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Autore: AnnaIsabelSpicaII    23/06/2014    1 recensioni
Una voce… Non è tanto strano sentire una voce, cioè, dove vivo io è molto raro che qualcuno ti possa disturbare perché siamo circa 700 abitanti, ma si dal caso che non c’era nessuno in giro e mi sembrava che il vociare provenisse sotto ai miei piedi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CLEMENTINA LA STRADINA

Era Estate passeggiavo lungo la strada nera come il carbone e pensavo, lo faccio spesso perchè mi rilassa. Pensavo alla strada: “Come sarà stata prima di essere asfaltata?” “Come sarà tra centocinquanta anni?” “Chissà se esisterà ancora! Spero proprio di sì!”
Mentre la mia testa era piena di domande e di pensieri, sbattei contro un lampione e caddi. Mi rialzai incavolata e con un forte mal di testa…
Stavo per prenderlo a calci quando sentii una voce.
Una voce… Non è tanto strano sentire una voce, cioè, dove vivo io è molto raro che qualcuno ti possa disturbare perché siamo circa 700 abitanti, ma si dal caso che non c’era nessuno in giro e mi sembrava che il vociare provenisse sotto ai miei piedi.
Beh! Per ora non vi svelerò niente di tutto ciò! Sapete come vanno le cose: la gente non ti crede quando si tratta di cose bizzarre, tutt’altro. Se ne approfitta, facendoti rinchiudere in un ospedale psichiatrico –nel peggiore dei casi- o incominciano a prenderti in giro, dandoti del matto; tuttavia…
Voi lettori mi piacete, mi fido! Ho cambiato idea state a sentire questa storia vera.
Era davvero la strada che parlava! Sbigottita pensai che fossi in un sogno e incominciai a tirarmi i pizzicotti, poi mi calmai e a quel punto mi accorsi che aveva smesso di farlo. Non sapevo cosa fare, così rimasi a fissare le nuvole come una stupida.  Ad un tratto sentii di nuovo la stessa voce che diceva:
-Io sono Clementina la stradina chi sei tu?- Abbassai la testa e risposi timorosa:
-Sono Anna Armellino quella che abita al numero 48-
-Bene Anna - continuò –Sono contenta che una brava bambina come te sia qui, sai cara? Ho un lavoro per te, vedi questi grandi buchi? La maggior parte degli incidenti è causa loro!-
Sbalordita più di prima chiesi:-Cosa dovrei fare, di grazia?-
-Una cosa semplicissima, devi: trovare chi fa questi buchi, ripararli e non lasciare passare le macchine fino al giorno del mio compleanno!-
Accigliata risposi: -meno male che era una cosa facile, comunque puoi contare su di me!- Poi guardai l’orologio: era tardi, salutai Clementina e tornai a casa con molte più domande in testa di quando ero partita, che giornata!
Il giorno dopo chiesi a mia mamma di uscire e lei acconsentì, ma per Mezzogiorno dovevo farmi trovare in casa. Chiusi il portone principale, feci qualche passo e sentii Clementina parlare:
-Ciao Anna! Bene incominciamo con la prima prova come pensi di trovare i colpevoli?- Risposi:
-Voglio mettere delle telecamere sui lampioni… Ecco! Guarda ne ho tre nel negozio di mia madre, vanno bene anche se sono un pochino vecchiotte?-
-Sì sì! Vanno benissimo-
-Bene! Purtroppo però non riesco a metterle… -
Non avevo finito di parlare che Clementina, allungando l’asfalto come due braccia umane, mi prese le telecamere  e le mise sopra al lampione. Frastornata più che mai chiesi:
-Adesso ti aggiusto?- Mi rispose:
-Certo, ma prima non devi lasciare passare le macchine.- Andai in casa e presi due fogli grossi, i pennarelli, poi scesi in giardino a prendere dei pali, dei chiodi e un martello e ritornai dalla mia amica. Lei disse:
-Cosa vuoi fare con quelle cose?- Non dissi nulla, ma mi misi subito a scrivere, piantare, tagliare, mettere…  Insomma dopo 10 minuti avevo finito tutto, misi i due cartelli uno all’inizio e uno alla fine di Clementina. Preparai l’asfalto grazie a mio padre che è un muratore e rattopai i buchi. Il suo manto diventò nero fiammante e liscio come l’olio. Il giorno dopo guardai le cassette registrate dalle telecamere e capii che erano le macchine che andavano ad elevate velocità a rovinare il manto stradale. Nel pomeriggio mia madre, la quale mi aveva scoperto e alla quale avevo dovuto raccontare tutto, andò dal sindaco a chiedere se si poteva mettere un limiti di velocità nella mia via ed egli accettò. Le fece perchè molti altri cittadini che vivevano vicino a noi si erano già lamentati. Così fino al suo compleanno, 11 Settembre, parlai e mi divertii con lei, successivamente non la vidi più. A me, piace pensare che stia dormendo e che quando avrà bisogno di me lo dirà come ha già fatto in passato!
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Questa storia l’ho scritta all’età di 10 anni per un concorso. L’ho vista per caso sul mio computer e, dopo averla rivisitata e allungata, ho deciso di pubblicarla. Spero che vi piaccia perchè è la prima storia che pubblico su EFP! So che è molto buffa e strana e che certe cose non hanno proprio senso! Grazie alle lettrici che recensiranno (siate numerose) e a quelle silenziose (spero che siano in poche), vi voglio bene!
Anna Isabel Spica II (Non so chi sia stata la prima XD)
 
   
 
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