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Autore: Princess Kurenai    23/06/2014    2 recensioni
[MakoRin] Tra tutte le attività che Rin aveva immaginato di svolgere con Makoto durante quel pomeriggio libero da scuola e compiti, il ritrovarsi fermo sulle scalinate vicino alla casa del suo ragazzo, con quest’ultimo accucciato per terra, non rientrava nemmeno in quell’ipotetico elenco mentale.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Little Fur-Ball
Fandom: Free! - Iwatobi Swim Club
Personaggi: Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Pairing: MakoRin
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Shonen ai, Established Relationship
Conteggio Parole: 930
Note: 1. Fic proveniente dal mio askblog Sharara ☆ Goes On per il prompt: Makoto "presenta" la gattina che saluta tutte le mattine a Rin e lui si ingelosisce..., much fluff, very sugar
2. Prima fic su Free! *^* sinceramente non pensavo di arrivare a scrivere qualcosa su questo fandom ma… do tutta la colpa a quello zuccherino che è Makoto, ecco!
3. Dedicata a mia figlia che mi ha dato questo prompt *^*
4. Non betata! Quindi se vedete degli errori perdonatemi çAç



Tra tutte le attività che Rin aveva immaginato di svolgere con Makoto durante quel pomeriggio libero da scuola e compiti, il ritrovarsi fermo sulle scalinate vicino alla casa del suo ragazzo, con quest’ultimo accucciato per terra, non rientrava nemmeno in quell’ipotetico elenco mentale.

« Che cosa stai combinando?», domandò dopo un breve momento di silenzio, senza trattenere una certa curiosità nell'osservare Tachibana tendere la mano verso l’erba, muovendo delicatamente le dita come per attirare qualcosa.

Makoto tuttavia non rispose. Infatti rimase per qualche momento in silenzio prima di piegare le labbra in un piccolo sorriso quando un gattino, dal pelo chiaro e gli occhi vispi, fece capolino dalle erbacce per andare incontro alla sua mano.

Entrambi osservarono il micino spingersi fino alle dita di Makoto, annusandole quasi titubante, e solo dopo aver riconosciuto l’odore del ragazzo piegò il capo per iniziare a sfregarlo contro i polpastrelli.

« Non è adorabile?», domandò estasiato Makoto, grattando la testolina dell'animale e rivolgendo a Matsuoka un dolce sorriso, come se si aspettasse la sua stessa partecipazione.

A dirla tutta, Rin non aveva mai avuto niente contro i gatti, ma in quel momento - dopo aver ignorato a stenti il suo stomaco che sembrava quasi essersi rivoltato e strizzato davanti al sorriso di Tachibana - non si sentiva tanto incline ad essere amichevole con quella bestiolina. Almeno non mentre le lunghe dita del suo ragazzo stavano affondando nel morbido pelo del gatto per delle carezze, muovendosi in un modo così ipnotico da riuscire quasi ad incantarlo.

Riuscì in ogni caso a rivolgere lo sguardo altrove, infilandosi le mani in tasca con fare annoiato.

« Sì. Un vero amore», ironizzò, « Ora lascia quel coso lì dov'é e andiamo via», aggiunse con un borbottio, strappando all'altro una piccola risata.

« È una femminuccia», dichiarò con dolcezza, allungando entrambe le mani per prendere l'animale.

La gattina, calma e sicuramente abituata alla presenza di Makoto, emise solamente un basso miagolio quando Tachibana la sollevò fino a portarla all'altezza del proprio viso.

« E anche lei è felice di conoscerti, Rin», dichiarò piegando un poco il capo di lato e muovendo delicatamente una delle candide zampine dell'animale come per salutare l'altro ragazzo.

Matsuoka storse il naso in risposta, e sbuffando un basso "Tsk" distolse nuovamente lo sguardo da quello spettacolo caria-denti - non era fastidioso, anzi, era semplicemente imbarazzante e Rin era troppo orgoglioso per ammetterlo.

« Ci vogliamo muovere?», sbottò infatti poco dopo, volgendo lo sguardo sulle scale che, come ben ricordava, avrebbero condotto entrambi a casa di Haruka, « Andiamo da Haru?», aggiunse con un ghigno.

L’idea di andare da Nanase sembrava addirittura più appetibile del restare lì con quell’ammasso di pelo.

« Haru non è in casa», svelò tranquillo Makoto, sedendosi sulla gradinata con il gatto tra le gambe, « I genitori sono in ferie e volevano passare del tempo con lui», aggiunse come per spiegare la strana assenza di Haruka.

Rin abbassò lo sguardo nel sentire quelle parole, stupendosi non poco quando non incrociò gli occhi di Tachibana.

Solitamente, si disse quasi ferito nell'orgoglio, Makoto non distoglieva mai lo sguardo da lui mentre parlavano... ma in quel momento stava dedicando tutte le sue attenzioni a quella 'bestia pelosa' e a Rin non piaceva assolutamente quella situazione.

Quel gatto non solo stava bellamente disteso sulle gambe del suo ragazzo, ma quest'ultimo lo stava anche grattando e coccolando con un'espressione adorante in viso.

Per come la vedeva Matsuoka, quel gatto non era lui. Quindi, per una semplice questione di associazioni - e gelosia - quel gatto era il nemico.

« Non graffia e non morde, sai?», gli fece presente Makoto, sollevando un po’ la gattina come per spingere Rin ad allungare la mano e carezzarla.

« Lei no. Ma io sì», borbottò, ignorando quell'offerta.

Era geloso ma non era neanche disposto a mettersi a ‘litigare’ con un gatto - sarebbe stata una cosa stupida e con il suo atteggiamento avrebbe anche rischiato di ferire Makoto, cosa che non poteva permettersi -, tuttavia non poté fare a meno di fissare l'animale con malcelata rabbia, mostrando quasi senza rendersene conto i denti in una smorfia che il micino probabilmente reputò come minacciosa. Infatti balzò via, miagolando e saltellando sui gradini per allontanarsi dai due ragazzi.

« Oh…», sospirò Makoto senza nascondere la propria delusione e Matsuoka riuscì a malapena a trattenere un: « Finalmente», quando vide quella palla di pelo sparire.

« Ora possiamo andare?», domandò, sorridendo soddisfatto quando Tachibana si rimise in piedi.

« Dove vuoi andare?», chiese con gentilezza, dandosi dei leggeri colpetti sui pantaloni come per pulirsi.

« Spiaggia?», rispose prontamente Rin. Sapeva di essere tremendamente prevedibile ma Makoto accettò senza commenti quel suo desiderio - la gentilezza di quel ragazzo era quasi inumana, spesso si stupiva del fatto che esistesse per davvero una persona come lui.

Gli venne quasi naturale continuare a sorridere mentre, fianco a fianco, si incamminarono verso la spiaggia.

« Rin?», lo richiamò qualche attimo dopo Tachibana costringendolo a voltarsi leggermente.

« Mh?», e quasi a tradimento le labbra di Makoto si posarono veloci sulla sua guancia, mandandola letteralmente a fuoco.

« Che d-diamine…?!»

« Scusami, Rin…», sussurrò divertito Tachibana, facendo scivolare le dita sui capelli più corti nella nuca di Matsuoka, donandogli delle lente carezze non dissimili da quelle che aveva riservato alla gattina, « Ma eri davvero troppo carino… non potevo resistere».

Rin rimase per qualche attimo confuso nel sentire quelle parole - sicuramente anche a causa dei polpastrelli di Makoto sulla sua nuca -, e dovette fare uno sforzo immane per sbottare un: « Com’è che mi hai chiamato?!», e muoversi di almeno qualche altro passo in avanti per evitare che il suo ragazzo vedesse l’acceso rossore che iniziò a rendere il suo viso della stessa tonalità dei suoi capelli.

   
 
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