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Autore: Atlantislux    19/08/2008    6 recensioni
Una ricorrenza importante, e Akira sfodererà tutte le sue arti ninja per fare a Takumi un regalo che non scorderà.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Okuzaki, Takumi Tokiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Shainareth, perché se lo merita :-)

Anniversario


Aveva setacciato interi centri commerciali, battuto la rete in lungo ed in largo, chiesto consiglio agli amici in comune e a Mai, ma solo nel pomeriggio ad Akira era sovvenuta la più splendida delle idee per festeggiare degnamente il ventesimo compleanno del suo adorato Takumi.

'Dopotutto, è una data importante, non posso lasciarla passare inosservata' pensò entrando di volata in casa dopo aver fatto qualche spesa necessaria nel più vicino supermercato.
Convivevano da quando avevano entrambi cominciato il college negli Stati Uniti, e negli ultimi tre anni non erano passate ricorrenze nelle quali non si fossero scambiati deliziosi o utili regali. Ma Akira, quella volta, aveva deciso di superare sé stessa.
La ragazza entrò in bagno lanciando una veloce occhiata all'orologio. Mancava più o meno un'ora al ritorno di Takumi dai corsi di medicina, doveva sbrigarsi.

'Scommetto che si aspetta una pentola nuova, dopo che ho fuso il manico della sua preferita un paio di giorni fa. O un nuovo set per il tè, visto che quello che gli comprai un paio di anniversari fa è ormai fuori moda.'

Aprì l'acqua della doccia, mentre un gran sorriso le si spandeva in volto. 'E invece no. Questa volta non crederà ai suoi occhi...'
Aspettò che l'acqua fosse sufficientemente calda, poi entrò nel box, prendendosi cura di sé come non faceva da troppo tempo. Realizzò che le sue unghie avevano urgente bisogno di una manicure, e ci mise cinque minuti buoni a far sparire dai polpastrelli le macchie di tempera. Il pensiero di come doveva sempre apparire a Takumi, con i capelli legati, le magliette e le dita sporche di grafite e colori a olio la fece arrossire.

'E pensare che a scuola ero sempre la più... il più ordinato. Ma anche Takumi mi dice che ho fatto bene a seguire questo corso di arte. Sostiene che mi ha aiutato a liberare la mia parte creativa e femminile.'

Una risatina la scosse, mentre usciva dalla doccia e si buttava addosso un accappatoio. 'Ha ragione. Qualche anno fa un'idea del genere mi avrebbe solo scandalizzata.'
Un rapido sguardo al make-up che conservava ancora sigillato le fece scartare l'utilizzo. Forse, lo stava conservando da un po' troppo tempo. Preferì spalmarsi addosso una generosa dose di crema per il corpo al gelsomino. Takumi gliel'aveva regalata per Natale, ma Akira non aveva ancora trovato l'occasione giusta per usarla. Si diede mentalmente della stupida, perché era davvero buona, e mentre la applicava si guardò allo specchio, trovandosi più carina del solito. Arrossì al pensiero di quello che aveva architettato, chiedendosi perché non l'aveva mai fatto prima.

'Perché mi vergogno di me stessa, ecco perché. A volte sono proprio una bambina' pensò, cominciando ad asciugarsi con cura i capelli. Fermo restando che a Takumi fosse piaciuto, e lei non aveva nessun dubbio che sarebbe successo, Akira aveva tutte le intenzioni di ripetere l'esperienza il prima possibile.

Qualche minuto dopo, con addosso solo un asciugamano, passò nel piccolo soggiorno per raccogliere quello di cui aveva bisogno, avendo cura di far sparire le buste della spesa. Da buona ninja, aveva in mente un agguato in piena regola, e nulla doveva far insospettire la sua vittima designata.
Si rifugiò infine in camera da letto, dove posizionò candele ed una stecca di incenso sui mobili. Quelli, li avrebbe accessi solo all'ultimo momento.
Già emozionata, buttò l'asciugamano nella cesta dei vestiti sporchi, rimanendo completamente nuda e, prese le bende che aveva acquistato in precedenza, cominciò ad avvolgersele addosso con maestria. La precisione dei gesti non la sorprese, dopotutto l'aveva fatto per tanto tempo. Al contrario, aveva temuto che la sensazione di quei bendaggi che le costringevano le carni le sarebbe stata insopportabile, invece la fece solo sospirare in un'inspiegabile ondata di malinconia. Probabilmente, da qualche parte dentro di lei, la ninja paladina della giustizia ancora esisteva e si struggeva per la forzata messa a riposo.

Akira fermò strettamente il capo delle bende attorno al seno. 'Perché no? Dopotutto difendere Takumi, quando ancora non sapevo che avrei potuto perderlo se fossi stata sconfitta, è stato anche divertente.'
Si osservò, regalando un sorriso alla ragazza riflessa nello specchio, che i bendaggi nei punti strategici trasformavano in una sensuale mummia. Si mise a ridere al solo pensiero.

'Mi ricordo ancora quando Takumi mi disse che quelle bende attorno al mio seno erano la cosa più eccitante che avesse mai visto.'

Arrossendo distolse lo sguardo. 'Sciocchino. Vediamo se ti ricordi ancora quella sensazione.'

Passò il resto del tempo a ricordasi la tecnica per rendersi invisibile.

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Le campanelle poste nell'ingresso la avvertirono che Takumi era rientrato.
“Akira, sei a casa?” la chiamò la voce del ragazzo dall'atrio, ma lei non rispose. Veloce come un fulmine accese invece candele ed incenso, sparendo dalla vista. Ora, doveva solo aspettare che Takumi apparisse.
Non dovette attendere molto, visto che anni di convivenza l'avevano portata a conoscerlo come le sue tasche.
Lo sentì trafficare in cucina, preparando la teiera per la tazza di tè che non si negava mai tornando dai corsi. Poi lo sentì avviarsi verso la stanza da letto. Tutto il corpo di Akira si tese.

'Ecco, la sexy ninja che prende di sorpresa la sua ignara vittima...'

Vide la porta aprirsi, il ragazzo sbucare e rimanere impietrito di fronte allo spettacolo delle candele accese su ogni superficie.

'Non te lo aspettavi, vero, dalla tua timida pittrice?' Akira pensò gongolando, svelandosi finalmente agli occhi del ragazzo.
Sì girò di scatto coprendosi il petto con le mani. “Takumi!” gridò, fingendosi sorpresa e arrossendo convenientemente.

Lo sguardo di Takumi fu di puro stupore. Il ragazzo abbassò lo sguardo sul petto di lei, e lo sbalordimento si tramutò in confusione, poi in preoccupazione. La raggiunse davanti allo specchio, posando le mani ai lati del viso della ragazza.

“Akira” le fece con la voce che quasi gli si strozzava in gola. “Cosa ti è successo per conciarti così? Quell'idiota del nostro vicino ti ha investita mentre eri in bicicletta? Lasciami andare a prendere la borsa, ti do subito un'occhiata...”

Ad Akira, in quel momento, l'unico commento che le sorse spontaneo sulle labbra fu nella sua lingua natale. E il suo urlo venne udito fino all'ultimo piano del palazzo. “Bakaaaaaa!


Fine (per ora)



Povera Akira, devo dire che è divertente torturarla un po'! Prima o poi aspettatevi un bel seguito, dove Takumi dovrà escogitare qualcosa per farsi perdonare. ;-)
  
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