Fare la cosa giusta…
 
-L’amore dovrebbe rendere felici le persone e invece a me fa solo soffrire. – sussurrò Violetta in lacrime prima che Thomas l’abbracciasse nel goffo tentativo di consolarla. Peccato che non funzionasse, gli abbracci dello spagnolo non le davano sicurezza come quelli di Leon che riuscivano sempre a calmarla.
-Leon non vuole più stare con me, ho perso l’amore della mia vita. – singhiozzò talmente piano che Thomas faticò a capire cosa stesse dicendo, nonostante il suo orecchio si trovasse a pochi centimetri dalla bocca della ragazza. –Lo amo da impazzire! Senza di lui mi sento morire! – continuò forse stava esagerando ma sentiva che il mondo le era crollato addosso.
 La disperazione intrisa nelle parole appena pronunciate dalla giovane spezzarono definitivamente il cuore di Thomas, che impotente non poté che stringerla forte, un po’per consolarla e un po’ perché anche lui ne aveva davvero bisogno.
-Questa è l’ultima volta che ti abbraccio desiderando che tu sia solo mia. – promise a lei e a se stesso.
 In quel momento Leon entrò nel auditorium e li vide –L’ho persa per sempre! – pensò vedendo la ragazza che amava tra le braccia del suo rivale, il suo cuore si spezzò e per un attimo tutto il suo dolore si rifletté sul suo volto rompendo anche se per poco la maschera di indifferenza che indossava davanti a lei sin da quando si erano lasciati.
Quel attimo di dolore venne colto da Thomas che si ritrovò davanti a un bivio: poteva fare la cosa giusta e aiutarli a fare pace oppure poteva far finta di nulla, rimanere vicino al amata e sperare che col tempo i sentimenti che provava per lui sarebbero riaffiorati.
-Leon… - singhiozzo contro la sua spalla. La decisione era presa ma doveva fare in fretta, prima che Leon se ne andasse.
-Violetta, non piangere. – iniziò attirando l’attenzione del messicano. Sciolse l’abbraccio e si morse la guancia dall’interno per darsi coraggio, probabilmente dopo si sarebbe preso a calci da solo ma doveva farlo.
- Sei certa che Leon non ti ami più? – le domandò trattenendosi dal guardare il rivale che sicuramente li stava fissando con le braccia incrociate.
-Non ha detto proprio queste parole ma ha detto che neanche lui vuole tornare con me dando per scontato che io non lo ami quando in realtà sento di amarlo ogni giorno di più! – esclamò allargando le braccia.
-Perché non me l’hai detto?
Sbiancò voltandosi lentamente verso quella voce che avrebbe riconosciuto tra mille.
-Vi lasciò soli. – farfugliò Thomas quasi correndo verso l’uscita e si chiuse la porta alle spalle per lasciare ai due un po’ d’intimità. Ora era tutto nelle loro mani.
-Perché non me l’hai detto? – ripeté avvicinandosi.
-Sarebbe servito a qualcosa? Tu non mi ami più! – ribatté cercando il suo sguardo.
– O mi sbaglio?  
Leon fece incrociare i loro sguardi, gli occhi di lei erano lucidi, segno che aveva pianto per colpa sua.
Non ci vide più e colmò la distanza che li separava attirandola a sé, un braccio intorno alla vita e la mano dietro la testa.
Violetta rimase per un attimo rigida con gli occhi spalancati, solo pochi e chiuse gli occhi e dischiuse le labbra permettendo alla lingua di Leon di entrare nella sua bocca mentre gli circondava il collo con le braccia e affondava le dita nei suoi morbidi capelli.
Si baciarono come non avevano mai fatto prima, era un bacio colmo di passione, rabbia, gelosia, rimpianto, tristezza ma soprattutto amore.
-Non dire mai più che non ti amo! L’amore che provo per te è l’unica cosa mi spinge ad andare avanti. – mormoro facendo combaciare le loro fronti.
-E tu non osare lasciarmi mai più! Ti amo Leon Vargas e non ho intenzione di passare nemmeno un minuto lontano da te! – gli occhi le brillavano mentre si avvicinava per ribaciarlo. Era così bello che da quel momento si ripromise di baciarlo ogni giorno.
-Per fortuna hanno fatto pace! – pensò Thomas chiudendo silenziosamente la porta. Li aveva spiati per assicurarsi che andasse tutto bene e ora poteva andarsene.
Era triste e felice allo stesso tempo. Sapeva che Violetta era felice e gli bastava, il dolore al petto sarebbe svanito col tempo, infondo non era solo, poteva contare sui suoi amici, sulla musica e soprattutto aveva Francesca.
 
 
 
 
Piccola one short scritta senza troppe pretese, mi è venuta in mente oggi mentre guardavo la seconda parte di Violetta la mia storia, e l’ho scritta di getto. Spero vi piaccia, un bacio.