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Autore: lordsilver96    22/06/2014    1 recensioni
Fermo, immobile, pietrificato.
I muscoli rigidi, i nervi tesi allo spasmo, lo sguardo fisso.
Era là, adagiato sulla ringhiera mentre si contorceva sulla sua ragnatela.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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ARACNOFOBIA

 


Fermo, immobile, pietrificato.

I muscoli rigidi, i nervi tesi allo spasmo, lo sguardo fisso.

Era là, adagiato sulla ringhiera mentre si contorceva sulla sua ragnatela.

Continuavo a fissarlo, sapevo che mi vedeva, lo sentivo.

Non aveva senso avere timore, era grande sì e no un paio di centimetri, avrei potuto schiacciarlo in un attimo, porre fine alla sua esistenza, eliminare quell'obbrobrio. Non ci riuscivo, non c'ero mai riuscito, il piccolo esserino nero agitava le zampe, « Vieni....vieni... » potevo sentirlo prendersi gioco di me, sentivo i suoi denti digrignare, le sue fauci lorde di bava chiudersi, la sua voce rauca e nauseante mi chiamava.

Sembrava leggero, sul suo filo sottile, mi ero sempre chiesto come facesse a non collassare con quel suo ventre sproporzionato, quella schifosa sacca di sangue e carni morte che si portava appresso.

E come era orribile vederlo secernere la sua tela, con quella sua calma meticolosa, « Non ho fretta » rideva, lo sentivo, sghignazzava « Arriverò anche da te » diceva.

Era là, distante, ma potevo sentire le sue orride estremità cingermi la gola, le sue zanne solleticarmi il collo, un brivido mi scosse, come ogni volta.

 

Arrivai a casa, me ne dimenticai, se c'era un lato positivo era questo, l'angoscia che ogni aracnide mi incuteva, svaniva tanto rapidamente quanto giungeva.

Passarono a malapena altri dieci minuti e ancora: il respiro che si tronca, il cuore che accelera e i muscoli che si bloccano “scappa...scappa...” biascica il cervello, i sensi si acuiscono, la bocca si inaridisce e ancora lo sguardo fisso.

In un angolo del soffitto, intento a tessere la sua nefanda rete, c'era il ragno.

« Non ho fretta, arriverò anche da te » Mi fissava sogghignando con i suoi otto piccoli occhi, ammiccava sbavando dai cheliceri.

Indietreggiai, lentamente, sperando che non se ne accorgesse.

« Non ho fretta, arriverò anche da te »

Mi misi nell'angolo opposto al suo, mi sedetti in terra, cercai di farmi il più piccolo possibile mentre la bestia avanzava lentamente, nodo dopo nodo, filo dopo filo, mentre insozzava la stanza con la sua letale dimora.

« Non ho fretta, arriverò anche da te »

Rideva di me mentre agitava le sue zampe irsute.

Fui distratto da un ronzio: una grossa mosca, entrò dall'anfratto di una finestra, roteò per la stanza e stupidamente andò a cozzare sulla tela del mostro.

Per quanto non amavo le mosche, non potevo che provare pena per quell'essere e terrore per il funesto destino a cui stava per essere sottoposto. In pochi secondi la bestia le fu sopra, la uncinò con le zampe e potei udire chiaramente le urla di agonia della mosca mentre il ragno le sfondava l'esoscheletro con i cheliceri, una scena macabra e rivoltante, ma ero come ipnotizzato, non potevo voltarmi, per ignote ragioni siamo sempre attratti da ciò che ci provoca terrore e repulsione, non volevo vedere, ma vidi:

l'aracnide gozzovigliava con le interiora della preda, sangue e bava spumavano dalla sua orrida bocca, odore di morte e rumore di ossa che si rompono e carne che si strappa impregnavano l'aria.

Paralizzato, spaventato a morte ma lucido assistetti alla scena.

« Non ho fretta, arriverò anche da te » ghignava mentre consumava il suo delitto.

Mi porse la testa della mosca, due occhi rossi e vitrei, due occhi morti mi fissavano, e dietro di essi altri occhi, otto, mi guardavano viscidi e bramosi.

Avanzava, non era sazio, gli angoli delle fauci continuavano a spumare, si avvicinava, gli occhi si facevano sottili e avidi.

Era vicino, si ingrandiva durante il suo movimento, come se prima fossimo divisi da un enorme distanza e le sue dimensioni fossero un gioco di prospettiva, macabra prospettiva, illusoria prospettiva.

La bestia, perché di bestia si trattava, potevo vederla ora sempre più chiaramente: nera, tumefatta e lurida, le sue otto zampe procedevano ticchettando rapide sul pavimento, ammassate disegnavano archi di bava e schizzavano sangue, i suoi occhi rossi, e lucidi, rilucevano di una empia follia, i peli irti i sensi attenti, io ero immobile.

« Non ho fretta, arriverò anche da te » cantilenava questa nenia con la sua voce rauca e gutturale, mentre trascinava il suo schifoso ventre sproporzionato lordando il pavimento.

Non provai a scappare, sapevo di non farcela, la paura mi teneva con una mano alla gola troncandomi il respiro, non riuscii nemmeno ad urlare quando sentii il tanfo delle sue sporche estremità scivolarmi sulle gambe e trascinandomi per i piedi.

Chiusi gli occhi, non mi serviva vedere, sentivo la sua pancia sopra di me, molle, schifosa, carica di sangue, la bava colava dai suoi cheliceri.

 

« Non ho fretta » si prendeva gioco digrignando i denti, mentre scavava nelle mie interiora.

Lo sentivo masticare, succhiare e sviscerare, percepivo la carne cedere sotto i suoi denti e il sangue schizzare caldo a fiotti. Il dolore era atroce, cominciai a gridare, cercava di prolungare la mia agonia il più a lungo possibile, la vista era oscurata, sentivo i suoi occhi su di me, avidi, cattivi.

Sentivo il suo fetido tanfo impregnare le mie narici e i suoi gorgoglii mentre strappava e divorava, rividi la testa della mosca, che piano piano andava a mutare fino a prendere le mie fattezze.

Ecco quello che rimaneva di me, una testa decomposta coperta di bava e sangue.

 

*****************************************             EPILOGO             *****************************************************

Quando il Coroner arrivò nella stanza, si chinò sul cadavere, da un rapido esame, morto da tre giorni.

Con una mano scacciò un piccolo ragno che aveva tessuto la sua ragnatela sul ventre della salma. « Ora del decesso: 4.30 del mattino circa del 17, causa del decesso: arresto cardiaco »

detto ciò, uscì dalla stanza, mentre due uomini rimuovevano il corpo.

 

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