Non
so il vero motivo del perché io stia scrivendo questa
lettera, ma buttare giù
queste quattro righe che non rileggerò nemmeno, credo che mi
servirà. Scrivo a
te dunque, caro James, con la convinzione che tu adesso sia vicino a me
e stia
leggendo queste parole, scrivo anche alla mia amica Lily, e mi sento
proprio
come quella poesia di Whitman che recitavamo insieme seduti vicino al
lago
nero:
vado ove
voglio, totale e assoluto signore di me,
m'arresto, ricerco, ricevo, contemplo,
dolcemente, ma con volontà incoercibile, mi svincolo dalle remore che trattenermi vorrebbero.
Inalo grandi sorsate di spazio,
l'est e l'ovest sono miei, il nord e il sud sono miei.
Sono più ampio e migliore di quanto pensassi,
ignoravo di possedere tante virtù.
Anche
se l’espressione totale e assoluto signore di me, non mi si
addice per niente
stanotte. Lo so, starai sbuffando considerandomi il “solito
chiacchierone” ma
il motivo del mio turbamento questa volta è reale. Tuo
figlio Harry è appena
stato qui, e tu non immagini nemmeno cosa aveva tra le mani, visto che
Gazza ce
la sequestrò certamente troppi anni fa perché
questa sia ancora in circolazione.
Ma quante probabilità ci sono che questo pezzo di pergamena
arrivasse dritto tra
le mani di Harry? La “Malandrineria” è
un gene ereditario?
E’
impossibile come riesca un pezzo di carta a contenere dentro di
sé una mole
così grande di ricordi; gli scherzi, le uscite clandestine e
le notti di luna
piena, sono tornati a galla tutti insieme, come se aspettassero solo il
momento
giusto per risalire in superficie… Se solo riuscissi a
vederla, è quasi uguale
a come l’abbiamo lasciata, solo un po’
più logora a causa di quello stupido
incantesimo che Sirius volle lanciare: “Questa mappa si
auto-distruggerà quando
moriremo tutti, ok, non un secondo prima?”
Sognatori
come allora, credevamo che la morte sarebbe giunta per tutti allo
stesso
momento, magari mentre eravamo impegnati in una partita a Gobbiglie nel
nostro
solito tavolo riservato della testa di Porco. Invece no, tu sei stato
strappato
dalla vita troppo presto, e mi piace pensare che tu te ne sia andato
così
presto perché il male tu non potevi vederlo,
perché era qualcosa a te
completamente estraneo e tu e Lily eravate troppo belli e puri per
vedere oltre… Quindi
sì, sei andato via con la tua bella
Lily, durante una silenziosa notte di Ottobre in un posto lontano da
queste
atrocità da questa guerra che hai voluto combattere
disinteressatamente, senza
che tu ne avessi bisogno. Perché tu sei così,
arrivi in sordina nella vita di
qualcuno e quando te ne vai, sei già riuscito a costruire
dentro la cosa più
bella del mondo, senza far rumore, accettando ciò che trovi
dentro le persone e
facendolo parte di te. Tu sei silenzio, e con il tuo silenzio sei
contemporaneamente un linguaggio universale.
Harry
mi ha appena detto di aver visto il nome di Peter sulla mappa, e dentro
me è
imploso qualcosa. E’ imploso il castello di rancore verso
Sirius, è implosa la
compassione verso Peter e adesso ho una tale confusione in testa, da
non capire
ciò che mi circonda.. Magari tu fossi qui, magari staresti
giocando con il tuo
svolazzante boccino, che come dicevi sempre ti aiutava a pensare
guardando il
moto delle sue ali dorate… Ma adesso ci sono solamente io,
ed è come se fossi
incompleto.
Tu
e Lily non siete più qui, Sirius è nel fondo di
una cella ad Azkaban.. Ma se le
cose fossero andate diversamente? Se l’innocenza di Sirius
fosse reale? Ma come
avrebbe mai potuto tradirti Sirius? Quest’ultima domanda me
la sarò posta un
migliaio di volte, e non riesco a trovare una sola risposta,
perché certe amicizie
non possono smettere di esistere, certe amicizie resteranno per sempre,
come un
filo potente ed invisibile capace di tenere sospese i fardelli
più grandi in
aria, senza mai farli venire a contatto con la cattiveria del mondo. Io
non so
come finirà questa storia, ma se dovessi scoprire che Sirius
è innocente e a
tradirti è stato qualcun altro, giuro che questo qualcun
altro la pagherà; perché non importa
che tu sia
lontano adesso, so che noi continueremo a proteggerci per sempre,
perché il
nostro scopo principale è sempre stato questo, guardarci le
spalle a vicenda,
ed io mi sento responsabile di non averlo fatto abbastanza,
forse… Mi rendo
conto di aver scritto una marea di cazzate e appena poserò
la piuma, agiterò la
bacchetta e lancerò l’incantesimo Incendio su
questa pergamena smielata e priva
di senso, quindi sbrigati a leggere, prima che io pronunci: fatto il misfatto.