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Autore: DarkSide_of_Gemini    23/06/2014    4 recensioni
Camus viene svegliato nel bel mezzo della notte da un incubo terribile, ma... di cosa si tratta?
Genere: Demenziale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare

Camus si svegliò nel cuore della notte scattando a sedere sul letto con il respiro corto.

Aveva appena avuto un incubo; di solito non si lasciava impressionare dai sogni, tutte fantasie della notte, eppure quell’ultimo era stato così reale e dettagliato, di gran lunga il peggiore che gli avesse mai fatto visita.

Tirò un sospiro, si tenne sollevato sugli avambracci e fece vagare lo sguardo per la stanza illuminata a stento dalla luce della luna.

La brezza notturna smuoveva appena le tende leggere della finestra aperta.

Si voltò alla sua sinistra e venne subito rassicurato dalla presenza di Milo accanto a lui. La pallida luce argentea illuminava il suo profilo in modo irregolare, creava strani effetti di luce e ombra sui muscoli nudi del petto e delle braccia.

Il Saint dell’Acquario si concentrò su quel contrasto di luce e ombra, ne seguì il profilo sul torace ampio, studiò con attenzione i riflessi che creavano sulle lunghe ciocche di capelli blu elettrico e sospirò di nuovo, questa volta con una sorta di sollievo che non riusciva a spiegarsi.

Si stese di nuovo appoggiando la guancia al cuscino e, rincuorato, chiuse di nuovo gli occhi.

Era tutto come l’aveva sempre visto.

Le sopracciglia gli si aggrottarono con un accenno di fastidio: e adesso perché quel pensiero? Certo che Milo era il solito!

Cosa gli veniva in mente?

Una nota di inquietudine iniziò a farglisi di nuovo strada nel petto.

Strane immagini riempirono di nuovo il suo campo visivo.

La scalinata dell’Ottavo Tempio. Il corridoio semibuio, il Custode di quella Casa di spalle.

Cosa c’era che non andava?

Si avvicinò sempre di più. Da qualche parte dovevano esserci delle torce accese.

Altrimenti come giustificare il rosso tra i capelli del Saint dello Scorpione?

Gli era arrivato alle spalle. Scorpio sollevò la testa e si voltò a guardarlo con occhi rossi, da donna.

Camus serrò il pugno sul cuscino tanto da credere di poterlo squarciare in due; ecco cosa gli aveva provocato quella reazione!

Una donna? Ma com’era possibile? Nel sogno sapeva per certo che quello era Milo, lui e nessun’altro, allora perché mai aveva quell’aspetto?

L’aveva appena visto, tuttavia la paura di voltarsi e trovare, al posto del suo greco, quella nuova, sconvolgente visione, lo tratteneva ben saldo al suo posto.

D’un tratto Aquarius sussultò di nuovo: i sogni a volte si avveravano.

E se quello fosse una sorta di sogno premonitore? E se, al mattino seguente, si fosse davvero ritrovato con quella donna nel letto?

Non poteva sopportare un pensiero simile.

Un altro sospetto, questa volta del tutto meno casto, gli attraversò la mente e gli fece spalancare gli occhi di ghiaccio, con il cuore in gola.

Milo non poteva nel modo più assoluto diventare una donna! Se pensava ai loro rapporti… se fosse divenuto una femmina, allora… no, quello era troppo!

Il Custode dell’undicesima Casa si sollevò a sedere e, con un unico gesto frenetico, sollevò le lenzuola che coprivano il compagno dalla cintola in giù.

Osservò, tirò un sincero sospiro di sollievo.

 

-Ah… allora c’è ancora…-

 

Milo borbottò qualcosa di incomprensibile, si stiracchiò ed aprì appena gli occhi per capire cosa stesse succedendo.

Tempo di mettere a fuoco, e si ritrovò davanti la scena di Camus che teneva un lembo di lenzuolo sollevato e gli fissava gli attributi con aria a dir poco estasiata.

 

-Cam, ma che ti prende…? Cos’è che c’è ancora? Hei, un momento…!-

 

Osservando meglio al scena fece il collegamento in un attimo.

Aquarius lasciò cadere le coperte avvampando come mai in vita sua  e si passò le dita tra i capelli, tentando di dissimulare l’imbarazzo davanti all’inverosimilità della scena.

Si era tolto un gran peso da cuore, adesso il difficile sarebbe stato dare spiegazioni.

 

-Camus?- Scorpio si era issato su un gomito, lo fissava con disappunto –Ti prego, dimmi che non ti riferivi a ciò che ti riferivi!-

 

-Bè ecco, non propriamente…-

 

-Camus…!- non era stato altro che un sussurro stizzito –Ma cosa ti salta in mente? Credi che la mia virilità se ne vada in giro di notte?!-

 

-No! Aaah, accidenti!-

 

Lo sapeva, mai dare retta ai sogni, dannazione, lo sapeva!

Milo era piuttosto sensibile riguardo ad argomenti simili, ed ecco che l’aveva indirettamente accusato… bè… non voleva neanche pensarci.

Camus trovò il coraggio di sbirciare il compagno e notò che aveva messo su uno strano sorriso, il suo ghigno obliquo, malizioso… molti l’avrebbero definito sexy, ma Camus sapeva che quei molti non se ne intendevano proprio.

La parola esatta era proprio bello, bello di quella bellezza naturale e così propria di Milo che utilizzare un altro aggettivo l’avrebbe solo sminuita.

Scorpio socchiuse gli occhi, si inarcò per avvicinarsi a lui e sfiorargli una ciocca di capelli.

L’intero corpo seguì quell’unico movimento con una sinuosità felina.

 

-Cam…- si sollevò sulle ginocchia, gli poggiò le mani sul petto per invitarlo a distendersi ed avvicinò il viso a suo –devo forse ricordarti che l’ho usato poco fa?-

 

Il suo respiro caldo sulla pelle provocò nel compagno un brivido ormai ben conosciuto.

Camus gli prese il viso tra le mani, lo baciò come solo lui sapeva di saper fare, un bacio lento, catturò le sue labbra in una danza della quale solo loro due conoscevano i passi.

I capelli blu di Milo gli solleticavano le braccia e le spalle.

 

-No, non lo ricordo- gli disse con aria innocente –merito una punizione per questo?-

 

-Sì-

 

La lingua dello Scorpione gli percorse il collo, le sue labbra baciarono il punto in cui si era fermata.

Il suo corpo forte ed al contempo così delicato con lui si piegò su quello dell’amante, le sue ginocchia strinsero i fianchi del Saint di Aquarius come erano ormai solite fare: ferme ma leggere.

Baciò di nuovo il suo Cavaliere e nel petto gli esplose una fiammata di desiderio di lui impossibile da trattenere.

 

-Sì, la meriti. E l’avrai-

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*Sbuca da un angolino* Saaalve! Ok, da quanti di voi merito di essere fucilata per questo?

Scusatemi, non ho potuto proprio resistere, ogni volta che penso a Milo donna mi vengono in mente solo flash cretini! E questo è solo uno dei tanti.

Come per la precedente fic “Le Metamorfosi”, con questa non avevo intenzione di offendere nessuno (se non in parte Milo! Sì, lo so che c’hai le palle a posto, tranquillo!), quindi se proprio qualcuno si sente oltraggiato… non posso farci nulla.

Spero che nessuno se la prenda a male e di avervi, hem, fatto divertire?  Ci conto!

Un abbraccio,

Rory_Chan

 

 

  
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