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Autore: neverlosehope_14    21/06/2014    3 recensioni
Dal testo:
“Esprimi un desiderio, ma non dirlo ad alta voce!”
Stare con te,
Mi basta soltanto questo.
Non voglio né fama,
Né ricchezza."
Mai letta una storia così? Dovreste.
Genere: Poesia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi d’estate
Una folata di vento.
I capelli in faccia.
Il sole che mi picchietta sul viso,
Come a ricordarmi dell’estate.
Tu ed io fra i papaveri.
Ci teniamo per mano e canticchiamo.
Tu sei negato ed entrambi lo sappiamo,
Ma facciamo finta di nulla.
“Allora, non mi hai risposto?”
Mi domandi sorridendo.
Non so cosa risponderti.
È una decisione troppo affrettata.
Comporterebbe dei rischi,
Per te e la band.
Sei un uomo con tanto cuore.
“Non lo so, è ancora troppo presto.”
Mi guardi deluso,
Ma ad un tratto sorridi.
Mi prendi per i fianchi e mi fai volteggiare in aria.
Rido, di gusto.
Ti amo e so che provi lo stesso,
Ma il tour ci terrebbe separati.
Non voglio.
Mi adagi sui papaveri e mi baci.
Prendi dal mio zaino la tela e le tempere.
“Che cosa hai intenzione di fare?”,
Ti domando preoccupata.
“Dipingermi la barba!”
“Devo ridere!? Sappi che io non sono Rose,
E tu non sei Jack Dawson,
Non siamo sul Titanic.”
Sbuffi e incominci a prendere del colore e lo spalmi sulla tavola.
Ti guardo incantata.
Sul tuo viso si alternano smorfie di varia natura,
Ma rimani comunque bellissimo.
Il mio principe dalla folta chioma scura.

Ti scruto di sottecchi e traccio qualche linea sul foglio.
Non te ne accorgi,
Sei assorta dai tuoi pensieri.
Sei così unica.
Munita di cuore e di ragione.
Un giorno, racconteremo la nostra storia d’amore,
Magari ai nostri figli.
Oppure agli altri due per farli morire d’invidia.
Come se già non ti adorassero.
Sei seduta a gambe incrociate sull’erba,
Il vestito ti copre le ginocchia,
Mentre la treccia che hai in testa ti da l’aria da hippie.
I tuoi stivaletti sono poggiati di lato,
I tuoi piedi toccano il terreno,
Scalzi.
Mangi delle fragole e guardi il cielo.
A un tratto ti alzi e ti metti a correre,
Urlando.
Voglio chiedertelo, ma è troppo presto.
Chiederti di venire a vivere è stato troppo,
Questo potrebbe allontanarci,
O migliorare il nostro rapporto.
Spetta solo a te deciderlo.
Sei una creatura divina,
dai capelli come la cenere.
Ti guardo e sorrido.
Il dipinto è finito,
Tu mi sorridi dal foglio,
Circondata da fiori.
Mi piacerebbe un sacco avere una famiglia con te.
Tanto avremmo anche i babysitter,
È ora che crescano quei due!
Mi alzo e ripongo i miei strumenti al loro posto.
Ti raggiungo su di un albero.
Ti spaventi,
Non mi vedi.
Ridiamo a crepapelle.
La tua risata, donna.

Mi lego i capelli in una coda.
Ti guardo sistemarti su di un ramo.
Mi lanci i frutti di questo strano albero.
Tento di schivarli,
Ma mi arrivano tutti in faccia.
Sei un mostro!
“Smettila!”
“OK, Ok.”
Ti giustifichi e scendi dal ramo.
Mi trascini per la gamba e mi prendi in braccio.
Mi metti giù,
Andiamo verso il lago.
È un laghetto molto piccolo e isolato.
Ci stiamo a stento noi due,
Ma è bello perché è più intimo.
Mi tolgo il vestito e m’immergo.
Tu fai lo stesso e mi raggiungi.
Prendi la macchina fotografica e incominci a scattare,
Io faccio facce buffe e linguacce.
Ridi,
Credo che tu non stia facendo altro da tutto il giorno.
Mi schizzi un po’ d’acqua sul viso,
Ti guardo con astio e la guerra incomincia.
Mi avvicino a te e cerco di farti andare la testa sott’acqua,
Ma è inutile.
Mi afferri per un braccio e mi trascini,
Rido.
Scalcio per liberarmi,
Ma i miei sforzi rimangono vani.
Mi trascini a te e mi baci.
Ti accarezzo i capelli e le gote chiare,
Incominci a farmi il solletico.
Di do uno schiaffo sulla testa.
“Ahia!”
“Sei è il solito esagerato!”.
Ti dico ridacchiando.
“E tu sei la solita maldestra.”
Rispondi con un finto broncio.

Scoppio a ridere,
È molto difficile essere arrabbiati con te.
Ti appoggi al mio petto,
Ti accarezzo la schiena.
Tu fai le fusa.
Stasera voglio chiederti quella cosa,
Ma ho paura di un eventuale rifiuto.
Sarebbe troppo.
Guardi le sfumature su nel cielo.
Il tramonto si fa sempre più vicino,
Mentre il sole più lontano,
Lasciando il suo posto alla luna e alle stelle.
La notte ci accoglie nelle sue braccia protettive.
Noi, soli al mondo,
ma allo stesso tempo circondati da persone.
“Bello, non è vero.”
Mi chiedi,
Assorta nei tuoi pensieri.
Come non darti ragione.
Ti afferro per mano e insieme usciamo dall’acqua.
Prendi il telo nella sacca e ti avvolgi intorno ad esso.
Ti rivesti e ti stendi sull’erba.
Indirizzi i tuoi occhi sulla volta celeste.
Questa notte è nostra.
Solo tu ed io.
Due esseri umani che si sono incontrati,
Innamorati.
Perché sì,
Quello che provo per te,
È amore.
Sei una ragazza dolce,
Che sa ciò che vuole,
Con degli obiettivi.
Sei semplice,
E con la tua semplicità mi hai reso un uomo felice.
La pura e semplice verità!
Sei la cosa più importante per me!
Vieni perfino prima della musica,
Non è cosa da poco,
Sappilo.
Siamo complementari,
In perfetta simbiosi.
Fatti per stare insieme.
Mi sdraio insieme con te.
Il chiarore è scomparso,
Lasciando spazio alla notte nera.
“Una stella cadente, hai visto?!”
Urli come una bambina a Natale.
“Esprimi un desiderio, ma non dirlo ad alta voce!”
Stare con te,
Mi basta soltanto questo.
Non voglio né fama,
Né ricchezza.
“Invece tu, l’hai espresso?”
“Sì, ma non te lo dico!”
Dici pizzicandomi una guancia.
“Cattiva!”
Ti punzecchio io.
Mi fai una linguaccia,
Torni a osservare la volta celeste.
Passiamo gran parte della serata così.
I grilli ci ronzano nelle orecchie,
Le lucciole ci volano attorno.
Prendo la mia macchina fotografica,
Faccio qualche scatto al cielo e poi a te.
I miei temi preferiti.
Con il mio indice percorro delle linee sulla tua fronte.
Sei tranquilla,
Persa in questa meraviglia della natura.
Sola con te stessa.
Rapita dalla magica atmosfera.
Lo so,
Ti piacerebbe essere una rondine,
Solo per volare sopra il cielo,
Vedere le città in miniatura.
Studiare la vita degli altri da lontano.
Avvicinarsi al limite.

Il mio sguardo è incollato ai pianeti.
Giove mi appare in tutta la sua bellezza,
in compagnia di Marte.
Il pianeta rosso fuoco,
Ma anche amore.
Capisco la scelta del nome,
È molto in sintonia con le vostre idee.
Con quello che siete veramente.
L’amore che avete l’un l’altro.
La mia vita è migliorata quando tu ha fatto capolino in essa.
Mi rendi i giorni migliori,
Un motivo per andare avanti.
Per essere felice.
Non sei un uomo ambizioso,
Ti accontenti semplicemente di quello che possiedi.
Ami la tua famiglia,
La voglia di vivere.
Credo che ami anche me.
Mi stai dando troppo,
Mentre io nulla.
Voglio invecchiare con te.
Vivere con te.
Mi rendi felice.
Sono costantemente in uno stato di calma.
Mi sento protetta,
Ma libera di fare le mie scelte.
Non voglio andare di fretta,
Voglio godermi ogni singolo momento con te.
“Devo chiederti una cosa molto importante!”
Oddio, così mi fai preoccupare.
“Dai, sentiamo!”
“Ti andrebbe di venire in tour con noi,
Così magari dopo potremmo sposarci.”
Le lacrime mi rigano le guance,
Ti butto le braccia al collo.
Non avresti trovato altro modo per rendermi tanto felice.
“Certo! Oddio, è favoloso!”
Ti bacio.
Ci addormentiamo lì.
Io con le guance rigate dalle lacrime,
Tu,
 Con un sorriso stampato sul viso.
“Amore,
Ricordi quando,
 Cinquant’anni fa,
decisi che sarei venuta in tour con voi?”
Ti domando.
“Oh certo,
 Tesoro,
Come dimenticarselo.”
Rispondi sorridendo.
“Beh, ecco, volevo dirti che ti amo come allora, vichi.”
“Oh, Tomo!
 Mi farai morire di diabete così!
Ti amo anch’io, stupidotto!”
  
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