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Autore: f_beloved    27/06/2014    3 recensioni
"Hope significa speranza, significa credere fermamente in qualcosa, Hope è un sentimento meraviglioso, uno di quelli che ti abbandona per ultimo e che nasce con te. Ti ho chiamato Hope perché da quando io e tuo padre venimmo a prenderti in quell'ospedale tu mi desti una speranza, quella secondo cui potevamo farcela, nonostante avessimo il mondo contro."
E' una storia Larry, e parla del matrimonio omosessuale! Consiglio di leggerla anche agli omofobi, magari leggendola si apre uno spiraglio nella loro mente.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hope.


"Finalmente, il principe Filippo poté correre nella stanza del castello in cui Aurora giaceva addormentata. Come aveva detto la fata Serena, solo il bacio di un innamorato potrà risvegliare la sua principessa!"
"Haz" - Louis entrò nella stanza facendo meno rumore possibile - "si è addormentata?"
Harry si voltò a guardare il marito, poi gli sorrise stanco quanto compiaciuto dal fatto che la missione che si imponeva tutte le sere, quella volta gli era riuscita stranamente più facilmente del solito - "Si, Lou, si è addormentata"- l'altro si avvicinò alla piccola distesa sul letto, con gli occhi chiusi e i ricci lunghi che le scendevano oltre le spalle, le diede un bacio sulla fronte e - "Buonanotte amore di papà" - disse poi spegnendo la luce sul comodino che affiancava il letto, poi fece per uscire - "Loulou" - Harry lo rimproverò di scatto - "sono quattro anni che hai una figlia e ancora non hai imparato che la luce della lampada va lasciata accesa" - Louis lo guardò interrogativamente, ed Harry di tutta risposta scosse la testa a destra e a sinistra velocemente - "i bambini hanno paura del buio, Loulou" - spiegò, poi, ulteriormente all'uomo che gli era vicino, ma quello per niente preoccupato dal fatto che Harry in quel momento sembrasse l'esperto della coppia, gli si avvicinò e - "anche tu hai paura del buio cupcake?"- chiese - "perché se tu non sei vittima di questa fobia... sai... noi potremmo" - Harry lo interruppe nuovamente - "Louis la bambina" - disse ammonendolo, anche se l'altro per niente scoraggiato si limitò a non dire più alcuna parola e a trascinarlo in silenzio in camera da letto.



"Papà papààà papàààà" - la piccola Hope era ai piedi del letto intenta a tirare con quanta più forza aveva la maglia del pigiama del padre - "Hei, amore" - Harry aprì gli occhi.
"Sono le sette e mezza papà" - la vocina della piccola arrivò alle orecchie del padre solo dopo qualche istante, perché quello sedendosi con la spalle contro lo schienale del letto - "Hope, devi andare a scuola, è tardi" - disse mettendo prima il piede destro, poi il sinistro fuori dalle lenzuola - "Ma.. ma io non voglio" - balbettò la bambina protestando - "Hope non far arrabbiare papà" - la voce di Louis ancora impastata dal sonno richiamò improvvisamente l'attenzione dei sue interlocutori su di lui.
 - "Perché mi guardate?" - chiese quello - "Ho solo detto una cosa" 
Hazza e Hope risero sincronicamente, poi dopo essersi alzati, e dopo aver fatto colazione Louis accompagnò la bambina a scuola.



La donna castana e bassa che camminava avanti e indietro di fronte al riccio sembrava piuttosto infuriata.
- "Signorina Mc Hider perché mi ha fatto chiamare?"
- "Perché l'ho fatta chiamare?" - ripetette quella stizzita - " Mi dica signor Styles, le persone come voi vivono in una casa o in una giungla?"
- "Per persone come voi intende i gay?" - chiese Harry indispettito da quella frase
- "Abbassi la voce quando pronuncia quella parola, per favore" - lo ammonì quella mentre si guardava attentamente intorno
- "Posso sapere perché mi ha fatto venire qui?" - chiese Harry spazientito alla preside della Boulevard School 
- "Certo" - quella accennò un sorriso che al riccio apparve alquanto malvagio e malizioso - "sua figlia, o meglio..." - si corresse - "la bambina che avete adottato" - Harry le lanciò uno sguardo truce - "ha picchiato una sua compagna di classe oggi"
- "Mi dispiace" - fu tutto quello che Harry riuscì a dire pur non provando alcuna forma di dispiacere o risentimento per ciò che aveva fatto Hope
- "Sarò costretta a prendere provvedimenti" - aggiunse quella - "il mio dovere era solo quello di avvisarla"
- "La prego, gli dia un'altra possibilità" - Harry tentò in tutti i modi di convincere la donna che gli stava davanti
- "E' pazzo signor Styles? La bambina merita almeno una bella punizione dopo quello che ha fatto"
- "Non è necessario" - Harry strinse i pugni e incrinò la voce - "da questo momento Hope non fa più parte di questa scuola."


La macchina proseguiva con una frequenza di 80km/h, ma Harry non accennava a voler rallentare.
"Papà" - disse la piccola seduta sul sedile a fianco a quello del padre - "perché stai correndo?"
- "Hope perché hai colpito quella bambina oggi a scuola?"
- "Lei mi stava prendendo in giro con i suoi amici ancora una volta, papà"
- "..."
- "Ha detto che io non sono normale, e per questo merito di morire. Lei è cattiva"
- "Uhm"
- " Va tutto bene, papà. Io mi sono abituata a tutto questo, loro lo fanno sempre. Io lo dico alle maestre ma loro non fanno niente, così oggi ne ho avuto abbastanza e l'ho attaccata."
- "Aspetta! Perché non fanno niente?"
- "Perché loro sono d'accordo con quello che dicono gli altri"
- "..."
- "Non preoccuparti papà! Io sono come un ninja! Dovresti vedermi! L'ho colpita veramente forte!"
- "Certo che l'hai fatto, principessa. Ma tu sai come la penso, e io e tuo padre Louis domani verremo a fare una visita alla tua scuola. L'ultima."
- "Perché?"
- "Per prendere a calci in culo quella gente"




- "Louis, vado a lavoro" - Harry gli si avvicinò per baciarlo - "ci vediamo per ora di pranzo"
- "E Hope?"
- "Hope resta a casa oggi, almeno fin quando non troviamo una nuova scuola"
- "Harry ti amo" - sussurrò Louis chinando il capo consapevole di quanto fosse contemporaneamente giusto e sbagliato quello che aveva appena detto. 
- "Ti amo anche io" - rispose l'altro, poi uscì.
Louis lo sapeva, sapeva che amare Harry era la cosa più bella che gli fosse mai capitata, era la cosa senza cui adesso non avrebbe avuto senso continuare a vivere, aver incontrato Harry era diventata la prima cosa a cui Louis pensava quando si svegliava al mattino e quando andava a dormire la sera, perché Harry era diventato la sua unica ragione di vita. Per questo era giusto, era inverosimilmente giusto che lo amasse, proprio come Harry stesso amava lui. Ma questa cosa riusciva ad essere anche terribilmente sbagliata, perché in una società in cui l'omofobia è all'apice dell'opinione comune, in una società in cui non importa ciò che si è, cioè che si ama, ma importa ciò che appare, amare Harry era la cosa più sbagliata in assoluto, perché pur tenendo duro e affrontando quotidianamente quell'orrore, stavano rovinando la vita di una piccola creatura indifesa che, nonostante passassero gli anni, veniva trattata come quella "anormale", quella che invece di avere una madre, aveva due padri.


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- "A volte mi chiedo perché non ho una mamma, o semplicemente perché fa tutto schifo..."
- "Hope" - Louis cercò di fermare in tempo quello che si sarebbe trasformato poco dopo in una tragedia
- "La mia adolescenza è un inferno, okay?" - urlò Hope senza accennare a volersi calmare
- "Hope calmati per favore" - Louis tentò nuovamente con tutto se stesso di porre un freno all'ira della figlia, mentre Harry accovacciato a terra in un angolino di quella stanza con la testa appoggiata tra entrambe le mani cercava di reprimere la sofferenza che cresceva sempre di più in lui.
- "Non ho un ragazzo, non ho una migliore amica, anzi, non ho nessuna amica." - Hope adesso camminava avanti e indietro imperterrita mentre urlava tutta la rabbia che aveva dentro - " Anche i genitori di quelli che stanno nella mia classe mi guardano in modo strano"
- "Sono compagni di classe Hope" - intervenne Louis - "non quelli della tua classe"
- "No!" - urlò lei - "Non sono compagni! Quella è gente schifosa, che è pronta a sputarti in faccia solo perché ho due genitori come voi!"
- "Hope smettila" - urlò Louis - "due genitori come noi? Che vuoi dire? Due genitori che ti hanno cresciuta combattendo contro tutti pur essendo soli? Due genitori che ti hanno amata e ti amano ancora con tutti se stessi? Due genitori che hanno faticato sudore, e hanno fatto sacrifici assurdi per poterti crescere nel migliore dei modi? Due genitori che nonostante tutte le difficoltà che si presentano ogni giorno solo perché sono "diversi" continuano a stare insieme perché si amano invece di separarsi o farsi le corna a vicenda come fanno le altre coppie? O forse volevi dire due genitori... gay?"
- "Louis ti prego, non trattarla così" - Harry alzò la testa dalle mani e con voce roca, con gli occhi pieni di lacrime - "è solo arrabbiata per la vita di merda che fa per colpa nostra" - giustificò il comportamento della figlia, mentre quella era rimasta ammutolita, con le spalle al muro, per le parole di Louis.
- "Mi dispiace" - la ragazza corse in camera sua sparendo da quella stanza
- "Non la devi giustificare, Harry" - Louis si avvicinò al marito calando molto di più il tono della voce rispetto a quello che aveva usato prima rivolgendosi alla figlia - "così è peggio"
- "Louis" - Harry poggiò la mano su quella dell'altro mentre le lacrime iniziarono a scendere -"lei ha ragione. Per colpa nostra viene esclusa da chiunque, viene trattata come neanche un cane meriterebbe di essere trattato"
- "Harry" - Louis si sedette accanto a lui, sul pavimento - "ti amo" - si limitò ad aggiungere sospirando
- "Anche io ti amo Louis... ricordalo per sempre".
Louis avvicinò le sue labbra a quelle di Harry, le sfiorò mentre le lacrime del più piccolo gli bagnavano le guance così vicine alle sue.
- "Ti amo" - ripetette Louis - "ti amo" - in un sussurro. Harry accarezzò la lingua del suo uomo con la sua, lentamente, godendo di ogni secondo che trascorreva in quel modo, poi con le mani lo strinse forte a se, e - "anche io ti amo" - disse.

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- "Papà andiamo anche oggi?" - Hope si avvicinò a Louis porgendogli le chiavi della macchina
- "Si, andiamo anche oggi Hope"
Quando parcheggiarono la macchina si ritrovarono ad ascoltare il suono delle cicale e il fischiettio degli uccelli che riempivano quotidianamente con quei suoni quel posto.
"Cimitero di Holmes Chapel" - Hope lesse quel nome poi estraendo un pezzo di carta dalla tasca strinse la mano di Louis e si avviò dentro. Ben presto fu vicina ad una lapide, il marmo era ancora nuovo, pulito, quasi lucente, la luce del sole illuminava il terreno caldo ricoperto da qualche ciuffo d'erba qua e là, il tutto era colorato dai fiori che venivano lasciati sulle varie lapidi, e il cielo di un azzurro candido completava quell'atmosfera quasi mistica.
- "Ciao amore" - Louis si avvicinò alla lapide su cui era incisa una scritta: Harry Styles, 01/02/1994-26/07/2044
- "Ciao papà" - Hope si chinò a baciare la foto del padre, poi spiegò il foglio di carta che stringeva ancora tra le mani e lesse.
"Ciao amore mio,
se stai leggendo questa lettera significa che il peggio è passato, e la tua vita sta per migliorare. Sappi che tuo padre ti ha sempre amato, come ti ha sempre amato anche Louis. Voi siete sempre stati i miei unici amori, le uniche ragioni per cui sono andato avanti in tutti questi anni, per cui ho combattuto contro tutti e tutto. Eravamo solo noi tre, e lo continueremo ad essere per sempre. 
Sai, tesoro, ho sempre voluto dirti una cosa, ma poi per un motivo o per un altro non te l'ho mai detto: volevo spiegarti perché ti chiami così, perché ti chiami Hope.
Hope... Hope significa speranza, significa credere fermamente in qualcosa, Hope è un sentimento meraviglioso, uno di quelli che ti abbandona per ultimo e che nasce con te. Ti ho chiamato Hope perché da quando io e tuo padre venimmo a prenderti in quell'ospedale tu mi desti una speranza, quella secondo cui potevamo farcela, nonostante avessimo il mondo contro, noi, con te, avremmo potuto combatterli tutti, come fanno i ninja. Sai Hope, non te lo dissi quel giorno in macchina, ma facesti bene a colpire quella bambina, e non perché la violenza è l'unico rimedio, anzi, ricorda che per rimediare alle cose bisogna usare la ragione, non la forza, ma perché in quel modo hai dimostrato che anche tu sai farcela, anche tu sai reagire, ma soprattutto ci hai dimostrato che ci amavi, perché pur di difendere la tua famiglia, la nostra famiglia hai fatto una cosa che una principessa come te non avrebbe mai pensato di fare.
Se vi ho lasciato non è stato per egoismo, ma l'ho fatto perché vi amo, perché in questo modo tu potrai avere una vita normale, e se tuo padre riuscirà a trovare una donna che lo affianchi, anche se non la ama, potrai dire di avere una mamma.
Vi amo con tutto il mio cuore.
                                            Harry Styles."




 

Va vi di leggere anche la long Larry che sto scrivendo? Se vi fa piacere vi lascio il link! Grazie :)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2669552&i=1

   
 
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