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Autore: weirdo_soul    28/06/2014    1 recensioni
[DALLA STORIA]:
Tutti noi cambiamo, in un modo o nell'altro. E certe volte, quando ce n'accorgiamo, fa male ed è troppo tardi per tornare all'inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Scientist Le cose cambiano. Le foglie in autunno cadono per poi ricrescere in primavera, con lo sbocciare dei primi fiori. Cambia il tempo. Dal caldo e afoso clima estivo si passa alla pioggia autunnale e il cielo si fa grigio. Cambiano anche le persone. Alcuni dicono di non essere mai cambiati, ma solo cresciuti. Questo però non è vero. Tutti noi cambiamo, in un modo o nell'altro. E certe volte, quando ce n'accorgiamo, fa male ed è troppo tardi per tornare all'inizio.
***
Lo ricordo bene il giorno in cui ci incontrammo per la prima volta. Era inverno, io indossavo un cappotto nero lungo con ampie tasche in cui nascondevo le mani, per il mio brutto vizio di scordare sempre i guanti a casa. Stavo andando al bar a comprare la colazione per poi dirigermi a lavoro, ovvero nel negozio di vestiti più piccolo e insulso della città. Faceva più freddo in quel periodo e andavo sempre in giro con uno strano berretto di lana rovinato dall'usura. Il bar era il solito in cui andavo ormai da sei anni, cioè da quando mi ero trasferito in quella zona sia di casa sia per lavoro. Ma quella mattina di dicembre c'era un dettaglio in più che mi ha reso più piacevole la giornata: il nuovo cameriere, un ragazzo di un paio d'anni più grande di me ad occhio, decisamente più basso e con gli occhi blu del colore di un fondale marino.
<< Ehi Marge! >> dissi entrando e salutando la proprietaria.
<< Ciao Harry. Oggi c'è un nuovo ragazzo con noi, vieni che te lo presento. >> Marge mi ha sempre trattato come un nipote da proteggere e l'ho sempre apprezzato, nonostante delle volte risultasse appiccicosa.
<< Louis, lui è il mio giovane acquisito Harry. >>
<< Piacere. >> dissi stringendogli la mano.
Quello fu il nostro primo contatto, uno dei più belli. La forma della sua mano che riscaldava la mia e la stringeva delicatamente, combaciava precisamente con la mia mano. Ricordo che sentii un brivido percorrermi tutta la schiena e capii che la colpa non era del freddo.
<< Vuoi un cupcake? Sono appena sfornati. >> Anche la sua voce risultava morbida e calda, quasi come se fosse un velo leggero pronto ad avvolgermi.
Non sono mai stato un tipo che si imbarazza o si emoziona di fronte a un bel ragazzo, per cui non aspettatevi che io sia arrossito e che mi sia mai tremata la voce. Toglietevelo dalla testa.
<< No, grazie. Prendo solo un caffè. >>
Non gli avevo detto neanche come lo volessi, ma ci aveva preso: caffè macchiato in tazza grande.
<< Lavori qua vicino? >> ricordo che mi chiese, sedendosi al bancone sullo sgabello di fianco al mio.
<< Sì, al negozio di vestiti proprio qua a destra. >>
<< Ti passerò a trovare allora. Magari mi fai fare un giro della zona. >>
<< Volentieri. >>

E questo è proprio ciò che accadde. Lui passava ogni giorno a portarmi qualcosa di fresco dal bar, tipo un biscotto, un cupcake o un brownie e io, finito di lavorare, lo portavo in qualche posto tipico della zona. Non nascondo di aver provato per lui un'intensa attrazione fisica fin dal primo istante in cui l'ho conosciuto, ma quello che mi raccontava, o almeno da quanto avevo capito, lui era eterosessuale e non ricambiava, per cui mi rassegnai presto ad essere suo amico.
***
<< Harry? >>
<< Sì, Louis? Che cosa c'è? >>
<< Non sono mai stato a casa tua. >> ricordo che mi disse una sera in cui eravamo andati a prenderci una birra nel pub più trendy e buono del quartiere, nonchè l'unico Irish Pub della città.
<< Ti ci porto se vuoi. >>
Salito in macchina si mise a curiosare tra tutti i miei CD. Era il ragazzo più curioso che avessi mai conosciuto e questo mi attraeva da morire, rendendomi difficile il resitergli. Ne prese uno dei The Smiths alzando al massimo il volume. Lui non si era mai accorto di come lo osservassi mentre canticchiava e muoveva le mani a tempo sul cruscotto dell'auto. Ogni volta che il semaforo era rosso lo guardavo felice e sorridente e non c'era cosa più bella. Sembrava un bambino alle prime esperienze della felicità.
In casa vigeva il caos più assoluto, ma a Louis sembrava più accogliente. Ha passato minuti e minuti a studiare la perfetta disposizione degli oggetti e dei vestiti mal ripiegati sulla sedia di camera mia.
Poi a un certo punto si avvicina a me, sussurrandomi in un orecchio: << Balliamo. >>
<< Lou, non c'è musica. >>
<< Immaginatela. >>
Ci siamo messi a ballare con i corpi talmente vicini che i suoi pettorali così finemente scolpiti toccavano il mio petto come se fossero un guanto.
Poi avvicina la sua testa alla mia, centimetro dopo centimetro, ed è così insaspettato che sento mancarmi il fiato. Lo spazio tra noi è finalmente colmato e le sue labbra sfiorano le mie come un musicista sfiorerebbe i tasti di un pianoforte. I movimenti sono lenti e soffici, poi sempre più veloci e passionali, fino a quando i suoi vestiti non si aggiungono alla pila già presente sulla sedia.

La cosa più bella è che da quella notte, non ci fu mattina in cui mi risvegliai senza avere Louis al mio fianco, quello sinistro per l'esattezza.
Casa mia, adesso era la nostra. I miei mobili erano i suoi. Perchè in fin dei conti la cosa più bella di stare con qualcuno ed innamorarsi ogni giorno a poco a poco è condividere tutto, anche parte di sé.
Non ci sposammo mai, e fu una decisione presa comunemente. Nella nostra città non era consentito un matrimonio omosessuale, ma noi vi eravamo troppo legati per andare da qualche altra parte. Anche se quella città non riconosceva il nostro amore, esso era comunque nato lì ed era lì che cresceva di giorno in giorno.

Louis intanto aveva cambiato lavoro e così avevo fatto anch'io: lui lavorava come chef e da un po' tempo era anche imprenditore, io ero sempre un commesso, ma del centro commerciale più importante della regione.
Lui viaggiava, molto e di continuo. Non potevo accompagnarlo sempre. Avevamo un rituale però: ogni volta che lui tornava, entrambi indossavamo qualcosa di rosso.

Ma gli anni passano, le personne invecchiano e perfino gli amori più forti, quelli che sembravano destinati a durare, appassiscono. E così fu il nostro.
Andò in Canada, fu il viaggio più lontano e duraturo che fece. Ci stette sei mesi, io gli scrissi lettere tutte le settimane e lui rispose altrettanto frequentemente, non sospettai niente fino al suo arrivo. Non aveva niente di rosso. Mi sono sentito un completo idiota ed imbecille. D'un tratto era diventato menefreghista e assente, non più solo fisicamente. Non seppi mai cosa non andasse più bene tra di noi, penso solo che se una storia non finisce nonostante la distanza e i chilometri che ti separano dal tuo amato o dalla tua amata, allora dura per sempre. E forse era questo che spaventava Louis, il per sempre.

Scegli tu a chi dare l'arma per ferirti e per deluderti e solitamente scegli il soldato più abile. Non ti aspetteresti mai un suo colpo, ma l'arma ormai l'hai data e ha il diritto di essere usata.

Le cose cambiano, è vero. Le persone maturano e poi si rendono conto che a loro non basti.

Una cosa però non è mai cambiata, e dopo oltre sessant'anni, dubito che mai cambierà: ogni volta che Louis torna in città, a trovare Marge o i suoi parenti con il suo marito canadese, io lo guardo sempre come se fosse la prima volta, come se fosse il sole che mi riscalda nuovamente in un qualsiasi giorno invernale.






E' molto breve come fan-fiction, siamo d'accordo. Ma racchiude tutto ciò che volevo e sono sinceramente soddisfatta.
Sono stata ispirata da varie cose: il titolo, intanto, si riferisce alla canzone dei Coldplay di cui si può capire il riferimento.
Poi mi ha ispirata la profonda tristezza che provo stasera, anche se non ne capisco il motivo.
E infine mi sono ispirata alla mia OTP, sperando che mai si debbano separare e che il giorno in cui potranno ammettere di essere felici insieme arrivi anche per loro.
Mi piace il risultato e spero che anche voi lettrici/lettori possiate apprezzarlo.

Un bacio,
Vostra weirdo_soul
  
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