Serie TV > Pretty Little Liars
Ricorda la storia  |      
Autore: Jane Ale    26/06/2014    0 recensioni
[A's Theory]
E tutti, in un modo o nell’altro, finivano sotto terra insieme alle bugie.
Oh, le bugie.
In realtà, lo sapeva bene, il trucco era quello di dire le cose giuste al momento giusto, inserire i termini giusti all’interno di una frase e omettere ciò che deve essere omesso. Si trattava, quindi, di trasformare le bugie in altro. Senza bugia non c’era neppure peccato.
Si era fermata di fronte ad una porta. Sapeva di doverlo fare, aveva già scelto le parole con cura. Lo avrebbe convinto, ne era certa. Doveva solo dirgli che lo amava, che lo aveva sempre amato, che non poteva continuare a stare lontana da lui.

Flashfic da collocare dopo la 5x03, ma non contiene spoiler. Potrebbe essere collocata in qualsiasi altro momento della serie.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezra Fitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Camminava facendo ondeggiare i fianchi. 
Camminava lungo il corridoio vuoto pensando a quanto bene stessero andando le cose. Pensava a quanto "bene" non fosse il termine che le persone avrebbero scelto per indicare la situazione che stava vivendo.
Ma, in fondo, non era delle persone che le importava.
Se tutto fosse andato secondo i piani, lei non avrebbe più dovuto preoccuparsi di niente. Tutto chiuso. Tutto sepolto.
Rise alla parola che racchiudeva gli avvenimenti di quegli ultimi anni. Segreti, parole, oggetti, persone. Tutti sepolti sotto la terra marrone.
Ricordava di aver letto qualcosa a proposito della terra..della morte..
Quando sembri destarti 
sei soltanto dolore,
l’hai negli occhi e nel sangue
ma tu non senti. Vivi
come vive una pietra,
come la terra dura.
Un poeta italiano, così le aveva detto Ezra. 
E, sì, non poteva negare quanto ci avesse azzeccato. Sei soltanto dolore. 
Forse lo era veramente. Preferiva pensare alle parole latine che aveva letto girando sul sito online del British Museum.
Mors omnia aequat. La morte rende tutti uguali.
E anche lei la pensava così. Uomini, donne, belli, brutti, giovani e vecchi. Nessuno che potesse uscire indenne dalla trappola che era la vita. E non importava quanto si fossero sentiti potenti in vita, perché la morte li avrebbe resi tutti uguali.
Ed era per questo che lei aiutava i problemi a risolversi.
E tutti, in un modo o nell’altro, finivano sotto terra insieme alle bugie.
Oh, le bugie.
In realtà, lo sapeva bene, il trucco era quello di dire le cose giuste al momento giusto, inserire i termini giusti all’interno di una frase e omettere ciò che deve essere omesso. Si trattava, quindi, di trasformare le bugie in altro. Senza bugia non c’era neppure peccato.
Si era fermata di fronte ad una porta. Sapeva di doverlo fare, aveva già scelto le parole con cura. Lo avrebbe convinto, ne era certa. Doveva solo dirgli che lo amava, che lo aveva sempre amato, che non poteva continuare a stare lontana da lui.
Ed era vero, non poteva. Lei doveva sapere cosa faceva, cosa pensava e cosa scopriva. 
Lei doveva impedire che lui andasse troppo oltre.
Aveva sistemato la chioma mora e aveva bussato poco sotto il 3B in ottone attaccato sulla porta marrone. Pochi secondi e lui le avrebbe aperto. Pochi secondi e lui si sarebbe trovato davanti quella che, inconsapevolmente, era la sua dannazione.
Tu sei la terra e la morte.*
Così si concludeva quella poesia italiana. Solo che Ezra non lo sapeva. 
Così aprì la porta e fece entrare Aria.
*Estratti della poesia "La terra e la morte" di Cesare Pavese.

Camminava facendo ondeggiare i fianchi. 

Camminava lungo il corridoio vuoto pensando a quanto bene stessero andando le cose. Pensava a quanto "bene" non fosse il termine che le persone avrebbero scelto per indicare la situazione che stava vivendo.

Ma, in fondo, non era delle persone che le importava.

Se tutto fosse andato secondo i piani, lei non avrebbe più dovuto preoccuparsi di niente. Tutto chiuso. Tutto sepolto.

Rise alla parola che racchiudeva gli avvenimenti di quegli ultimi anni. Segreti, parole, oggetti, persone. Tutti sepolti sotto la terra marrone.

Ricordava di aver letto qualcosa a proposito della terra..della morte..


Quando sembri destarti 

sei soltanto dolore,

l’hai negli occhi e nel sangue

ma tu non senti. Vivi

come vive una pietra,

come la terra dura.


Un poeta italiano, così le aveva detto Ezra. E, sì, non poteva negare quanto ci avesse azzeccato. Sei soltanto dolore. Forse lo era veramente.

Preferiva pensare alle parole latine che aveva letto girando sul sito online del British Museum.

Mors omnia aequat. La morte rende tutti uguali.

E anche lei la pensava così. Uomini, donne, belli, brutti, giovani e vecchi. Nessuno che potesse uscire indenne dalla trappola che era la vita. E non importava quanto si fossero sentiti potenti in vita, perché la morte li avrebbe resi tutti uguali.

Ed era per questo che lei aiutava i problemi a risolversi.

E tutti, in un modo o nell’altro, finivano sotto terra insieme alle bugie.

Oh, le bugie.

In realtà, lo sapeva bene, il trucco era quello di dire le cose giuste al momento giusto, inserire i termini giusti all’interno di una frase e omettere ciò che deve essere omesso. Si trattava, quindi, di trasformare le bugie in altro. Senza bugia non c’era neppure peccato.

Si era fermata di fronte ad una porta. Sapeva di doverlo fare, aveva già scelto le parole con cura. Lo avrebbe convinto, ne era certa. Doveva solo dirgli che lo amava, che lo aveva sempre amato, che non poteva continuare a stare lontana da lui.

Ed era vero, non poteva. Lei doveva sapere cosa faceva, cosa pensava e cosa scopriva. Lei doveva impedire che lui andasse troppo oltre.Aveva sistemato la chioma mora e aveva bussato poco sotto il 3B in ottone attaccato sulla porta marrone. Pochi secondi e lui le avrebbe aperto. Pochi secondi e lui si sarebbe trovato davanti quella che, inconsapevolmente, era la sua dannazione.


Tu sei la terra e la morte.*


Così si concludeva quella poesia italiana. Solo che Ezra non lo sapeva. 

Così aprì la porta e fece entrare Aria.





*Estratti della poesia "La terra e la morte" di Cesare Pavese.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Pretty Little Liars / Vai alla pagina dell'autore: Jane Ale