Personaggi: Helena Corvonero, Tom Riddle
Coppia: Helena/Tom
Tipo di Coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments
Avvertimenti: Tematiche delicate
Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Genere: Introspettivo, Angst
Rating: Giallo
Introduzione: Tom Riddle è solito ingannare chiuque per ottenere ciò che desidera, persino i defunti. Helena Corvonero è solo una pedina, una delle prime a essere mosse e a cadere.
Si può amare un fantasma?
I.
Si può amare un fantasma?
Lo domandavi a te stessa continuamente, insistente… Come se avesse importanza.
Lo domandavi a labbra serrate, pietrificando i tuoi defunti lineamenti nella consueta smorfia altezzosa.
E quand’arrivava la sera, e il buio calava anche sui tormenti tuoi, attendevi l’arrivo di colui che avresti voluto t’amasse.
“Buonasera, Helena,” diceva suadente, sorridendo colmo di malizia.
“Buonasera, Tom,” dicevi a tua volta, camuffando coll’indifferenza il tumulto che scuoteva quel residuo di donna che eri.
“C’è qualcosa che ti turba?” domandava.
E tu non rispondevi mai. Non potevi certo confessarglielo, che a turbarti fosse la morte. La tua morte.
II.
“Il Barone mi ha chiesto di noi, ma io ho negato la nostra frequentazione, com’era tuo desiderio, Helena.”
Quel noi e quel frequentazione echeggiarono furiosi dentro di te. Esistevate in due? Esistevate insieme?
“Te ne sono grata, Tom.”
Guardasti le sue labbra piene incresparsi in un sorriso compiaciuto.
Amavi guardare quelle labbra compiacersi, come amavi i suoi occhi brillare d’interesse e le sue mani carezzare le pagine di un libro.
Se solo fosse esistito al tempo tuo, non avresti esitato a tentarlo, a sedurlo, a indurlo a peccare per te.
“Parlami ancora del Diadema,” impose con garbo.
Come sempre, acconsentisti.
III.
“Tom.”
“Non ho tempo.”
“Tom.”
“Fa’ silenzio.”
Sgranasti gli occhi e il tuo colorito spento subì un’ulteriore ventata di pallore.
“Si può amare un fantasma?” chiedesti allora a gran voce, mentre lui seguitava a camminare.
“No.”
T’immobilizzasti, improvvisamente stanca di fluttuare alle spalle di Tom Riddle, ch’imboccò un corridoio e sparì senza rimorso alcuno dalle tue giornate.
Soltanto la solitudine di quegli attimi ti consentì d’analizzare ogni gesto e ogni parola altrui e d’un tratto tutta l’ingenuità tua fu manifesta.
Diadema era la sola parola che lui ti rivolgeva con occhi vivi d’interesse.
“Illusa,” t’accusasti. “Nessuno può amare un fantasma.”