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Autore: Nashi93    25/06/2014    2 recensioni
« Sparisci! Sparisci! Sparisci! Sparisci! » Per quante volte potesse ripeterlo, lei era ancora lì...
{Gruvia}
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Ul
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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01 - Ghost


GHOST

 

« Sparisci! Sparisci! Sparisci! Sparisci! » Per quante volte potesse ripeterlo, lei era ancora lì.

Gray si trovava carponi per terra, il capo rivolto verso il pavimento, le braccia tremanti e i muscoli di tutto il corpo tesi come le corde di un violino. Davanti a lui c'era l'enorme letto matrimoniale di casa sua, dove era semidistesa una ragazza la cui pelle era candida come la neve, i capelli corti e scuri come il blu di una notte senza stelle e gli occhi più neri dell'inchiostro.

« Credi ancora che io sia frutto della tua mente, eh? »

La donna sorrise e raggiunse in pochi secondi il ragazzo, posizionandosi davanti a lui.
« Io sono veramente qui, Gray. » Tese allora la mano sui capelli ribelli del mago, accarezzandoli delicatamente da sinistra verso destra. Quel tocco, così gentile e allo stesso tempo gelido, scosse profondamente l'animo del giovane, come se in quel preciso momento fosse stato svegliato da un sonno durato anni. I ricordi di una vita passata gli tornarono alla mente, come una tempesta improvvisa travolge un'imbarcazione su mar sereno.

Inconsapevolmente, Gray riuscì a sollevare il capo e sostenere l'intenso sguardo della ragazza, che, nel frattempo, aveva smesso di toccarlo e gli offriva una mano per rimettersi in piedi. L'alchimista osservò quella mano quasi trasparente e vicina al suo viso, percependone il freddo della morte e contemporaneamente il calore di una persona amata. La bocca si apriva e si chiudeva, incapace di trovare parole adatte alla situazione singolare o forse aveva paura di scoprire che era un illusione.

« Avanti, dì qualcosa, Gray! » insistette.

Il mago alzò lentamente la mano destra, avvicinandola a quella della donna. Non appena si sfiorarono, entrambi furono percorsi da un violento brivido che li fece sobbalzare, ma che non li fermò dall'unire le loro mani. Lei distese le labbra in un dolce sorriso, soddisfatta della reazione del giovane e lo tirò su con forza inaudita.
I loro occhi furono in grado finalmente di guardarsi sullo stesso livello e si studiarono a vicenda.

« S-sei proprio tu... Ul» riuscì infine a dire il moro.

« Era ora che te ne accorgessi, stupido allievo! » esclamò la donna, regalandogli un'energica pacca sulla spalla sinistra. « Hai ancora la brutta abitudine di spogliarti in pubblico, vedo... » notò, cercando di soffocare una risata di scherno.

« Non ci posso credere... SEI VERAMENTE TU! 
» urlò Gray in preda allo stupore.

« Certo che sono io! » allargò le braccia per farsi guardar meglio. « Anche se ora sono un fantasma, o uno spirito... o quello che ti pare, sono sempre Ul. Ma ora, bando alle ciance, non posso restare qui per mol-.. »

I sentimenti di Gray vennero a galla attraverso calde lacrime di felicità, che sorpresero la maga. Tutto il corpo tremava in preda alle emozioni che pian piano stravolgevano ogni fibra del suo essere.

« Maestra Ul! Cosa ci fai qui? Perchè sei comparsa ora? Come hai fatto ad arrivare fin qui? Ho un sacco di cose da dirti, io.. » La donna alzò una mano per invitarlo a fermarsi.  
   
« Con calma, giovane allievo. Che ne dici di sederti? » suggerì la mora.

Il ragazzo annuì e si accomodò sul letto. Ul rimase in piedi poco distante da lui e iniziò il suo discorso.

« Prima di tutto voglio dirti che mi sei mancato, Gray, e che sono sempre stata vicino a te e Lyon in questi anni, anche se non mi potevate vedere... sono fiera degli uomini che siete diventati. »

Gray si asciugò frettolosamente le guance ancora bagnate con il dorso della mano e sorrise alla maestra.

« Sono qui perchè ho un'ultima missione da portare a termine prima di riposare in pace.. Voglio vederti felice, veramente felice. 
»

« Ma io sono felice! Tu hai sigillato la mia oscurità quel
giorno.. e da quando mi sono unito a Fairy Tail sono riuscito a vivere con me stesso, nonostante sapessi che la tua vita gravasse sulle mie mani.. E se ci fosse stato anche un solo modo per farti tornare indietro, io lo avrei fatto. »

« Non ti ho mai ritenuto responsabile della mia morte, Gray. Ho agito nell'interesse delle persone che amavo di più e non mi pento di quello che ho fatto. Ma qui non si parla del passato, bensì del presente. »

Il mago del ghiaccio alzò un sopracciglio, esterrefatto.
« Che vuoi dire? »

Ul sorrise e si avvicinò all'allievo ottuso. 
« Come ti ho detto prima, sono sempre stata accanto a te, sia nei momenti felici, sia in quelli infelici.. e so che in quest'ultimo anno ti sei affezionato a qualcuno che tuttavia continui a rifiutare. »

« N-non capisco di cosa tu stia parlando.. » borbottò il giovane con il viso più colorato di prima.

« Io credo di si. » la maestra si piazzò davanti a lui per poterlo guardare attentamente. Il ragazzo iniziò a sudare freddo e ad evitare gli sguardi maliziosi della donna.

« Come si chiama? Com'è? Cosa le piace? » iniziò Ul, tempestandolo di domande.

« Piantala con queste sciocchezze, non avevi detto di essere qui per la mia felicità? » cercò di sviare.

« Si, è vero, infatti questa ragazza potrebbe rappresentare la tua felicità. Avanti, dimmi il suo nome. »

Il mago di Fairy Tail arrossì e abbassò lo sguardo.
« S-si chiama Juvia, ma è lei che è invaghita di me.. »

« Juvia... è un bellissimo nome e scommetto che è anche una bella ragazza, non è vero? » Ul fece l'occhiolino.

« Ma cosa ne so io! Non fa altro che seguirmi ovunque io vada.. è piuttosto snervante a dir la verità! » disse grattandosi la testa.

« Piantala di fare il duro e ascoltami. La paura ti sta rendendo debole, vulnerabile e ti sta accecando dai tuoi veri sentimenti. »

Gray digrignò i denti e abbassò il capo. « E' complicato. »

« Cosa è complicato, dannazione?
»

« E se si ripetesse ciò che è accaduto in passato? » domandò ad alta voce il ragazzo, scattando in piedi. « Se per colpa mia dovessi metterla in pericolo o ferirla o la portassi alla morte, non credo che potrei superarlo! Non voglio che le succeda ciò che è accaduto a te... »

Ul si sorprese nell'udire quelle parole: l'allievo che all'apparenza si mostra freddo e distaccato, in realtà nasconde un animo sensibile e generoso
. Sorrise.
« Sei proprio stupido, allievo! Non raggiungerai mai la felicità se hai una visione così limitata dell'amore. Esso è forza, coraggio e speranza, è quell'energia che ti spinge a dare il meglio di te sia nella battaglia sia nella vita di tutti i giorni. Accettalo, Gray, lascia andare quelle inutili preoccupazioni e vivi insieme a lei la vita che ho sempre voluto per te. » osservò il giovane con sguardo fiero, lo stesso che una madre rivolgerebbe a un figlio.

« Amala come io ho amato te. » aggiunse infine. 

Il mago rimase in silenzio a riflettere su quanto detto dalla moretta.

« Gray... » Ul poggiò le sue mani sulle ginocchia del ragazzo. « Onora la mia memoria con la tua felicità. » E mentre pronunciava tali parole, una lacrima solcò la sua guancia.

Gray osservò sbigottito la sua maestra. Come sempre Ul era chiara e incisiva, le sue parole piene di saggezza arrivarono dritte nell'animo del giovane mago, scuotendolo come il vento scrollava le foglie in autunno. Quella "raffica" scacciò via tutti i suoi dubbi e insicurezze, svelando finalmente la verità celata nel suo cuore. Poggiò una mano sul petto ed ascoltò per qualche secondo i battiti sempre più impetuosi, mentre l'entità sovrannaturale ritrasse le sue mani.

« Ul, io.. » La donna sorrise e posò due dita sulle labbra del ragazzo.

« Lo so già, stupido allievo, quella che non sa è Juvia.. va da lei. » le ultime parole quasi le bisbigliò. Subito dopo ritirò la mano e fece qualche passo indietro.

Senza dire nulla, Gray scattò in piedi e si diresse verso la porta d'ingresso.

« Com'è? » domandò Ul prima che il mago potesse prendere la maniglia.

Lui sorrise e si voltò per l'ultima volta verso la sua adorata maestra.

« Matta da legare. » furono le prime parole che gli vennero in mente pensando a Juvia, quella ragazza tanto determinata quanto buffa che gli aveva sconvolto la vita dal primo incontro, quando faceva ancora parte di Phantom Lord.

Ul chiuse gli occhi cercando di trattere altre risate e aspettò di sentir uscire il giovane prima di materializzarsi sul tetto dell'abitazione. Da lassù era possibile osservare tutta la città di Magnolia: dalla Cattedrale di Cardia, simbolo della città, alla famosa gilda di maghi, Fairy Tail, destinazione di Gray. Lo vide correre in strada come se la vita di qualcuno dipendesse dalle sue mani; lo percepì diverso, avvolto da una luce che non gli aveva mai visto addosso e capì che il suo compito era giunto al termine. Continuò ad osservarlo mentre si allontanava, anche quando diventò un minuscolo puntino nell'orizzonte, fino a quando non vi scomparì.

"Ora è il mio turno di sparire.."

E come un soffio di vento solleva caoticamente la povere del terreno, così lo spirito di Ul si disperde nell'aria, tornando al suo luogo di origine. Il mare.





 
  
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