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Autore: MaleficaGgggi    18/08/2008    0 recensioni
«Mi dica, Edward, lei come vede il rapporto che viene descritto tra Jacob e la sua futura moglie?».
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura ù__ù



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Intervista col... vampiro?!

Si ritorna dalla pubblicità, di nuovo abbiamo un primopiano della nostra eroina. La quale con un ampio sorriso, introduce di nuovo i suoi esimi ospiti, ed essi ricambiano il sorriso.
«Ecco questa è la parte saliente del nostro show... le domande inerenti non tanto al vostro personaggio... quanto alla storia, in sé e per sé.» si schiarisce la voce.
Il pubblico ritrova Jacob nella sua forma umana, e le domande ripartono proprio da lui.
«Jake, ci dica, secondo lei qual'è la giusta conclusione di questa saga?».
«Mah, direi tutti i brutti vampiri crepano di morta vioelnta e io, mi prendo Bella!!!» annuisce convinto.
«Se, non è vero, che non riuscirà mai ad essere vittorioso vero? Vuole un altro grattino di consolazione?» sogghigna.
Il povero giovane, avvilito, si trasforma di nuovo in lupo e si lascia accarezzare.
«Intanto la prossima domanda è per lei Edward.» mugugna. «Molti dei nostri spettatori e telespettatori, vogliono sapere, e anche io se è per questo, se mai lei riuscirà a decidersi, ebbene la gente vuole sapere se lei si deciderà mai di... conoscere la sua dolce metà...» ammicca.
Edward poveretto si guarda intorno e da umano sicuramente sarebbe arrossito. «Ve-ve-ve... questa domanda non dovrebbe farla a me, dovrebbe chiedere alla mia "dolce metà" come la chiama lei, quando vorrà sposarmi! Se lei mi sposerà, e si spera lo faccia in quest'ultimo libro, io lo leggerò forse ma magari leggerò anche quelli prima, oppure aspetterò il film... comunque se lei dovesse sposarmi io prima la lascerò vampirizzare e la "conoscerò"» segna le virgolette per aria.
«Bene, allora giungiamo alla domanda per lei Isabella... dica un po', vuole sposare sto benedetto ragazzo? Che così finalmente vediamo pure quest'altri poveretti» indica i restanti Cullen «un po' meno sotto pressione?!».
«Beh...» Bella cerca un'uscita d'emergenza, ma, non trovandola decide di rispondere con un lungo, lunghissimo sospiro. «Io voglio sposarlo ma... cioè... nel senso...».
«Nel senso che senso? Non c'è senso!» fa spallucce la giornalista.
Bella fa sìsì con la testa. «Sì, ha ragione... cioè... nel senso... è presto! Io non è che scappo se mi vampirizza prima, lui è maledettamente antico!».
«Eh beh ci mancherebbe, ha pure cent'anni e più!» replica.
«Sì certo! Però è antico nel senso di mentalità...» comincia il brusio e il cameraman si stacca da Bella e fa una panoramica del pubblico.
«Certo, sempre per quanto ho detto sopra, mi pare ovvio. Però questo poveretto ne ha passate tante e non solo lui, pure quest'altri...» indica di nuovo i Cullen che più di prima si sentono degli ogetti. «Comunque le ho dato troppo spazio, passiamo a lei, Jane. Lei e pochi altri sono stati i veri vampiri nella saga, pensate che nell'ultimo libro avrete qualcosa di più? Cioè più sangue, più spazio e più sadismo?».
«Lo spero. Però dubito che succeda. L'autrice è una sentimentalona... e forse è per questo che piace così questo prodotto per non diabetici... però giacché anche le nostre vittime lo leggono noi beviamo sangue troppo dolce, un po' più asprigno è meglio...» Jane tira fuori un termos «Vuole provare?».
La nostra giornalista si guarda intorno stavolta è lei che cerca una via d'uscita. «No, mi spiace, non bevo quando lancio un servizio...».
Dalla regia parte un'intervista ai lettori della Twilight saga in tutto il mondo, dai fan di Edward a quelli del meno celebre professor Banner e poi si ritorna in studio.
«Vede Jane c'è anche un suo fan club!».
«Sì, anche lei li trova succulenti?» ammicca.
La giornalista ancora più atterrita decide di spostare la sua attenzione su un'altra persona. «Esme, ci dica,» si fa il segno della croce sperando che almeno stavolta la donna l'ascolti. «secondo lei... qualcuno potrebbe minacciare questa coppia, se sì chi?».
«Jacob vieni qui dai...» tira fuori un osso bello grosso. «Non le vuoi un po' di coccole?» e sfodera un sorriso meraviglioso.
La nostra povera eroina, che presto o tardi darà di matto. «Per me lei è qui per minacciare la mia salute mentale altro che salute della coppia...» si gira verso il dottor Carlisle Cullen e il cameraman zoomma su di lui. «Dovrebbe smetterla di sedare sua moglie, sa?».
Carlisle si guarda introno evasivo e sembra che sudi freddo.
«Passiamo a lei, Rosalie...» sospira la poveretta. Poi guarda bene la sua interlocutrice e fa una smorfia. «Tolga quello specchietto!».
«Eh almeno io mi do qualche attenzione...» annuisce chiudendo lo specchietto.
«Allora la sua domanda è... crede che alla fine di tutto il suo personaggio e quello di Bella si avvicineranno?».
«Non saprei... io ho un ottimo rapporto con Bella, andiamo a giocare a canasta insieme, è un po' impacciata ma è brava e poi... beh le do i miei vestiti dismessi... io sarò pure stagionata ma i miei vestiti no!» ride sadicamente.
Scote la testa, la povera donna in abito arancione, si guarda intorno fiaccamente e punta sul fare la prossima domanda a Charlie Swan. «Mister Swan, crede che la sua parte, oramai lei passa come un cretino, le potrà mai giovare in fatto di donne?».
L'uomo, l'unico in mezzo ai presenti, scote la testa. «Dubito, questo libro mi fa una pessima pubblicità, adesso controllo mia figlia di continuo, e certo, vedere quello lì» indica Edward «ai piedi del suo letto, tutto pallido e con quello sguardo da pazzo scatenato e coi capelli da pirla, mi permette di dire che mi fa impressione? Cioè le prime volte mi faceva prendere infarti e ora lo ignoro... però con le donne non le so dire, spero di trovare qualcuno, magari una donna, ma rigorosamente umana...» replica.
La giornalista annuisce convinta. «Mi pare giusto... mi pare giusto...».
Intanto Jacob e andato a rosicchiarsi l'osso da Esme e si lascia accarezzare.
«Allora passiamo a lei, Jasper... la sua dieta, secondo lei, potrà avere un minimo di scossone? Non so banchettare con qualche umano alle volte fa bene... oppure dovremo aspettarcela succubo come al solito?».
«Mah, io... non sono mai stato troppo propenso a smangiucchiarmi animali, però che le devo dire vado rammollendomi anche io... e quindi vada per il succubo, però... preferirei che mia moglie e tutti noi non rischiassimo la vita per causa di Edward e delle sue pare mentali... cioè anche noi abbiamo una vita no? E se poi capita che io voglia fare dell'altro con la mia donna mi tocca pure aspettare che sua altezza Edoardo Antonio Massenio mi dia l'occhei?! Eh no caro!».
«Fortuna che dovrebbe essere lei quello più calmo dei Cullen...» annuisce abbattuta. «Le dispiace se passo alla prossima domanda?» ridacchia. «La prossima domanda è per lei, Alice... sappiamo che lei farebbe una strage se ammazzassero suo marito, ucciderebbe seriamente chiunque, è vero?».
«Eh beh mi pare ovvio! Ma chiunque di noi ammazzerebbe se dovessimo perdere qualcuno di caro credo, no? E così almeno si movimenterebbe un po' questa storia, no? Altro che storia di vampiri sembra la storia del fiorista di Forks! Io ho provato a leggerlo, seriamente, eh, ma mi annoio, quasi mi addormentavo e fortuna che ero del tutto sicura di essere una vampira, sennò!» ride.
«Certo, certo...» annuisce la donna, voltandosi alla sua destra cercando il prossimo. «Tocca a lei, Aro».
«Dica.» assente convinto.
«Allora lei, oltre ad essere il personaggio preferito del nostro autore che è qui in studio e chiede un autografo, è anche un uomo misteriso e molto sorridente, o sghignazzante, come vuole lei insomma... ci dica, pensa di ridere anche nelle poche parti che forse avrà in Breaking Dawn?».
Aro, quod demostrandum erat, ride e nel ridere cade dalla sedia. «Spero d'esserci in quel libro piuttosto!» dice arrampicandosi sulla sua poltrona. «E spero di ridermela, come faccio sempre almeno non mi annoio più di tanto.» ridacchia ancora.
«Eh certo, ovvio... fortuna che abbiamo questi capi col pugno di ferro se no dove andremo a finire...» la giornalista lancia un'occhiata al cielo. «Abbiamo ancora tempo per altre due domande, una per Emmett e una per Carlisle... prima lei, Emmett...».
Il cameraman zoomma sull'omone nerboruto.
«Dica un po'... la vedremo finalmente parlare almeno una volta a capitolo oppure sarà il solito armadio a quattro ante, o come porta oggetti?».
«Mah, le dirò, io vivo benissimo come porta oggetti, come specchiera o come armadio... l'importante è avere la mia bella razione di Rosalie quotidiana... per quel che riguarda la mia parte nella storia, è fatta anche di piccole azioni, non si può pretendere di essere tutti protagonisti... io mica sono come mia moglie!» ride e si becca un ceffone da Rosalie. «Questa si può tagliare?».
«Non credo siamo in diretta.» replica. «Ecco l'ultima domanda a lei Carlisle e poi andiamo in pubblicità».
«Speriamo che non sia come la precedente...» sospira.
«Allora, ci dica, dottore, lei sembra quasi il più carismatico dei Cullen, ancora non capiamo bene il suo potere e il suo ruolo nella storia è minimo, trasformerà seriamente Bella o le darà solo un contentino la narcotizzerà e la butterà giù da una scarpata?» ammicca.
Dal pubblico parte il grido "scarpata scarpata".
«Io voglio solo che mio figlio sia felice...» annuisce e poi si china verso la giornalista. «In realtà a me interessa solamente che finisca tutto sta ragazzina è come lo sterco che attira le mosche... credo che se riusciamo a liberarcene in un modo o nell'altro stiamo bene comunque...».
«Le devo ricordare che l'ascoltano tutti, ha il microfono, dottore...» ridacchia.
Carlisle si guarda intorno e impreca, ovviamente lo bippano e si becca occhiatacce da Edward e Bella mentre il pubblico l'applaude.
«Bene, dopo questa gaffe, lanciamo la pubblicità non mancate nel resto della nostra intervista! Sperando di essere ancora viva...» e la scena si chiude sul sorrisone agghiacciato della nostra eroina e il jingle mentre comincia una zuffa tra i Cullen.

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