Haikyu!!, 'One way or another' di _Zexion

n.a. Stavolta non mi ha obbligato(?) nessuno, quindi è tutta colpa mia. Anche se a dirla tutta l'idea mi è partita da un'immagine che mi hanno passato.
Ma tralasciando questo, mi era stato chiesto del fluff e dopo averci ripensato ancora ed ancora finalmente qualcosina è uscito, anche se magari non come ci si aspettava. Però sono così carini...
In ogni caso, la dedico sempre al mio Akaashi uvu <3
Ringrazio la mia omonima che me l'ha betata (se ci sono errori colpa sua (?)) e, beh, buona lettura!

One way or another

-Keiji, il bagno è libero! – La voce squillante di Bokuto interruppe il silenzio creatosi nella camera dell’altro ragazzo, intento a leggere l’ennesimo libro che faceva parte della sua collezione, comprato da poco. Fu distratto principalmente per due motivi: Il primo, che ancora doveva abituarsi ad essere chiamato per nome da lui e quindi questo catturava subito la sua attenzione, il secondo invece perché Koutarou gli si era quasi gettato addosso, il suo petto contro la propria schiena, facendo sì che Akaashi lo guardasse con la coda dell’occhio.
La prima cosa che notò furono i capelli ancora bagnati altrui che gli davano un aspetto più umano, ora completamente giù a coprirgli volto, orecchie e collo, e non quello di un porcospino.
- Se non ti asciughi i capelli finirai per prenderti qualcosa. – Commentò, prima di chiudere il libro dopo essersi assicurato di non perdere la pagina, liberandosi di quell’abbraccio per accingersi così al bagno.
- Lo farò mentre ti lavi tu. - Rispose Koutarou, oramai seduto sul letto di Keiji senza nemmeno aver chiesto il permesso. Per loro era semplicemente normale quella situazione, oramai quotidianità nata prima da un’amicizia che si era trasformata in altro.
Akaashi non si perse in troppe parole a quel commento, scomparendo dietro la porta.
Chissà perché, non si fidava nemmeno troppo delle parole del ragazzo.

Quando tornò indietro dal bagno, ancora leggermente rosso a causa della temperatura calda dell’acqua, la prima cosa che vide fu un animale selvaggio sdraiato sul suo letto, un asciugamano sotto la testa per evitare di bagnare il cuscino, i capelli ovviamente bagnati.
Sospirò, Keiji, mentre si sedeva al fianco altrui, scrollandolo leggermente dopo aver posato la mano sulla sua spalla.
- Bokuto. – Lo chiamò, senza risultati. – Oi. – Riprovò, ora scrollandolo un po’ più forte, - I capelli, Bokuto. -
Ma nulla, dall’altro non provenne nemmeno un suono. Lasciò la presa sulla spalla altrui, chiedendosi come fosse possibile per qualcuno dormire così profondamente da non accorgersi di una cosa simile.
Osservò il suo viso addormentato, le goccioline d’acqua che ne percorrevano i lineamenti ed alla fine quasi d’istinto portò la mano tra i capelli bagnati, tirandoli leggermente indietro, ritrovando così la figura più simile a quella a cui era abituato.
– Koutarou. – Sussurrò, forse un po’ più imbarazzato di quello che avrebbe dovuto. Non era poi da molto che il loro rapporto si era evoluto, quanto meno privatamente, fino ad arrivare a chiamarsi per nome.
Keiji doveva ancora farci l’abitudine, al contrario dell’altro che sembrava essersi subito trovato a proprio agio persino con quello. Ma d’altronde, non stava parlando di Bokuto Koutarou?
Fece per togliere la mano dalla testa altrui, chiedendosi distrattamente quanto fosse stupido per lasciarsi andare in quel modo, quando la suddetta mano fu afferrata e lui stesso fu trascinato sul letto, ritrovandosi stretto in un abbraccio quasi pesante, gli occhi che si erano ritrovati ad incrociare il volto sorridente di Bokuto.
Ah.
- Eri sveglio. – Commentò, ora più imbarazzato, sperando che la sua espressione non lo tradisse.
- Mi hai chiamato per nome. – Fu la prima cosa che disse Koutarou, i capelli che solleticavano la fronte altrui a causa della vicinanza dei loro visi. – Ho sentito la forza del tuo amore raggiugermi, K-e-i-j-i. -
Il primo impulso che ebbe il setter del Fukurodani fu quello di spalmare una mano in faccia all’altro, ma si trattenne per non si sa quale grazia. – Sei noioso. – Borbottò quasi, prima che Bokuto avvicinasse le labbra alle sue, sfiorandole.
- Più che altro innamorato. – Replicò quindi, permettendosi di baciarlo senza troppe richieste o problemi.
Dopotutto, si disse Akaashi, Koutarou rimaneva molesto in qualsiasi modo lo potessi frequentare. Ma se per quella volta avrebbe evitato di fare storie, non significava che non si sarebbe vendicato.
E lo pensava davvero, mentre ricambiava quel bacio.