Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: Kyurem    25/06/2014    0 recensioni
"La sensazione era paragonabile allo sbocciare di un germoglio e da quel
giorno paragonò i baci di Rin proprio a questo."
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

E dalle crepe uscirono fiori

 

 

 

 

 

Erano le sei del mattino ad Iwami quando ripetuti ed assordanti trilli spezzarono il dolce dormire di Rin.
Il ragazzo aprì gli occhi e infastidito tastò più volte il pulsante sulla sveglia per farla smettere, poi richiuse gli occhi e si rigirò nelle lenzuola accaldate aprendo a fatica le palpebre. Spesso all'udire il suono dell'aggeggio balzava in piedi e in qualche minuto era pronto per andare a fare la sua corsa mattutina. Quel giorno era diverso, una grande apatia si era impossessato di lui e gli sembrava quasi come se le stesse candide lenzuola che lo cullavano, da un momento all'altro si sarebbero attorcigliate lungo il suo corpo e lo avrebbero inchiodato a quel materasso per il resto della giornata. A malincuore si alzò per scacciare queste orribili sensazioni dalla sua pelle. Si diresse verso il bagno e si fermò con le mani sul lavello, la testa alta e lo sguardo fisso nello specchio, intento nello sfidare se stesso. Strinse le mani attorno al bordo di ceramica smaltata e digrignò i denti, mormorando qualcosa.

«Dannato Haru» disse, e ne seguì uno sbuffo. Si allontanò dal suo riflesso per poi cimentarsi nel prepararsi per la corsa di routine. Quella mattina Ai non c'era, mancava da un paio di giorni a questa parte. Rin non poteva negare la sua assenza, ma non gli dava molto peso e si limitava nello sperare che stesse bene. Uscì dalla stanza del dormitorio della scuola dove alloggiava e poi andò verso la strada, iniziando con un andamento regolare che non gli recasse un ulteriore affaticamento. Aveva degli schemi ben precisi da seguire a riguardo e ciò lo soddisfava. Una cosa che faceva spesso mentre si allenava era quella di riflettere. Teoricamente doveva distogliere i suoi pensieri, serviva anche a questo, ma loro avevano sempre la meglio sulla sua mente. Quella mattinata, poi, c'era molto su cui riflettere visti i precedenti con Haruka. Qualche giorno prima avevano avuto un battibecco - visto dall'esterno sembrava il solito stuido litigio di una coppietta -, ma per Rin era più di una semplice discussione. Lui ne era rimasto colpito, dritto al cuore. Dolore paragonabile ad una pugnalata; l'oggetto fuori posto in un complesso ordinato; la nota sbagliata suonata in una melodia; qualcosa che ruppe la sua abitudine e che lo mandò in frantumi come si fa con gli oggetti rari che sbadatamente scivolano via tra i polpastrelli di una mano. Rin sopportava a fatica gli atteggiamenti di Haruka, sembrava come se tutto gli scivolasse via proprio come l'acqua. Haruka era acqua. Era limpido come lei nel dire ciò che pensava, libero di essere se stesso ogni volta. Rin non riusciva ad ammettere le sue colpe, però era consapevole del fatto che c'erano e allo stesso modo quelle dell'altro, ma l'orgoglio era troppo forte per un semplice "scusa". Durante la corsa e l'aumentare di velocità, il ragazzo dai capelli rossicci si ritrovò a passare per le vie vicino la casa di Nanase. Inutile dire che, senza pensarci due volte, Rin scattò la porta della casa dell'altro con violenza esattamente alle otto del mattino. Strinse i denti appuntiti accompagnati dai pugni tesi e dal rancore che bruciava come le fiamme dell'inferno negli occhi scarlatti. Senza rendersene conto spalancò la porta del bagno, trovando Haruka immerso nella sua vasca, come sempre. Il moro uscì bruscamente con il volto fuori dal pelo dell'acqua e piantò un freddo sguardo sulla figura dell'altro.
«Che ci fai qui?»
«Io veramente... Senti parliamone. Come hai potuto uscirtene così l'altro giorno? Perché? Ne abbiamo già parlato». 
«No, tu hai parlato ed io sono stato ad ascoltarti e mi sono limitato a sbraitare mentre te ne andavi via. Questo non è parlare. Ora io voglio sapere perchè. Perché non vuoi più che ci sfidiamo in una gara di nuoto? Centra il fatto che ci siamo riavvicinati? Per me la nostra sfida non è ancora conclusa.
«Rin...»
«Ascolta Haru, per me sei sempre stato un obiettivo da raggiungere, la soglia da superare per diventare migliore sempre di più e non c'è soddisfazione più grande di riuscire a battere la persona vista in questo modo. Per te non conta nulla, tu non nuoti perché hai traguardi in mente, tu nuoti e basta solo perché sei ossessionato dall'acqua. Non impastare la tua monotonia al mio percorso, come hai fatto l'altro giorno.»
« Rin, senti ... » 
« Haru, devi capire che ... Argh, devi capire che per me non sei soltanto uno stupido obiettivo. Io ti ammiro, Haru, perchè riesci a fare quello che vuoi senza delle vere e proprie basi. Lo fai e basta, sei nato così. Ho sempre desiderato avere il legame che tu hai con l'acqua, forse a quest'ora avrei potuto far avverare il sogno di mio padre, se fossi stato come te. Posso perdere, posso vincere, ma non posso essere come te e se non posso esserlo, c'è solo una cosa che posso fare, ovvero posso stare con te» 
«Rin, il motivo per cui ti ho detto che non voglio più avere a che fare con te, per quanto riguarda lo sfidarsi, è perché non voglio che finisca come da bambini. Rin, anche io provo grande ammirazione nei tuoi confronti e proprio per questo non voglio che, in caso di perdita, tu te ne vada e sparisca di nuovo».
«Haru, io...» Rin non smise di gesticolare mentre in alcuni tratti tendeva ad alzare la voce. Era sempre così quando si faceva prendere dalle emozioni e l'espressione seria di Haruka non faceva che peggiorare le cose perché la sensazione era quella di parlare contro un muro. Alle parole del ragazzo, Rin rimase sorpreso tant'è che spalancò leggermente gli occhi color rubino all'udire le motivazioni dell'altro. Non pensava che Haruka potesse provare qualcosa del genere, il suo essere non lasciava trasparire alcun tipo di emozioni. Aveva dato troppo fiato alla bocca senza contenere ciò che provava per Haruka, perlomeno era riuscito a contenersi ancora un minimo, ma ora? Se solo lo avesse saputo prima, a quest'ora sarebbero stati a passeggiare in riva al mare o ad allenarsi insieme e invece si ritrovavano in questa situazione scomoda dove bastava un umile e semplice "scusa". Haruka si alzò e una cascata d'acqua scivolò giù dal suo corpo longilineo, ma ben formato grazie alla muscolatura. Rin si trovava a un paio di passi dalla vasca, difatti alcuni schizzi si piazzarono sui suoi indumenti, mentre era ancora in preda allo stupore. Haruka se ne stette lì a guardarlo impassibile per qualche secondo, finché non aprì ancor di più i suoi occhi color zaffiro poco dopo per l'estasi. La sua temperatura corporea era più fredda grazie al liquido nel quale era imbevuto fino a poco prima e quel calore proveniente dalle sue labbra contrastava parecchio con il resto. La sensazione era paragonabile allo sbocciare di un germoglio e da quel giorno paragonò i baci di Rin proprio a questo. Il ragazzo dai capelli cremisi si mosse involontariamente posando le proprie labbra su quelle dell'altro e dischiudendole per unirle in un bacio dolce e delicato, mentre le palpebre calavano lentamente. Inizialmente ci fu sgomento per l'accaduto, ma poco dopo anche Haruka dischiuse le proprie labbra per unirsi nel gesto dell'altro. Con questo Rin volle porgere le proprie scuse che a quanto pare Haruka accettò con molto piacere.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: Kyurem