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Autore: iDanni    23/06/2014    0 recensioni
{ KuroShin | traduzione | coffee shop AU | rating soggetto a cambiamento (conoscendo Danni) }
Gelò nell'istante in cui vide chi esattamente era quel cliente di cui stava parlando Kano. E' Kuroha, naturalmente, col suo casco lasciato penzolante sotto un braccio, mentre si appoggiava casualmente al bancone. I capelli erano raccolti in quella strana coda come al solito, ed indossava la stessa giacca di pelle che ha sempre su. Shintaro non volle avvicinarsi al bancone, e neanche guardare Kuroha, perche sapeva che, quando il ragazzo si accorgerà di lui, sarà game over.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kuroha, Shintaro Kisaragi, Shuuya Kano
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Shintaro non potè far a meno di lagnarsi mentre entrava nel negozio, afferrando il grembiule che aveva poggiato in spalla e indossandolo sull'uniforme. "Buon giorno~!" Si lamentò nuovamente quando Kano lo salutò allegramente (Come diavolo fa questo ad essere sempre così sorridente anche di mattina presto?) Borbottò qualcosa in risposta, stando dietro al bancone e strofinandosi gli occhi per eliminare il sonno. "Andiamo Shintaro! Sei sempre stanco la mattina... Dovresti andare a dormire prima al posto di stare alzato tutta la notte, mh?"
 
"Sta zitto" ringhiò, alzando gli occhi al cielo prima di programmare quello che bisognava fare quella mattina. "Sto bene. Ora taci e vieni ad aiutarmi a preparare, prima che inizino ad arrivare i clienti." Kano ridacchiò prima di aiutarlo, ordinando gli ingredienti ed assicurandosi che tutto fosse pronto all'uso. Sembrò fin troppo presto quando il tintinnio della campanella annunciò il primo cliente della giornata, e Shintaro borbottò nuovamente qualcosa prima di passare alla cassa a prendere gli ordini.
 
Non ci volle molto prima che un flusso costante di clienti riempì il locale; Shintaro prendeva tutti gli ordini e li leggeva a Kano. Cercava aiuto in qualunque momento e quando giungeva il suo turno (Ma tutta 'sta gente smetterà mai di arrivare? Ce ne sono troppi, anche se devo solo far loro un dannatissimo caffè.) si rendeva conto di non avere abbastanza esperienza e velocità nel fare il caffè rispetto al suo amico.
 
Sembrò passare un'eternità prima che potessero finalmente fare una pausa, quando la fretta mattutina iniziava a calmarsi e loro erano finalmente autorizzati a prendersi qualche momento per riprendere fiato. "Un'altra folle mattina, hm?" Commentò Kano, ridendo leggermente. "Forse dovresti darti una ripulita, Shintaro. Ti sei sporcato tutto il grembiule col caffè." Il moro guardò male Kano quando quello rise nuovamente, slacciandosi il grembiule da dietro per cambiarlo con uno nuovo.
 
"Non posso davvero lavorare con lui." Borbottò nuovamente, slacciandosi il grembiule e appallottandolo, prima di lanciarlo con gli altri sporchi e prendendone uno nuovo dallo scaffale. "Fa' sempre fastidiose affermazioni con quella sua stupida voce cantilenante..." Si bloccò appena sentì  qualcuno avvicinarsi, nella speranza che Kano non avesse sentito il suo protestare.
 
"Ah... Shintaro? Vado sopra a riposarmi un po', okay?" Il moro si rilassa leggermente dopo aver sentito la frase, annuendo in risposta. "C'è solo un cliente nel negozio in questo momento, sono sicuro che riuscirai a cavartela, no? Beh... io vado, allora." Qualcosa nel sorrisetto che Kano gli aveva appena fatto mentre il ragazzo usciva dalla porta del retro lo fece sentire abbastanza a disagio, anche se non riesce a capirne il motivo. Si scrollò di dosso quella sensazione, legando finalmente i lacci del nuovo grembiule e girandolo sul davanti.
 
Gelò nell'istante in cui vide chi esattamente era quel cliente di cui stava parlando Kano (Lo uccido. Lo uccido. Giuro che lo uccido. Mi ha mandato qui, mi ha mandato qui apposta. Avrei dovuto saperlo.). E' Kuroha, naturalmente, col suo casco lasciato penzolante sotto un braccio, mentre si appoggiava casualmente al bancone. I capelli erano raccolti in quella strana coda come al solito, ed indossava la stessa giacca di pelle che ha sempre su (Mi chiedo se abbia una giacca diversa.). Shintaro non volle avvicinarsi al bancone, e neanche guardare Kuroha, perche sapeva che, quando il ragazzo si accorgerà di lui, sarà game over.
 
Troppo tardi. Kuroha lo aveva già individuato, la sua espressione annoiata si illuminò di colpo appena riconobbe Shintaro. "Shin! Ero preoccupato che oggi non fossi a lavoro." (Vorrei non esserlo.) La bocca di Kuroha si distese in un sorriso quando finalmente Shintaro si decise ad andare alla cassa a prendere il suo ordine. "Ah... Posso ave—"
 
"Il solito..." borbottò il moro, anticipandolo. "...Giusto?"
 
"...Giusto." rispose Kuroha, la sua voce assomigliava a delle fusa. "Mmm, sai come mi piace. Spesso, cremoso, caldo..." (Caffè. Sta parlando di un fottuto caffè. Perchè cazzo deve renderlo così...) "Fallo come sempre, tesoro." (Ed eccolo. Ancora. Quello stupido nomignolo che usa per me. Lo odio. Lo odio, ma ogni volta che lo sento...)
 
Riusciva a sentire il suo viso scaldarsi appena iniziò a fare il caffè, facendo del suo meglio per lasciarsi vedere così da Kuroha. Spinse il caffè al motociclista, sporgendo la sua mano per prendere la carta di credito "Grazie tesoro" mormorò Kuroha, sorseggiando il caffè, prima di annuire leggermente. Il moro usò la carta del ragazzo di fronte a lui, per poi porgergliela insieme allo scontrino (Prima vai via, meglio è per me.).
 
Kuroha prese lo scontrino e la carta, mettendo al loro posto nella mano di Shintaro un piccolo foglio. Fece l'occhiolino, dispiegando il foglietto per rivelare una breve serie di numeri. (Questo è...?) "Chiamami qualche volta, tesoro" miagolò Kuroha, facendogli nuovamente l'occhiolino. "Ne varrà la pena" Il ragazzò uscì subito dopo, e non passò molto prima che Shintaro sentì lo strombazzare odioso di una motocicletta che sfumava lentamente in lontananza. Fissò i numeri sul foglietto senza espressione, deglutendo lentamente prima di infilarlo nella tasca del grembiule e facendo del suo meglio per non pensarci troppo.
 
Le ore successive furono un disastro. Non era del tutto concentrato quando prendeva gli ordini, e finiva per fare confusione tra questi, mentre lottava per mantenere la mente focalizzata sul lavoro (Dovrei chiamarlo? E' sicuramente interessato a me e mentirei se dicessi che non lo trovo attraente. Ma sembra sempre così... Fanculo. Fanculo, ora non ho tempo per questo.). Kano diventava sempre più irritato con lui, sconvolgendosi per ogni suo ordine errato. "Oi, Shintaro" mormorò Kano, spingendolo verso il retro. "Non so cos'hai fatto, ma devi ricomporti. Va' di la e riposati. Fai quello che vuoi, assicurati che, quando tornerai, sarai in grado di lavorare seriamente."
 
Il moro annuì solamente, guardando Kano tornare dai clienti. Fece un respiro profondo, uscendo dalla porta ed appoggiandosi al muro, cercando nella tasca il numero che Kuroha gli aveva lasciato. (Questo viene tutti i giorni qui. Chiede sempre di me. Ordina sempre lo stesso dannatissimo caffè. Fa sempre commenti inappropriati. Kano lo chiama verme, e penso lo sia, ma... fanculo.) Il telefono è nella sua mano prima che il moro realizzi quello che sta facendo, e prima di rendersene conto, teneva il cellulare vicino all'orecchio, col cuore che batteva all'impazzata mentre, ansiosamente, aspettava che Kuroha rispondesse.
 
Il telefono squillò a vuoto varie volte, e nella sua testa iniziarono a farsi strada un sacco di idee sul perchè il motociclista non rispondesse. (E se mi ha dato un numero falso? E se era solamente uno stupido scherzo? Perchè qualcuno come lui dovrebbe interessarsi a me?) Ma alla fine qualcuno rispose, c'è finalmente una voce che risponde dall'altro lato. "...Pronto?"
 
Se prima Shintaro era nervoso, la situazione attuale non era nulla in confronto. (Ha risposto. Ha davvero risposto e... oh, fanculo, cosa dovrei dire? Non ci avevo minimamente pensato, io...") "Uh... hei... mi hai detto che potevo chiamarti, quindi..."
 
"...Shin?" Kuroha lo interrompe, la sua voce sembrò improvvisamente più interessata. "Sei tu? Mmmm, non mi aspettavo che mi chiamassi così presto. Ti sono mancato troppo, hmm?"
 
"N-no, non è..."
 
Kuroha rise divertito. (E' così figo, anche al telefono. E la sua risata è...) "Sto scherzando, tesoro. Ah... Ti ho detto che ne sarebbe valsa la pena se mi avessi chiamato, giusto? Riguardo ciò... Ti passo a prendere stasera dopo il lavoro. Ti porto fuori, tesoro."
 
"S-stasera..? Uh..." (Non è troppo precipitoso..? Non che abbia qualcosa in contrario, ma... Ahhh, andiamo, Shintaro. Hai una cotta per questo qui da settimane ed ora hai l'opportunità in mano, e l'hai pure chiamato, quindi...) "Può... può andare, si." Shintaro finalmente rispose, col cuore a mille.
 
"Oh? E' stato più facile di quanto mi aspettassi." Kuroha si lasciò sfuggire un'altra risata, e Shintaro sentì il suo cuore perdere un battito. "Ti piaccio davvero, eh?" Il moro sentì il viso andargli in fiamme, e cercò di coprirsi, come se Kuroha potesse vederlo. "Allora a stesera, tesoro... Bye." La linea cadde, e Shintaro abbassò lentamente il telefono, lasciando uscire un respiro che non si era reso conto di trattenere.
 
"Ho... un appuntamento..." mormorò tra se e se, sbattendo le palpebre un paio di volte. "Ho... ho un'appuntamento con Kuroha. Oh, merda." (E' successo davvero. Mi ha chiesto di uscire. Avremo un appuntamento.) Alla fine si riprende dal suo stordimento, tornando dentro a lavorare.
 
Non ricordava nulla sul resto del turno, ma Kano non gli stava più addosso, quindi era migliorato da prima. "Oi Shintaro, dobbiamo chiudere." lo informò Kano, sbadigliando con la mano davanti alla bocca "Mi dai una mano, neh?"
 
"Si, si, ti..." sentì il campanello sopra la porta suonare, leggermente accigliato. "Hei, stiamo chiudendo. Scusi, ma deve—"
 
"So che state chiudendo." Shintaro gelò quando sentì quella voce, quando realizzò chi era appena entrato. "Infatti... è per questo che sono qui." Kuroha offrì a Shintaro un sorrisetto quando il ragazzo lo guardò, ed il suo cervello era già in preda al panico. (Merda. E' stata una buona idea? Posso andare tranquillo? Okay, lo conosco da un mese, ma non so quasi nulla su di lui. Apparte che è davvero figo e che gli interesso.)
 
Kano gli butta uno sguardo curioso, inclinando discretamente la testa verso Kuroha ed alzando un sopracciglio guardando Shintaro, ponendogli una domanda silenziosa. Kuroha si prese la briga di rispondere, prendendo la mano di Shintaro nella sua e portandola alla bocca, le sue labbra premevano sulla parte posteriore della mano del moro, in un bacio morbido. "Ci avviamo?"
 
"U-uh... Devo... ancora chiudere, uh..."
 
"Non preoccuparti Shintaro." fa Kano, agitando una mano per aria. "Ce la faccio anche da solo. Sembra che tu abbia cose... più importanti da fare" Shintaro gli mormorò un 'grazie', prima di essere trascinato fuori da Kuroha.
 
"Uh... Aspetta, dove andiamo?" chiese il moro, realizzando all'improvviso di non sapere dove fossero diretti.
 
"E' una sorpresa." rispose Kuroha, sorridendo. "Se rimaniamo qui ci divertiremo solo a metà... Sei mai salito in moto?"
 
"Beh... si, chi no—" Si fermò subito una volta realizzato cosa intendesse Kuroha, il ragazzo gesticolava vicino alla sua motocicletta che era il suo bene più prezioso. (E certo che intendeva una motocicletta, perchè ho pensato il contrario?) "Oh... Uh.. No, non ho mai..."
 
"Mmmm. Non preoccuparti, ti terrò al sicuro." Kuroha si fermò un momento, aggrottando leggermente la fronte. "...Ho solo un casco con me, però. Quindi assicurati di tenerti a qualcosa di effettivo."
 
"Tenermi a...?" domandò il moro, guardando la moto. "...Tenermi a cosa?"
 
"A me, naturalmente." Rispose Kuroha, facendo un sorrisetto. "Spero che tu sia pronto, tesoro. Sto per portarti a scoprire la vita."



Translator's notes
Prima long che traduco. Spero di riuscire e di non lasciare i capitoli in hiatus ;w;

Danni (autrice): Originale in inglese | harooks (principale) | harookas (writing blog)
   
 
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