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Autore: fireslight    20/06/2014    4 recensioni
{Flashfic, 12O words|Daenerys!centric|Angs, Introspective}
Infanzia, famiglia, affetto, ciò che Daenerys non ha mai avuto.
•Fratello. «No, non Viserys. Rhaegar.» il vento coglie quelle parole colme di riverenza per un fratello che non ha mai conosciuto.
•Madre. Darebbe via tutto ciò che ha conquistato, pur di avere accanto a sé sua madre.
•Sorella. Missandei ha la voce delicata di un usignolo.
•Marito. Quando pensa a ciò che ha perso, rivede il sorriso di Drogo.
•Figli. Sente il peso di una creatura che è fuoco fatto carne sulla spalla.
•Casa. Ha conquistato Astapor, Yunkai, è regina di Meeren, ma abbandonerebbe tutto, pur di tornare a casa.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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     Moments that flee like the leaves flee in the wind.
 
 
 
Fratello.
Quando ripensa ai tempi andati di cui Viserys amava parlarle tanto, Daenerys sospira, reprimendo la nostalgia.
Non ha rimpianti, solo un pensiero che le impedisce di dormire serenamente la notte.
«Ser Barristan.» sa, ormai, di chi potersi fidare e di chi no.
«Mia regina?»
«Parlami di mio fratello.» Daenerys sospira, poggiandosi alla balaustra dell’immensa piramide di Meeren. I lunghi capelli diafani dei Targaryen le sfiorano dolcemente la schiena, simili alle onde che s’infrangono sulla riva del mare.
«Il principe Viserys..» la voce del cavaliere è atona.
Daenerys sorride senza voltarsi, osservando la Baia degli Schiavisti.
«No, non Viserys. Rhaegar.» sussurra, ed il vento coglie quelle parole colme di riverenza per un fratello che non ha mai conosciuto. «Parlami di Rhaegar.»
 
 
Madre
A volte, Daenerys si chiede come ci si debba sentire ad avere una persona amica al proprio fianco, che non sia un’ancella o un cavaliere.
A volte, Daenerys darebbe via la sua corona dorata, tutto ciò che ha conquistato, pur di avere accanto a sé sua madre.
La madre che non ha mai conosciuto, che è morta per darla alla luce, fra tempesta e sale, fuoco e sangue.
«Mia madre era felice, il giorno delle sue nozze?»
Ser Barristan la guarda, vede in lei una donna forte, vede una regina.
«Perdonatemi, mia signora, ma la lady vostra madre pianse, il giorno delle sue nozze.»
Daenerys sorride, rassicurata dalle parole del cavaliere.
«Pianse di gioia?»
«Di dolore, mia regina. Di dolore.»
 
 
Sorella
Certe notti fatica ad addormentarsi, e allora, Daenerys preferisce avere qualcuno con sé.
Missandei è gentile, dolce, Daenerys rivede in lei quello che non potrà mai più riavere neanche se lo volesse.
«Parlami della tua casa.» le sussurra, carezzandole i capelli scuri.
In lei vi è nostalgia, qualcosa che Daenerys riconosce, perché la prova ogni giorno, quando pensa a quel concetto astratto che è l’Occidente.
«Naath è un’isola bellissima,» Missandei ha la voce delicata di un usignolo, «le spiagge sono di sabbia bianca, il mare così cristallino da vederne il fondo, le foreste verdi e rigogliose.»
Sorride, Daenerys, pensando al fatto che Naath è come Westeros, è la casa che Missandei ha perduto, la casa da cui lei è fuggita.
 
 
Marito.
Quando pensa a ciò che ha perso, Daenerys rivede il sorriso di Drogo, gli occhi di suo figlio Rhaego.
Da bambina, era affascinata dalle storie che suo fratello le narrava, dai matrimoni dei Targaryen tra fratello e sorella.
Adesso, quando pensa alla fine che avrebbe fatto, − la fine di sua madre, lacrime nel giorno di un lontano matrimonio − Daenerys capisce che Drogo è stata la sua fortuna, un destino dal retrogusto amaro che mai avrebbe immaginato per sé.
«Ho avuto un figlio, ser Barristan. Te l’ho mai detto?»
L’espressione del cavaliere è incerta, non vuol risvegliare antichi dolori. «No, mia regina.»
La voce di Daenerys è colma di tristezza. «Una maegi me l’ha portato via. Si chiamava Rhaego.»
 
 
Figli
Dopo trecento anni dalla venuta di Aegon il Conquistatore, Daenerys vede i draghi di cui tanto aveva sentito parlare.
È nuda, tra le ceneri di una pira sacrificale, ma non ha freddo, è nata dalla tempesta.
Le sue non sono vuote parole, non come quelle di Viserys, ucciso da una colata d’oro fuso; è viva, sente il peso di una creatura che è fuoco fatto carne sulla spalla, ali nere e fuoco dorato le sfiorano la pelle; non è sola, è la vedova di un guerriero, regina di un continente sconosciuto.
Rinasce dal fuoco come una fenice dalle sue ceneri, non più sola al mondo, senza casa e senza affetti, rinasce come regina.
«Fuoco e sangue.» sussurra, promessa di giustizia.
 
 
Casa
Ha passato anni a scappare da una città all’altra, sempre nella paura, mai al sicuro. Ricorda la casa dalla Porta Rossa a Braavos, le sue stanze accoglienti; ricorda tutto e niente, Daenerys, perché sa che certe cose sopravvivono solo tramite i ricordi, e lei non vuole dimenticare. Rivede ogni giorno il palazzo di Illyrio a Pentos, il mare Dothraki, la Desolazione Rossa, − ha davvero creduto di poter morire lì, − rivede Qarth, la città più bella mai costruita a memoria d’uomo.
Ha conquistato Astapor, Yunkai, è regina di Meeren, eppure darebbe via ogni cosa, lascerebbe tutto pur di ritornare in Occidente, in quei luoghi così meravigliosi di cui leggeva da bambina; abbandonerebbe tutto, Daenerys, pur di tornare a casa.











Note dell'autrice.
Bene, direi che qualcosa su Daenerys dovevo scriverla, assolutamente.
Premetto che non è fra i miei personaggi prefetiti, ma l'ammiro molto, l'ho ammirata sin dall'inizio perchè contrariamente a ciò che dicono gli haters è una donna forte, al pari di Cersei o di Catelyn. Che poi quello per Daenerys o Cersei è amore e odio, è amore e odio anche per me, sappiatelo. 
Dunque, che dire, avrei apprezzato molto, ma davvero tanto, un confronto tra Rhaegar-Dany, perchè sono gli unici due Targaryen sani di mente, precisiamo, Viserys è un caso a parte, non che non lo sopporti, attenzione.
Niente, spero che queste flashfic, un pò più di semplici drabble, possano piacere e come al solito, sarei davvero felice se mi lasciaste un commento, un'impressione, qualsiasi cosa, ne sarei contenta.
Alla prossima, 
fireslight.
 
  
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