Fanfic su attori > Ben Barnes
Segui la storia  |       
Autore: _joy    24/06/2014    3 recensioni
«E di me ti fidi?»
«Posso fidarmi?» rispondo «Dimmelo tu» 
«Sì» risponde senza esitazione. 
 
Gin/Ben
[Serie "Forever" - capitolo IV]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Forever'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Amanda Seyfried ha lavorato con Ben in passato.
 
Insieme hanno girato il film “The big wedding”.
Io e Ben non stavamo ancora insieme e, vista la pessima riuscita della pellicola in termini di critica e di incassi, non ne abbiamo neppure mai molto parlato.
Più che altro, Ben mi ha raccontato aneddoti riguardanti il suo compleanno, perché ha compiuto 30 anni sul set, mentre giravano.
I suoi sono andati a trovarlo, visto che non poteva tornare a casa.
 
Amanda sembra simpatica.
È disinvolta e sorridente e, quando Ben mi presenta, mi abbraccia.
«Non sapevo avessi messo la testa a posto, Barnes» gli dice poi.
Lui ride.
«Nemmeno io, finché non ho incontrato Gin» risponde, stringendomi la mano.
Lei si siede con noi e gli racconta allegramente del suo ultimo fidanzato che, però, a quanto pare ama meno del suo cane.
Quando vede la distesa di dolci sul nostro tavolo mi sorride e dice che sono una ragazza fortunata.
Lo so bene, cara mia!
 
Finché non torniamo a casa, Amanda è solo un simpatico incontro.
Quando rientriamo, poi, mi esce decisamente di testa perché Ben è chiaramente intenzionato a proseguire il discorso sul “restare blindati in camera”.
Per fortuna riesco a tenere il reggiseno addosso fino a quando chiudiamo la porta, perché in questa casa non si sa mai da dove uscirà qualche amica di Tom.
Poi cadiamo sul letto avvinghiati ed è pace e beatitudine fino al giorno dopo.
 
*
 
La mattina dopo, Ben mi sorprende portandomi la colazione a letto.
 
Stiamo mangiando quando sentiamo bussare e Tom mette dentro la testa, euforico.
Ben mi copre con il lenzuolo e gli lancia un’occhiataccia.
«Ehi! Sei impazzito?»
«Scusa, scusa! Ehi, hai saputo chi è tornato? Amanda Seyfried!»
«Sì» annuisce Ben «L’abbiamo incontrata ieri sera»
«E bè? È sempre una gran figa?»
«Tom» Ben gli lancia un’occhiataccia «Datti una regolata!»
«Perché?» ride l’altro «Ti dà fastidio se parlo così di una tua ex? Ma tu non pensavi al matrimonio?»
Se ne va ridendo.
 
Noi restiamo per un attimo in silenzio.
«Bene» dico poi, mentre Ben mi scruta, ansioso «Mi sembra davvero felice per noi due»
Lui fa un sorrisetto.
«Ascolta, per quanto riguarda Amanda…ecco…»
Non sembra sapere come terminare la frase e questo mi dice già tutto.
«Siete stati insieme?»
«No, ci siamo frequentati un po’… Non è durata molto, lei è sempre in giro»
«Ah, davvero?» dico, scherzando «Come ti capisco… sai, anche il mio fidanzato è sempre in giro!»
Lui ride.
«No, amore, non hai idea…. Io sono uno che viaggia davvero poco rispetto ad Amanda e a gente che lavora quanto lei»
«Oh» arriccio il naso «Più di te? Ma…»
Lui mi accarezza il braccio.
«Lavorare ad alti livelli significa essere sempre in giro: non è solo girare un film. Sono le promozioni, i servizi, le campagne… è tutto»
 
Sono sempre più perplessa riguardo questo aspetto della sua vita, ma come faccio a dirglielo?
È il lavoro che ama.
E io non sono sua madre.
Sono colta dal lieve dubbio di essere codarda a non dirgli quello che penso, ma temo di passare per provinciale e sciocca, quindi bevo un sorso di thé e gli chiedo di parlarmi di Amanda.
«C’è poco da dire… Ci siamo frequentati un po’, ma nulla di che. È simpatica ma non siamo compatibili. E basta»
«Come sei evasivo!»
«Non sono evasivo» risponde «Ti dà fastidio?»
Gli lancio un’occhiatina in tralice.
«Affatto! Perché, ti sembro una persona gelosa?»
Lui mi morde scherzosamente un braccio e io strillo.
«Chi, tu? Ma per favore!»
 
*
 
Due giorni dopo, mentre Ben è fuori casa per un appuntamento con il suo agente, non posso fare a meno di ripensare a questa conversazione, quando leggo in rete di un’intervista ad Amanda Seyfried, in cui parla di Ben come dell’uomo più sexy, desiderabile e affascinante del mondo.
Il che è verissimo.
Mando giù meno volentieri la dichiarazione “Certo, sono follemente innamorata di lui… chi non lo sarebbe?”.
Si sa che i giornalisti esagerano, giusto?
 
Odio questa città di merda.
 
*
 
Rivediamo Amanda due sere dopo, a una festa.
 
Arriva accompagnata da un tizio alto e con la barba e la cosa mi rincuora.
Tra l’altro, non vorrei sembrare acida ma non mi sembra particolarmente bella.
Destiny la batte di sicuro.
E anche la maggior parte delle donne che si vedono in giro a Los Angeles.
È bassa e scialbina, non il tipo di modella stangona che ti fa sentire inadeguata.
Tengo Ben per mano quando lei ci vede e viene a salutarci.
Tom, che è vicino a noi, ghigna, ma Amanda mi saluta affettuosamente, poi saluta Ben e parla tranquillamente con entrambi noi.
È gentile.
Simpatica.
Dai, le perdono quell’uscita sul mio fidanzato: rispetto agli amici di Ben, con me è davvero gradevole.
Ci invita persino a cena a casa sua ma, mentre io sorrido, Ben rifiuta in modo garbato ma fermo.
Lei mette il broncio scherzosamente e dopo poco se ne va.
Io non posso trattenermi dal guardare Tom con aria trionfante: visto, stronzo?
 
*
 
Eppure, in un certo qual modo, l’arrivo di Amanda sembra estromettermi ancora di più.
Non è lei, almeno non in apparenza.
È sempre gentile e sorridente con me, non somiglia per nulla a Cindy e alla sua cricca.
Eppure, pian piano, sembra circondare Ben.
È presente a tutte le serate, i party e le anteprime cui presenziamo noi.
E, cosa ben peggiore, segue Ben ad ogni casting o incontro di lavoro che ha in agenda.
 
Non me ne rendo conto subito – come potrei, del resto? – ma ci pensa Destiny ad aprirmi gli occhi.
 
Una mattina la incontro in giro e lei mi offre un caffè.
Sto per rifiutare, quando noto la sua espressione tesa e accetto.
Ci sediamo ai tavolini di un bar e io giocherello nervosamente con le chiavi che tengo in mano, mentre Destiny si guarda attorno disinvolta, saluta dei conoscenti (con i quali si scatta un paio di selfie con i telefonino, tanto per andare sul sicuro) e poi torna a sedere.
Mi fissa in silenzio mentre beviamo il caffè, poi chiede:
«Allora, come va?»  
«Benissimo, grazie, tu?»
Lei mi rivolge un’occhiata penetrante.
«Oh, il solito» risponde «Sono impegnatissima con dei lavori… Sai, è davvero massacrante ma sento delle vibrazioni molto positive e…»
Di fronte alla mia espressione scettica quasi si mette a ridere.
«Oh, ok, ok» si corregge «È un periodo di merda, se vuoi sapere la verità. Contenta?»
«No» ribatto, stupita «Mi spiace per te»
Lei batte le palpebre un paio di volte.
«Sei così candida» dice, poi «Davvero… sei strana»
Scrollo le spalle.
Ormai l’ho capito che qui sono una mosca bianca…
Ma, ehi, io non voglio mica essere falsa e arrivista come la maggior parte della gente che vedo in giro!
Sono strana per i loro standard?
Benissimo.
Ne sono fiera.
 
Poi Destiny dice:
«Anche tu non sembri al top»
Mi stringo nelle spalle.
«Sarà il caldo»
Lei mi rivolge un’occhiataccia.
«O magari è Amanda Seyfried?»
Io mi irrigidisco subito.
«Cosa? E perché?»
Lei sbuffa.
«Senti, ho saputo che ti sei scontrata con Cindy. Va in giro a dire delle cose orribili su di te»
Cerco di sembrare indifferente.
«Vuoi dire più orribili di quelle che dice su chiunque? O ancora più acide e quindi ha stabilito un nuovo record mondiale?»
Destiny ridacchia.
«Senti, è vero ma… Cindy è pericolosa. E conosce tutti, tienilo ben presente. E le voci che circolano non vanno bene»
«Che voci?»
«Dice che l’hai aggredita in un locale perché sei gelosa di lei»
Io rido.
«Ma figurati se potrei mai essere gelosa di una come Cindy!»
Destiny assottiglia lo sguardo.
«Ginny, devi stare attenta. È il discorso che ti facevo l’altra volta… Agli occhi della maggior parte della gente di qui tu hai tutti i motivi per essere gelosa di Cindy»
«Ah sì?» ribatto, tagliente «Perché è magra?»
Destiny crolla il capo.
«Perché ha i contatti giusti, i soldi e sì, anche il fisico. Senti, lo so che non è vero, non ci ho mai creduto… Ma siamo solo io e te in tutta Los Angeles a non crederci»
«Me ne frego di Los Angeles» ribatto, spavalda.
 
Dentro di me ripenso alle parole di Ben.
Un anno.
Cerco di non rabbrividire.
E se tornassi in Italia?
Però… vorrebbe dire ricominciare con un rapporto a distanza.
Non sarebbe un passo indietro?
 
Destiny richiama la mia attenzione.
«Allora non vuoi proprio capire» dice.
Io mi chiudo in un silenzio ostile.
Ho capito benissimo.
So cosa conta qui, ma non sono le cose che contano per me.
Se Cindy qui è una persona che detta legge io me frego.
La prossima volta, magari, una borsa la tiro in testa a lei, così salviamo uno specchio.
 
«Senti, Ginny» mi dice ancora «Cindy va dicendo in giro che stai supplicando Ben di stare con te e che lui è stanco ma non vuole scaricarti perché gli fai pena»
Io sbianco.
Stringo il bordo del tavolo fino a farmi male alla mano.
«Cosa… cosa? Come si permette, quella…»
Non mi viene una parola abbastanza brutta per descriverla e rimpiango di essermi pentita di averla definita una vacca.
Sono stata troppo gentile.
«L’altro giorno ero a un casting e l’ho sentita dirlo a delle sue amiche… e ad Amanda Seyfried»
«Conosco Amanda» dico, per evitare di dare giudizi su Cindy, che sicuramente Destiny pubblicherebbe sul gazzettino locale.
Non mi fido nemmeno di lei, anche se sembra avere intenzioni non troppo ostili.
«E sai tutta la storia?» chiede «Di lei e di Ben?»
Annuisco, a denti stretti.
Non mi dà fastidio che lui abbia avuto una vita, prima di me: non sono così irragionevole.
Ma mi infastidisce - e molto – doverne parlare con chiunque non sia Ben.
Soprattutto con gente da cui mi tengo alla larga.
Destiny sembra sulle spine, poi dice piano:
«Lo sai che è stata una cosa seria?»
«No, non è vero» dico, furiosa.
 
Ma perché ogni parola che chiunque mi dice sembra volermi ferire apposta?
Ma cosa vogliono da me?
 
Lei tende una mano e copre la mia, sul tavolo.
Sembra dispiaciuta.
«Ascoltami, è la verità. Io stavo con Tom e frequentavo casa loro: conosco bene Ben. Quando ha incontrato Amanda… ha perso la testa. Lei lo ha fatto dannare, è una tipa molto elusiva. Oggi c’è, domani chissà. Sono stati mesi di tira e molla: spariva, poi riappariva. Non gli dava certezze. Ma lui era molto preso»
«Lui a me ha detto un’altra cosa»
Lei scrolla la testa.
«Ti direbbe la verità?»
Mi sforzo di non abbassare gli occhi mentre valuto la cosa.
Forse… forse no.
Voglio dire, Ben sa che sono gelosa e ammetto che mi sono dimostrata irrazionale con lui in passato.
Ma mi mentirebbe?
Non ne vedo la ragione, abbiamo sempre parlato onestamente del nostro passato.
Certo, rispetto al suo il mio scompare, ma…
 
Tiro via bruscamente la mano.
«Io credo a Ben» rispondo, secca.
«Ascolta, lo so che non vuoi credermi, ma…»
«Che ragioni avrei di crederti? Tu non sei mia amica!»
Lei sembra spiazzata.
«Io non ti odio» dice.
«Bè, grazie tante, ma è per questo che qui avete dei rapporti personali di merda. L’amicizia non è “non odiare” qualcuno e se vi basate su questo discrimine, per forza avete delle relazioni inconsistenti!»
«Forse» non sembra importarle «Ma qui oggi ci sei e domani chissà. E avrai altri contatti, altre persone attorno»
«Io non mi circondo di contatti. Mi circondo di amici»
«E qui quanti ne hai?» contrattacca «Ci sono solo io a dirti la verità»
«E chi mi dice che è la verità? Perché dovrei fidarmi di te?»
«Non ho motivo di farti del male»
«Come non ce l’ha Cindy, immagino!»
«No, invece lei lo ha: Cindy ha una cotta per Ben da sempre. Per questo ti odia. Io non ti odio: sei strana, questo sì, e sei indifesa… Non so perché, ma mi spiace davvero…»
«Bè, grazie tante ma io non voglio fare pena a nessuno!»
«Non è questo, non mi fai pena. È che sei così… inconsapevole. E questo mondo è spietato, mentre tu sei così piena di fiducia»
«Non dovrei fidarmi di Ben? Ma di te sì, invece? È questo che mi stai dicendo?»
Lei sospira.
«Senti, Ben sembra davvero felice con te. È cambiato molto e ti ha portata qui e io so benissimo – come lo sa Cindy – che non lo avrebbe fatto se tu non fossi importante per lui. È stato sempre attento a non introdurre le sue storie nel nostro gruppo, in modo che poi lasciarsi non creasse imbarazzi o difficoltà. E invece tu sei qui»
E, di nuovo, lo dice come se fosse stupita.
«Però» continua «Non dirmi che non lo vedi cambiato anche tu. È come se fosse stato in vacanza… Ma la realtà lo sta risucchiando di nuovo. Te l’ho già detto: se non volesse questa vita, se non volesse sfondare, non sarebbe qui. Sarebbe da qualche altra parte, con te, a fare il fidanzato per bene. E invece è qui. E, cosa peggiore, obbliga te a stare qui, quando è chiaro che a te questo posto non piace e non ti fa bene. Basta guardarti in faccia per capirlo. Se qui da qualche mese e hai già un’altra faccia»
 
Non voglio dare ragione a Destiny.
Mi impiccherei piuttosto che dare ragione a Destiny.
 
Resto a braccia conserte e con un’aria di sfida stampata in faccia.
Lei aspetta un mio commento, ma resto muta.
«Gin» dice allora «Guarda che Amanda ha ripreso a ronzare attorno a Ben. Va ai suoi stessi casting, fa di tutto per incontrarlo. Ieri li ho visti pranzare insieme. Davvero, lo so che non ti fidi di me… Ma ricordatelo. Io te l’ho detto. Stai attenta ad Amanda»
 
Nemmeno le rispondo.
Prendo la borsa e me ne vado, senza salutare.
 
*
 
Ovviamente, non sono capace di dimenticare questa conversazione né di non arrovellarmici sopra.
 
E ci scommetto che Destiny l’ha fatto apposta, ma ora mi ha instillato il tarlo del dubbio.
Cerco di vedere la cosa spassionatamente.
Sono colleghi. Che male c’è a pranzare insieme?
E, al limite, se fosse vero che Ben per lei ha provato dei sentimenti importanti… cosa vorrebbe dire?
Anche io mi sono innamorata, in passato.
Ma poi ho incontrato lui e da lì la mia vita è cambiata.
Punto.
Per lui può benissimo essere accaduta la stessa cosa.
Amanda può essere solo un contatto di lavoro.
 
Cerco di reprimere una fitta d’ansia.
Sarà di certo così.
 
Girovago per le strade del centro e poi, stanca e accaldata, rientro a casa.
Faccio una doccia, mi metto a prendere il sole in giardino.
Ben e Tom sono fuori per provini.
Leggo un po’, poi prendo il cellulare e mando un sms a Ben per chiedergli come va la giornata.
Lui risponde: Deludente. A dopo. Xxx
Ah, benissimo.
 
Il fatto è che qui, a parte la turista, non ho nulla da fare.
E di turistico non c’è niente, una volta che ti sei stancato di vedere le palme.
E gli attori in giro per strada.
Quando Ben rientra è quasi sera e io gli corro incontro felice.
Sembra quasi sorpreso della mia irruenza.
«Ehi» dice «Tutto bene?»
«Sì! Ma ora che sei a casa è meglio!»
Sorride e mi dà un bacio distratto, poi dice:
«Ascolta, mi spiace lasciarti sempre sola, ma Amanda Seyfried vuole presentarmi un regista… Ti spiace se vado a cena con loro due stasera?»
Loro due non include anche me, vero?
Gli lascio un secondo, giusto in caso volesse dirmi “Ma naturalmente io senza di te non vado, amore” … Ma lui resta in silenzio, speranzoso.
Cosa posso dire?
È lavoro dopotutto.
«… Certo. Non c’è problema!»
«Grazie» mi dà un bacio veloce «Faccio una doccia e vado!»
 
Scappa in camera e io resto lì, impalata, in soggiorno.
 
Fantastico.



***
Buongiorno!
Solo una parola per ricordarvi che mi trovate qui per ogni cosa: https://www.facebook.com/Joy10Efp?ref_type=bookmark
Buona giornata!
Joy

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Ben Barnes / Vai alla pagina dell'autore: _joy