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Autore: MockinGleek_    26/06/2014    3 recensioni
SPOILER DEL FINALE DI STAGIONE
Dal testo: Da quando gli umani che vivevano sul monte Weather avevano permesso a Clarke di uscire fuori dalla zona quarantena lei non aveva smesso un secondo di cercare Finn. Lo vedeva nei volti delle persone che la sfioravano, sentiva i suoi passi nei corridoi e nei boschi, avvertiva le sue mani che la stringevano la notte.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarke Griffin, Finn Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I need you.

Da quando gli umani che vivevano sul monte Weather avevano permesso a Clarke di uscire fuori dalla zona quarantena lei non aveva smesso un secondo di cercare Finn. Lo vedeva nei volti delle persone che la sfioravano, sentiva i suoi passi nei corridoi e nei boschi, avvertiva le sue mani che la stringevano la notte.
Arrivò il giorno in cui decise che era giunto il momento di tornare al vecchio accampamento dove ormai nessuno metteva piede da mesi. Sapeva bene che, se qualcuno l’avesse vista, sarebbe stata costretta a rientrare subito nel rifugio alle pendici del monte Weather.
Fortunatamente si era preparata a quel momento sin da quando si era svegliata nella quarantena e, attraverso le sue gite nei boschi, aveva trovato dei punti in cui nessun uomo metteva piede da molto tempo. Così, sgattaiolando silenziosamente fuori dal rifugio e ripercorrendo la strada che una volta aveva attraversato con altri compagni al suo fianco, raggiunse l’ormai vecchio accampamento.
Sembrava non essere cambiato niente dall'ultima volta che ci era stata: alcune ceneri dei corpi bruciati giacevano ancora a terra, altre probabilmente erano state portate via dal vento; gli scheletri umani erano ancora accasciati sul terreno e Clarke, passandoli in rassegna, si chiese con una punta di tristezza quali fossero quelli che appartenevano a Finn e Bellamy.
Solo allora, dopo molti mesi, si rese conto di quanto il genere umano non fosse mai cambiato in quei cento anni: era stato progettato per vivere pacificamente con i suoi simili ma la sua indole lo spingeva a combattere e uccidere per la sete di potere. E’ questo quello che sono gli umani, macchine da guerra pronte a dare inizio alla fine del mondo pur di mantenersi ferme sui loro ideali.
Dopo aver camminato tra le ceneri, Clarke si avvicinò alla navicella. Era rimasta aperta anche se sembrava che non fosse passato un giorno dall’ultima volta che qualcuno l’aveva abitata. La ragazza entrò spinta dalla voglia di tornare a quelle che erano state le origini della sua vita terrena.
La prima cosa che la colpì, all’interno, era la presenza di carne e bacche sparse ovunque. Un recipiente d’acqua era stato posizionato in un angolo accanto a dei pezzi della navicella usati come bicchieri.
E allora Clarke realizzò che la navicella non era vuota.
«C’è nessuno?» Urlò la ragazza impugnando uno dei fucili rimasti accantonati in un angolo.
Un secondo dopo, qualcuno scendeva le scale dal piano di sopra freneticamente.
La prima cosa che Clarke riconobbe furono i passi decisi e il corpo robusto che l’aveva stretta in migliaia di abbracci. Poi vide sbucare i capelli scuri lunghi fino alle spalle, infine la persona si voltò.
«Clarke.» Mormorò Finn con la voce roca.
La ragazza si prese un momento per capire se non fosse l’ennesimo scherzo della sua immaginazione. Poi, però, il suo sguardo incontrò quello deciso di Finn che ormai aveva poggiato i piedi sul pavimento e si era completamente voltato verso di lei.
Aveva la guancia destra attraversata da una cicatrice ma per il resto sembrava stare bene.
«Finn?»
Clarke si avvicinò al ragazzo che rimaneva immobile a guardarla sorpreso. Quelli che erano passi lenti e insicuri si trasformarono subito in una corsa disperata che finì solo quando i due ragazzi si strinsero l’uno tra le braccia dell’altra.
«Credevo fossi morto.»
Sussurrò Clarke con le lacrime che cominciavano a rigarle le guance. Finn si allontanò senza però lasciare la presa sui fianchi della ragazza.
«Io e Bellamy siamo scappati attraverso il tunnel e ci siamo rifugiati nella caverna di Lincoln. A quanto pare, Octavia era stata colpita da una freccia e lui la stava aiutando.» Fece una pausa come se avesse bisogno di ridare un ordine ai suoi pensieri. «Siamo rimasti lì finché Octavia non si è sentita pronta a tornare indietro. Quando siamo arrivati qui non c’era più nessuno. Ho temuto il peggio, e ho continuato a temere fino ad ora.»
Finn la guardava con occhi pieni di felicità e allora Clarke fece quello che desiderava fare da quando Raven era sbucata dalla navicella. Gli prese il volto tra le mani e lo baciò mentre lui le accarezzava il volto come per assicurarsi che lei fosse davvero lì. Era un bacio disperato che cercava di ripagare tutti i baci che non si erano mai potuti dare. Un bacio pieno d’amore e desiderio, di voglia di amarsi anche quando il mondo gli urlava contro di odiarsi.
«Ti amo.»
Disse allora Clarke allontanandosi quanto bastava per poter pronunciare quelle due parole che le erano rimaste intrappolate nel petto troppo a lungo.
Finn sorrise e la baciò ancora, e ancora, e ancora.
«Ho bisogno di te.»
Le rispose alla fine.

 
 
 
 
 
 
 *spazio autrice*
Salve gente :33
Sì, sono approdata nell'ennesimo fandom e onestamente ne sono felice :')
Allora, ammetto che dalla prima volta in cui ho guardato The 100 ho shippato
la Flarke come se non ci fosse un domani quindi, dopo il finale di stagione, avevo
bisogno di scrivere qualcosa che prevedesse un happy ending per questi due c:
Anyway, ora spero che questa OS vi sia piaciuta e... oh, sì, ignorate il titolo che fa
veramente schifo x'D Non sono brava a scegliere i titoli per le mie stori, quindi chiedo scusa c:
Okay, detto ciò, come al solito spero vi sia piaciuta e le solite cose che non sto qui a ripetere x'D
Alla prossima belli!
MockinGleek_
 
 
 
  
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