22/06/2014
2 recensioniNote dell'autrice: e con questo finisco la serie di fanfiction dedicate... dato che non c'è più nessuno a cui dedicarle. Alcune parti della flash sono accadute/state pronunciate realmente. E basta... non deprimetevi troppo, c'è già troppa gente al momento che sta male.
COME UN VOLANTINO INUTILE
Non ti facevi più sentire.
Eri fredda, distante.
Avrei dovuto aspettarmelo.
In un certo senso, sapevo che questo presto sarebbe accaduto, anche se speravo fossero solo fantasie mie.
Pensavo fosse la distanza che mi faceva venire questi dubbi. Io in missione, tu a casa, circondata da persone che forse ti amano. Pensavo fosse solamente la gelosia.
E invece no.
Non era solamente gelosia.
Dopo una giornata senza neanche una parola ti chiamai e ti chiesi "Nanoha, mi ami davvero?"
Tu arrossisti, evitando il mio sguardo e dopo un po' di silenzio mi dicesti "Beh... in questo periodo ti vedo di più come un'amica"
Mi sentii mancare. Le lacrime incominciarono a scorrere da sole, copiosamente. Non si volevano fermare.
Non riuscii a dormire, perché i singhiozzi non mi lasciavano respirare. Chiesi ad un medico una medicina per il mal di testa, senza smettere di piangere.
Erano passati tre mesi e dieci giorni da quando ci eravamo messe insieme.
La mattina successiva tu mi dicesti di restare amiche. Ma non potevo. Come potevo fidarmi ancora di te, dopo tutti i "ti amo" falsi che mi hai detto?!
"Stavo cercando di capire se potevo riinamorarmi di te!"
Come crederti ancora? Mi era impossibile... perché ti amavo... e nonostante tutto continuo ad amarti.
Mi sentivo, e mi sento tuttora, come un volantino inutile. Viene letto, poi viene strappato e buttato nel cestino.
"Non sei un volantino inutile! Mi ha fatto piacere stare con te"
Vaffanculo. Ma di cuore proprio.
Se davvero ti ha fatto piacere, perché è successo? Perché è cambiato quello che provavi?
Tu eri tutto per me. Avrei voluto darti tutto quello che avevo da offrirti. Ma non me ne hai dato il tempo. Forse, per come è finita, è stato meglio così.
"Se vuoi sfogati pure"
No. Non meriti tanto. Non meriti notti insonni e pianti isterici. Tu non meriti nulla, Nanoha Takamachi.