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Autore: Henya    23/06/2014    3 recensioni
Era una fredda e luminosa giornata. I raggi del sole, dopo essere rimasti nascosti dietro un cielo cupo e grigio per diverse settimane, avevano finalmente deciso di fare capolino tra le nubi. Forse la primavera aveva deciso finalmente di arrivare .
Sebbene splendesse il sole e il cielo fosse di un azzurro vivo, fuori il mondo appariva freddo, persino attraverso i vetri chiusi di una finestra. Sembrava che non vi fosse colore nelle cose, eppure il sole stava piano piano restituendo agli edifici e al paesaggio circostante i suoi naturali colori, eppure tutto ai miei occhi si presentava in bianco e nero.
Un piccolo esperimento ancora da definireXD Buona lettura :)
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                  Capitolo Primo









Boris non era solito guidare così lentamente, ma soprattutto non riusciva a tenere la radio spenta.

Nel momento stesso in cui accendeva il motore, si trasformava in un essere indemoniato capace di farti vivere l'esperienza del brivido dell'alta velocità e se, per caso, fosse stata, disgraziatamente, la prima volta che mettevi piede nella sua auto, oltre alla cintura di sicurezza dovevi badar bene a reggerti per non farti sballottare da ogni parte.

Lui definiva il suo modo di guidare un'arte.

Io la definivo l'arte del far apparire magicamente il riflesso di un'auto della polizia sugli specchietti retrovisori.

Beh, questo è quello che sarebbe successo in un giorno qualunque.

In genere odiavo il suo modo brusco di guidare, ma quel giorno il suo andare a quaranta all'ora lo trovavo ancora più irritante.

Ed ancora più irritante era il silenzio mortale che entrambi ci ostinavamo a mantenere; forse per non rompere il flusso di pensieri che ci stava come ipnotizzando: a lui lo costringeva a tener gli occhi fissi sulla strada e a me ad osservare il paesaggio che mi lasciavo alle spalle.

Un paesaggio di campagna, fatto di enormi campi di grano, alcune case sparse qua e là, e alberi. Tutto ciò, in un giorno qualunque mi avrebbe trasmesso un piacevole senso di serenità.

Ma quello non era un giorno qualunque, per nessuno.

Lo spiegava il nostro strano atteggiamento e chiunque ci conoscesse lo avrebbe subito notato.

Quando Boris accostò l'auto all'ombra di una enorme quercia, controllai il mio orologio al polso sinistro e mi resi conto che mancavano, all'incirca , solo dieci minuti.
I raggi del sole, oramai prossimi al tramonto, davano un tocco pittoresco al paesaggio circostante e da lontano, laggiù, uno stormo di uccelli neri migrava in direzione del sole. Si credeva che fosse segno di un cattivo presagio, legato alla morte, o almeno, così avevo sentito dire.
Beh, in quel momento, in quella precisa circostanza, sembrò qualcosa d'inquietante, quasi un avvertimento.

" Allora, quanto manca?" domandò il mio amico.

" Dieci minuti" risposi dopo aver ricontrollato.

" Non credi dovremmo cominciare ad avviarci?" .

In quel momento uscì la pistola dalla sua tasca ma dovetti apprestarmi a fermarlo.

"Tu non vai da nessuna parte...".

Ricordo ancora la sua espressione contorta e corrucciata su di me.

Sembrava quella di un bambino a cui avevi appena impedito di fare qualcosa di pericoloso.

" Kai, non fare il testone come al solito!".

Boris non era un bambino, semplicemente un uomo-gigante infantile.

Tuttavia la situazione rimaneva pericolosa e secondo i termini stabiliti, solo io sarei dovuto presentarmi.

" Boris, è me che vuole! La tua presenza potrebbe complicare le cose, quindi stai qui e aspetti il suo ritorno!" conclusi autoritario.

" Da quando stai alle sue condizioni??"

Non seguì una risposta,non sarebbe servita.
Si appoggiò con tanto di sbuffo al sedile, e prese a guardare dall'altra parte, mormorando qualcosa di non ben definito e in quel momento avrei voluto che la mano di Yuri apparisse magicamente dai sedili posteriori, per colpire, come una mazzata, la sua enorme capoccia platinata.

Già, Yuri.

" Hai intenzione di andarci disarmato?" mi domandò.

" No, ho una pistola con me!"

Anche se dubitavo già che mi avrebbero permesso di usarla.

Era stato alquanto chiaro al riguardo: né armi, né polizia. Niente.

L'esclamazione che seguì da parte di Boris, anticipò il mio pensiero.

" Quel figlio di puttana!"

Dette un colpo violento sul volante. " Se solo avessi la possibilità di averlo tra le mani gli farei patire le pene dell'inferno!"

Chi non l'avrebbe desiderato?

Averlo tra le mani e infliggergli talmente tanti colpi, tanti quanti erano stati gli anni in cui avevamo dovuto sopportarlo.

Magari avremmo triplicato la dose; in fondo era stato lui ad insegnarci che le punizioni non erano mai abbastanza e che ci avrebbero fatto crescere ed imparare dagli errori.

Beh, il nostro messaggio non avrebbe preteso alcun insegnamento filosofico, ma la sostanza poteva benissimo essere interpretata allo stesso modo...

Tutti noi avevamo un conto in sospeso con lui.

Io in particolare.

Tutti portavamo su di noi, chi sull'anima e chi sul corpo, un segno del suo passaggio, ed io, in nome di tutti, avevo ben pensato di lasciarne uno indelebile su di lui.

Un segno che gli avrebbe fatto ricordare di me, che lo avrebbe ossessionato, talmente tanto da vedere il mio riflesso persino sui bicchieri e sulle posate, in particolare, sulle lame affilate dei coltelli.

Beh, sapete una cosa? Aveva funzionato.

Non si era dimenticato di me. Proprio così.

Vi dirò di più: a distanza di anni mi telefonò.

E la cosa più strana non è il come avesse potuto trovarmi o ottenere il mio numero, bensì il fatto che quello era il giorno del mio compleanno.

Una semplice coincidenza? Forse. Non saprei dirlo e non sono nemmeno certo che lo ricordasse o che lo sapesse.

Ad ogni modo non ricevetti alcun augurio ma in compenso disse che per me aveva in serbo una bella sorpresa...
















Salve!
Vi starete chiedendo: "che cosa è questa cosa?"
Beh, non lo so nemmeno io!
Chiamatela non-sense, boh.

Ho iniziato a buttare giù questa strana idea un bel pò di tempo fa( così a tempo perso e facendomi film in testa) e adesso ho deciso di pubblicare questo primo capitolo.
La trama è un pò contorta, cioè spero che andando avanti la capirete e nel caso non vi convinca ditemelo senza problemi.
In pratica è tutto un flashback, con all'interno una serie di altrettanti flashback O_o
E' solo un esperimento, di non molti capitoli.
In genere sono abituata a scrivere nello stile di "Never Lose Hope", cioè la mia precedente ed unica storia che abbia mai scritto XD e per chi l'ha letta può facilmente intuire il mio stile alquanto semplice senza classicismi o chissà quali terminoni XD
Adesso mi cimento in questa storia, giusto per vedere che effetto fa... alla fine non mi costa nulla e non so quando ( e se)  pubblicherò il seguito, perchè la mia testa per ora è occupata (oltre che dagli esami) dalla precedente storia a cui tengo parecchio XD e che devo terminare per una soddisfazione personale XD
Ho parecchie cose da definire su questa trama (in pratica devo dare un filo logico ai pezzi di puzzle che ho in testa @___@)
Nel frattempo qualche giudizio al riguardo, consiglio, critiche non mi dispiacerebbero , anzi!
Grazie in anticipo a voi che dedicherete qualche minuto a leggerla :)




Henya 
   
 
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