ƒrühling.
Una lieve e soave melodia penetrava delicatamente nelle sue orecchie: l’armoniosa voce della donna proveniva dal giardino.
La minuta donna raccoglieva i suoi morbidi e brevi capelli rossicci in una coda per comodità, in seguito s’accovacciò alla ricerca dei primi germogli di primavera. Le sue rose erano sbocciate e, Petra Ral, ammirava i nuovi boccioli, con la soddisfazione di una madre premurosa.
I suoi lineamenti morbidi gli ricordavano una di quelle rose che s’accingevano a sbocciare in tutta la loro eleganza e delicatezza.
Petra era una rosa primaverile, delicata e fragile, ma bella ed elegante.
Le circostanze erano state così dure con l’ombra che l’ammirava da lontano, senza il coraggio di farsi avanti per lei. Auruo Bossard non riusciva ad essere sé stesso con lei, non riusciva a farsi amare dalla donna che tanto bramava.
“Questa volta non lo imiterò”.
Quando sospirò per imprimersi il dovere di comportarsi come il vero Auruo farebbe con Petra, riuscì ad udire ed intravedere, dal sottile vetro della finestra del castello, una voce maschile fin troppo familiare conversare con lei. Il Caporale.
Petra amava Levi.
E questa era la triste realtà che Auruo non avrebbe mai voluto affrontare.
Forse la donna riusciva a vedere in lui virtù che altri non immaginavano; forse dietro quello sguardo truce v’era un cuore che Petra aveva inquadrato.
Nella loro conversazione Petra fu scossa da un vivace rossore sulle sue morbide gote; quel rossore faceva male. Quei sorrisi così spontanei erano coltellate. Quegli occhi sì brillanti nell’ammirare un qualcun altro al di fuori di Auruo originavano lividi nel cuore di quest’ultimo.
Quelle imitazioni non bastavano a parer il suo amato.
L’uomo rimase in silenzio, troppo orgoglioso per far scivolare via quelle lacrime in quel luogo scoperto.
- note dell'autrice.I suoi lineamenti morbidi gli ricordavano una di quelle rose che s’accingevano a sbocciare in tutta la loro eleganza e delicatezza.
Petra era una rosa primaverile, delicata e fragile, ma bella ed elegante.
Le circostanze erano state così dure con l’ombra che l’ammirava da lontano, senza il coraggio di farsi avanti per lei. Auruo Bossard non riusciva ad essere sé stesso con lei, non riusciva a farsi amare dalla donna che tanto bramava.
“Questa volta non lo imiterò”.
Quando sospirò per imprimersi il dovere di comportarsi come il vero Auruo farebbe con Petra, riuscì ad udire ed intravedere, dal sottile vetro della finestra del castello, una voce maschile fin troppo familiare conversare con lei. Il Caporale.
Petra amava Levi.
E questa era la triste realtà che Auruo non avrebbe mai voluto affrontare.
Forse la donna riusciva a vedere in lui virtù che altri non immaginavano; forse dietro quello sguardo truce v’era un cuore che Petra aveva inquadrato.
Nella loro conversazione Petra fu scossa da un vivace rossore sulle sue morbide gote; quel rossore faceva male. Quei sorrisi così spontanei erano coltellate. Quegli occhi sì brillanti nell’ammirare un qualcun altro al di fuori di Auruo originavano lividi nel cuore di quest’ultimo.
Quelle imitazioni non bastavano a parer il suo amato.
L’uomo rimase in silenzio, troppo orgoglioso per far scivolare via quelle lacrime in quel luogo scoperto.
Di nuovo in ritardo, com'è giusto che sia, haha. /sarcasmo
Ho scritto questo capitolo di getto, senza pensarci troppo su, infatti non so proprio commentare ciò che ho appena prodotto. Comunque sia, mi auguro ancora che ogni mio capitolo sia di vostro gradimento, e ripropongo l'invito a lasciarmi una recensione (positiva che negativa), perché come ben sapete, mi farebbero piacere. Grazie per la lettura, a presto!
T e a r d r o p.