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Autore: Mera    28/06/2014    4 recensioni
E' così che tutto ebbe inizio, in un piccolo paesino del Missouri. Il protagonista di questa appassionante storia, Tommy Prescoht, stava come sempre camminando lungo le sponde di un fiume..scattando foto. Inquadrare qualcosa e intrappolarla in un foglietto..
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Dopo qualche secondo nel vuoto, Tommy, si ritrovò al punto di partenza. Nelle acque di quella fontana colorata, ma c'era qualcosa di strano: nel mondo fatato erano passate parecchie ore dopo il suo arrivo, mentre invece, nel suo mondo, erano passati solo poco più di qualche secondo. Tornò a casa seguendo il sentiero di prima. Tutto era esattamente come l'aveva lasciato: il nido di uccellini che dormivano al sole, il fiume che scorreva limpido come sempre e la rugiada ancora presente e rilucicante fra l'erbetta bassa; il sole era alto nel cielo. Tornò a casa un po triste, per aver lasciato i suoi nuovi amici, ma un po felice perché tornava a casa da sua madre. Lei era lì, ai fornelli, che preparava il pranzo.

''Sei già tornato? Di solito devo mandare tuo padre a cercarti!'' disse, allontanadosi dal lavabo per andare a prendere il fratellino minore di Tommy, Edoard (detto ''il piccolo Eddy'' o solo ''Eddy'') e continuò a parlare ''Gioca un po con il tuo fratellino, così nel frattempo finisco di cucinare'' disse spingendoli delicatamente fuori.

 

A Tommy non dispiaceva giocare con Eddy, ma era piccolo quindi non sapeva fare bene, le cose che lui sapeva ormai già fare: non sapeva arrampicarsi negli alberi alti o correre veloce. Allora, un po' imbronciato, decise di correre verso un albero e di arrampicarsi su.
Eddy rimase per terra e dopo qualche secondo, scoppio in lacrime.

''Cattivo Tommy! Lo dirò alla mamma se non scendi!'' disse con i lacrimoni.

''Ma Eddy, se non sei capace, non è colpa mia!'' disse. Non era abbituato a dire cattiverie, ma era molto su di giri: gli mancava Mandy e Freddy e persino quelle guardie muscolose e grosse.
Eddy scoppio in lacrime. Ancora.

''Daii scendi! Cattivo! Vado a dirlò a mamma!'' disse scappando.
''No, dai Eddy, sto scendendo.'' ma era troppo tardi. Lui stava già correndo via. Con uno scatto veloce, gli fu a pochi centimetri e con un balso lo atterrò sull'erba. Atterrandolo, aveva paura di fargli male... così la mamma non l'avrebbe più fatto uscire! Allora decise di fargli il solletico. Le lacrime vennero sostituite quasi subito da risate e gridolini composti da ''Dai basta'' o ''Smettila non respiro pù'' e ridendo ridendo, sentirono una voce, chiamarli

''Eddy! Tommy!'' non era la voce chiara della mamma, ma una più cupa.

Si voltarono e correndogli incontro, urlarono ''Papà!''


 

Il papà di Eddy e di Tommy non tornava molto spesso a casa. Lui lavorava molto lontano da dove avave costruito la casa per la sua ormai attuale famiglia. Quella casa era appartenuta ai suo genitori e con qualche modifica qua e là, la casa fu pronta ad ospitare la sua nuova famiglia. Essa era composta da lui, Oliver, la moglie Clair e i due figli Tommy e Eddy.

''Finalmente a casa!!'' dissero i due fratelli con le lacrime a gli occhi.

''Su, su. Sapete..'' disse inginocchiandosi davanti ai due suoi figli ''.. i veri uomini non piangono''
I due fecere un cenno d'approvazione con il capo.
''E voi due siete due femminuccie?'' disse scompigliandogli i capelli.

Fecero no con il capo.

''Cosa? Non sento nulla. Non sapevo d'avere due figlie femmine'' rise di gusto.

''ABBIAMO DETTO NO!''

Oliver si era già messo a correre quando i due urlarono.
Ridendo, rientrarono tutti in casa.
''Mamma! Mamma! Guarda cosa t'abbiamo portato!!'' dissero i due.
''Oddio, spero no di nuovo una lucertola, perchè basta già Lusy''


 

Da un angolino, vide suo marito
''Clair'' disse lui.

Lei non diceva nulla. Piangeva.

''No dai mamma! Papà è qua! Sii felice!'' dissero i due stringendosi alla sua gonna.

Oliver s'avvicino e abbracciò tutti e tre.
''Posso rimanere un po' di più questa volta'' disse con un groppo in gola.
Piangeva pure lui. Piangevano tutti.
Erano finalmente una famiglia felice e completa, sopratutto.


AUTRICE TIME
Ecco il quarto capitolo di una storia che mi rende abbastanza fiera :D se piace o meno fatemelo sapere con una recensione :3 grazie a tutti! 

 

  
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