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Autore: _diana87    24/06/2014    7 recensioni
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"Fermi tutti! Non possiamo fare un selfie senza Castle!"
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Lanie Parish, Quasi tutti, Richard Castle, Victoria Gates | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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“Fermi tutti! Non possiamo fare un selfie senza Castle!”
 
 
 
 
Fumo. Tanto fumo. E poi fiamme e cenere.
Ecco ciò che appare agli occhi della sposa disperata, che è uscita dall’auto che doveva accompagnarla fuori dalla chiesa con il suo amato, e che invece sta correndo verso quella macchina avvolta tra le fiamme. Ha il volto rosso, coperto da lacrime amare che scendono incessanti sulle guance, raggiungendo il mento e scendendo sul ricamo in pizzo sopra il petto. Spontaneamente, allunga la mano davanti a sé per raggiungere quell’automobile così familiare a lei. Intorno a lei, vede tutto a rallentatore. Gli occhi si appannano per colpa del fumo, le voci dietro di lei si camuffano una sull’altra. Incurante, afferra il vestito ai due lati e in punta di piedi si accinge ad avvicinarsi al mezzo, fino a quando non sente una vocina cordiale gridare alle sue spalle.
“KATE, CAZZO, MA SEI PAZZA?! Togliti da lì, o incenerisci tutto il vestito!”
La voce ovattata dell’amica le giunge alle orecchie in maniera confusa. Si volta appena in tempo per vedere Lanie che la solleva a forza. Kate continua ad allungare la mano e brontola tra le lacrime.
“Ma... Castle...”
“Castle non è ancora arrivato? Ma come cazzo si può arrivare in ritardo al proprio matrimonio? Non era la sposa ad arrivare per ultima, poi? Bah, gli uomini!” sbuffa l’amica medico legale, e nel far ciò alza le braccia e le lascia cadere lungo i fianchi.
In risposta, Kate l’afferra per le spalle e la scuote, come a voler far sentire il suo pensiero. “No, Lanie, non capisci! Castle è lì dentro!”
Lanie la guarda manco avesse visto un UFO. Poi gesticola facendo il verso delle afroamericane nere incazzate. Per chi non lo sapesse, questo particolare gesto consiste nel puntare l’indice in alto e farlo scendere percorrendo una sinusoide immaginaria, con tanto di ondeggiamento del capo a destra e a sinistra, aggiungendo un’espressione minacciosa.
“Tesoro, quella è un auto in fiamme... dubito che stia ancora lì dentro... a meno che non vuole passare alla storia come Richard Castle, lo scrittore di fuoco!” dice parlando in assoluta tranquillità.
Impassibile, la detective Beckett scuote la testa verso l’amica, che continua a non capire l’entità della situazione.
“Ma lui potrebbe essere vivo... da qualche parte...”
Di nuovo, Lanie fa il gesto della afroamericane incazzate. Stavolta, oltre ad ondeggiare la testa da destra a sinistra, muove pure le anche nello stile di Beyoncé.
“Oh certo, tesoro, ma sarà vivo ancora per poco perché lo ucciderò con le mie mani per il ritardo che ci sta procurando! Andiamo, tuo padre e gli altri avranno bisogno di spiegazioni.”
 
Alla residenza degli Hamptons c’è il delirio totale. Nell’attesa dello sposo, l’orchestra ha esaurito il repertorio, quindi si è messa a suonare diverse musiche di varie opere, da Verdi a Beethoven, passando per sinfonie più moderne come Il Signore degli Anelli o Harry Potter. Javier e Kevin stanno facendo foto ovunque, pubblicandole continuamente sui vari social network – un modo come tanti per dire al mondo cosa sta succedendo in quell’istante – venendo, però, prontamente inceneriti dallo sguardo del loro capitano, Victoria Gates, perfetta e impeccabile nel suo vestito rosso, con tanto di spacco laterale e due spalline che vanno a incrociarsi dietro la schiena. Martha, Jim Beckett e Alexis si stanno occupando di risistemare il buffet, e nel far ciò, la figlia di Castle ne approfitta per mandar giù qualche boccone.
Lanie e Kate scendono dall’auto che le ha riaccompagnate per entrare nella cucina. La scappatoia della detective Beckett non sfugge agli occhi dei suoi amici e colleghi, i quali, per l’occasione, hanno deciso di documentare tutto con un video. Come un popolo migratore, la Gates, Esposito, Ryan, Jim, Martha e Alexis partono all’inseguimento in massa delle due donne.
Kate cerca di ricomporsi, asciugando le lacrime sul viso, e il mascara che le ha macchiato il pizzo del vestito.
“Merda!” sussurra in tutta la sua finezza, scalciando con le scarpe sotto l’abito bianco.
Crac.
Inevitabilmente, un tacco della scarpa a punta si rompe, facendo barcollare la detective che riesce, fortunatamente, a rimanere in equilibrio. Anni di allenamenti come pattinatrice le hanno insegnato qualcosa. Si volta verso i suoi amici, colleghi e famigliari che l’hanno appena vista quasi perdere l’equilibrio. Mancano solo i popcorn nelle mani per sembrare che stiano gustando uno spettacolo.
La detective sbuffa. Decisamente quella non è la sua giornata fortunata. Non solo lo sposo è sparito, ma l’auto con la quale sarebbero dovuti partire trionfalmente dalla chiesa è andata a puttane, il suo vestito si è mezzo rovinato, e le si è anche rotto il tacco della scarpa a spillo bianca, rigorosamente comprata al mercatino delle pulci – aveva fatto spendere troppi soldi a suo madre e a Martha, e non se la sentiva di chiedere anche delle scarpe per il matrimonio.
“Mi raccomando, non tutti insieme.” Il tono sarcastico e la frecciatina per dir loro “Potevate venire ad aiutarmi invece di restare a guardare come un branco di scimmie mi reggo in piedi!” forse non viene recepito subito, ma ciò che ne segue è una reazione a catena. Prima Martha, poi Jim accorrono verso di lei per sorreggerla, anche se ormai non ce n’è più bisogno.
“Oh, Beckett, ti sei fatta male?”
“Bambina mia, tutto bene?”
Kate rotea gli occhi, poi fa la finta ringraziando per le premure. Dietro di loro, Lanie avanza con il suo tablet in mano e fa dei versi di stupore.
“Kate, tesoro, Matilda King voleva sapere come ti stava il suo vestito... poi ha visto su Instagram che ne indossavi un altro e non è rimasta molto contenta...”
“Hai postato la foto su Instagram?!”
L’amica medico legale la guarda un attimo, poi compie l’ennesimo gesto delle afroamericane incazzate. La mani oscillano da una parte all’altra. “Scusami se sono contenta per il matrimonio della mia migliore amica e volevo condividere la notizia con tutti!”
“CALMATEVI! O VI ARRESTO TUTTI!”
La voce possente che entra nella stanza con tanto di passo pesante, mette tutti sull’attenti e fa rizzare i capelli. Kevin, nascosto dentro al frigo per mangiare senza esser visto, chiude improvvisamente lo sportello prendendosi le dita della mano. Seppur dolorante, finge di non soffrirne per non piagnucolare.
“Capitano?” dicono i presenti in coro. Probabilmente, prima non si erano resi conto del vestito che indossa Victoria Gates. O forse non erano abituati a vederla in quelle vesti. La donna mette le mani sulla vita, ed è lì che si notano le curve che il vestito rosso le sta dando.
“Che c’è da guardare? Non mi avete mai vista col vestito elegante? La detective Beckett potrà anche avere il vestito di Matilda King, ma io ho quello che Giorgio mi ha fatto su misura!”
“Giorgio chi?” bofonchia Kevin, che dopo essersi allontanato dal frigo, è riuscito a sgraffignare un tramezzino dal buffet di Kate, la quale, riconoscendo il cibo, acciglia gli occhi.
La Gates alza le braccia al cielo imprecando. “Armani! Oh santo cielo... Comunque, ricapitoliamo...” si schiarisce la voce e inizia a camminare per la stanza. È pur sempre il capitano di un distretto di polizia, deve mantenere la sua posizione, giusto?
“Beckett riceve una chiamata dalla polizia urbana che dice di aver trovato l’auto del signor Castle fuori strada che andava in fiamme... quindi lei, detective, si reca sul posto e trova la conferma, ma non può avvicinarsi altrimenti brucerebbe il vestito da sposa, giusto?”
“Corretto.”
“Quindi come facciamo a sapere se in auto c’è il cadavere del signor Castle se lei non è andata a controllare?”
Kate scoppia in un pianto disperato, coprendosi le mani col volto. Dapprima il labbro trema, poi esplode emettendo dei suoni striduli. Puntuale, Jim e Lanie si posizionano ai lati della detective mettendo una mano sulla spalla in segno di conforto.
Papà Beckett guarda Gates e sembra sussurrare per quanto parla piano. “Signora, forse è meglio non pensare che Richard Castle sia morto... dopotutto, è il giorno del matrimonio di mia figlia...”
“JAVI, CHE CAZZO HAI DA RIDERE?”
Lanie ha la capacità di essere bipolare, passando dal consolare l’amica Kate, allo sgridare il suo fidanzato, che sta ridacchiando, in un batter ciglio. Javier guarda il medico legale nascondendo dietro la schiena il suo telefonino. A Lanie non sfugge niente.
“Niente!”
“Dammi qua!”
I due iniziano un giochino nel tentativo di afferrare il cellulare da dietro la schiena di Javier. Lui si sposta da una parte all’altra, mantenendo le braccia dietro il corpo, mentre Lanie si muove cercando di seguire i suoi movimenti. Con un tocco delicato, il portoricano sente sfilarsi il cellulare dalle mani come se niente fosse. Compiaciuta, Alexis compare davanti a lui agitando il telefonino e consegnandolo al medico legale, che si affretta a controllare.
“STAVI SU TWITTER?!”
“Ehi, il mio post con scritto Il matrimonio della mia amica è andato in fiamme e con aggiunta dell’auto che andava a fuoco ha guadagnato più di 50 retweet!”
“Amore, rispondi a questa domanda: ci faccio o ci sono?”
“Non capisco dove vuoi arrivare...”
“Io direi entrambi, Lanie. Così tanto per parlare.” La voce giunge da Kevin, che ormai si è abbandonato all’idea di mangiare al matrimonio di Rick e Kate, sedendosi in disparte. Orgoglioso del pasto fatto prima, si gratta la pancia contendo un rutto. Javier storce la bocca.
“Grazie, frà.”
“Ragazzi, non vorrei disturbare la vostra interessante conversazione su Twitter (dopo facciamo i conti Esposito, dato che ti metti a scrivere i cazzi miei su internet), ma Castle è scomparso nel giorno in cui dovevamo sposarci, quindi possiamo tornare a concentrarci su questo?” è Kate a parlare mettendosi in piedi su una sedia. Solo dopo un po’, Martha si accorge che è scalza e che il tacco di una scarpa si è rotto.
Fa una smorfia di stupore, portandosi le mani sulle guance, e non riesce a comprendere se deve urlare perché si è rotto il tacco, o perché ha comprato le scarpe al mercato dell’usato. Lanie continua a guardare Javier in cagnesco, mentre alza il cellulare nella sua direzione e sorride mostrando i denti alla telecamera. Il rumore del flash del telefono la fa irritare ulteriormente.
“Ancora???”
“E’ un selfie! Devo far sapere ai miei followers che io sto bene!”
Un battito di palmo della mano sulla fronte risuona nella stanza. È la Gates, che scuote la testa.
“Comando una squadra di idioti.”
Kevin tamburella sulla spalla di Kate, avvicinandosi con passo furtivo. “Ehm, Beckett?”
Con molta grazia, la detective, si rigira e per poco non lo mangia vivo. “Che cazzo c’è adesso?”
“Forse vorresti toglierti il vestito per andare al distretto...” dice l’irlandese indicandole il vestito da sposa.
Kate lo guarda dall’alto in basso come se avesse davanti a sé un pazzo. “COL CAZZO! È il giorno del mio matrimonio, quindi cascasse Grande Puffo, oggi mi sposerò! E che cazzo!!”
Con passo deciso, scende dalla sedia, e si alza il vestito per camminare, dirigendosi verso l’uscita. A quanto pare non scherza quando dice che non si sarebbe tolta il vestito per nulla al mondo.
Alexis si avvicina premurosa a Martha sussurrandole nell’orecchio – sempre per il timore che un’infuriatissima Kate potesse sentirla: “Nonna, se le metterà le scarpe?”
Con grazia e fare teatrale, anche nelle situazioni più assurde, Martha le risponde con una semplice scrollata di spalle.
 
“Che cazzo avete da guardare? Non avete mai visto una sposa detective???”
La graziosa Kate Beckett abbaia a due agenti di polizia che la stanno fissando nel suo abito da sposa da quando è entrata al Dodicesimo. La detective non ha voluto sentir ragione, neanche da suo padre che la implorava, e ha deciso di tenersi il vestito fino all’ultimo. E al diavolo se ha notato qualche alone di sudore sotto le ascelle... è quasi estate, e sono tre ore che ha quell’abito bianco indosso, quindi è normale che dopo un po’ inizi a emanare un certo odore.
“Io mi ricordo La sposa cadavere... questo che film è?” dice uno sottovoce.
“Boh, sarà uno nuovo...” risponde l’altro.
“Fate silenzio!”Ci pensa la Gates a ristabilire un po’ d’ordine, mettendosi vicino alla lavagnetta. Al contrario di Kate, il capitano e gli altri detective si sono cambiati d’abito. “Il signor Castle è disperso. Non sappiamo se sia vivo oppure no, ma faremo tutto il possibile per trovarlo, perché oggi deve sposarsi con la detective Beckett, tutto chiaro?? Signora Rodgers, per l’amor del cielo, che cosa sta facendo?!”
Lo sguardo spaurito si posa su Martha, intenta a distribuire tartine agli agenti di polizia.
“Mi scusi capitano Gates, ma tutto questo ben di Dio mi è costato un occhio della testa, e non può andare sprecato! Quindi, favorite pure!”
“Il mio buffet!” dice Kate, tenendosi le mani tra i capelli. Già sta immaginando l’orrore di non poter servire i trecento invitati del suo matrimonio perché a corto di cibo.
La signora Rodgers le rivolge un sorriso benevolo e le offre un pasticcino colorato.
“Non preoccuparti, cara, a casa c’è ancora tutta la cucina piena di dolcetti e panini.”
Nelle seguenti due ore, i detective sono al lavoro tentando di rintracciare Rick Castle. Con un bel lavoro da informatico, si riesce a rintracciare il GPS del cellulare, e questo è buon segno perché vuol dire che lo scrittore è ancora vivo.
C’è solo qualche interruzione nelle indagini, quando Kate esce dal bagno e scopre che la sua pettinatura è scesa, non curandosi dell’odore sempre più insistente di sudore alle ascelle. Senza farsi vedere, Alexis le porge un deodorante Neutro Roberts esclamando a braccia aperte, “Altolà sudore!”, al che la detective sbianca perché è stata colta in flagrante, quindi in men che non si dica, tutto il distretto apprende che Kate Beckett non si lava.
Dopo questa parentesi imbarazzante, la Gates, che sta partecipando attivamente alle indagini senza stare nel suo ufficio, si sente infastidita da rumori insistenti di tasti. Quando si volta e scopre che Javier e Kevin stanno scrivendo al cellulare, li sgrida come fossero bambini delle scuole elementari.
“La smettete di giocare col telefonino?”
“Ci scusi capitano, ma abbiamo scoperto che la mia foto su Twitter, oltre ad aver generato una serie di retweet a catena”, inizia a dire Javier senza staccare gli occhi dal cellulare, pavoneggiandosi della sua fama, “ha avuto un sacco di risposte che affermano di aver visto un tizio incenerito a spasso per la città!”
Kate sembra risvegliarsi da un sonno profondo. “Castle è vivo! L’avevo detto io! L’avevo detto io!”
Presa da un impeto euforico, la sposina inizia a scuotere ogni agente del distretto, da Lanie a Martha e Alexis, ripetendo la stessa frase. “L’avevo detto io! L’avevo detto io!”
“Si calmi, detective! Nessuno pensava fosse morto!”
“Mio figlio è vivo! Dobbiamo festeggiare! Quindi apriremo la bottiglia di vino annata del ’69... ah, che anno! Conobbi il padre di Richard in quella strampalata festa in piscina, dove non facemmo altro che fumare erba dal tramonto all’alba!”
Tutti restano a fissare la signora Rodgers mentre con la mente ritorna a quel periodo, e affascinati, gli agenti di polizia circondano la donna sedendosi e poggiando i gomiti sulle ginocchia si tengono la testa tra le mani.
Alexis si gratta la testa. “Ehm, nonna non credo che vogliamo ascoltare questa storia...”
“Oh sì, certo, ovviamente! Ma ora i tempi sono cambiati... sempre con questi cellulari a postare foto... bah! Ai miei tempi si posava nudi!”
“Signora Rodgers!” la rimprovera la Gates, seguita allo stesso tempo da Kate, “Martha!”
Victoria Gates impugna una bacchetta, usata in genere per indicare i punti più alti della lavagnetta, e inizia a bacchettare su di essa. Esatto, proprio come fa l’insegnante a scuola.
“Insomma, smettiamola!! Siamo il Dodicesimo distretto di polizia di New York! Il mio famoso, il più rispettabile e il più in gamba! Serietà innanzitutto!”
“Dammi quella ciambella! Lo fai apposta a mangiartela davanti a me perché sai che sono a dieta!”
Tutti si erano dimenticati di Javier e Kevin. I due detective sono saliti su una scrivania e si stanno contendendo una succosa ciambella contornata di zucchero rosa con praline colorate e zucchero a velo. La posizione in cui sono potrebbe alludere altro: l’irlandese è montato sulla schiena del portoricano con l’intento di strappargliela dalla bocca, tentativo che però fallisce perché Esposito se la ingoia in un solo boccone.
“Non è colpa mia se il matrimonio ti costringe a rispettare delle regole!”
La Gates si lascia cadere su una sedia e si porta il palmo della mano sulla fronte, scuotendo la testa in segno di rassegnazione. “E’ ufficiale. Sono circondata da un branco di idioti.”
“Esposito! Ryan! Scendete da quella scrivania o vi farete male!” urla Kate, nel tentativo di strattonarli per farli scendere. Nel far ciò, si fa aiutare da Lanie, che almeno non ha ancora il vestito addosso, quindi riesce a far mettere seduti sulla scrivania i due detective.
Una musichetta trionfante disturba la quiete – ormai lontana – del Dodicesimo. Alexis afferra il cellulare dove sul display appare una notifica da Twitter.
“Ragazzi, chi ha come suoneria il theme del Doctor Who?”
Javier scatta saltando come un atleta dalla scrivania per recuperare il suo cellulare. Lanie fa un gesto roteando gli occhi, che sta ad indicare, “E che ti pare”.
“Mio, mio! Non si tocca! Allora... un tizio ha risposto al mio tweet mandando questo filmato da WhoSay... apriamolo...”
Esposito dà a Ryan il cavetto USB collegando il suo cellulare con il computer, in modo che il file video possa esser visto da uno schermo più grande. Il filmato della durata di 20 secondi, mostra un trenino di persone che danzano canticchiando “Bridgitte Bardot Bardot”. Tra queste, spicca un tizio inconfondibile alto con completo di smoking, tranne per la giacca coordinata ai pantaloni, e occhi azzurri che risaltano nella telecamera.
Kevin stizza l’occhio appena lo nota.
“Ehi, ma quello è Castle! E sta... ballando?”
“A me sembra ubriaco...” replica Javier.
“Beh almeno è vivo!”
“COSA?!” con uno strattone, Kate si fa spazio tra i due detective per guardare meglio allo schermo del computer. Il trenino è terminato, e adesso le persone nel video stanno alzando le mani in alto, muovendole da una parte all’altra. Rick si guarda intorno e non smette di ridere. “Quell’imbecille balla uno stupido ballo latino-americano e io mi sto disperando per cercarlo?!”
“Però l’abbiamo trovato! Dobbiamo festeggiare... facciamoci un bel selfie!” era la voce di Javier.
Prontamente il detective tira fuori il cellulare e lo tiene in alto allungando il braccio, in modo tale che lui, Kevin, Lanie, Kate, Martha e Alexis rientrino nella telecamera. Seppur mezza contrariata, Kate non dice di no ad una foto.
“Fermi tutti!” urla la Gates alzando le mani, e già ci si aspetta il peggio. Gli altri si girano per guardarla in contemporanea, ma la risposta sorprende tutti quanto la donna stessa. “Non possiamo fare un selfie senza Castle!”
“Giusto. Prima lo rintracciamo, poi facciamo una foto, me lo sposo, e dopo gliela faccio pagare!” concorda Kate, e pronta per la foto, sfoggia un sorriso smagliante.
 
In sostanza, Rick si presenta al distretto dopo aver notato il selfie postato da Javier su Instagram e Twitter. Lo scrittore è leggermente spossato e deve sedersi un attimo perché ha le gambe che ancora ballano al ritmo di samba. Javier e Kevin si raccolgono intorno a lui dandogli pacche sulla spalla, giusto per assicurargli che ora è tutto passato e che sta bene. La faccia di Kate al momento è impossibile da decifrare, ma se ne sta in piedi appoggiata alla scrivania, sempre con l’abito da sposa indosso, braccia incrociate al petto ed espressione accigliata del viso. Continua a fissare il suo futuro sposto. Vicina a lei, anche il resto della squadra al femminile, mentre Martha e Alexis si raccolgono intorno a Rick sorridendogli.
“Ragazzi! Non sapete cosa mi è successo... se ve lo racconto non ci credete...”
“Non m’interessa! Questo matrimonio è stato fin troppo rimandato! Andiamoci a sposare!” afferma Kate, afferrando saldamente Rick per il braccio. Lo scrittore si sorprende della forza della sua futura moglie che lo costringe ad alzarsi come se fosse uno straccio.
“Ma, Kate, il mio smoking...”
Lei riesce a voltarlo in modo da trovarsi faccia a faccia con lui. “Leggi il mio labiale: N o n - m i - i n t e r e s s a .”
“Noi vogliamo saperlo!” la interrompe Javier.
Rick fa un sorriso compiaciuto e poi si morde l’interno delle labbra, segno che muore dalla voglia di raccontare. Dopotutto è uno scrittore. Volge lo sguardo a Kate come per aspettare l’ok, quindi lei molla la presa e alza le spalle, rassegnata. Questo matrimonio non s’ha da fa.
Lo scrittore si mette al centro tra i presenti, i quali attizzano le orecchie come il cane quando sente odore di cibo.
“Dunque, avevo una macchina che mi inseguiva e indovinate chi era? Gus Evans, lo stilista che mi ha confezionato lo smoking! A quanto pare mi ero dimenticato di pagare la fattura, quindi mi ha raggiunto con l’auto! Una chiacchiera tira l’altra e mi ha portato a bere una cosa in un bar... gli ho detto che stavo andando a sposarmi, ma lui ha insistito! In quel posto stavano festeggiando un compleanno, quindi ci siamo uniti alle danze. E senza che me ne accorgessi, ci ha ripreso mentre ballavamo e l’ha postata su internet!”
Javier e Kevin scoppiano a ridere, Martha e Alexis scuotono le teste ma in senso benevolo, perché conoscendolo benissimo, gli danno il beneficio del dubbio.
“Una cosa non quadra: perché la tua macchina era fuori strada e in fiamme?” chiede Victoria Gates, tenendo in mano gli occhiali da vista, proprio quelli che di solito lo squadrano per capire se è scemo sul serio, oppure fa finta.
Anche Kate si aspetta una bella risposta. La detective sospira, si mette dritta accanto a lui e incrocia le braccia al petto.
Rick ridacchia tra sé, toccandosi il collo e inizia a giocherellare con le mani. “Ehm... questa è divertente... quando mi sono fermato... ho dimenticato di tirare il freno a mano e quindi l’auto è scivolata nel burrone...”
Kate resta impassibile in quella posizione. Lanie fa il gesto delle afroamericane incazzate e dice, “Non ho parole.”
La Gates semplicemente se ne lava le mani, e con un gesto teatrale, alza i tacchi e si rintana nel suo ufficio. Martha mette una mano sulla spalla di Rick per consolare lui e se stessa, in fondo non è colpa sua se ha un figlio idiota. Alexis abbraccia suo padre e lui ricambia accarezzandole i capelli, non capendo però il suo gesto.
Vedendo che se ne stanno andando tutti, lo scrittore tenta di recuperare alla situazione imbarazzante che si è creata, sperando in cuor suo, che nessuno l’abbia registrato. Meglio che nessuno sapesse che Richard Castle, uno dei più grandi scrittori di gialli, aveva dimenticato il freno a meno e quindi aveva distrutto la sua auto. Si passa una mano tra i capelli, sentendo la tensione alle stelle, e si stringe la cravatta al collo. Kate è ancora nella stessa posizione da cinque minuti.
“L’importante è che sono vivo e che ora possiamo andarci a sposare! Vero, Beckett?... Beckett?” Rick sventola più volte una mano davanti lo sguardo assente della detective, dato che lei non sembra dare segni di vita. “Kate? Kate?”
Javier e Kevin guardano la scenetta divertiti.
“Secondo te quanto tempo impiega per mandarlo a fanculo?”
“Io scommetterei su quanto tempo impiega per mandare tutti noi a fanculo.”
“Ragazzi, ci siamo giocati la sposa.” Esclama Javier alla fine, battendo le mani per richiamare l’attenzione del Dodicesimo. È quel rumore sordo che fa svegliare Kate dal suo stato di apparente incoscienza. Rick non si accorge del battito di ciglia della donna, e dice agli agenti del distretto, in tono ironico, “Pazienza, dato che non può parlare, vorrà dire che dirò io al suo posto le promesse nuziali-iiiii.”
Lo stritolio della vocale finale è dovuto al fatto che Kate l’ha appena afferrato per un orecchio, facendolo rigirare verso di lei.
“CASTLEEEEEE!”
 
 
 
Angoletto dell’autrice (poco) sana di mente:
Vi chiedo venia per la storia, non ero in me mentre scrivevo, e chi mi conosce lo sa :p
Per risollvarci il morale dall'Italia eliminata dai Mondiali, (io sono ancora incazzatissima, tipo Beckett :p) vi dedico questa shottina.

La vita è già dura abbastanza, se poi ci mettiamo a scrivere tutte angst post finale di Castle, allora è la fine :p
Non posso assicurarvi se Rick e Kate si sposeranno dopo questa shot, ma sicuramente lei non gliela farà pagare... insomma, non ha tirato il freno a mano e la macchina è caduta ed è andata in fiamme! E per questo il matrimonio è saltato! Ma si può essere più idioti?!
Ricordate che se Marlowe se ne esce con una cosa del genere per la 7x01, dato che non è la prima volta che ‘copia’, sapete che sono stata plagiata :p
Detto ciò, spero che la vena demenziale sia un pochino ritornata e in questo ringrazio le mie fedeli lettrici, che senza il loro commentare e ispirazione, non avrei trovato la voglia di continuare a scrivere <3
Mi hanno appena assicurato che mi riserveranno la stessa stanza del manicomio, quindi a questo punto, faccio baracca e burattini e mi accingo a incamminarmi :p
D. :)
   
 
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