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Autore: fraviaggiaincubi    21/06/2014    3 recensioni
[Maleficent]
E’ la mancanza di coraggio che impedisce le più belle storie d’amore
Un tocco della sua magia e sono di nuovo uomo. Pelle chiara, capelli e occhi neri e vestiti di ugual colore. Corvo ed essere umano nello stesso momento, ma solo lei può decidere quale forma assume questa mia anima multipla. E questo aspetto ora è diventato necessario per me.
“Comandi mia signora.” dico con un lieve inchino della testa, più per evitare che legga i miei sentimenti che per rispetto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maleficent
 
Nero di piuma e candido d’anima
 
 
E’ la mancanza di coraggio che impedisce le più belle storie d’amore
(Autore sconosciuto)
 
 
 
 
 
E’ passato molto tempo ormai da quando Aurora è regina e i due regni sono finalmente in pace. La Brughiera e il regno degli umani convivono come avrebbero dovuto fare da sempre grazie al cuore di una fanciulla che è stato capace di guarire questo male corrotto e quello della mia signora.
Malefica, la più potente tra le fate della Brughiera, ora ha di nuovo scoperto cosa vuol dire vivere e io Fosco, il corvo che l’accompagna, ho percepito finalmente una verità solo mia: amo la mia signora Malefica, ma lei non ricambia.
Mi è stato chiaro solo quel lontano giorno, quando il nostro futuro non era deciso e Aurora era già entrata nel cuore della fata, pentita dell’incantesimo lanciato su di lei per vendetta. A quel tempo ero le sue ali, il suo unico amico e la sofferenza del suo animo sanguinava. Il re padre di Aurora le aveva spezzato il cuore e rubato le ali e la piccola principessa l’aveva salvata dalle tenebre in cui era caduta, ma il sortilegio era ancora lì pronto a scoccare e solo il bacio del vero amore avrebbe salvato la fanciulla. Peccato che la salvezza poteva venire solo tramite il bacio del vero amore e Malefica non credeva esistesse. Non più.
Il suo cuore era duro verso un simile sentimento, ma io intuivo che c’era e fu allora che capii che volevo essere io quell’amore vero che le donasse di nuovo la luce come lei mi aveva salvato alla morte.
“E’ lui il vero amore.” dissi con veemenza quando mi permise di tramutarmi in un umano per parlarle.
Malefica fissò tra le foglie il giovane principe che sarebbe diventato il futuro marito di Aurora. “Ti sbagli Fosco, il vero amore non esiste, per questo ho scagliato quell’incantesimo.” mi rispose con la sua voce dolce come il frusciare delle mie piume in volo. A quel tempo non sapevo che aveva ragione, almeno in parte. Non sarebbe stato quel giovane a salvare Aurora dal suo sonno simile alla morte, ma l’amore di una madre per una figlia, quello che legava la mia signora ad Aurora. Un amore vero come il mio per lei.
“Ti sbagli, l’amore vero esiste.” ribattei e Malefica mi fissò furiosa sollevando una mano per farmi tornare corvo. Un tempo avrei amato tornare ad esserlo, disprezzavo quel corpo umano che mi aveva donato per parlarle, ma quando fissai i suoi occhi verde-oro capii che invece amavo il mio aspetto. Era l’unico modo per toccarla, per poterle parlare e ascoltare la sua voce sapendo di poter rispondere, per strapparle un sorriso così raro sul suo viso pallido. In preda al terrore che lo facesse prima di poter cercare di togliere quel buio nei suoi occhi aggiunsi: “Si fallo, avanti trasformami in un verme, un passero… qualsiasi cosa. Non ha importanza.”
Mi sorpresi io stesso dell’amarezza delle mie parole, che covavano segretamente il dolore che lei non vedesse quello che vedevo io. L’amore vero, il mio amore, per lei.
La fata mi fissò, ma non mi diede nuovamente piume e silenzio, ma nemmeno una luce di speranza. Si limitò a voltarsi altezzosamente per guardare in lontananza e io sentii il cuore palpitare. Era così bella e triste che mi promisi che non mi sarei arreso finché non avesse capito che il suo cuore poteva ancora essere felice, anche se non fossi stato io a farlo.
“Fosco.”
L’unica voce che possa bloccare il mio volo mi riporta indietro da questi ricordi così dolci e amari insieme. Arruffo le piume e mi volto verso di lei, mi fermo rapito a fissarla avanzare tra gli alberi avvolta in un lungo vestito marrone come la corteccia. Ha le ali che le scivolano dietro come uno strascico e la luce che brilla sulla sua pelle pallida, ma quelle iridi…sono ancora coperte di un velo per proteggerla come un tempo la sua foresta di spine proteggeva la Brughiera.
Un tocco della sua magia e sono di nuovo uomo. Pelle chiara, capelli e occhi neri e vestiti di ugual colore. Corvo ed essere umano nello stesso momento, ma solo lei può decidere quale forma assume questa mia anima multipla. E questo aspetto ora è diventato necessario per me.
“Comandi mia signora.” dico con un lieve inchino della testa, più per evitare che legga i miei sentimenti che per rispetto.
Malefica sorride lievemente con le sue labbra rosse come rose e mi passa accanto sfiorandomi con un braccio. Le sue corna si inarcano eleganti verso l’alto e il suo profilo è l’unica cosa che vedo mentre mi ordina dolcemente: “Vai da Aurora e chiedile quando verrà a farmi visita, Fosco”. Il mio nome pronunciato da lei è stupendo e in un attimo sono corvo e volo alto sopra gli alberi verso il castello. Il cuore non smette di battere e quando vedo Aurora correre nel giardino a raccogliere un mazzo di fiori scendo gracchiando e la fanciulla sorride entusiasta agitando la mano. “Fosco sei venuto a trovarmi, immagino che Malefica voglia sapere quando verrò alla Brughiera.”
Svolazzò intorno alla sua testa bionda per farle capire che approvo ciò che ha detto e la principessa ride facendomi appoggiare ad un suo braccio. I suoi occhi mi scrutano e poi un nuovo sorriso affiora sul suo visetto. “Allora, sei riuscito a dirglielo?”
La fisso confuso e gracchio nuovamente, ma la ragazza non si fa ingannare. “Sai benissimo a cosa mi riferisco, credi che non ti abbia guardato come la fissi? Hai così paura di dirli che la ami?”
Cerco di volare via, ma le ali non rispondono e il terrore mi paralizza persino la voce. E’ davvero così evidente che la amo?
Aurora sembra accorgersi del mio stato d’animo, alla fine mi conosce fin da piccola quando giocavo con lei. Mi accarezza dolcemente le piume e scuote la testa. “Fosco andiamo, devi avere coraggio di dirglielo. Anche la mia fata madrina aspetta solo che qualcuno le apra nuovamente il cuore, e non guardarmi così”, sbotta divertita dal mio sguardo di fuoco, “ è già difficile parlare con te che non rispondi, non fare il duro ora. Di me ti puoi fidare.”
Volto la testa indispettito e arruffò le piume, ma le sue parole hanno fatto centro. Amo Malefica e ho paura di dirglielo, di essere cacciato lontano da lei. Preferisco amarla in silenzio che non vederla più.
Aurora si siede a terra e mi fissa, aspetta che io abbia il coraggio di guardarla e quando finalmente incrocio i suoi occhi dolci lei mi spiazza di nuovo con la stessa innocenza con cui ha fatto breccia nel cuore della mia signora. “Fosco, è la mancanza di coraggio che impedisce le più belle storie d’amore.”
Stavolta non stacco il mio sguardo dal suo. Persino il cuore smette di battere mentre le sue parole piantano radici nel mio essere e scavano fino a trovare quel coraggio che aspetto da sempre. La fanciulla annuisce e in un istante sono in cielo, diretto verso la Brughiera, finalmente pronto ad abbattere ogni segreto possa dividermi da quella fata che mi ha rubato il cuore.
Non devo cercare molto per trovarla. La chiamo cercando di rallentare il battito impazzito del mio cuore e di nuovo sono umano. Mi avvicino lentamente e i suoi occhi verde-oro mi cercano subito. “Fosco, che ti ha detto Aurora?”
“Tornerà presto mio signora.” rispondo e Malefica sorride. Aggrappandomi a quel sorriso colmo la distanza tra noi e mentre il cuore mi esplode in petto allungo una mano e prendo la sua. La confusione le attraversa lo sguardo, ma non indietreggio e le parole di Aurora cantano in me il coraggio che mi manca.
“Malefica, devo dirti una cosa.”
La fata mi fissa, è la prima volta che pronuncio il suo nome, ma non si scosta e io spingo fuori quelle parole che custodisco gelosamente da anni, come cuccioli spaventati: “Io ti amo.”
La sorpresa le attraversa le iridi e la vedo esitare se allontanarsi o no. Stringo la sua mano per impedirli di fuggire da me e continuo con voce tremante: “Da quella volta nel bosco, quando mi dicessi che non credevi nel vero amore io ti amo. Sono anni che te lo nascondo, ma ora non posso più farlo per paura che tu mi rifiuti. Sei la creatura più bella che esista e io vorrei…se tu ricambiassi o no non ha importanza, ma volevo lo sapessi”. Taccio aspettando una sua reazione, ma lei si limita a distogliere lo sguardo e a sciogliere le nostre dita. “Non posso.” Risponde semplicemente e per un attimo sembra voglia trasformarmi in un corvo, invece si limita a voltarsi e andarsene. La sua fuga mi scava bruciante nel petto, ma non mi arrendo. Non ho paura e di nuovo le afferro una mano. “Perché non puoi?” chiedo. “Capisco tu sia stata ferita, ma l’amore esiste e lo sai anche tu. Guardami Malefica, non puoi scappare per sempre.”
Lei scuote la testa e si nasconde il viso, ma finalmente riesco a voltarla verso di me e le lacrime sul suo viso mi bloccano; brillano lucenti sui suoi zigomi e colorano di oro le iridi abbattendo una difesa che lei stessa ha eretto. Malefica tenta debolmente di scappare, ma non le permetto di farlo e in un attimo le mie braccia l’avvolgono, creando una nuova barriera che la protegga dal dolore. La sento tremare e lasciarsi andare al pianto così la stringo forte, le accarezzo le piume brune delle ali e le sussurrò dolcemente in un orecchio appuntito finché non si calma. Voglio si senta protetta, che sappia che non la lascerò mai anche se so che appena ripresa mi caccerà di nuovo fuori dal suo cuore e quando la sento scostarsi mi rassegno a lasciarla andare, ma lei non molla la presa delle sue dita sul mio braccio e i suoi occhi mi cercano. Da questa distanza colgo ogni sfumatura prima che le sue labbra tocchino le mie.
Per un attimo il tempo si ferma, poi il mio cuore esplode e le mie mani corrono tra i suoi capelli. Ricambio il bacio e lei risponde, si fonde con me in un unico essere e ogni muro tra noi si abbatte e crolla. Sento le sue ali aprirsi e avvolgerci e il sapore delle sue labbra sulle mie, i suoi occhi nei miei.
La paura le ha impedito di amare di nuovo fino all’arrivo di Aurora, la paura mi ha impedito di dirle che l’amavo e sempre la paura ci ha impedito di accorgerci che i nostri cuori ci avevano già unito. La stringo forte a me fino a che i nostri cuori battono allo stesso ritmo impazzito e magnifico e nel mio corpo umano che lei mi ha donato lascio che il mio amore per lei sia vero e potente come ho sempre sognato.
Malefica ha trovato il coraggio di capire che sono colui che poteva guarire il suo cuore e io ho avuto l’amore della fata che ho sempre sognato. E tutto questo perché il coraggio fa nascere le più belle storie d’amore. Come la nostra.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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