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Autore: dagran    25/06/2014    1 recensioni
Era come se il silenzio gli desse fastidio in quella occasione, si rigirava nel letto con la fronte aggrottata e sofferente, come se qualcuno gli stesse facendo del male.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dagran, Zael
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Chills.


L’aria non era l’unica cosa fredda a Lazulis, quella notte.
Dentro una stanza coperta da pesanti e calde travi di legno, un’ insopportabile insonnia travolgeva il dolente Dagran.
Forse dovuta a tutto l’alcol che aveva consumato la stessa sera alla taverna, forse per il clima..
Silenzio, un forte rumore, poi di nuovo silenzio.

Dagran aveva dato un pugno al comodino adiacente al suo letto, forse per nessun motivo, forse per mille.
Era come se il silenzio gli desse fastidio in quella occasione, si rigirava nel letto con la fronte aggrottata e sofferente, come se qualcuno gli stesse facendo del male.
Si alzò di scatto , facendo cadere la coperta per terra produsse un tonfo delicato, e sedendosi su un lato del letto afferrò il cappotto marrone con la pelliccia che indossava sempre e si diresse verso la porta d’ingresso, scendendo lentamente le scale per via della stanchezza, e per non svegliare i suoi amici.

Chiuse la porta alle sue spalle e si lasciò abbandonare al mondo esterno.
Era tutto gelido, le stalattiti che pendevano dalle grondaie gocciolavano emettendo l’unico suono udibile in quella silenziosa notte.
Procedeva lento verso le piccole vie della città, ogni tanto dava calci a dei sassolini, come se questo potesse affievolire il suo dolore.

«Non si accorgeranno nemmeno della mia assenza..» continuava a ripetere con voce flebile, mentre una nube di calore filtrava dalle sue labbra secche.

E prese a ripetere i nomi di tutti i suoi amici, che stava probabilmente pronunciando per l’ultima volta. «Syrenne…Mirania…Lowell….Zael..»
Fece un cenno con la mano davanti la sua faccia come per scacciare i pensieri, e proseguì il percorso.
Non sapeva dove stava andando, perché lo stava facendo, da cosa stava scappando.
Ma sicuramente lontano, lontano da sè.
Oltrepassò l’arco che segnava il confine, diede un’ultima occhiata alla sua città, al castello,alle sue vette, ai comignoli ormai spenti.

Camminò incessantemente, nonostante le tempie gli provocassero un forte dolore alla testa, e nonostante le gambe cominciassero a cedere.
Le luci delle case erano tutte spente, i vetri appannati, la neve ancora soffice e bianca,il terreno umido.
Prese a sedere a terra, in un piccolo vicolo,  sembrava essere un tutt’uno con quel paesaggio.
 Tirò su il cappuccio accorgendosi che stava riprendendo a nevicare, puntò la testa in alto come ad ammirare il cielo, socchiuse gli occhi e aprì i suoi sentimenti, oppressi dal dolore che quella notte sembrava dominarlo.
E le lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso come le domande che pian piano stavano sorgendo dentro lui.
«I mercenari non piangono..giusto? »
Si raggomitolò su se stesso, abbracciandosi le ginocchia e rivolgendo il capo a terra, e scoppiò in un lungo pianto silenzioso, che terminò solo quando il sonno sopraggiunse su di lui.


Zael aveva visto come il suo sguardo sembrasse vuoto quella sera alla taverna, mentre fissava l’ennesimo bicchiere colmo di rum, aveva sentito il rumore del suo pugno prima di scendere le scale e chiudere la porta, e lo aveva seguito per tutto il tragitto, per paura che si potesse fare del male, e curioso di dove stesse andando a quell’ora,ubriaco fradicio com’era.
Dagran era impulsivo e debole, sotto la sua falsa maschera da guerriero.
Dopotutto Zael ripeteva sempre che nessuno lo conosceva come lo faceva lui.
Con i suoi silenzi capiva tante cose, come il fatto che quella notte non stava decisamente bene.

Aveva preso la coperta stropicciata ai piedi del letto di Dagran e l’aveva portata fin là.
Gliela mise addosso, e fissando i suoi lineamenti stanchi e consumati dal dolore, e le ciglia ancora bagnate dalle lacrime si addormentò tranquillo sapendo che niente poteva portarlo via da lui.


......
lo so che è confusionaria e deprimente, ma spero vi sia piaciuta comunque e che non ci siano errori nel testo, alla prossima ff!
  
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