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Autore: SweetD    22/06/2014    1 recensioni
"C'era una volta una bellissima principessa di nome Elena.
Un giorno, mentre si aggirava per il suo poderoso regno , notò un ragazzo dall'aspetto intrigante, quasi misterioso.
Il suo portamento era degno di un principe ma, poiché i suoi vestiti erano umili,la giovane pensò che si trattasse del figlio di un contadino.
Se si fosse avvicinata a lui, sicuramente qualcuno glielo avrebbe riferito a suo padre, quindi , saggiamente, la fanciulla si premurò di stare alla larga da quell'uomo affascinante."
Una favola ispirata a Damon ed Elena, fatemi sapere cosa ne pensate ^_^
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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       Once Upon a Time ...
                                                     
Il ragazzo e la rosa
C'era una volta una bellissima principessa di nome Elena.
Un giorno, mentre si aggirava per il suo poderoso regno , notò un ragazzo dall'aspetto intrigante, quasi misterioso.
Il suo portamento era degno di un principe ma, poiché  i suoi vestiti erano umili,la giovane pensò che si trattasse del figlio di un contadino.
Se si fosse avvicinata a lui, sicuramente qualcuno glielo avrebbe riferito a suo padre, quindi , saggiamente, la fanciulla si premurò di stare alla larga da quell’uomo affascinante.
Nonostante si fosse ripromessa che non si sarebbe avvicinata al ragazzo, ogni mattina, dopo essersi lavata e vestita, si affacciava alla finestra oppure faceva delle lunghe passeggiate in giardino, giusto per ammirare la bellezza del giovane, mentre sistemava il giardino imperiale e gettava semi di ogni tipo qua e la sul terreno. Lo guardava mentre si prendeva cura delle piante, quasi fossero suoi pargoletti.
Lo scrutava in silenzio ogni qual volta si avvicinasse alle rose rosse e quando  ne sfiorava una, Elena desiderava diventare quella rosa per poter essere accarezzata da quelle mani affusolate.
Quando quel pensiero però le sfiorava la mente, cercava subito di ricacciarlo via, ricordandosi di essere una principessa: le principesse non posso fare dei sogni ad occhi aperti su di uno sconosciuto e per giunta di una classe sociale per niente simile alla sua.
Una sera, dopo essersi coricata nel suo caldo letto, la giovane sentì un rumore provenire dalla sua finestra. Qualcuno stava bussando delicatamente sul vetro. Subito Elena si allarmò ed il suo primo pensiero fu quello di andare ad avvertire una delle sue fidate ancelle.
Poi, però, si fece coraggio e presa dalla curiosità spiò al di fuori della finestra, notando che, con sua grande sorpresa,  al di fuori di essa vi fosse il ragazzo misterioso.
Com’è possibile? Siamo al secondo piano e non ci sono cime su cui arrampicarsi. Sicuramente sto sognando.
Pensò, convinta di essere la protagonista di uno dei suoi tanti sogni in cui aveva previsto l’incontro tra lei e il giovane contadino da gli occhi color del ghiaccio.
Così,  Elena spalancò la finestra con un sorriso sulle labbra e fece segno al ragazzo di entrare, il quale la guardava quasi divertito.
L’uomo non si mosse e spiegò alla ragazza che, se le sue intenzioni erano quelle di farlo entrare, lei avrebbe dovuto invitarlo.
Abbastanza stranita Elena gli disse che lo avrebbe invitato solo se lui le avesse spiegato il motivo per cui doveva ricorrere a tale sotterfugio per fare in modo che egli avesse accesso alle sue stanze.
Lui la prese abbastanza per le lunghe, gesticolando e facendo delle espressioni che avevano tanto divertito la principessina.
 Alla fine le aveva confessato di aver notato il suo sguardo ogni qual volta lavorava nel giardino imperiale. La giovane arrossì, non pensava che se ne fosse accorto. Era stata molto prudente nelle sue imprese di spionaggio, se così si potevano chiamare. Per un attimo si spaventò pensando che oltre lui, anche qualcuno della servitù avesse assistito alla scena. Non espresse però i suoi pensieri ad alta volta voce ricordandosi che quello fosse solo un sogno e non, purtroppo, la realtà.
Dopo qualche istante di esitazione, il ragazzo le disse che era un essere speciale, inumano.
Era un, cosiddetto , freddo. Un vampiro. Il suo nemico per natura.
E come in ogni legenda che si rispetti, i vampiri dovevano essere sempre invitati ad entrare in una stanza o abitazione o quel che sia.
Elena spalancò i suoi grandi occhi color cioccolato ed il suo cuore prese a battere insistentemente. Nonostante la paura che la stava possedendo, sempre convinta di trovarsi in un sogno, decise che non le importava quale fosse la sua vera natura. Dopo alcuni istanti, lo invitò ad entrare.
Quella notte però si rese conto che il ragazzo si trovava realmente nella sua stanza e che quello era tutt’altro che un sogno.
Ogni sera Damon, il ragazzo che aveva suscitato così tanta curiosità nella giovane principessa, entrava nelle sue stanze e conversava con lei fino a tarda notte.
Col passare del tempo i due si avvicinarono sempre di più, fino a quando una notte, mentre parlavano di fiori, la passione del ragazzo, lui la prese in braccio e saltò fuori dalla finestra. Percorse il viale principale del palazzo e finalmente arrivò ad una serra  fatta esclusivamente di rose.
Le spiegò che quel posto era stato creato interamente da lui, ispirato dalla bellezza della giovane.
A quel punto le porse una maestosa rosa nera.
Entrambi emozionati da quel magico momento si baciarono promettendosi amore eterno.
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Il giorno seguente Elena fu convocata da suo padre, il quale, con pochissimo tatto, le confessò che fin dalla sua nascita era stata promessa ad un nobile principe che risiedeva nei pressi del palazzo. La loro unione avrebbe messo fine alle continue guerre tra le due famiglie.
La ragazza corse subito in lacrime nelle sue stanze e la sera, quando Damon tornò a trovarla, lei non aprì la finestra e senza dargli alcuna spiegazione gli revocò l’invito.
Dopo quel giorno non lo vide più.  
La mattina delle nozze, con ancora gli occhi azzurri del suo amato per la mente, Elena si lasciò preparare in silenzio dalle sue ancelle e, dopo aver messo il velo sulla sua testa, entrò in chiesa con gli occhi rivolti al pavimento, accompagnata da una tristissima quanto malinconica marcia nuziale.
Non aveva ancora conosciuto il suo promesso poiché sapeva che non sarebbe servito a niente.
Quello era solo un matrimonio di convenienza e nient’altro per lei.
Camminò lungo la navata e, sempre con lo sguardo rivolto verso il basso, ascoltò la messa in silenzio.
Arrivato il momento del si , lei acconsentì con poco entusiasmo a quell’unione, mentre il principe al suo fianco le stringeva la mano sinistra quasi come a darle forza.
Quella stretta, dovette ammetterlo, era rassicurante, ma nonostante ciò i suoi pensieri rimasero legati al volto del suo vero amore.
A un tratto la voce del prete nominò una parola che le fece alzare subito lo sguardo.
Damon.  Aveva chiesto a Damon Salvatore di amarla e di onorarla per tutta la vita.
I suoi occhi incontrarono quelli del suo amato ed il suo cuore esplose dalla gioia.
Damon le sorrise e con tanta soddisfazione per via della sua reazione, rispose che sarebbe rimasto al suo fianco per tutta l’eternità.
Il prete però, insoddisfatto di quella risposa, gli disse che un semplice si sarebbe bastato.
Così il principe prese entrambe le mani della ragazza ed incrociò le loro dita. Le alzò verso il suo viso e ne baciò ogni singola nocca; solo quando arrivò all’ultima disse il fatidico si.
Quello che gli avrebbe fatti restare insieme per tutto il resto della loro vita o meglio, per l’eternità.
E dopo essersi scambiati un bacio che sapeva di rose, si diressero fuori dalla chiesa, circondati dagli applausi e accompagnati dal loro immenso amore.
E come ogni storia d’amore che si rispetti, naturalmente anche loro ebbero il loro:

E vissero per sempre felici e contenti.


  
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