"Yaaawn!" - alzo il busto, e mi strizzo gli occhi,ancora stanchi e un pò abbassati.
Ma finalmente mi sono svegliata anche io.
Che ore sono?
L'orologio, poggiato sul comò, è rivolto verso la parete.
Nel girarlo, noto che è rimasto nelle unghie un pò di smalto del giorno prima.
Esami, battaglie, esami, battaglie. Ogni giorno, sono i miei pensieri fissi sin dal mattino.
Comincio a sentirmi davvero stressata della situazione. 
Forse è il caso di alzarsi e sistemare il letto. 
Le coperte, color celeste proprio come piace a me, son fin troppo spiegazzate.
Dovrei cambiarle e metterne di nuove.
Ma un dettaglio mi colpisce particolarmente mentre mi volto:
il vento ha portato alla mia finestra petali di ciliegio.
Non resisto; devo andarli a vedere.
Apro velocemente la finestra, ma attenta a non farmi male,
e ora posso osservare lo spettacolo da vicino.
Waah! Si sente proprio che sta arrivando la primavera anche qui a Tokyo!

Sono le 8:15.
Chiudo la porta di casa, e mi avviò alla fermata del bus.
Che libro potrò leggere prima di arrivare a scuola?
Questa mattina non lo so proprio. Prenderò il primo 
libro che mi capiterà, andrà come andrà.
E nel frattempo, salgo, e cerco posto nel mezzo, appena giunto. Ci ha messo davvero poco stamattina.

Quanto amo i libri.
Sin da piccola mi hanno sempre appassionato.
E' un vero peccato dover interrompere la lettura proprio adesso.
Ero arrivata ad un punto cruciale, così intrigante.
Dentro di essi sono sussurate tante parole alle quali non riusciamo a dare voce.
Gli scrittori ci tramandano le loro emozioni e le loro volontà.
Mi chiedo però se l'interpretazione che noi lettori attribuiamo al loro scritto,
sia la stessa che essi volevano davvero trasmetterci. 
Mi piacerebbe cercare significati sempre diversi. Ma nella vita di tutti i giorni non è affatto facile.
Le porte si aprono. E confusa in mezzo a tutte le altre persone, cerco di scendere, conservando parole 
che nessuno nel mio cuore potrà mai leggere.

Lungo la strada, noto come le strade siano pulite ma come a loro manchi qualcosa.
Non sono come mi piacerebbe vederle. Vorrei che ci fossero più fiori; magari in quell'angolino
laggiù potrebbe esserci una piccola aiuola. Trasmeterebbe più vita. 
Alzo lo sguardo verso il cielo. Oh, è pieno di nuvole grigie! Presto, si metterà a piovere.
Però c'è un qualcosa che prima ha catturato la mia attenzione laggiù.
Due ragazzi... si stanno tenendo per mano. In maniera così spontanea, senza preoccuparsi
dei giudizi di tutti gli altri. Si guardano, si sorridono. Sembrano proprio due innamorati.
L'amore. Questo sentimento... Mi piacerebbe conoscerlo. 
Quando i miei occhi lo cercano, qualcosa dentro di me si blocca.
Non voglio conoscere quel calore. Non posso conoscere quel calore.
Nella mia vita, ci sono altre priorità. No, non ancora. 
Niente abbracci e niente baci, non è ancora questo il tempo.
Ma posso chiedermi, se un giorno giungerà anche per me.
Posso sognarlo, almeno per qualche secondo. 
Solo pochi istanti.

"Amiii-chaan!!" - la voce di Usagi rimbomba.
E la pioggia, alla fine è arrivata, ed ha cominciato a cadere, come il mio sogno.
"Buongiorno, Usagi-chan!" - ma dopotutto, se è per il bene di Usagi, il resto non ha importanza.
Quando sono con Usagi, non esistono parole o sentimenti da interpretare, non esistono
emozioni che non si possono provare. Quando sono con lei, tutto attorno mi è più sincero.
E la mia mente, si libera da tutti i miei pensieri.