L’amicizia
non ha pregiudizi
Uno, due, tre colpi.
Il riccio blu diede un calcio rovesciato e il robot con cui si
stava battendo perse la testa di latta e scoppiò in un’esplosione, costringendo
la compagna d’avventura a chiudere gli occhi, nonostante si trovasse
imprigionata dentro una capsula di vetro.
Il dottore se l’era già dato a gambe levate, vedendo che la
situazione stava volgendo a favore del riccio blu e lasciando libero il robot che
secondo lui avrebbe dato del filo da torcere al suo nemico… fallendo
miseramente, come al suo solito.
Il robot cadde con un sonoro tonfo a terra e Sonic scosse la
testa, come per riprendersi dal combattimento, per poi avvicinarsi dove stava
intrappolata la riccia.
Un semplice pugno e il vetro si frantumò sotto le sue mani,
mentre Amy sorrideva come per ringraziarlo per il salvataggio e usciva con
gambe tremolanti.
Per tutta la durata del combattimento, Amy era sempre stata
preoccupata per il suo amato Sonic, vedendolo ogni tanto cadere o ricevere dei
colpi potenti da parte del nemico e aveva paura di vederlo accasciarsi a terra
sconfitto.
Ma ogni volta le sue paure venivano meno quando lo vedeva
sorriderle vittoriosamente e liberarla dalla prigionia, caricandola in braccio
come una neo sposina e correre a velocità super sonica, caratteristica
principale e famosa del riccio blu, fuori dal campo di combattimento.
D’altro canto, per il riccio blu sentire la riccia che si
stringeva a lui tutta sorridente, gli dava un certo senso di pace e sicurezza.
Sapere che non si era ferita (o che quel dottore da strapazzo
non l’avesse minimamente toccata), lo rendeva abbastanza fiero di sé stesso e
del suo salvataggio riuscito.
È vero… nonostante i continui rapimenti (Eggman pensava sempre
bene di rapire lei, come se pensasse che un piano del genere avrebbe colpito
psicologicamente il riccio, ma non ricordandosi mai che la riccia era
estremamente permalosa), Amy poteva diventare insopportabilmente appiccicosa e
invadente, con le sue manie di stalkeraggio e di gelosie estreme che lo
facevano rabbrividire e, di conseguenza, fuggire via dalle troppe attenzioni
che la riccia gli riservava (manco fosse uno di quei pop idol che vedeva spesso
in tv); ma era pur sempre una sua amica, un’amica di cui poteva sempre fidarsi,
che non l’avrebbe mai abbandonato e che l’avrebbe sostenuto in ogni occasione.
… in fondo… non gli dispiacevano quelle attenzioni, seppur
molto soffocanti… sono i modi di Amy per dirgli che gli voleva bene, no?
Così, con un sospiro e un sorriso divertito, aumentò la
velocità, non notando lo sguardo incuriosito della sua amica che aveva
inclinato la testa, chiedendosi il motivo di tale sospiro e del sorriso uscito
fuori senza una ragione.