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Autore: batcamem    26/06/2014    5 recensioni
[Percico]
Si incamminarono da soli verso l’albero di Talia, che si trovava in cima alla Collina Mezzosangue. Da lì si poteva vedere perfettamente la radura: la Casa Grande, il campo di fragole, il lago delle canoe… era sempre bello tornare lì e poter tornare con la mente agli anni passati, quando avevano visto il Campo per la prima volta.
- - -
- Per gli dei… - sussurrò Nico abbassando lo sguardo. Una ciocca di capelli neri gli cadde sul volto pallido. – Che cosa ho fatto!
Guardò dopo il viso dell’amico che ancora gli sedeva accanto e lo guardava spaesato. Pensò che forse non era ancora riuscito a metabolizzare bene quanto era appena accaduto, ma gli posò una mano sul volto e gli sistemò quella ciocca dietro l’orecchio.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi chiedo cortesemente di passare a leggere la nota dell'autrice a fine pagina, è molto importante! Vi toglierà solo un minuto della vosta vita da mortale.

Bacio accidentalmente
il mio migliore amico.
 

Il tavolo di legno di Ade era di fianco a quello di Poseidone, alla mensa del Campo Mezzosangue. Il fuoco scoppiettava poco distante illuminando tutte le tavole.
Percy stava mangiando da solo la sua porzione di pizza mentre sorseggiava lentamente una coca-cola dal suo calice di vetro bordato d’oro. Il suo sguardo era perso, mentre con la mente vagava fuori dal Campo.
Quella sera Nico era arrivato, con l’intenzione di rimanere per una settimana. Il suo unico desiderio era quello di rimanere distante dal padre, Ade, per un po’ di tempo. Aveva anche bisogno di vedere la luce del sole, cosa che accadeva di rado.
Sia Nico che Percy stavano mangiando da soli in quei tavoli troppo grandi per una sola persona, mentre tutto intorno regnava il caos più totale: al tavolo di Atena i ragazzi parlavano riguardo un progetto di un nuovo modo per controllare fuori dal campo i mostri e i nuovi arrivi, al tavolo di Ermes i fratelli Stoll imbrogliavano i ragazzini rubandogli pezzi di pizza, al tavolo di Ares il capogruppo, Clarisse, faceva a gara con un suo amico a braccio di ferro.
Tutti si divertivano, tranne loro.
Persino Chirone, che doveva sorbirsi le lamentele di Dioniso, rideva divertito.
Ogni tanto Annabeth si girava a guardare alle sue spalle per vedere il suo ragazzo, Percy. Gli sorrideva e tornava a perdersi tra le pagine del libro che stava leggendo molto attentamente.
I due ragazzi soli non vedevano l’ora che la cena finisse per poter andare dopo nelle proprie case a dormire.
Fortunatamente, dopo circa dieci minuti, Chirone si alzò dalla sua sedia a rotelle mostrando la sua vera forma, ovvero per metà uno stallone bianco, dalla vita in giù, e un uomo dai capelli scuri e la barba ben curata, dalla vita in su.
Suonò dalla sua conchiglia. – Bene ragazzi, ci vedremo tra cinque minuti al falò. Vi aspetterò lì con Dioniso.
Tutti si alzarono e corsero via scendendo le scale in marmo e dirigendosi verso l’area comune, dove un grande falò scoppiettava e illuminava le case costruite per i figli degli dei.
Annabeth seguì i suoi compagni senza pensare di aspettare il suo ragazzo, che rimase solo, di nuovo.
Si alzò e sorrise a Nico che stava bevendo l’ultimo sorso della sua coca-cola. Lo aspettò con le mani dentro le tasche dei jeans.
- Che divertimento, non trovi? – chiese sarcastico Percy.
- Già, proprio quello che ci voleva! – gli rispose il ragazzo dagli occhi neri e profondi mentre si sgrullava le briciole di pizza dai pantaloni scuri. Sospirò.
Rimasero in silenzio.
I due amici si conoscevano da tanto tempo, ormai. Potevano sempre contare l’uno sull’altro e spesso si vedevano per parlare. Anche solo per raccontarsi quello che avevano fatto nel corso della settimana.
Percy, però, sapeva che Nico soffriva ancora per la morte della sorella Bianca, nonostante cercasse di non far trapelare troppo i suoi sentimenti.
Nonostante questa sofferenza, il ragazzo aveva contato sempre sull’appoggio del figlio di Poseidone, che gli era rimasto accanto.
- Io oggi non ce la faccio ad andare al falò… - iniziò a dire Nico, un po’ imbarazzato. – Mi accompagni a fare una passeggiata nel bosco?
Percy non sapeva cosa dire, era stato colto di sorpresa. Cosa avrebbe detto ad Annabeth che non lo vedeva arrivare? Ma non gli importava molto, così accettò.
 
Si incamminarono da soli verso l’albero di Talia, che si trovava in cima alla Collina Mezzosangue. Da lì si poteva vedere perfettamente la radura: la Casa Grande, il campo di fragole, il lago delle canoe… era sempre bello tornare lì e poter tornare con la mente agli anni passati, quando avevano visto il Campo per la prima volta.
Svoltarono a sinistra evitando Peleo, il grande drago che controllava il Vello d’Oro e che mentre dormiva mandava dei grossi sbuffi di vapore caldo dalle narici. Da lì in poi erano sicuri che nessuno li avrebbe visti.
Nico si stringeva al petto il suo giaccone di pelle nera, mentre Percy si accorse che quella sua unica maglietta arancione del campo non gli avrebbe tenuto caldo nemmeno un po’.
Gli batterono i denti, nonostante fosse giugno e le temperature dovevano essere più elevate. – Mamma mia che freddo! – disse ridendo e incrociando le braccia, con la speranza di riscaldarsi.
Il figlio di Ade accennò un sorriso, ma il ragazzo con gli occhi verdi non lo vide. Era troppo impegnato a vedere dove stavano andando.
Raramente Nico sorrideva, e men che meno rideva. Ormai il suo cuore era un pezzo di ghiaccio, freddo come lo Stige che attraversa il regno del padre.
Nel celo scuro le stelle brillavano e si potevano ben vedere le costellazioni principali, le più famose.
- Il Grande Carro! – sussurrò Nico alzando gli occhi e indicandolo con un dito.
Percy lo imitò e sorrise. – Eh già… - i suoi ricordi ritornarono subito a quando aveva dodici anni e Annabeth gli aveva insegnato a riconoscere le costellazioni. Poi ebbe un lampo di genio. – Vieni, ti voglio far vedere dove le costellazioni sono più belle.
Il figlio di Poseidone prese per mano il suo amico e lo condusse in un posto dove nessuno, ormai, osava mettere più piede: il Pugno di Zeus. Lì si era svolta la prima vera battaglia che combatterono tutti uniti i semidei, molti dei quali persero la vita.
I due ragazzi si arrampicarono con facilità e Percy non poté fare a meno di vedere quello stretto canale che un tempo era l’entrata per il Labirinto di Dedalo.
Si sdraiarono uno accanto all’altro per poter osservare meglio le costellazioni.
Il ragazzo dagli occhi verdi indicò i vari disegni che creavano le stelle a seconda del loro posizionamento. Ercole possedeva la scena, ma qualcosa andò subito all’occhio di Nico.
- Quella figura, laggiù. – indicò un punto e a Percy venne un tuffo al cuore, perché la costellazione lui la conosceva meglio di tutti: la Cacciatrice.
- Quella è la cacciatrice. – gli disse e cominciò a raccontargli di Zoe. Come sospettava il suo amico non se la ricordava, anche perché l’aveva vista una sola volta a dieci anni e di stranezze, negli ultimi tempi, ne aveva viste! Così gli sembrava sempre più difficile ricordare  le cose.
Gli amici rimasero insieme per tanto di quel tempo che ne persero la cognizione. Parlavano.
Tutto filava tranquillo, fino a quando Nico non afferrò la mano dell’altro ragazzo.
- Percy… - gli tremava la voce. – Devo dirti una cosa molto importante.
Gli amici si tirarono su a sedere, rendendosi conto che era importante.
Gli occhi neri del ragazzo più piccolo incrociarono quelli verdi del più grande e qualcosa si mosse dentro i cuori di entrambi.
Nico si avvicinò con cautela, come se volesse sussurrarlo all’orecchio, ma poi, con un colpo secco, baciò l’amico sulle labbra. Le sue mani sul suo viso freddo e abbronzato.
Lì per lì Percy strabuzzò gli occhi e ne rimase molto sorpreso, ma non si staccò. Sentiva anche lui qualcosa e il suo cuore batteva forte come poche volte gli succedeva. Era emozionato.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare per qualche secondo, fino a quando qualcosa andò storto.


Nota dell'autrice:
Eccomi qui, con una nuova storiella! Sarà breve, vi avverto, ma credo sia una delle mie migliori.
Ebbene sì, io sono una Percico Shipper! 
Vi lascio qui il link di un'immagine che io trovo PERFETTA per rappresentare il bacio, spero che vi piaccia anche a voi!
Se ho fatto errori mi scuso in ginocchio e aspetterò con ansia i vostri pareri (o recensioni, che sarebbe la stessa cosa).

Percico:http://weheartit.com/entry/119080916/search?context_type=search&context_user=stefania_dimitrova&page=2&query=percico
  
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