyama, sdraiandosi meglio tra le morbide coperte del suo letto. Da allora aveva cercato in tutti i modi di dimenticare la data del suo compleanno: non la diceva mai a nessuno e se l’era dovuta persino scrivere su un bigliettino per ricordarsela quando era strettamente necessario. Voleva dimenticare i momenti in cui aveva avuto una famiglia, gli attimi in cui non era stato completamente solo: in fondo come può soffrire la solitudine qualcuno che è sempre stato solo? Reiji voleva diventare così, almeno il suo dolore si sarebbe placato, e per un lungo periodo di tempo ci era anche riuscito, fino a quando non entrò Kidou Yuuto nella sua vita. Il suo allievo, da piccolo, era un gran ficcanaso e non perdeva occasione per frugare nelle cartacce del suo Sosui sperando di trovarci qualche informazione interessante. Un giorno il bambino mise le mani sul fogliettino su cui Reiji aveva appuntato la data del suo compleanno e subito chiese al suo maestro: -Sosui, cosa significano questi numeri?-. L’uomo guardò per un attimo il fogliettino, inespressivo. -È il giorno in cui solo nato- rispose, con tutta la calma del mondo. Il piccolo Yuuto guardò turbato il fogliettino. -E perché se l’è segnato?- -Perché così non rischio di dimenticarmelo- rispose subito l’adulto, continuando a non mostrare alcuna emozione. Il turbamento del bambino aumentò. -Come si può dimenticare la data del proprio compleanno?- Kageyama guardò Kidou, che in quel momento prestava troppa attenzione al foglietto per notarlo: era solito zittire chiunque curiosasse nei suoi affari privati il prima possibile, ma Yuuto era solo un bambino e lui non si sentiva a suo agio a trattarlo in quella maniera un po’ brutale. -Quando non festeggi il tuo compleanno diventa solo una data come tutte le altre e finisci per dimenticarlo-. Kidou alzò finalmente gli occhi sull’adulto, sinceramente stupito: non aveva mai sentito di qualcuno che non festeggiasse il suo compleanno, gli sembrava qualcosa di impossibile. -Ma perché non lo festeggia?-. Kageyama sospirò, tutte quelle domande stavano iniziando a pesargli. -Perché a nessuno interessa il fatto che io sia nato quel giorno, non interessa nemmeno a me- -A me interessa!- disse il bambino, alzandosi da terra e prendendo per mano il più grande -Il giorno del suo compleanno mi impegnerò a farle gli auguri ed un regalo!- Reiji osservò scettico il sorriso sincero del bambino: non dubitava tanto della sua buona fede, più che altro della sua memoria, ma non voleva deluderlo, quindi decise di chiudere la conversazione nella maniera più neutrale possibile. -Fa come vuoi- gli disse, e Kidou fece davvero quello che voleva: il giorno del compleanno di Kageyama si presentò nello studio del suo maestro con un bigliettino d’auguri ed un regalo fatto a mano, stupendo non poco Reiji, che dovette ammettere che il suo allievo era davvero un piccolo prodigio in molti più campi di quanti immaginava. Ed anno dopo anno Kidou continuava a mantener fede alla sua promessa, presentandosi ogni anno con degli auguri ed un regalo che diventavano sempre più formali e raffinati man mano che cresceva, ma non per questo meno graditi da Kageyama, che iniziò a ricordare la data del suo compleanno. Però quell’anno non avrebbe ricevuto nessun augurio o regalo: Kidou era lontano, in Giappone, ed in più credeva che il suo Sosui fosse morto. Reiji sospirò: Yuuto gli mancava, gli mancava davvero tanto, ma non poteva riavvicinarsi a lui. Garshield era ancora in giro, anche lui lo credeva morto e, se fosse venuto a sapere che il suo sottoposto traditore era ancora vivo, si sarebbe affrettato a metterlo a tacere per sempre, usando magari lo stesso Kidou come esca per attirarlo in chissà quale diabolica trappola. Kageyama si era ormai rassegnato all’idea che non avrebbe potuto rivedere il suo caro allievo molto presto, ma la cosa era resa meno dolorosa dalla presenza in Italia di Rushe e Fidio che lo venivano a trovare praticamente ogni giorno, distraendolo dalla sua solitudine. Ma nemmeno Rushe e Fidio gli avrebbero fatto gli auguri quel giorno: a parte il fatto che non sapevano la data del suo compleanno,  Fidio era partito quella mattina per un ritiro con la sua squadra e Rushe avrebbe passato la giornata in un altro ospedale per fare un checkup medico completo. Reiji brontolò rigirandosi nel letto: anche se non voleva ammetterlo, un po’ soffriva per quella situazione e desiderava un minimo di attenzione. Era arrivato a sperare che almeno l’infermiera che si occupava di lui gli facesse gli auguri, in fondo lei aveva accesso ai suoi dati clinici, data di nascita compresa. Dopo aver passato qualche altro minuto a fissare il giardino dell’ospedale sospirando, Kageyama udì bussare alla porta della stanza e si girò, trovando l’infermiera ritta sulla porta con una torta in mano. Vedendola, l’uomo si mise a sedere, sorpreso ed un po’ turbato: certo, aveva legato bene con quell’infermiera, era probabilmente l’unica persona in quell’ospedale con cui scambiava qualche parola amichevole e trovava piacevole l’idea di ricevere degli auguri da lei, ma una torta? Gli sembrava un po’ eccessivo. Ma proprio nel momento in cui Kageyama aveva aperto bocca per chiedere spiegazioni, da dietro la donna spuntarono Fidio e Rushe che urlarono in coro “Sorpresa!” prima di gettarsi sul letto ad abbracciare Reiji. L’uomo rimase paralizzato per un attimo: era tutto vero o stava sognando? Gli ci vollero una manciata di secondi ed una ginocchiata sugli stinchi da parte di Fidio per convincersi che quello non era un sogno e subito ricambiò calorosamente l’abbraccio dei due ragazzi. -Rushe, Fidio, voi due non eravate impegnati oggi?- chiese l’uomo una volta che si fu separato dall’abbraccio. I due ragazzi ridacchiarono con aria complice. -Le abbiamo detto delle piccole bugie. Non si è arrabbiato, vero Oji-san?- disse la bambina con la sua solita espressione innocente, ma un po’ timorosa, sinceramente preoccupata che Reiji potesse essersi arrabbiato. -Visto che lei non ci ha detto che oggi era il suo compleanno noi ci siamo organizzati per farle una sorpresina- continuò Fidio, sorridendo in una maniera che fece intuire a Kageyama che era lui la mente dietro quella sorpresa. -Oh, e come siete venuti a sapere che oggi era il mio compleanno?- Chiese l’uomo, senza scomporsi più di tanto. -Gliel’ho detto io, spero che la cosa non le abbia dato fastidio- rispose l’infermiera, che nel frattempo aveva poggiato la torta sul tavolinetto che Reiji usava per consumare i suoi pasti. -L’idea di farle passare un compleanno tutto solo rinchiuso in un ospedale mi rattristava un po’, quindi mi sono presa la libertà di avvisare i suoi piccoli amici e di organizzare con loro una festa a sorpresa-. Kageyama le sorrise appena e le fece un cenno di gratitudine prima che Rushe sgusciasse via dalle sue braccia e spingesse verso di lui il tavolino con la torta. -Guardi Oji-san, questa torta l’ho fatta io con l’aiuto della mamma!- disse la bambina, piena di entusiasmo. -Su, l’assaggi. Voglio sapere se le piace o meno!-. Reiji ridacchiò, divertito dall’eccitazione della piccola. -Oh, ma non so se il dottore mi da il permesso di mangiarla- rispose l’uomo, facendosi desiderare. L’infermiera ridacchiò a sua volta e gli fece l’occhiolino. -Diciamo che il dottore non verrà a sapere di questa sua piccola scappatella- disse, prima di tagliare una fetta di torta per ognuno dei presenti. Per un attimo calò il silenzio, mentre tutti assaggiavano la torta, poi di nuovo la camera si riempì di chiacchiere gioiose. –Oh Rushe, è davvero buonissima! Sei davvero brava!- Trillò l’infermiera, contenta. La piccola arrossì, imbarazzata da quelle lusinghe. -È merito della mamma, senza di lei non sarei mai riuscita a farla. A lei piace, Oji-san?- Chiese speranzosa la bambina, con gli occhi fissi sulla persona che stimava di più al mondo. -È deliziosa, ti ringrazio- disse Kageyama, accarezzando la testa di Rushe e sorridendo dolcemente, rendendo la bimba più che felice. -Ora è il turno del mio regalo!- Si intromise Fidio, schioccando un bacio sulla guancia di Reiji e porgendogli un pacchetto. L’uomo lanciò un’occhiataccia al ragazzo, pulendosi appena la guancia prima di prendere il pacchetto ed aprirlo lentamente. All’interno Kageyama trovò una custodia che conteneva un paio di occhiali da sole nuovi di zecca e dall’aria decisamente costosa: era un modello diverso da quelli che indossava a Liocott Island e non assomigliava nemmeno al modello che usava quando era in Giappone, erano degli occhiali più sportivi, ma allo stesso tempo sobri. -Ho notato che lei indossa sempre degli occhiali da sole e visto che i suoi si sono rotti durante l’incidente ho pensato di regalargliene un nuovo paio- disse Fidio, lievemente imbarazzato. Reiji sorrise, chiudendo la custodia: Fidio aveva sempre un occhio di riguardo nei suoi confronti e cercava sempre di soddisfare al meglio le sue esigenze, non importava quanto questo venisse a costare. L’uomo un po’ si vergognava di venir viziato in quel modo da un quattordicenne, ma in fondo gli era profondamente grato per tutte le attenzioni che gli mostrava. –Grazie Fidio, è un regalo davvero gradito- disse Reiji prima di ricambiare il bacio che gli aveva dato il ragazzo sulla guancia in segno di gratitudine. Subito dopo Rushe tornò ad arrampicarsi sul letto di Kageyama. –Ne, Oji-san, oggi è una splendida giornata. Che ne dice di fare una passeggiata in giardino?- L’uomo annuì e l’infermiera si procurò subito una sedia a rotelle per accompagnarlo, mentre Fidio e Rushe iniziavano a discutere su quale angolo del giardino fosse il migliore per giocare a calcio e mostrare al festeggiato i loro miglioramenti in quello sport. Una volta in ascensore Reiji chiuse gli occhi e sospirò soddisfatto: sì, quello era proprio il giorno perfetto per festeggiare un compleanno, forse il più bello che lui avesse mai festeggiato.

 

~~~~~~~~

Angolino rotondo

Ah, il venti di giugno… Un giorno speciale, non c’è che dire! Stasera gioca l’Italia, si spera in un’altra vittoria mentre i maturandi iniziano a godersi un weekend di riposo prima di concludere il loro percorso di scuola superiore con la terza prova e la prova orale. Già, quest’anno il venti di giugno è una data speciale un po’ per tutti per un motivo o per l’altro, ma per me questo giorno è tre volte più speciale. La mia famiglia è sempre stata strana per i compleanni,  ce li ritroviamo tutti raggruppati uno dietro l’altro. Il mio per esempio cade il giorno prima di quello di mio zio ed il giorno dopo quello di un mio procugino. Ma il venti di giugno? Beh, questo è un giorno proprio speciale: per prima è nata la mia mamma, che oggi raggiunge la fantastica quota di cinquant’anni e si è trovata in casa la figlia universitaria che non pensava di vedere per questo compleanno a causa degli esami.  Poi, un bel po’ di anni dopo, uno dopo di me per la precisione,  in questa data nasceva la mia migliore amica, beta reader e compagna di tante avventure, nonostante ci conosciamo relativamente da poco ed una ragazza discretamente fortunata visto che, pur affrontando la maturità, si ritrova col giorno del suo compleanno libero da esami, così può trascorrerlo con le persone a cui tiene di più e per ultima, ma non meno importante, in questa data e nata Sissy quel peperino con cui parlo da sì e no due mesi ma che non posso adorare, dolce e simpatica com’è. Questa one-shot è dedicata principalmente a lei, ma in fondo è dedicata un po’ a tutte e tre. Vi voglio bene ragazze, vi auguro un buon compleanno ed un anno pieno di felicità e successi in ogni campo!

Grazie a chi sia arrivato a leggere fino a questo punto, voglio bene anche a te e ti auguro una giornata ed un’estate fantastica.

A presto,

-Lau ° 3 °

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Strawbana