Ciao a
tutti! Questa è la mia prima ff in assoluto, quindi non garantisco nulla! Premetto
che potrebbero esserci degli errori e se dovesse esserci qualcosa di poco
chiaro sarò felice di dissipare ogni dubbio!!
Inoltre mi
impegnerò a postare il più frequentemente possibile, perché so quanto è
irritante dover aspettare secoli per un capitolo nuovo!
Detto questo,
buon divertimento e buona lettura, e spero che mi recensirete in tanti!!!
Baci!!
*fatina_g*
Chapter
1: nuovi alunni e nuovi amici
La sveglia
iniziò a suonare,decretando l’inizio di venerdì,per fortuna l’ultimo giorno
della settimana in cui dovevo andare a scuola.
Aprii lentamente
gli occhi,spegnendo quell’aggeggio infernale.
“buon
giorno,Forks...Bella Swan a rapporto”,sì,con questo pensiero decisi che oggi sarebbe
sta una bella giornata.
Mi alzai,
mi diressi in bagno ed iniziai la preparazione mattutina. Mi piaceva truccarmi,
non in modo pesante,ma dal momento che riscuotevo abbastanza successo nel
gruppo maschile della scuola,volevo rendermi desiderabile.
Finito in
bagno, mi diressi al mio guardaroba,decisa a dare il meglio di me, optando per
un vestito di lana che arrivava a metà coscia con collo alto e largo,di un bel
marrone caldo,con stivali alti poco sotto il ginocchio.
Guardandomi
con occhio critico allo specchio,mi dichiarai soddisfatta,perciò mi diressi al
piano inferiore per fare colazione.
Mio padre,
Charlie, lo sceriffo di Forks,era già uscito e quindi mi dedicai ad un pasto
solitario. Non che fosse una novità, anzi era la routine.
Infatti,
mia madre Reneè aveva deciso,quando avevo tre anni di andarsene da lì
portandomi con sé.
A sedici,io
avevo deciso di tornare da mio padre,un po’ perché mi mancava un po’ perché Reneè
voleva seguire il suo nuovo marito,facendomi capire che non ero molto ben
accetta. Questa esperienza mi aveva segnata profondamente,tanto che ormai i concetti
di “amore” ed “eterno” erano, secondo me, su due rette parallele. E proprio per
questo che non mi legavo mai ad un ragazzo con un rapporto duraturo,non ero una
ragazza da una “botta e via”,solo che quando mi accorgevo che il tipo si
attaccava troppo,troncavo il tutto.
Venivo etichettata
con epiteti non molto carini,ma non ci potevo far niente,era nella mia natura, chiusa
ed introversa.
Con queste
considerazioni in testa,uscii nella nebbia caratteristica di Forks,inciampando
clamorosamente sull’ultimo gradino della veranda. La mia rinomata goffaggine.
Salii a
bordo del pick-up e poco dopo raggiunsi
Quella mattina
Angela mi raggiunse trafelata, non l’avevo mai vista così.
<<
Bella, volevo darti io la notizia,prima di Jessica!! >>
<<
cos’è successo? >>
<< sono
arrivati cinque ragazzi nuovi...>> << dall’Alaska!! >>
concluse per lei, Jess.
<< perché
mi devi interrompere sempre, Jess? >> la rimbeccò subito Angela.
Ma lei igorandola,
continuò.
<<
Bella, sono belli da far paura, dobbiamo tenerli lontani da Lauren, colpire
prima di lei e tirarli dalla nostra parte... >>
<<
Mio Dio, Jess, sembra che tu stia preparando una guerra! >> sogghignai.
Sempre
ridendo ci dirigemmo verso l’ingresso, e da ogni parte mi arrivavano stralci di
conversazione riguardanti i nuovi arrivati.
<<
la biondona fa la modella,di sicuro... >> << Edward, è il più figo,
chissà se è già impegnato... >> << il padre, è il nuovo chirurgo...
>>
Rinunciai a
capirci qualcosa, salutai le mie amiche e
mi diressi nell’aula di inglese. Subito, mi si fiondò addosso Mike, che
mi chiese:
<<
che facciamo domani sera? È sabato,dobbiamo uscire! >>
<<
qualche suggerimento? >>
<<
avevo pensato alla discoteca...per scatenarci!! >>
Avevo inteso
quale era la sua idea di “scatenarci!”, ovvero strusciarsi a me, sperando a
qualcosa di più di qualche bacetto sulla pista, e soprattutto di non essere
scaricato una settimana dopo. Illuso!
Però l’idea
della discoteca mi piaceva, così gli dissi che ne avrei parlato anche con le
altre, aggiungendo alla fine: << senza Lauren, che non ho voglia di farmi
uccidere con lo sguardo! >> Mike mi assecondò: << senza Lauren,
ricevuto! >>
Entrai in
classe e sedendomi al mio solito posto
mi persi tra i miei pensieri finché non sentii la sedia alla mia sinistra
spostarsi.
Mi girai
per vedere chi era destinato quel giorno a sedersi affianco a me e rimasi
interdetta. Mi trovavo davanti una ragazza - ma che dico? – un folletto di una
bellezza incredibile. Era piccola, minuta e con corti capelli neri, ma quello
che mi colpì di più furono i suoi occhi, incredibilmente dorati.
Iniziò a
parlarmi con una voce melodiosa, simile a quelle delle sirene delle favole:
<< ciao! Mi chiamo Alice Cullen, sono nuova! Mi sono trasferita qui dall’Alaska
con i miei genitori e i miei fratelli, perciò non conosco ancora nessuno,ma mi
piacerebbe farmi degli amici nuovi! >> aveva parlato ad una velocità
assurda, tanto che temetti di aver perso qualche passaggio. Mi guardò
perplessa,così per riprendermi, commentai: << hey! Mi hai confusa! riprendi
fiato! >> le sorrisi e lei rise di gusto. << Comunque io sono
Isabella Swan, ma ti prego chiamami Bella! Piacere di conoscerti, Alice!
>> continuammo a parlare anche a lezione iniziata, tanto il professore
non era minimamente interessato a noi, nonostante Alice fosse una nuova studentessa.
<<
cosa fate il sabato sera per divertirvi qua? >> mi chiese con curiosità.
<<
io e i miei amici avevamo pensato di andare nella discoteca locale. Puoi unirti
a noi, per loro non ci saranno problemi, anche perché, se vuoi, li potrai
conoscere oggi a pranzo. >>
<<
mi farebbe molto piacere conoscere i tuoi amici, solo che per domani sera non
so... >> rispose picchiettandosi con un dito affusolato il mento <<
perché mi dispiace lasciare a casa i miei fratelli ed uscire a divertirmi... >>
Di getto
le dissi: << porta anche loro! Più siamo meglio è!! >>
Le si
illuminarono gli occhi, ed esclamò: << Bella,è fantastico! Saranno molto
felici! Oggi a pranzo tu mi presenterai i componenti del gruppo ed io i miei
fratelli!! Ok? >>
<<
perfetto! >>
La lezione
terminò, salutai Alice e mi diressi nelle altre aule. Arrivata la pausa pranzo andai
in mensa dove, sulla porta, trovai appoggiata la mia nuova amica.
Entrammo insieme
e dopo aver preso qualcosa da mangiare la condussi al nostro tavolo,
presentandole Mike, Erik, Jessica ed Angela.
Il suo
sguardo,all’improvviso guizzò alla porta e iniziò a sbracciarsi. Capii che
dovevano essere arrivati suoi fratelli e così mi voltai ad osservarli. Rimasi letteralmente
con la bocca spalancata. Erano le tre persone più belle che avessi mai visto. Ma
non avevano detto che i Cullen erano cinque in tutto? Accantonai le mie
riflessioni quando ci raggiunsero ed Alice li presentò.
Il primo,
Emmett, era moro, alto, muscoloso e naturalmente bellissimo, anche se incuteva
un certo terrore. Poi veniva Jasper, biondo e leggermente più piccolo del
fratello. Infine Rosalie, alta, bellissima, statuaria, una modella nata. Tutti,notai,
avevano gli occhi dorati, una tonalità che non avevo mai visto e sotto questi
delle occhiaie simili ad ustioni che non avevo scorto subito sul volto perfetto
di Alice.
Questa si
rivolse ai fratelli: << ma Edward dov’è? >> avevo ragione, ne
mancava uno all’appello.
<<
ha detto che andava in macchina ad ascoltare un cd,non aveva voglia di venire a
pranzo,oggi. >>
Rispose Rosalie
con un sorriso che stese la maggior parte dei ragazzi presenti.
<<
ah, peccato. Volevo chiedervi se domani sera vi andava di uscire con Bella e
gli altri in discoteca! >> tutti i fratelli presenti accettarono e così
insieme ai miei – anzi, nostri – amici iniziarono a progettare la serata.
Io mi
estraniai, anzi, decisi di andare a fare un giro, anche perché troppo curiosa
di poter finalmente scorgere il famoso quinto fratello. Salutai tutti e mi diressi
al parcheggio con la scusa di voler prendere la sciarpa che avevo lasciato
dentro il pick-up.
Notai subito
una Volvo grigio metallizzato che non avevo mai visto e dentro vidi una
persona. Sicurissima che fosse il fratello di Alice, mi avvicinai, molto più
audace del solito, con l’intento di presentarmi e conoscere Edward.
Appena arrivata
vicino alla portiera, questa si spalancò rivelando il ragazzo più bello che
avessi mai visto, molto più affascinante dei fratelli. Alto più di un metro e
ottanta, slanciato, capelli bronzei, mascella squadrata, labbra carnose, petto
scolpito, spalle larghe, ma non in maniera esagerata, e a coronare il tutto,
due occhi d’oro liquido, profondi, imperscrutabili e magnetici, contornati da
ciglia scure e lunghe. Come i fratelli aveva delle occhiaie profonde, ma che
non sfiguravano, anzi rendevano il suo volto ancora più misterioso.
Quando poi
parlò, con una voce dolce e melodiosa, pensai che sarei morta di infarto
davanti a lui.
Continua...