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Autore: Phoenix_01    23/06/2014    9 recensioni
Ogni coppia d'innamorati è diversa dall'altra, così come quelle dei libri.
Ma hanno tutte una cosa in comune: gli innamorati si estraniano dal mondo, cercano il loro "per sempre" dentro un qualcosa di finito, si dicono "Ti porto via con me".
AnnabethxPercy
LilyxJames
TrisxTobias
ClaryxJace
HazelxAugustus
AnniexFinnick
SofiaxFabio
KatnissxPeeta
SadiexAnubi
Song-fic basata sulla canzone "Ti porto via con me" di Jovanotti.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ti porto via con me

 

In questa notte fantastica
Che tutto sembra possibile
Mentre nel cielo si arrampica
Un desiderio invincibile
Che lascia una scia,
Come astronave lanciata a cercare una via
Verso una nuova dimensione
Un'illuminazione

 

«Annabeth, aspettami!»

La ragazza ridacchiò, voltandosi indietro.

«Che c'è, Testa d'Alghe?» chiese divertita «Già stanco?»

Lui le lanciò uno sguardo omicida, ma sorrise.

Quando raggiunse Annabeth sulla sommità della collina, le cinse la vita da dietro, giocando con uno dei suoi riccioli chiari e inebriandosi del profumo di limone dei suoi capelli.

«Sento il desiderio invincibile di farti il solletico per punizione» confessò.

Annabeth rise.

«E allora perché non lo fai?»

«Perché trovo che baciarti sia una punizione migliore.»

 

In questa notte fantastica
In questo inizio del mondo
I nostri sguardi si cercano
Con ali fatte di musica
Posso toccare il cielo
Lo posso fare per davvero
Lascia che questa atmosfera ti porti con sé
Non c'è più niente da perdere

 

«Ehi, Evans» sussurrò James Potter.

La ragazza, che si trovava tre posti alla sua destra della tavolata, non si voltò.

«Rossa, guarda che parlo con te» ripeté il Grifondoro, per nulla scoraggiato.

Lily non si mosse nemmeno stavolta.

James sbuffò. «Oh, e va bene. Lily?»

L'interpellata finalmente rivolse lo sguardo verso di lui.

«Che cosa vuoi, Potter?» chiese infastidita, gli occhi smeraldini lampeggianti.

Il ragazzo si passò una mano tra la zazzera nera che aveva in testa, poi sfoderò un sorriso malandrino. «Sei bellissima questa sera.»

Lily inarcò un sopracciglio e si girò di nuovo verso il suo piatto, ma non poté fare a meno di arrossire e a quel complimento.

L'ombra di un sorriso s'intravide sul suo volto.

 

Ti porto via con me
In questa notte fantastica
Ti porto via con me
Ribalteremo il mondo oh-o-o

 

«Ehi, Tris» bisbigliò Tobias

La ragazza sbadigliò, sbattendo più volte gli occhi, confusa.

«Tobias, ma che ci fai qui?» gli chiese. Poi, girò la testa verso l'orologio appeso alla parete «Sono le due e un quarto di notte!»

Nonostante fosse buio, Tris vide ugualmente il sorriso che gli increspava le labbra.

«Vieni» le porse una mano. «Andiamo sulla ruota panoramica.»

Tris si accigliò.

«Alle due e sedici di notte?»

«Già. Ti porto via con me.»

 

Una cascata di bassi che fanno vibrare la spina dorsale
Una manciata di ore da metterci dentro il delirio totale
Due come noi che si fondono per diventare una nota sola
Due come noi che si cercano dentro una musica... nuova
Dentro una macchina suona una ritmica forte si sente da fuori
Un temporale elettronico lava la polvere dai cuori
DJ suona musica buona BPM uno tre zero
Respira... respiro
Ti porto via con me!

«No, Jace, non voglio!» strepitò Clary, puntando i piedi per terra.

«Su, Clary!» sbuffò il ragazzo, tirandola per un braccio «Vedrai che ci divertiremo!»

Ma Clary incrociò le braccia al petto, e, sollevando il viso in alto per guardare in faccia Jace, disse: «Le uniche due volte in cui sono andata in discoteca, la prima ho visto te ammazzare un demone, la seconda ho avuto le allucinazioni! Quindi, no grazie, non ci tengo a tornarci.»

Il ragazzo sospirò sonoramente, poi i suoi occhi dorati s'illuminarono.

«Ho un'idea» e, detto questo, la trascinò verso la macchina, sedette al posto del conducente e invitò Clary ad accomodarsi sul sedile accanto al suo.

La ragazza lo fissò confusa.

 «Siccome non vuoi venire con me in discoteca» spiegò risoluto, «significa che porterò la discoteca da te.»

Accese la radio, da cui si diffuse una melodia dolce e malinconica.

Clary lo guardò, lo sguardo pieno di amore.

«Sei fantastico» disse, appoggiando la testa alla sua spalla.

«Oh, lo so» replicò lui sorridendo.

 

 

In questa notte fantastica
Di questo inizio del mondo
Con mille storie che nascono
E mille amori che esplodono in mezzo alla via
Fanno una luce più forte del sole
In questo spazio elettronico
Posso toccare il cielo!

«Hazel Grace» esordì Augustus, dopo che la ragazza gli aprì la porta.

«Augustus» disse lei, sorpresa. «Come mai sei venuto?»

«Volevo invitarti a uscire» rispose lui con un sorriso sghembo, infilandosi una sigaretta fra le labbra.

«Adesso?» chiese Hazel confusa. 

«Sì, esatto» ribatté Augustus.

«E cosa vorresti fare?» domandò ancora la ragazza, le sopracciglia alzate.

«Passeggiare.»

«Per queste vie?»

«Sì, Hazel Grace, per queste vie. Se avessi potuto, ti avrei portata al mare, però qui il mare non c'è. Ma faremo comunque una bella passeggiata romantica osservando le stelle, okay?»

Hazel sorrise, afferrando il carrellino con l'ossigeno.

«Okay.»

 

 

Ti porto via con me
In questa notte fantastica
Ti porto via con me
Ribalteremo il mondo

«Shhh... Annie» sussurrò Finnick, stringendola tra le sue braccia. «Va tutto bene.» 

«Sono andati via?» mormorò la donna, fissando un punto indefinito sopra la spalla del marito, gli occhi sgranati.

«Sì» asserì lui. «Ora dormi, Annie.»

La donna scosse con forza il capo.

«Certo che ce la fai» disse con voce dolce Finnick. «Sogna il mare, Annie. Sogna le onde cristalline, le alghe che ti accarezzano i piedi, il sale sulla pelle.»

«Dov'è il nostro mare, Finnick? Perché non c'è più?»

«Certo che c'è ancora. Basta che chiudi gli occhi, e sarai lì. Ti ci porto io, Annie.»

La donna, sfinita, si abbandonò sul cuscino, ancora stretta a Finnick.

«Ti porto via con me» le sussurrò a un orecchio, prima di scivolare nel sonno.

 

 

Una cascata di bassi che spingono il mondo ad un nuovo mattino
Donna che danza la notte fa nascere il sole e ti sento vicino
Come filmare una scena per dire chi siamo su un altro pianeta
In questa parte di mondo la strada finisce... comincia la vita

 

«Fabio» bisbigliò Sofia, l'aria fresca che la faceva rabbrividire.

Il ragazzo staccò le braccia dal balcone e si girò verso di lei.

«Perché sei qui?» chiese la ragazza, avvicinandosi a lui.

«Non riesco a dormire» ammise lui, guardandola intensamente negli occhi.

«Oh... e come mai?»

«Ho troppi pensieri per la testa» disse sbrigativo Fabio.

«Capisco.»

Tra loro cadde un silenzio imbarazzante.

«Ehi, guarda...» mormorò Sofia, cercando di allentare la tensione «sta sorgendo il sole.»

Fabio rivolse uno sguardo al cielo, poi, inaspettatamente, la abbracciò.

«Grazie per esserci, Sofia» sussurrò, accarezzandole i capelli. «Grazie per aver illuminato la mia notte. Tu sei il mio sole.»

 

 

Senti il dolore si scioglie nel tempo
Che scorre e che scivola via
Non resterò qui a guardare
Ho già iniziato a viaggiare

 

Katniss osservava Peeta dormire.

Un ricciolo ribelle che ricadeva sulla fronte, le labbra leggermente socchiuse e il petto che, ritmicamente, si alzava e abbassava.

Non riusciva a prendere sonno, ma non per gli incubi.

Quelli li aveva guariti lui.

Con i suoi abbracci, con i suoi baci, aveva lenito il dolore, e le ferite, anche se c'erano ancora, non erano più vive e pulsanti.

No. Era agitata per cosa gli avrebbe rivelato il giorno seguente.

Come avrebbe reagito, alla scoperta di avere un figlio nel ventre della propria moglie?

Sicuramente, sarebbe stato felice. Immensamente felice.

Ma Katniss aveva paura.

Paura di partorire, paura di fare qualcosa di sbagliato, paura di non essere una brava mamma.

Però, c'era lui.

Avrebbero affrontato quell'avventura insieme, ancora una volta.

Sarebbe stato con lei.

Sempre.

 

 

Ti porto via con me
Ti porto via con me uoh-o-o
Ti porto via con me
Ribalteremo il mondo
Ti porto via con me
Ti porto via con me
Ti porto via con me
Ribalteremo il mondo-o-o
Oh oh-o oh-o oh-o-o-o eh
Oh oh-o oh-o, oh oh oh oh
Oh oh-o oh-o oh-o-o-o
Oh oh-o oh-o
Ti porto via con me


«Ciao, Sadie.»

La ragazza si voltò, e si trovò davanti un paio di occhi color cioccolato fuso.

«Anubi!» esclamò sbigottita.

«Proprio io» disse compiaciuto il dio.

«Ma perché sei venuto… qui?» domandò, alludendo alla camera da letto dove fino a qualche istante prima stava ascoltando la musica.

«Prendi la mia mano» le disse lui, anziché risponderle, e allungò il suo braccio verso Sadie.

«Perché?» chiese titubante.

«Voglio portarti in un posto» disse Anubi enigmatico.

La ragazza fece volare lo sguardo dal viso del dio alla sua mano pallida, poi l’afferrò.

Subito, un turbine di vento circondò lei e Anubi, sfiorandole la pelle senza procurarle fastidio.

«Ma dove mi stai portando?!» gridò, per sovrastare il caos assordante che la circondava.

«Vuoi proprio saperlo?» domandò il dio.

Sadie fece cenno di sì con la testa.

«Ti porto via con me» sussurrò Anubi.

 

 

 

Nido della Fenice

Buonasera popolo!

Questa e' la prima song-fic che abbia mai provato a scrivere, quindi, vi prego, se dovete linciarmi, fatelo, ma, per favore, fatelo gentilmente.

Non conosco l'esatto motivo per il quale continuo a scrivere fanfiction, probabilmente, l'ansia pre-esami.

Scrivere mi rilassa, riesce a farmi calmare.

Ma non parliamo di me, piuttosto, della one-shot!

Spero davvero che vi sia piaciuta, mi ci sono impegnata davvero molto.

Aspetto i vostri pareri.


-Phoenix_01

  
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