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Autore: GabrielleWinchester    22/06/2014    9 recensioni
Piccola storiella stile fluffosa e comica su una ragazza che decide una mattina di dichiararsi al ragazzo che le piace...Riuscirà nella sua missione impossibile? Oppure la timidezza la bloccherà e procrastinerà tutto? Una storia leggera per sognare e per cancellare la negatività ^_^ Buona lettura ^_^
Dal testo: "Sorridendo, scuoto la testa e continuo a camminare, nel cuore un solo obiettivo. Arrivo al mio bar preferito e subito il mio cuore comincia a battere all'impazzata. Senti coso datti una regolata! Non farmi brutti scherzi! Mi do una regolata ai capelli, perennemente sparati in aria alla pari di Goku Super Sayan o Harry Potter, poi mi accingo ad aprire la porta a vetri."
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti,
ecco a voi "L'amore sa di aroma di caffè e macchia di cioccolata", la storia di una ragazza che decide di dichiararsi al ragazzo che le piace...Riuscirà nell'impresa o la sua timidezza la bloccherà al pari di un giocatore di rugby? Piccola storiella fluffosa-comica e sentimentale che mi rappresenta a pieno nei miei momenti più felici e spensierate ^_^ Ho aggiunto l'avvertimento non-sense perchè alcune battute della protagonista non hanno proprio senso ^_^ Una storia per sognare e sperare e per mandare all'aria la negatività e il negazionismo XD Mi scuso per eventuali errori presenti nel racconto.  Speriamo, sogniamo...E mi fermo qui perchè se no Gabriele d'Annunzio esce dalla tomba e mi insegue XD Ringrazio tutti coloro che la leggono e le leggeranno, che la recensiscono e la recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie nelle seguite/ricordate/preferite/ e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita ^_^ Buona lettura ^_^ Gabrielle
^_^
Ps: Nel testo c'è un pezzo di Unbreakable Heart dei Three Days Grace e You are my hope degli Skillet ^_^

 
L’amore sa di aroma di caffè e macchia di cioccolata…

Oggi è un giorno nuovo, anche se la sveglia segna le tre e mezza di notte. Lo voglio gridare a tutto il mondo, non mi importa se sveglierò l’intero vicinato, se quest’ultimo mi maledirà con anatemi oscuri ed imprevedibili (oddio spero di no) ma oggi sento che sarà la mia giornata. Mi siedo ai bordi del letto, troppo elettrizzata per dormire, in mente l’idea di dichiararmi a lui.
“Cristina, sono le tre e mezza di notte. Dormi o se no domani ronfi sul lavoro!”
Sbuffo e non do ascolto a mia madre. Sono troppo agitata perché io dorma! Mi alzo dal letto e davanti allo specchio del bagno provo il discorso che ho in mente da mesi, letto e riletto, neanche quando mi preparavo per l’interrogazione di Letteratura Italiana al Liceo Classico ero così tesa e disperata. Mi rendo conto che fa schifo come discorso, sicuramente lui riderà delle mie parole, ma non posso più assolutamente rimandare. Prima o poi dovrò comunicare che mi piace e che vorrei, anzi, voglio che lui sia mio.
Non sono gelosa delle cose né delle persone, ma quando penso a lui, bè me lo immagino in armatura splendente, pronta a difenderlo da tutto e da tutti, al pari di un cavaliere errante e servente. Sembra strano una ragazza che difende un ragazzo, ma lui è l’unica persona che mi abbia ispirato, fatto sentire in Paradiso e all’Inferno in contemporanea, è il mio batticuore all’aroma di mirtillo e al profumo di caffè.
Questo è troppo smielato anche per i miei gusti!
Sul tavolo del computer trovo i miei racconti e le mie poesie dedicate a lui, le lettere scritte e mai spedite, sentendomi al tempo stesso fiera, orgogliosa, romantica e anche abbastanza colpevole. Perché in una lettera ho riservato tutta la mia rabbia e il mio sconcerto riguardo a certi suoi atteggiamenti freddi e non so come potrebbe prenderla. Diamine mi aveva confuso le idee ed io dovevo pur sfogarmi! Non sarò mica una poetessa e una scrittrice perché ho fatto la raccolta punti all’Esso. Ok, diamoci una calmata, svegliarmi la mattina presto non giova molto alla mia salute mentale. Alcune cose sono troppo perfino per i miei standard, si vede a occhio nudo quanto io sia cotta di lui e con quanto autocontrollo io vado a vederlo, timorosa di comunicargli i miei sentimenti, primo perché ho paura di un suo rifiuto, secondo perché di sicuro non mi usciranno le parole e il discorso se ne andrà a quel paese (insieme con il mio coraggio, il quale cerco come una disperata imitatrice di Dante) e terzo succederà qualcosa che mi distoglierà da dirgli quello che il mio cuore agogna da tantissimo tempo!
Cioè che mi ha rubato il cuore e che mi piace!
Cammino per il salone, i miei passi sono leggeri, non oso fare rumore per evitare che i vicini di sotto si arrabbino, il mio cuore che batte all’impazzata. Alle orecchie ho le cuffiette del cellulare e la playlist sta riproducendo dei Three Days Grace, Unbreakable Heart, Cuore Infrangibile, una canzone che ascolto quando sono triste e voglio darmi la carica. Quello era il momento giusto per ascoltarla!
Remember who you are,
You're the one, you're the unbreakable heart!
You're the one, you're the unbreakable heart!
You're the one, you're the unbreakable heart!
Tu hai un cuore fortissimo, un cuore infrangibile, sta urlando il cantante e io vorrei credere che il mio cuore sia infrangibile, che nessuna persona lo spezzerà. Sto facendo un passo in avanti, io che di solito davanti a un bel ragazzo… divento rossa e balbetto. Io che nei racconti sono Xena e nella realtà sono il Bianco Coniglio che fugge via perché in perenne ritardo. Anche se io di ritardo non posso parlare, perché sono una tipa molto puntuale.  Dopo questa canzone che ha spento un po’ la mia paura, la playlist continua a riprodurre canzoni e la  scelta ricade sugli Skillet e la canzone “You are my hope”. Una canzone che gli vorrei dedicare, perché lui è la mia speranza, la mia forza e vorrei che fosse la mia vita.
You are my hope
You are my strength
You're everything, everything I need
You are my hope
You are my life
You are my hope
You are my hope.

Aspetto fuori nel balcone la bellissima alba che sorge dalle montagne che circondano casa mia e per un attimo mi beo di quella sensazione di sublimità, chiamata natura. Inevitabilmente la calma si trasforma in squilli di sveglie e vedo mio padre che si stropiccia gli occhi, stupefatto che sono già sveglia e vestita.
Indosso un vestito bianco e nero lungo fino alle ginocchia,  semplice ma elegante. Avrei voluto mettermi il vestitino verde oliva scollato, comprato alla gita di fine anno, ma all’ultimo secondo ho deciso di no. Per le cose sexy c’è sempre tempo. Non lo voglio fare svenire prima dei suoi giorni. Anche se lui svenuto, mi avrebbe dato l’occasione di…
Cristina ricomponiti! Fai la ragazza di buona famiglia…
Mi immagino i miei angeli custodi, quello buono e quello cattivo,  i quali stanno lottando per avere la supremazia dei miei pensieri, tra l’angelo buono che mi dice di essere dolce e quello cattivo che mi dice di improvvisare una lap dance. Ah no, questo non lo faccio!
Mio padre interrompe i miei pensieri…
“Dove vai così conciata? C’è un ragazzo che ti piace?”
Fulmino mio padre con lo sguardo, borbottando. Anche se ho ventiquattro anni e mezzo, non amo le intromissioni della mia famiglia sulle mie faccende amorose. Non ho avuto mai fortuna con i ragazzi e sono diventata un tantinello scaramantica, con grande disappunto dei miei, i quali vorrebbero sapere per filo e per segno se qualcuno ha fatto breccia nel mio cuore.
Mio padre si prepara il thè con le fette biscottate e guarda mia madre “Secondo te Letizia, Cristina ha un fidanzato?”
“Riccardo, questi sono affari privati”
Standing ovation per mia madre! Finisco di bere il latte e me ne esco, salutando allegramente mio padre, il quale borbotta “ Questa non me la conta giusta. Non me la conta giusta”.
“ E nemmeno sbagliata” rispondo io, chiudendo la porta e avviandomi a scendere le scale. Amo camminare lungo le vie del mio paese di mattina presto, niente auto, un silenzio assoluto che mi riempie di speranza, vedo un gatto nero sdraiato vicino a un muretto e i miei occhi diventano a cuoricino. Nonostante molti lo considerano come un portatore di sventura, io so benissimo che sono i miei portafortuna.
I miei pensieri vengono interrotti da un messaggio di una mia amica, la quale mi domanda che fine avessi fatto. Sorridendo, le rispondo che non sono sparita, ma avevo finito il credito e non l’avevo dimenticata. La gioia sublime nel vedere che la facevo sentire protetta e che le veniva la malinconia se non mi sentiva. Era stupenda come sensazione! Adoro camminare quando la città è sonnolenta, quando ancora gli abitanti sono immersi nelle spire di sogni o incubi, perché così posso respirare il silenzio, emblema di una calma dei sensi e del territorio. Solo poche auto sfrecciano in strada, i mattinieri che vanno a lavoro, coloro che fanno della puntualità una virtù e un esempio.  Una vecchia signora mi saluta ed io la ricambio sorridendo. È una donna di campagna, dalle mani piene di rughe e di spine, abituata a zappare la terra e a coltivarla. Non cammina bene, si aiuta con il bastone e l’ammiro molto per la sua dedizione alla sua campagna.
“Ciao Cristina”
“Salve signora Lina”
Lei posa un attimo il secchio colmo di ciliegie e mi domanda “Ne vuoi un po’?”
Sorridendo, scuoto la testa e continuo a camminare, nel cuore un solo obiettivo. Arrivo al mio bar preferito e subito il mio cuore comincia a battere all'impazzata. Senti coso datti una regolata! Non farmi brutti scherzi! Mi do una sistemata ai capelli, perennemente sparati in aria alla pari di Goku Super Sayan o Harry Potter, poi mi accingo ad aprire la porta a vetri. Essendo una cliente abituale, ormai i baristi mi salutano con un entusiastico “Ciao Cri”.
Lui fa finta di niente ma mi sorride. Sa come giocare le sue carte! Si mette a fare le granite e alza gli occhi “Ciao Cristina”.
“Ciao”
Dannazione, perché non riesco a dirgli niente?
“Abbiamo parecchie ordinazioni, vai tu nella saletta?” gli domanda un suo collega, consegnandogli un vassoio pieno zeppo di cornetti alla marmellata, mokaccini, cappuccino e un espresso crema.
Prende il vassoio e se ne va. Io titubo un po’, cercando di prendere tempo e bevendo un po’ di acqua per calmare i nervi. Dannazione a lui e al suo sorriso illegale, alla sua leggera barbetta che mi manda in visibilio e che fa sì che nella mia mente compaia un’annunciatrice a dire che le immagini sono riservate a un pubblico di soli adulti. Dannazione a lui! Lui che è il mio Paradiso e il mio Inferno personalizzato, anzi è il mio Inferno Paradisiale! Oggi è felice come non mai, canta pure ed io sono felice quando lo fa, perché è di buon umore.
“Oggi non sei di lavoro Cristinella?”
Mi ha chiamato Cristinella! Oddio sembro un’adolescente alle prese con la sua prima cotta! Cri datti una regolata”
“No, vado più tardi. Oggi facciamo il pomeriggio”
Lui sorride e continua il suo lavoro. Poi si gira e mi domanda “Hai già chiesto?”
“No” mi prendo di coraggio e gli dico “Ti devo dire una cosa”
Lui pulisce il ripiano d’acciaio e alza il sopracciglio, incuriosito dal mio coraggio.
“Cosa?”
Mi schiarisco la voce, cercando di ricordarmi tutto quello che avevo scritto nel discorso d’amore. Improvvisamente tabula rasa! Non mi ricordo nulla, tutto lo sforzo che avevo fatto, bè è svanito dietro i suoi occhi castani e il suo sorriso. Gli voglio dire che è il barista più bello che abbia visto, che vorrei baciarlo, vorrei confessargli i miei sentimenti e finalmente mettere un punto definitivo alla mia vita e invece quello che mi esce è…
“Me lo metti il cacao nel cappuccino?”
Lui scoppia a ridere “Da come lo avevi detto, sembrava che volessi dirmi che mi amavi”
Hai indovinato! Peccato non ci sia la lettura del pensiero! Tu non sai come vorrei spogliarti, baciarti, confessarti i miei sentimenti…
Borbotto imbarazzata e sorseggio il cappuccino. Maledetto coraggio che se ne va via al momento meno opportuno!
Domani ci riprovo, promesso! Lui mi osserva e va di nuovo a servire ai tavoli, lanciandomi un’occhiata sensuale, ridacchiando un po’ tra sé e sé. Esco dal locale e me ne vado a lavorare. Sono a pochi passi, quando lui mi chiama “Cri?”
Io mi giro e gli sorrido con un sorriso pieno “Dimmi?”
“Domani verrai al bar?”
Scoppio a ridere, sollevata dalla sua premura. Forse non gli sono tanto indifferente! Io annuisco e lui sembra il ragazzo più felice del mondo. Mi siedo alla mia postazione, pensando che, anche se non ho raggiunto il mio risultato, ho ottenuto più di quello che auspicavo.
Mentre accendo il computer al lavoro, mi accorgo che le mie mani sono sporche…
Ed è proprio vero che l’amore sa di aroma di caffè e macchia di cioccolata!




 
  
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