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Autore: Fabbricante Di Sogni    20/06/2014    2 recensioni
|| 1515 parole | One Shot | Introspettivo | Kageyama centric | Happy birthday Sissy! ||
Mi sono buttata questa volta su un testo che vede come protagonista Kageyama, si parla principalmente di tutti gli sguardi a cui si è sentito vicino nel corso della sua esistenza, e che a un certo punto ripercorre come per assaporarne meglio la consistenza.
Dal testo:
“Non si parla di un gesto, o di un’azione magari.
Solo occhi, solo sguardi.
E dire che ne hai visti così tanti, dagli spensierati e ingenui occhi castani a quelli più chiari e trasparenti.”
Dedicata alla mia Sissy che oggi compie quindici anni! :) Spero ti piaccia!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kageyama Reiji, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Looks

Pare incredibile afferrare che qualcosa di astratto abbia avuto un impatto tanto decisivo nella tua vita.
Non si parla di un gesto, o di un’azione magari.
Solo occhi, solo sguardi.
E dire che ne hai visti così tanti, dagli spensierati e ingenui occhi castani a quelli più chiari e trasparenti.
Ogni sguardo ti è rimasto impresso, ma non imminente, solo come se disegnato a matita, una riga leggera, che lascia trasparire le emozioni, se pur da uno strato superficiale.
Non che tu non li abbia saputi interpretare o qualcosa del genere, hai solo deciso di tralasciarli, ignorarli perché non li ritenevi sufficientemente importanti.
Anche con lui credevi fosse possibile fare la stessa cosa.
Invece che a matita i suoi occhi sono disegnati indelebilmente nella tua memoria, e lì vedi, ogni volta che fai qualcosa, ogni istante che rifletti a qualche nuova e sofisticata strategia.
Sembra che ti siano accanto, di nuovo.
Sembra che sia lì e ti osservi con quell’espressione responsabile e disarmante.
E non si parla di un paio di occhi qualunque, ma più specificatamente dei suoi occhi, non di un celestiale azzurro, non di un deciso castano.
Ma di un rosso sangue, che solo a vederlo ti sembra impossibile, perché non si può considerare né intenso né trasparente, perché ti da quella sensazione spogliante, che mette in risalto unicamente i tuoi difetti. Perché sono sì occhi seri, ma allo stesso tempo contengono l’ingenuità di chi ha visto il mondo crescere attorno a sé troppo in fretta.
Ti sono sempre piaciuti quegli occhi, ma sentivi che in questo stranamente restava qualcosa di sbagliato. Non potevi guardarli senza esserne influenzato, anche da dietro delle sottili lenti nere che incorniciavano il tuo viso scuro.
E li guardavi, sentivi di dipendergli quasi, perché eri disposto a fare qualsiasi cosa pur di sciogliere quella strana catena cremisi che vi si celava, sempre. E non riuscivi più a pensare, era impossibile farlo con tranquillità sotto il suo sguardo. Indecifrabile, tanto da chiederti notte e giorno un significato da attribuire a quei occhi, un solo motivo di nascondere la persona che c’era dietro, lasciandoti in un alone di mistero carico di supposizioni. Era tanto coinvolgente, quella sensazione, che ti lasciava spiazzato, tanto da decidere di eleminarla per evitare di farne una dipendenza.
E non capivi.
Non sei stato in grado di cancellare quel suo sguardo dalla tua mente, non tanto per l’intensità che esso comportava, ma per il rapporto di strana fiducia che si era instaurato con la persona che lo portava.
Quella persona, che nonostante avesse posto il suo “tutto” nelle tue mani, ha avuto la forza di sottrarsi alla tua influenza lasciandoti un senso di vuoto.
Un posto che lui stesso aveva levigato e creato dentro le tue convinzioni, ampliandolo senza che tu te ne rendessi conto, creando quel rapporto strano, un rapporto che implicava che tu suggerissi la prossima mossa e lui la seguisse alla cieca.
Se ci pensi solo un secondo, senti che non ti è mai servito il suo aiuto.
Lo dici per orgoglio, perché ne sei convinto, perché non credevi di essere ancora in grado di tenere a qualcuno, e non riesci a capacitarti che alla fine lui com’è venuto se ne andato.
Entrando nella tua vita come un caldo sentimento rosso, uscito con la stessa rapidità con cui aveva fatto il suo accesso, lasciandoti dentro molto di più di quello che aveva dato.
Strano è stato il vuoto che hai sentito subito, mancava qualcosa un pilastro su cui avevi fatto affidamento da molto, troppo tempo.
Provare a rimpiazzarlo? Si fa così di solito, una volta che un gioco si rompe o non funziona più se ne acquista uno nuovo, e via dicendo…
Così da prima Terumi i cui occhi se pur ugualmente rossi non si potevano certo reputare uguali all’intensità di emozioni un po’ distorte che i suoi contenevano. Quel rosso era quasi incorniciato di un insolito manto di egocentrismo sicuro di se. Costruito per poi crollare e saper rialzarsi, un rosso che è la fiducia in sé, una fiducia che come un fuoco non si spegne mai, se pur flebile, continua a bruciare di speranza in un nuovo se.
Fin troppo.
Poi venne Akio, forse più simile a te di quanto tu avessi immaginato, ma nulla a che vedere con il rapporto che c’era prima, uno scambio. Poco nulla. E quell’azzurro grigio che d’indifferenza copriva i suoi sguardi non era nulla al confronto del suo rosso carico di emozioni, tanto forti e intense da non saperle esprimere a parole.
Eppure avresti anche potuto scoprire la forza che si nascondeva in quei colpi di fumo pieni di rabbia che gli celavano l’anima in un manto indifferente di nebbia.
Rabbia giustificata, perché come te aveva i suoi motivi per essere diventato tale, ma come sai, quando due persone sono ugualmente indisponibili a entrare in contatto con il mondo esterno procedono paralleli su due strade eguali senza mai incrociarsi, o per lo meno, incrociandosi per brevi tratti che non lasciano nulla.
Solo uno scambio di favori, un usarsi reciprocamente.
Poi Demonio, quel passo che nella tua scala verso il rimpiazzarlo aveva forse segnato il punto più folle. Sei perfino arrivato al creare un qualcuno di profondamente identico a lui, sia esteticamente sia strutturalmente.
Sopprimendo quasi la sua personalità, non essendo in grado di accettare qualcosa che gli fosse diverso.
Non hai nascosto a lungo però quei occhi trasparenti bramanti di sognare, quei occhi che vivono per la realizzazione dei propri sogni, un paio di occhi che nonostante tutto ancora ci credono.
Perché non è possibile celare lo sguardo di un sognatore, anche se dietro un paio di lenti. Perché non era questo essere se stesso, e perché non lo rendeva libero, e un sognatore in primo luogo, ha la necessità di essere libero, se non con anima e corpo almeno con lo sguardo. Deve esprimersi e mostrarsi agli altri per quello che è, dare vita alle sue emozioni e mostrare tutta la sua profondità.
Per quanto però gli assomigliasse non sei stato in grado di cancellare tutto quello che c’era dentro di lui, forse per la sua grande e forte volontà flessibile e adattabile, oppure perché in fondo sapevi che anche creata una persona uguale a lui non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Due occhi verde bosco ti hanno incontrato in questo periodo.
Due occhi che hai voluto salvare dall’opacizzazione della cecità, occhi grandi che hanno ripreso vita anche grazie a te, è che ti hanno quasi dimostrato che anche tu hai un anima, che anche tu porti un cuore.
Non ci speravi più, eri letteralmente caduto nello stereotipo che gli altri avevano di te stesso, non essendo più in grado di risollevarti, è stata proprio il salvare lei, Rushe, che ti ha riportato alla mente quell’umanità che ormai eri convinto di aver perduto per sempre.
Perché rivedere quei suoi occhi così giovani vivi, vedere con che accuratezza quello sguardo posarsi su tutte quelle cose che fino a prima reputavi “insignificanti” e sentirgliele classificare come “belle” è stata forse la svolta che ti ha cambiato ancora.
Dandoti la consapevolezza di aver fatto del bene, di essere anche se in piccola parte nel giusto, di aver in qualche modo colmato quei sensi di colpa che da anni ormai galleggiavano ambigui nella tua testa.
E infine l’azzurro, quel blu chiaro che è Fideo, quel colore intenso che ti da subito sicurezza, che ti fa presente che siete simili, e come non si può vedere la luce in una persona che senza che tu abbia fatto nulla ti si pone automaticamente affianco.
Non inconsapevole delle tue colpe.
Non in cerca di una persona da poter sfruttare a proprio vantaggio.
Ma alla ricerca di qualcuno che sia capace davvero di capire.
I suoi occhi sono azzurri, ma non un colore qualsiasi, quel azzurro scuro che non scivola via trasparente lasciando ogni problema al caso, ma quel azzurro intenso che solo a vederlo ti senti subito rincuorato di forza celeste, perché ti è normale fidarti, e anzi, la reputi quasi una cosa scontata.
Perfino per te che ormai già da tempo non davi certezze fisse a nessuno, ed è stato lì che hai capito veramente.
Hai finalmente accettato il fatto che non si potesse sostituire Kidou Yuuto, ma che nonostante tutto questo fosse egualmente importante, un pezzo della tua vita che non si può scordare, un frammento che non ha dimenticato nulla di te.
Ma che ha deciso di intraprendere un’altra strada, anche se diversa, dalla tua, una persona che nonostante sia passato tempo ti chiama ancora “comandante” come quando da piccolo gli suggerivi come restare in piedi o dribblare gli avversari.
E non è cambiato nulla, niente, eppure ne è passato di tempo.
E non hai mai smesso di imparare, che non si vive solo di nero o di bianco, ma nella metà dei grigi.
Che le persone nonostante tutto cercheranno sempre di scaricarti colpe che non ti meriti addosso.
Che a interpretare una parte si finisce solo per incrementare i pregiudizi su di se.
Che una persona può sempre cambiare, anche alla fine.
Vero Reiji Kageyama?


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:: Angolo della pazza fissata con le cornicette ::
Ora che mi sono tolta la soddisfazione andiamo avanti con l'angolo d'autrice u.u
Bene, inizio dicendo che ho scritto questa fic qualche giorno fa per il compleanno di Sissy, quindi gliela posso dedicare interamente, e perché oggi gente cara è il suo compleanno!
*inizia a gesticolare incitando i lettori per cantare "tanti auguri a te" ma nessuno la calcola*
Vabbe, io ci ho provato u.u
Allora, l'idea è quella di concentrare una volta tanto l'attenzione non più solo sulle azioni, pensieri e parole compiute dai personaggi ma anche sugli sguardi che questi hanno, ho cercato di includere tutte quelle persone che sono state accanto a Kageyama, e identificarne il pensiero troamite gli sguardi, ovviamente Yuuto ne resta sempre il prediletto u.u
Non sono sicura di aver fatto tutti i personaggi completi, ergo ho messo l'avvertimento OCC per sicurezza, e nulla, spero davvero che questa Fic ti sia piaciuta Sissy-chan! 
Ho lavorato molto sul fatto che mi avevi detto che ti era piaciuto il gioco di sguardi in "incontro" e ho cercato di integrarlo comprendendo anche tutti i tuoi personaggi preferiti, non sono sicura di esserci riuscita alla perfezione, quindi giudica tu :)
Penso sia tutto!
Tanti auguri!

Kisses 

y



 
  
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