Pocketful of sunshine.
Come ogni santa mattina.
Da quando era tornata dal viaggio di nozze, Farrah, la madre, l'aveva impostata come sveglia, ma purtroppo per Amy quella era la canzone più snervante del secolo.
Di solito preferiva svegliarsi con canzoni che amava e che avrebbero reso meno difficile quel momento tanto delicato dell'aprire gli occhi dopo ore di sogni ed incubi, ma poi arrivò sua madre che, con l'approvazione di Lauren rovinò anche quel piccolo momento di felicità.
Doveva sopportare così ogni mattina la vista di loro due cantare e ballare in cerchio cercando di coinvolgerla nel loro mondo di arcobaleni ed unicorni rosa. Ma Amy ormai vedeva tutto grigio.
Lei e Karma non si erano più nemmeno sfiorate dalla sera del matrimonio.
Poi la fine della scuola, le vacanze e  il campo estivo New Age che Karma frequentava ogni singolo anno, impedirono alle due ragazze di chiarirsi e lasciarono Amy a passare l'estate guardando Serie Tv su Netflix e telefonando a Shane una volta ogni tanto.
Le cose con Pablo andavano a gonfie vele e lui era davvero felice. L'unico con un lieto fine che si rispetti.
Se anche solo avesse potuto, avrebbe dato un po' della sua felicità anche ad Amy per fare in modo che lei non si chiudesse definitivamente in sé stessa, ma ormai era troppo tardi. Aveva riflettuto molto e aveva capito di aver sbagliato qualsiasi cosa: aveva sbagliato a fingere di stare con Karma, aveva sbagliato ad innamorarsi realmente di lei, aveva sbagliato a dirle che l'amava quella sera, e aveva sbagliato ad ubriacarsi per poi stare con Liam Booker.
Liam Booker. Quanto odiava quel nome. Non aveva più visto nemmeno lui dalla mattina dopo il matrimonio, quando si erano svegliati abbracciati ed in stato confusionale in camera di Lei.
Amy non ricordava nulla di quella notte. Vuoto completo. Però si sentiva una stupida, completamente.
Lei amava Karma e non Liam.
Lei voleva stare con Karma e non con Liam.
Karma, Karma. Quel nome risuonando nella sua testa creava un caleidoscopio di ricordi, che non faceva altro che girare, mostrandole piccoli Flashback fluttuanti come bolle di sapone, che poi si dissolvevano nel nulla. Si coprì il viso col cuscino per mandare via tutto, ma restarono i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi grandi. Quanto avrebbe pagato per rivederli di nuovo, per vedere di nuovo quel piccolo luccichio che li illuminava ogni volta che le balzava in mente una qualche stupida idea o le mostrava una delle sue ricerche molto approfondite. Le si strinse il cuore: le mancava terribilmente la sua migliore amica.
Di colpo questi pensieri vennero spazzati via da Lauren che entrò di Colpo in camera sua cantando e ballando Pocketful of sunshine con la maschera all'argilla sul viso ed un asciugamano appoggiato in testa come se fosse un turbante.
Lei le era rimasta vicina nel corso di quell'estate.
Da nemesi erano diventate quasi conoscenti e dopo la finta vera rottura con Karma, Amy aveva iniziato a cambiare idea su di Lei.
Ma in quel momento però non aveva proprio voglia di parlare con nessuno, tantomeno cantare insieme allegramente Pocketful of sunshine.
"Buongiorno, come sta la mia Liar oggi?" disse Lauren sedendosi sul letto accanto a lei.
"Allora punto primo dovresti disintossicarti da Pretty Little Liars e punto secondo, mi sento esattamente come Ali nella prima stagione: Morta" rispose Amy rifugiandosi sotto la coperta.
"Allora" continuò Lauren lottando per tirarla fuori dalla sua tana di cotone "sono passati tre mesi e penso sia arrivata l'ora di voltare pagina e ritornare almeno a farti la doccia, sento una tale puzza qui dentro." Amy si arrese e lasciò intravedere gli occhi appena sopra la coperta "Devi tornare a vivere Amy, non puoi restare così per sempre."
Amy capì che Lauren aveva ragione: non poteva passare il resto della sua vita ignorando completamente tutto quanto, soprattutto perché tra qualche giorno sarebbe iniziata la scuola. E avrebbe rivisto Liam e Karma.
"Lo so, ma vorrei vivere da eremita ancora per qualche giorno"
"Assolutamente no, tu farai un ritorno in grande stile, come quello di Ali in Pretty Little Liars" In fondo aveva ragione: un come back alla Justin Timberlake avrebbe fatto molto effetto
"Quindi oggi" continuò Lauren "Faremo un Mani-Pedi, sistemeremo un po' quel groviglio che ti ritrovi in testa e stasera ci strafogheremo di Dolci guardando un film" Amy annuì. Le faceva piacere che Lauren si preoccupasse per lei.
"E comunque guarda il lato positivo" disse Lauren uscendo dalla porta "Non ricevi messaggi anonimi da uno psicopatico che si firma con una Lettera"
Amy rise. Era una delle poche volte in cui rideva in tre mesi. Capì che Lauren aveva ragione su tutto: doveva tirare fuori la grinta diventando per una volta protagonista della sua vita e non spettatrice di quella di un'altra.



Dopo varie sedute e prodotti che non aveva mai sentito nominare prima, Amy si sdraiò sul tappeto di cuscini che Lauren aveva preparato in camera sua ed accese la tv.
"Che si guarda?" Chiese alla sorellastra.
"Nulla di romantico spero, opterei per una commedia" disse frugando tra i vari dvd di Amy "Oh guarda" alzò la mano mostrandone uno "la rivincita delle bionde. Direi che fa al caso nostro"
Amy rise e prese il dvd. Tirò fuori il disco dalla custodia e lo inserì nel lettore per poi premere Play.
Mentre Lauren si sistemava su quel morbido pavimento, la porta si aprì.
Era la madre di Amy.
"Hey ragazze, tutto Okay?"
"Certo Mamma, va tutto Bene"
"Lauren?" disse con un tono quasi irritante.
"Certamente Farrah"
"Okay, buon film e mi raccomando non dormite lì su quei cuscini. Poi tornate nelle vostre stanze okay?" E se ne andò via.
Lauren era un po' confusa dal suo atteggiamento.
Amy invece aveva capito tutto "Ha paura che ti stupri molto probabilmente"
"Ma che dici? Non è vero dai?" ridendo "non lo farai vero?" continuò diventando seria.
"Lauren!" Esclamò Amy tirandole un cuscino
"Amy, lasciala perdere, diceva così per dire"
"Purtroppo non lo diceva così per dire. È abbastanza ovvio il suo intento: una figlia gay le basta ed avanza e non vuole che io trascini pure te nel mio universo saffico. Sarebbe un disonore troppo grande per lei"
E purtroppo era la verità. La madre di Amy non aveva preso bene l'omosessualità della figlia fin da subito. L'unica cosa che sperava, dopo la sua rottura con Karma, era un eventuale cambio di sponda: un eventuale incesto con la sorellastra di certo non avrebbe aiutato.
"Io ci vedrei bene insieme sinceramente"
Amy rise e prese i pop corn.
"Purtroppo però io non sono omosessuale" disse Amy con un fare avvilito "sono karmasessuale"
"Ho detto che non devi più dire quel nome, è proibito da questa casa!"
Amy annuì poco convinta. "Di solito l'inizio somiglia in modo incredibile alla fine. Magari tornando indietro, tutto si risistemerà"
Un guizzo colpì Amy.
"Tu sei un genio lo sai Lauren"
"Una delle mie tante qualità" ammise Lauren guardandosi le unghie "ma aspetta un secondo" riprese confusa "che idea geniale avrei avuto?"
"Bé tutto questo è iniziato fingendo" disse Amy "quindi é l'unico modo in cui può finire"
"Dove vuoi arrivare?" Chiese Lauren curiosa.
Amy si alzò in piedi e come una perfetta oratrice degna del senato romano disse "Inizierò a fingere anch'io"







Salve a tutti.
Mi chiamo Micky e questa è la prima storia che scrivo, quindi spero che vi piaccia. Ho scelto di scrivere qualcosa su faking it perchè ho trovato davvero poche ff sulle mie amate Karmy e dovevo assolutamente porre rimedio a questa situazione.
Spero di riuscire ad aggiornare presto e a pubblicare il secondo capitolo, tutto solo per voi.
Grazie mille se avete sprecato un po' del vostro prezioso tempo a leggere il mio piccolo insieme di parole che chiamerò volgarmente storia.
Ci vediamo presto col secondo Capitolo.
Micky.