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Autore: JacobStark    20/06/2014    6 recensioni
Una minaccia.
Un potere così antico che nemmeno gli dei lo ricordano. 
Il creatore di tutto, ritiratosi da tempo immemore, ha lasciato dietro di sé molti mondi a parte quello governato dagli dei. Ora, altri nemici stanno per arrivare sulla terra, per conquistare e depredare il Terzo regno. Nessuno potrà interferire, tranne… loro. Undici prescelti, il cui sangue impuro salverà o distruggerà tutto. La sola speranza è che si schierino dalla parte giusta prima che sia troppo tardi.
(Storia Interattiva, mi servite in dieci, quindi accorrete)
Iscrizioni chiuse.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Chirone si concesse un momento per pensare, osservando il ragazzo davanti a lui. Era alto circa uno e ottantacinque e la corporatura massiccia. Diciannove- vent’anni. I capelli erano lunghi fino alle spalle, neri come la pece e i lineamenti da falco,non così affilati da dare fastidio agli occhi, ma abbastanza da dargli un aria affascinate. Gli occhi erano inquietanti. Il destro era azzurro cielo, incredibilmente sincero. L’altro era rosso come il sangue, terrificante e malvagio. La mano sinistra  di energia rossa, terribile e malvagia, mentre la destra era avvolta di morbida energia  azzurra, calda e invitante. Alla fine l’anziano centauro decise. “E sia. Cerca i mezzosangue che salveranno il mondo, prima che tutto questo accada.” ”Bene, e ora cerchiamo i prescelti.” “Hyml ʼwn gyhnwm gʻpynʻn zyyʻr ʻqsʻqwtyʼánʻrs, dy wwʼs wwʻt hʼaltn dy ʼaṗʼáqʼalyṗsʻ*”(Non provare a leggerlo, è yiddish, una forma di ebraico complicata)Le energie delle braccia si scontrarono e si fusero, ampliandosi e espandendosi in modo da abbracciare tutto il campo, e avvolgendo il prescelti in una luce rossa e azzurra.

 

 

 

Jennifer Brown, 16 anni

Jennifer si era affrettata a correre verso la collina al momento dello schianto, e, vedendo Peleo a terra e quello stano ragazzo con i capelli biondo scuro che avanzava come se non fosse successo nulla, gli era corsa incontro. Forse era una fredda e cinica figlia di Atena, ma non era una buona idea farla arrabbiare. Diventava parecchio stronza in quei casi. E a farla arrabbiare erano gli attacchi al campo, per esempio. Sguainò la spada, pronta alla battaglia, ma il ragazzo, vista la minaccia di tutti quei semidei davanti a lui si mise a correre più veloce di una macchina. Quando le passò a pochi centimetri lo spostamento d’aria le mandò all’aria i capelli biondo cenere, facendogli finire negli occhi grigio- azzurri le punte blu elettrico. Lei era piccoletta, uno e sessantacinque, molto slanciata e sottile, quindi si riprendeva in fretta dalle cadute, e si tirò su con una perfetta mossa da ginnasta. Recuperò la spada caduta, e si mise a correre all’inseguimento del ragazzo, che ora puntava verso Chirone. Lo vide fermarsi a parlare con il suo maestro. Poi una potentissima esplosione di luce avvolse il campo, e lei si ritrovò a brillare, come se la luce dell’onda avesse avvolto anche lei. Una forza irresistibile la prese, imponendole di avvicinarsi al misterioso ragazzo. 

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Rebella Roi, 13 anni

Rebella si era appartata in uno dei suoi angoli, in cima la pugno di Zeus, per pensare in pace, ma non poteva stare due minuti in pace senza che al campo succedesse qualcosa. Aveva intuito che qualcosa non andava dal ringhio di Peleo, ma poi il clamore della battaglia l’aveva confermato. Era corsa verso la Collina Mezzosangue, giusto in tempo per tirare fuori l’arco e colpire un paio di volte il ragazzo che correva verso Chirone. Girò lo sguardo verde e penetrante verso il punto d’incontro dei due. Li guardò parlare, scuotendo l’indomabile massa di ricci neri come l’ossidiana. Nessuno la riteneva a una minaccia, con il fisico minuto, il suo metro e trenta di altezza, e la aria da bambolina di porcellana. Ma non era il caso di sottovalutarla, era molto forte. Poi una luce scaturì dal ragazzo e l’onda di luce la colpì in pieno, avvolgendola e costringendola a muoversi verso la loro.

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Vitani Saroyan 19 anni

Vitani era occupata ad allenarsi nell’arena come uno dei pochi amici che si era fatta dopo il suo voltafaccia nella Seconda Guerra dei Titani. Quasi tutti la odiavano, e i pochi che la sopportavano erano persone davvero incredibili. La sua spada, Shetani, era veloce come un fulmine, ma il suo avversario era bravo. Poi fece l’errore madornale di avvicinarsi. Un esperta di judo non si fa sfuggire l’occasione, e neanche lei. Afferrò il ragazzo, proiettandolo verso terra e facendogli perdere l’arma. Shetani, che aveva trasformato nel ciondolo a forma di goccia di sangue, tornò alla sua forma originale, ritrovandosi puntata alla nuca di un avversario stupefatto. Poi il clangore delle armi richiamò l'attenzione di Vitani, che corse fuori dall'arena nel tentativo di scoprire cosa stesse accadendo. Un nutrito manipolo di ragazzi si avvicinava a Chirone che parlava con un ragazzo. Poi un esplosione di luce, partita dal ragazzo, la travolse e la luce la costrinse ad avvicinarsi al ragazzo. 

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Charlotte  Oliver 17 anni

Charlotte era al poligono. Una, due, tre, quattro e cinque. Cinque frecce lanciate e cinque a bersaglio. Spostò la ciocca rossa che le era finita sul naso.  Normale amministrazione per una figlia di Apollo. Prese di mira l’ultima freccia scoccata, poi ne lasciò partire un altra. Azzerò il respiro nell’istante in cui fece partire la freccia. Nel mezzo del volo la colpì con uno dei suoi fulmini di luce, caricandola all’inverosimile di energia. La freccia coronata d’oro arrivò a destinazione e si piantò nella precedente, per poi esplodere con la forza di un piccolo sole. Sentì l’energia calare di botto, ma la soddisfazione nel vedere le facce dei suoi fratelli e sorelle era impagabile. Uno schianto terribile le sottrasse la scena. Peleo, il povero Peleo era a terra, e un ragazzo si dirigeva verso Chirone. Lei e  sui fratelli imbracciarono gli archi e fecero partire una scarica di frecce, mentre gli altri ragazzi correvano verso di lui. Quello, visto l’esercito di persone che gli stava correndo incontro, si mise a correre, e in breve seminò tutti,  anche le frecce. Ma lei cambiò la mira alla velocità della luce, socchiuse gli occhi azzurri e scoccò,  piantandogli una freccia nella schiena. Era già pronta a raddoppiare, quando il ragazzo raggiunse Chirone,  e lasciò la presa sull’arco. Lo ritrasformò nel suo braccialetto di platino con inciso il sole. Si calmò, poi, dopo qualche minuto, vide un esplosione azzurra e rossa partire dal ragazzo, che colpì anche lei, ma senza fare male, avvolgendola e facendola brillare come una stella. Una forza irresistibile la prese, spingendola ad andare dal ragazzo.

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Annalisa Woods 16 anni.

Annalisa, o Anna, come la chiamava mezzo Campo era occupata in un attività non proprio eguale ma ovviamente logica per una figlia di Ermes. Stava scassinando la porta della dispensa. Il lucchetto in bronzo celeste però resisteva al grimaldello. Avrebbe aperto quel lucchetto, fosse stata l'ultima cosa che faceva. Prese Scura, a sua ascia bipenne in ferro stigeo, e menò un fendente al lucchetto, che si frantumò al contatto. Poi un rombo fortissimo la fece sobbalzare. Il cuore fece un balzo, e lei sbarrò gli occhi. La sua brontofobia l'aveva tradita ancora una volta. Si sfilo la mano che aveva morso per trattenete il grido, fermandosi ad osservare un momento la scritta Fuck che andava dall'indice al mignolo. Sentì un forte sferragliare di armi e un vociare di ragazzi. Decise che il furto poteva anche rimandalo, doveva scoprire che cosa stesse succedendo. La situazione era strana. C'era una ragazzo che parlava con Chirone, con delle frecce che spuntavano dalla schiena, e tutti gli altri che correvano verso di lui. Poi un onda di energia partì dal ragazzo, colpendola e avvolgendola. Una strana forza si impossessò di lei, e la fece andare verso il ragazzo. 

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Angel Death 16 anni

Angel era sola. Noiosamente sola. Non perché fosse figlia di Thanatos, anche se questo faceva spavento a molti, ma perché i suoi amici del campo ancora non erano arrivati. Avrebbe dovuto aspettare qualche giorno, e poi quella noia infinita sarebbe terminata, per sua fortuna. Per fortuna che c’era l’arena. Era occupata a provare alcune mosse con la falce che le aveva mostrato il padre. Lei da questo punto di vista era certamente fortunata. Aveva un ottimo rapporto con Thanatos, anche se questo le era costato molte cose. Ad esempio sua madre. Oppure… quello. La sua maledizione. Aveva uno dei suoi amici sempre con sé, Soul. Un serpente argentato che non l’abbandonava mai. Ora, come al solito, era arrotolata intorno al suo collo, come una strana collana. Era strano, perché lui era freddo come l’argento, ma si muoveva come se fosse vivo. Si sfilò i capelli biondi da dietro Soul, che si muoveva come un pazzo cercando… non sapeva bene se di soffocarla di aiutarla a dargli meno fastidio. Ripose Kòlasi**, la sua falce, facendola tornare un orologio, poi andò a farsi una doccia nella sua casa. Uscì dalla doccia e si specchiò. esile, i capelli biondi con le punte viola e gli occhi color ossidiana. Mezza svestita com’era era vedeva anche il tatuaggio sulla spalla sinistra, un cuore diviso in due con ali d’angelo e di diavolo ai lati. Un suono improvviso la fece sobbalzare. Uno schianto tremendo si era verificato sulla Collina Mezzosangue. Si mise addosso i vestiti e corse fuori a vedrete cosa succedesse. Non fece in tempo a inquadrare la situazione che una forte luce la colpì, facendola andare verso Chirone, e verso un ragazzo sconosciuto. 

angel death 

 

 

 

Sara White 14 anni

Sara si stava esercitando con i suoi poteri. Entro pochi giorni si sarebbe svolta la gara con sua sorella Jennifer. Volevano vedere cosa era migliore, se la sua telecinesi o la telepatia della sorella. Ora era occupata a lanciare la spada e poi farsela ritornare indietro. era più difficile, ma non per questo si sarebbe arresa. Con un avversario come sua sorella bisognava stare attenti. Soffiò via un riccio che gli era finito in faccia. Andava molto fiera dei suoi ricci castano scuro, anche perché la rendevano una rarità tra i figli di Atena. Come dei suoi occhi caleidoscopici, che spaziavano dal verde, al grigio, al castano. Molti ragazzi, compresi i suoi fratelli, la ritenevano molto attraente. Purtroppo questi pensieri, indegni di una figlia di Atena, l'avevano distratta, e fece appena in tempo ad alzare una barriera introno a sé prima che la sua spada la colpisse alla testa con la velocità di una meteora. L'impatto fu così forte che dissipò lo scudo, mentre la sua energia calava di botto, facendola cadere a terra. Si massaggiò la testa e il ginocchio su cui era caduta, prendendo un respiro e ammirando lo scenario del campo. Vide una figura apparire sulla collina, Peleo ruggire e cercare di assalirlo, la figura reagire e mettere al tappeto il drago. Scattò verso la collina, insieme tutti i ragazzi che avevano assistito alla scena, cercando di fermarla, ma lui (vide che era un ragazzo) neanche ci fece caso. Si mise a correre, superandoli in un secondo, mandando a gambe all'aria chiunque gli fosse troppo vicino. Poi raggiunse Chirone, e si mise a parlare con lui. Dopo pochi minuti un onda di energia si propagò dal ragazzo, investendola in pieno e facendola risplendere. Una forza sconosciuta si impadronì di lei, facendola muovere verso il ragazzo.

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Alec Night 17 anni

Alec era stufo. Si annoiava. Aveva già fatto su e giù dalla parete di lava venti volte, senza versare una goccia di sudore, se non a causa della lava. Era fresco come una rosa. Era su per la ventunesima volta, e cominciava a stufarsi. Forse doveva andare all'arna ad allenarsi un po'. Spostò l' "incendio" che aveva in testa, una chioma di folti ricci rossi, per impedire che venissero inceneriti da un getto di lava, poi percorse in fretta gli ultimi metri che lo separavano dalla cima. Scrutò il campo con i suoi verdi occhi, che tante ragazze facevano crollare ai suoi piedi. La maglia mezza incenerita lasciava scorgere il fisico ascitto ma allenato. Studiò il campo, cercando qualcosa che lo stnacasse davvero, quando vide Peleo cadere, abbattuto con un solo pugno da una figura misteriosa e i semidei caricare verso quel punto. Scese dalla parete a una velocità pazzesca, merito sia dell'allenamento sia dell'incoscenza che lo caratterizzava. Giusto in tempo per essere colpito da una potentissima onda di energia, che gli comunicò il andare verso un ragazzo  

AxXx

 

 

 

Alyssa Delfina Mason 17 anni. 

Alyssa fischiò un paio di volte, vide arrivare uno dei suoi amici. Un delfino, anzi Il delfino, si avvicinava alla riva, saltando e facendo le capriole. Rideva come un matto. “Che hai da ridere? Ho qualcosa in faccia?” La risata del delfino non fu una risposta particolarmente eloquente. Strano, di solito i delfini li capiva. C’era qualcosa che interferiva con i suoi poteri. Poi ricominciò a sentire l’animale nella sua mente, e si calmò. Cominciò a chiacchierare con lui, per farsi raccontare gli ultimi pettegolezzi di sotto il mare. Si tuffò insieme a lui, lasciando che l’acqua la bagnasse. Non era strano che lo facesse, gli piaceva la sensazione dell’acqua che le correva sulla pelle mentre nuotava. Dopo un ora uscì, facendo scivolare via l’acqua dalla chioma bionda, specchiandosi nell’acqua per assicurarsi di non essere in disordine. Occhi color oceano a posto. Capelli mossi e lunghi a posto. Fisico sexy e allenato a posto. Perfetto, ora poteva fare strage di cuori. Solo per fare compagnia Marie, la sua migliore amica e figlia di Afrodite. Doveva venire anche Sydney, l’altra sua migliore amica, figlia di Ares. Un trio davvero affiatato. Anche i loro genitori andavano relativamente d’accordo. Per essere dei. Si era appena sistemata l’anello donatole da Poseidone quando un botto terribile la distrasse, costringendola a rivolgere lo sguardo verso la Collina Mezzosangue. Una figura, quasi invisibile data la distanza, era accanto a Peleo che era sdraiato in un modo insolito. Sembrava che fosse svenuto. Poi il clangore delle armi, e un sacco di ragazzi che urlavano e passi pesanti che si alternavano a una velocità incredibile. Quando smisero i passi risalì velocemente la china della spiaggia, giusto in tempo per vedere la figura, ora vicino a Chirone, rilasciare un onda di energia che in pochi secondi abbracciò tutto il campo, colpendo varie persone e anche lei, che, presa da una forza irresistibile, si diresse correndo verso il Chirone.

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Keyna Lispers 16 anni

Keyna si svegliò bruscamente. Era stanca, sudata e le veniva da vomitare. “Quando la troverò, e la troverò, giuro che le farò provare tutto il dolore che mi ha causato in questi anni moltiplicato per mille.” pensò mentre svuotava lo stomaco nel gabinetto. Poco dopo si sentì meglio. Si guardò allo specchio. I postumi dell’attacco erano ancora sul suo viso. la pelle, normalmente abbronzata, era del colore di un cencio lavato. Gli occhi color miele erano iniettati di sangue, i capelli neri ridotti a un nido di uccelli. Si diede una rinfrescata, si pettinò e si vestì. Per ultimo aprì il cassetto e recuperò Leonessa, la sua spada, in formato bracciale. Adesso era un po’ più pronta ad affrontare tutti i suoi fratelli figli di Ermes. Certo loro sapevano, ma era sempre difficile vedere le loro facce preoccupare dopo le sue crisi. Uscì, tentando di stamparsi in faccia un sorriso finto. I suoi fratelli la salutarono sorridenti e le chiesero se tutto andasse bene. “Si, si ragazzi, è passato. è passata anche questa volta.” La sua “famiglia” sorrise felice di vedere che era ancora intera.  

Chelìa, la sua migliore amica, era là accanto. “Come stai” “Tutto a posto, mi sono ripresa come vedi. Ora io ho da fare, puoi avvertire tu George, Lucia e Cristopher.” “Va bene, tanto devo fare una capatina da tutti.” “Scusa, ma lo sai che dopo le mie crisi preferisco stare un po’ da sola.” Salì verso la collina correndo per sciogliere i muscoli, poi sguainò la spada e senza nessun motivo reale si mise a rotearla, assaporando il rumore del bronzo celeste che fendeva l’aria. Si allontanò dal poligono di tiro, lei era una frana con l’arco, non avrebbe  preso un bue a due centimetri da lei. Mentre era occupata a menare colpi un botto le scombinò tutti i movimenti. Si girò verso la fonte del suono, e vide un ragazzo che correva a velocità incredibile verso di lei. Poi si voltò e vide anche Chirone correre verso di lei. Si tolse rapidamente dalla traiettoria, ma rimase in lì vicino, e sentì tutto. Molto preoccupante. Non capì solo l’ultima parte. Era in una lingua strana, come non ne aveva mai sentite. La sfera di energia la colpì subito, facendola sentire leggera, e imponendole di avvicinarsi al ragazzo.   

Scillotta98

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Inferno e Paradiso trovino i loro carnefici, coloro che fermeranno l'Apocalisse

**Inferno

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Ok, non ho mai scritto nulla del genere e devo dire che è abbastanza massacrante, ma sono peoprio contento di quello che ho scritto.
Spero davvero che vi piacciano le descrizioni dei personaggi che vi ho dato, e aprezzerei una piccola recensioen, così mi dite se ho fatto centro come Lee Flatcher, oppure ho fatto fiasco degno di Percy (e lu ha preso Chirone nel fondoschiena, non so se rendo l'idea.) Nel caso non troviate proprio tutto del vostro personaggio naturalmente vuole dire che lo mettero dopo, dato che alcuni sono davvero complicati. 
Con moltissime speranze vostro
Poseidonson97 

  
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