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Autore: bakardi95    23/06/2014    1 recensioni
tutti i capitoli parlano di una storia differente, ma di uno stesso argomento. Sta a voi capirlo.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Eva
Tra tante cose che non sopporto, i carciofi sono in cima la lista.
Non è che li odio, perché, vabbè sono verdure, non sto ad odiare una verdura.
Li disprezzo per la loro forma,colore e soprattutto sapore. È una sapore che non ho mai sopportato. Ma ahimè c'è gente come mia madre che non si ricorda mai. Dice sempre che non è vero, che l'ultima volta li ho mangiati.
Spesso paragono i carciofi a delle persone che nella vita non servono ad un cazzo. Specifico, quelle persone che se un giorno qualcuno avesse in mente di sparargli, tu non te ne accorgeresti neanche, anzi, ti sembra di avere più spazio, più aria fresca.
Lo so sono una bastarda. Paragonare le persone cosi. Ma dopo tutti i coltelli che mi hanno piantato nel cuore, questo rimane la mia unica arma per non massacrare la mia anima.


Quando nacqui mio padre mi mise nome Eva. Da piccola quando gli ho chiesto perché mi ha messo questo nome mi disse che era il nome della donna che ha creato DIO, e che insieme ad Adamo, erano le prime persone a popolare la terra. In seguito scoprii che era il nome dell'amante di cui si era innamorato prima che nascessi.
Mia madre quando l'ha saputo l'ha perdonato subito. Aveva paura di perderlo. Dato che lui fa il banchiere e guadagna molto sarebbe stata una perdita troppo grande.
Quindi quando il medico ha chiesto quale nome volessero dare alla bambina, e mio padre pronuncio Eva, mia madre lo guardo con uno sguardo spento, con delusione mista a rabbia. Questo mi fa pensare che nel mondo c'è ne sono di bastardi, e uno di questo è mio padre.
Però non ci lamentiamo molto.
Mia madre lavora come parrucchiera solo per occupare le sue giornate cupe. Parla molto poco, ha sempre un sorriso finto.
Mio fratello, di due anni più grande di me, è un viziato di merda e anche molto arrogante. Sarei contenta che un giorno andasse a dormire sotto i ponti.
Ed io, 17enne, faccio la vita da 17enne.
Sapete come fanno a riconoscermi le persone? Dicono semplicemente una cosa “ma che quella è la ragazza che alle medie pesava quasi un quintale?” “oddio, ma è la cicciona?” “no ragà io me la ricordo, cioè era inguardabile!” Tutte cose che ho sentito.
Comunque si, ero arrivata soglia obesità, è penso pure di averla superata. Non lo so penso sia dovuto al fatto che mi annoiavo. E mangiavo. E finché non sono arrivata alle elementari non c'è stato nessun problema. Ma poi gli insulti arrivano dai bambini, e anche le critiche delle maestre. Che odio le maestre. Penso che siano state loro in primis a rovinarmi l'infanzia, facendomi arrivare al massimo del mio peso.
Poi sono arrivate le medie, e con loro anche l'acne e l'apparecchio. Qualche amico c'è l'avevo, di quelli veri, di quelli che ti difendono quando tutti gli altri sono contro di te. Però un giorno, arrivò l'avvenimento che mi cambio la vita. Quello dove cambia tutto, e ti metti in gioco. Ero in seconda media, l'interrogazione di matematica, l'unica, e sono sincera, materia in cui andavo male. E sulla cattedra una professoressa che ama da morire la sofferenza dei bambini. Soprattutto la mia. Come se provasse una grandissima eccitazione nel vedermi umiliata. E quel giorno infierì particolarmente. “Valese, si vede che non ti sei applicata abbastanza, ma, cosa mi posso aspettare da una bambina come te, pigra, senza voglia di fare niente. Ma dico io quando crescerai e imparerai ad essere come le tue compagne? Guardale, sempre attente, non si distraggono un attimo. Secondo me è anche una questione di cibo. Se tu mangiassi delle cose sane forse renderesti meglio in matematica!”
poi si mise a ridere, io ero imbarazzatissima e con gli occhi sul pavimento
“ma non c'è la faresti mai. Si vede ad occhio una persona quello che rende”
Mi stava dando della fallita? Chi è lei per dirmi cose del genere?
“ora Valese, ho corretto il tuo compito di matematica, dimmi cosa ne dovrei fare?”
Solo una risposta mi balenò in mente.
“Se lo metta nel culo.”
Silenzio “come scusa?”
“ha capito bene, se lo metta nel culo” addirittura c'era più silenzio di prima.
Per la prima volta ho avuto il coraggio di dire quello che pensavo.
E in cambio ho avuto una nota e sono andata dalla preside. Scelta sbagliata. Ho raccontato alla preside i comportamenti della professoressa, e se l'avessi raccontato a mio padre la faccenda non gli sarebbe piaciuta per niente. Cosi neanche una settimana dopo fu messo un supplente, e io persi due chili.
Ma ne avevo ancora altri da perdere. Cosi questo fu il mio pallino. Non mangiavo più. In due mesi avrò perso circa 20 chili. Da allora fui costantemente a dieta. Gli altri mi guardavano in modo diverso. Soprattutto Benedetta. Lei era una di quelle vip della scuola, e se faceva una cosa, tutti la imitavano. Un giorno mi chiese dove avevo preso un paio di pantaloni.
Infatti notava che mi vestivo sempre meglio. Non per merito mio. Mia madre era talmente contenta che mi comprava di tutto. Comunque gli dissi che erano di un boutique molto costosa, ma che oramai erano introvabili. Lei ci rimase male. Cosi mi buttai: “ se vuoi qualche volta te li posso prestare” Non ci crederete ma sta frase mi ha cambiato la vita. Da quel momento io ero contenta di uscire con lei e a conoscere tutti i suoi amici, e lei era contenta di prendersi tutti gli abiti che voleva. Mi sono fatta talmente tanti amici che mi sembrava un sogno. E lei se ne accorse dato che nessuno se la cagava più. Cosi pensò di liberarsi di me. Ma gli è andata male. Sparlare non aiuta mai. Ti fa sembrare una debole. Cosi ne sono uscita vittoriosa. Ha 15 anni mi sembrava di avere il mondo in mano. Facevo come volevo, tornavo quando ne avevo voglia. Iniziai a fumare. A baciare i ragazzi.
Poi ho incontrato lui.
Mi sembrava un perdente all'inizio, poi conoscendolo meglio mi ha colpito più di altri ragazzi. Parlava di cose serie, leggeva molto, non parlava mai di calcio e lo guardava poche volte. Suonava la chitarra. Adorava i Queen.
Io me ne sono innamorata.
Sapevo che si faceva di canne. Ma a me andava bene, non ho mai avuto problemi sulle droghe leggere. Ci siamo messi insieme. Era troppo carino. La prima volta è stata indimenticabile.
Poi dopo un po' di mesi scopro che di drogava pesantemente, non era più lui...sempre agitato. Che cosa gli era successo? Una sera eravamo ad un compleanno. Io ed altri eravamo molto ubriachi e ci siamo messi dentro una stanza per stare più tranquilli. Lui era con me, ma stava sotto con dei suoi amici. Quando tornai sotto non riuscivo a trovarlo, nessuno sapeva che fine avesse fatto. Poi uno dei ragazzi dice che gli mancano le chiavi della macchina, e fuori dove l'aveva parcheggiata, non c'era più. Speravo che non fosse successo veramente. Lui non ha ancora la patente. Alcuni vanno a cercarlo. Lo trova il suo migliore amico.La macchina è andata in un dirupo, lui è morto sul colpo. Vado a vedere anche io, perché non ci credo. Appena arrivata vedo i genitori piangere, gli altri a fissare com'era ridotta la macchina.
Da quel giorno è passato un mese. Un mese strano, dove non sentivo più nessuno. Nessuno è venuto a dirmi non piangere, passerà. Ero solo io e il mio letto. E la mia depressione. Non riesco a rimanere molto sveglia, infatti dormo sempre. Ho un vuoto dentro che non riesco a colmare. E ho rincominciato a mangiare.
Ho già preso 5 chili.

   
 
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