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Autore: ___Page    24/06/2014    1 recensioni
Anche la ciurma più pazza del mondo ha bisogno di intrattenersi, tra un nemico e l'altro, durante la traversata del Grande Blu.
Una raccolta mista (Drabble, Flashfic e One-shot) che attinge ai ricordi di infanzia. Naturalmente ZoNami e con qualche probabile capitolo RuRobin. E poi magari chissà, nel frattempo potrebbero aggiungersi altri pairing.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, RufyxRobin, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SECONDO GIOCO

 

 

Si maledisse mentalmente.
Ma di tutti i giochi al mondo, proprio quello doveva proporre?!
Quanto era stata stupida!
Era notte fonda e, come spesso accadeva, lei e il buzzurro si erano ritrovati in cucina vittime dell’insonnia. Mancavano ancora parecchi giorni di navigazione alla prossima isola e le scorte di liquori andavano centellinate, così avevano dovuto rinunciare alla loro gara di bevute. Senza l’aiuto dell’alcool a smussare i loro caratteri orgogliosi e a tenerli impegnati, avevano finito per litigare come al solito. Non ricordava più nemmeno esattamente quale fosse stato il pretesto.
Beh, a dire il vero, non ricordava poi molto in quel momento.
Non ricordava dove si trovasse, perché fosse lì, il suo nome…
Nel bel mezzo della litigata il samurai aveva pronunciato le parole magiche.
-Allora ti sfido!-
Senza aspettare una conferma dal suo cervello la mano della navigatrice era scattata a palmo aperto e quando lo spadaccino l’aveva stretta non si era più potuta tirare indietro.
L’emergenza liquori, però, non gli consentiva di sistemare la faccenda come al solito. Intanto se avessero finito le scorte Sanji avrebbe avuto un attacco isterico degno di una massaia oberata di lavoro e figli indisciplinati, e poi, considerata la loro resistenza, le poche bottiglie presenti sulla nave non sarebbero bastate a fare il solletico ai loro stomaci.
Così avevano dovuto trovare un’alternativa.
-Un gioco!-
-Un gioco?!- aveva chiesto con una smorfia il samurai.
-Sì, chi vince il gioco decide il da farsi sulla faccenda!- aveva affermato lei, annuendo convinta.
-D’accordo- si era stretto nelle spalle lo spadaccino.
E quale idea brillante l’aveva mai colta a quel punto?! Di giocare a “chi ride per primo”!!!
Brava, Nami, che colpo di genio! Davvero furba!
Ma una morra cinese no?! O un classico “pari e dispari”?!?
-Chi ride per primo?! E che roba è?!?-
-Ma non sai davvero niente buzzurro! Ci si fissa negli occhi cercando di restare seri, il primo che scoppia a ridere ha perso!- aveva spiegato, spazientita.
-Ah… Va bene!-
Ed ora eccola lì, nei guai fino al collo.
Sì, perché ci erano voluti solo pochi secondi per mettere in chiaro che nessuno dei due avrebbe vinto. Il buzzurro era troppo bravo ed allenato a restare impassibile e lei… Beh lei appena incrociate le iridi nere dello spadaccino era partita per un viaggio, che sembrava destinato a non avere ritorno, per Zorolandia. Ciao, ciao Nami!
E adesso era lì che sprofondava sempre più nel petrolio, senza riuscire a riprendere il controllo su se stessa. Sentiva che stava per cedere all’istinto di avventarsi su di lui e assaggiare le sue labbra. E non poteva, non doveva! Lui ne avrebbe approfittato per ricattarla, si sarebbe fatto annullare il debito. E a quel punto in che modo lo avrebbe tenuto legato a sé? Ma non ce la faceva più! Oltretutto lui non mollava i suoi occhi un secondo.
Fu l’espressione interrogativa nello sguardo di Zoro ad avvisarla che si era sporta verso di lui, facendo leva coi palmi sul tavolo. Era talmente vicina che poteva respirare il suo fiato, che sapeva di rhum ed era così invitante. Ormai mancavano pochi centimetri. Cominciò a socchiudere gli occhi già persa per metà nel bacio che stava per arrivare. Ancora un poco, ancora un poco, ancora un po…
-DANNATA FOGNA AMBULANTE!!! CHE COSA STAI FACENDO?!? IO TI UCCIDO!!! TI CI SOFFOCO CON QUELLE MELE HAI CAPITO?!?-  
L’urlo, proveniente dalla dispensa, la risvegliò bruscamente, riportandola alla realtà.
Si voltò verso la porta della cucina, non sapendo se maledire o ringraziare Rufy e Sanji per il loro immancabile show notturno.
-Ma Fanji!!! Ho fame io!!!-
-FAME?!?!? LA TUA NON È FAME!!! È UN DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO, MALEDETTO BAKA DALLO STOMACO DI GOMMA!!!-
-Adeffo ftai efagerando!!!- continuava a biascicare il capitano, senza smettere di ingurgitare tutto ciò che gli capitava a tiro -Ricordati… chomp chomp chomp… che fono io il… chomp chomp… capitano!-
-Ma davvero?!?-
Riusciva a immaginare perfettamente l’espressione psicopatica del cuoco, come se ce lo avesse avuto davanti.
Poi il rumore di una colluttazione, tonfi, strepiti e infine silenzio.
-Perfetto così!- la voce del biondo tornò a risuonare fuori dalla porta, mentre si allontanava per tornare in cabina -Domani porchetta di capitano per pranzo!-
Un rumore di sedia strusciata le disse che Zoro si stava alzando. Si girò verso di lui e lo trovò perfettamente calmo e impassibile, come sempre. Impossibile dire se avesse realizzato cosa stesse per fare la cartografa e, nel caso, se gli avesse causato piacere, imbarazzo o fastidio.
-Beh mocciosa, a quanto pare non ha vinto nessuno…- disse stiracchiandosi -…io vado a letto… Buonanotte!- aggiunse avviandosi verso la porta della cucina, passando alle spalle di Nami.
Stava già per rispondere con uno svogliato “buonanotte buzzurro” quando qualcosa la fece fremere lungo tutta la colonna vertebrale. Zoro le aveva sfiorato la base del collo con le dita, in una carezza rude proprio come lui. Lo guardò, sorpresa, ma lo spadaccino continuò a camminare imperterrito senza voltarsi. Non avrebbe mai saputo se era stato un caso o se lo avesse fatto di proposito.
-B-buonanotte…- riuscì a mormorare.
Rimasta sola si lasciò andare a un sospiro sconsolato, non sapeva nemmeno lei se per il suo scarso autocontrollo o per il bacio mancato. Inutile pensarci, meglio dormirci un po’ su.
Si avviò per uscire dalla cucina ma un mugugno e delle risate provenienti dal corridoio le fecero aggrottare le sopracciglia.
Che stava succedendo?!
Raggiunse rapidamente la porta e rimase interdetta qualche secondo di fronte alla scena che le si presentava prima di scoppiare a ridere a sua volta, unendosi a Zoro che si teneva la pancia e aveva le lacrime agli occhi, boccheggiando tra uno scroscio di risa e l’altro alla ricerca di aria.
La fonte di tanto divertimento era niente meno che il capitano della Going Merry, Rufy detto Cappello di Paglia, che giaceva nel bel mezzo del corridoio, legato come un salame dai suoi stessi arti allungabili e con una mela infilata in bocca, stile porchetta.
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Scusate so che lo aveva già postato, come anche il terzo capitolo ma, avevo pensato di cambiare l’ordine dei capitoli, invece poi è rimasto uguale. XD

 

  
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