Fanfic su artisti musicali > B2ST/Beast
Ricorda la storia  |      
Autore: Maryb2uty    28/06/2014    3 recensioni
Si tratta di una storia basata su un mio sogno che avevo fatto un'anno o un'anno e mezzo fa. Vi lascio un piccolo assaggio. Buona lettura e spero che vi piaccia!
"Era estate e faceva molto caldo. Passeggiavo per le vie di Seoul e decisi di prendere un gelato ad un chiosco che era nelle vicinanze. Mi avvicinai e vidi una massa di gente proprio diretta a quel chiosco e mi domandai se fosse successo qualcosa. Vidi un furgone nero, con i vetri oscurati. Lì pensai che fosse successo davvero qualcosa di grave, che qualcuno magari si era fatto male. Invece i miei occhi videro soltanto sei teste scendere da quel furgone per dirigersi verso il chiosco..."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yoseob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era estate e faceva molto caldo. Passeggiavo per le vie di Seoul e decisi di prendere un gelato ad un chiosco che era nelle vicinanze. Mi avvicinai e vidi una massa di gente proprio diretta a quel chiosco e mi domandai se fosse successo qualcosa. Vidi un furgone nero, con i vetri oscurati. Lì pensai che fosse successo davvero qualcosa di grave, che qualcuno magari si era fatto male. Invece i miei occhi videro soltanto sei teste scendere da quel furgone per dirigersi verso il chiosco. Incuriosita mi avvicinai ma fui subito spinta da parte dalla massa di ragazzine che inseguivano quel furgone misterioso. Caddi e subito mi tirai su, imprecando qualcosa in italiano, così che nessuno potesse capirmi. Quando alzai la testa i miei occhi incrociarono un paio di bellissimi occhi a mandorla che mi stavano fissando preoccupati. Rimasi senza parole dalla bellezza di quel ragazzo, iniziai a diventare rossa in viso e sentii il cuore battere molto forte. In quel momento capii subito che quel ragazzo si sarebbe inoltrato nella mia vita e non mi avrebbe più lasciato. Mi innamorai subito e le farfalle nel mio stomaco iniziarono a non darmi più tregua. Quando capii che ero rimasta imbambolata a fissarlo, mi scusai subito e ringraziai andandomene di fretta. Mentre mi stavo allontanando sentivo il suo sguardo alle spalle e iniziai ad accelerare il passo. Sentii il cuore scoppiarmi nel petto e quando fui totalmente sicura di averlo seminato, mi appoggiai ad un muro e iniziai a respirare affannosamente. Non sapevo capacitarmi se fosse stato un sogno o fosse capitato davvero. Decisi di sedermi su un marciapiede per risistemare i pensieri e tornare in me stessa. Dopo una trentina di minuti riacquistai la calma e mi diressi verso casa. Il giorno dopo, quando mi alzai, il primo pensiero era rivolto a quel ragazzo misterioso dai capelli biondi scuro. Non conoscevo ancora i B2ST e non avevo idea di chi fosse e perché avessero così tante persone attorno. Cercai di scacciare subito quel pensiero perché sentii ancora per una volta, il cuore battermi forte. Così mi preparai per andare a fare una buona colazione in centro. Quando mi trovai lì, non andai a fare colazione, mi diressi subito a quel chiosco, senza nemmeno rendermene conto. I miei occhi si spalancarono quando vidi il ragazzo misterioso del giorno prima, tutto camuffato con un bouquet di rose rosse in mano. Appena mi vide io cercai di nascondermi, ma senza successo. Mi rincorse e mi afferrò per un braccio quasi obbligandomi a guardarlo in faccia. Il mio cuore scoppiava e la mia mente continuava a convincersi che non era vero. Una come me non poteva aver attirato un ragazzo così bello, sicuramente stava sbagliando persona. Così gli dissi che c’era uno sbaglio e che mi avesse confuso con un’altra, però lui mi rispose di no. Mi confessò che era rimasto sveglio tutta notte a pensare alla ragazza timida e spacciata che si stava facendo travolgere da un’ondata di fan. Mi disse che si chiamava Yoseop e mi raccontò che faceva parte di una boyband ed era per questo che era vestito in quel modo strano. Così iniziai a rilassarmi perché con lui capii subito che potevo dire qualunque cosa, mi sentivo benissimo ed ero totalmente a mio agio. Trascorremmo un bellissimo pomeriggio e mi disse che voleva incontrarmi ogni giorno, alla stessa ora, in questo stesso chiosco. Ormai sentivo che era una cosa che poteva appartenere solo a noi due. Era una cosa nostra. Trascorsero i mesi e iniziammo a frequentarci, in segreto ovviamente perché se lo avesse scoperto la sua casa discografica gli avrebbero subito vietato di incontrarmi ancora e lui non voleva permetterlo. Una sera lo invitai a casa mia per mangiare qualcosa insieme. Noleggiai un film da vedere dopo cena e cercai di preparare tutto al meglio. Doveva essere tutto perfetto. Quando arrivò fu quasi sorpreso di quello che avevo preparato e iniziammo la nostra serata. Dopo cena gli dissi di aver noleggiato un film e lui rimase entusiasta. Iniziammo ad accomodarci sul divano e lui mi tirò a sé per farmi sentire comoda e protetta al migliore dei modi. Ancora una volta sentii il cuore esplodere ma cercai di mantenere la calma e di soffocare quei sentimenti per non mettermi in ridicolo. Eravamo tutti e due stanchi e così ci addormentammo insieme, accoccolati come due bambini. Quando mi svegliai, appena aprì gli occhi, trovai un vassoio sul tavolino di fronte a me. Vi era posata una rosa rossa, una tazza di latte e una brioches con un bigliettino che diceva: “Buongiorno principessa” appena alzai gli occhi mi trovai Yoseop fermo a fissarmi con un’espressione in viso come un bambino che aspetta il suo regalo di Natale. Appena vidi i suoi occhi gli risposi: “Buongiorno principe” e lui mi sfoggiò un sorriso che non gli avevo mai visto. Un sorriso pieno d’amore ed è li che mi innamorai delle sue fossette. Non feci nemmeno in tempo ad addentare la mia brioches che lui mi si buttò addosso e mi riempì di coccole. Fu bellissimo. Mi fece capire che ci teneva davvero a me e in quell’istante mi scappò un dolce “Grazie”. Lui si fermò incuriosito e mi chiese come mai dissi quella parola. Non seppi nemmeno io il perché  ma gli risposi che grazie a lui stavo scoprendo che cos’era davvero l’amore. I suoi occhi divennero più grandi, mi sorrise e il tempo si fermò. Mi stava fissando come non aveva mai fatto nessuno. Sentivo tutto quello che provava e capii che era il ragazzo giusto. In quel preciso istante si chinò su di me dolcemente e mi stampò un bacio sulle labbra. Era il mio primo bacio e per le tante emozioni che stavo provando mi sembrò che stessi per svenire. Quando il tutto finì mi sentii un po’ delusa perché ne volli subito altri. E così me li presi. Iniziai a stampargli tanti baci sulle sue bellissime labbra e lui era sicuramente divertito. Si morsicava le labbra e rideva ogni volta che mi fermavo per fissare la sua espressione. Fece ridere anche me però non smisi. Ne volevo sempre di più, era come una droga. Passò una buona mezzora di coccole e quando guardai l’orologio segnava le 10.30 del mattino. Yoseop era in ritardo e io mi sentii in colpa perché era colpa mia e della mia voglia irrefrenabile di baci dolci. Si preparò di fretta e mi ringraziò. Prima di uscire dalla porta mi stampò un bacio veloce sulle labbra. Quando mi resi conto di quello che era appena successo non mi sembrava vero. Continuavo ad alzarmi e a gironzolare nel mio piccolo appartamentino, incredula di tutto quello che era appena successo. Quando mi sedetti per l’ultima volta sul divano, accesi il cellulare e trovai un messaggio di Yoseop, mandato un minuto prima. Diceva “Non vedo l’ora di rivederti. Mi manchi di già”. Mi sciolsi subito e mi lasciai andare sul divano. Presi un cuscino e me lo misi davanti alla faccia come se dovessi nascondere il rossore da qualcuno, anche se in casa c’ero solo io. Sentii il suo profumo e andai quasi in extasi. Ero proprio innamorata. Passarono i giorni e non riuscimmo a vederci per colpa del suo lavoro, lo stava sfinendo poverino, però continuammo a sentirci via messaggio.  Una sera, però, riuscii a strapparli un appuntamento e così mi promise di portarmi a cena. Finalmente arrivò quella sera e io non vidi l’ora di vederlo. Sentii il campanello suonare, mi alzai di corsa e andai a vedere chi era. Non era Yoseop. Erano le mie compagne di classe (anche loro italiane, stavano studiando in Corea come me), che essendo curiose di vedere chi fosse questo bellissimo ragazzo di cui continuavo a parlare, sono venute a farmi visita. Le avevo parlato di questa cena e loro si sono precipitate subito a casa. Salirono e iniziarono a cambiarsi in bagno. Ero davvero agitata e non riuscivo a stare ferma. I pensieri iniziarono a vagare per la mia testa, però vennero interrotti subito dal campanello. Saltai immediatamente in piedi e mi precipitai ad aprire. Sapevo che era lui, me lo sentivo. Fortunatamente le mie compagne di classe, dal piano superiore non sentirono, così mi potei godere il mio ragazzo per qualche minuto da sola. Mi riempì di baci e mi disse che le ero mancata tantissimo, d'altronde erano due settimane che non ci vedevamo. Ero super felice e non stavo più nella pelle. Gli dissi di andare in camera mia per cambiarsi senza passare per il bagno però, perché c’erano le mie compagne di classe e volevo che lo vedessero solo alla fine, quando si sarebbe cambiato. Lui obbedì e si infilò in camera mia. Io raggiunsi le altre ragazze per iniziare a truccarmi e a farmi i capelli. Quando finii, mi infiltrai in camera e così vidi Yoseop in preda al panico perché non sapeva cosa mettere. Gli consigliai di indossare una giacca nera, con una camicia bianca e per finire una cravatta che richiamasse lo stesso colore della giacca. Lui però mi rispose: “Nooo! Accetto il tuo consiglio ma voglio mettere solo la camicia un po’ aperta e sopra la giacca” e successivamente fece la faccia da bambino imbronciato perché sapeva che a me faceva impazzire. Io risposi: “Va bene” poi mi stampò un bacio sulla fronte. Era proprio bello. Mi soffermai a studiarlo un po’ e a chiedermi come io, si proprio io, era riuscita a conquistare il cuore di un ragazzo così affascinante. Avevo un fisico da paura, capelli biondo scuro con un ciuffo ribelle che gli copriva la fronte, quegli occhi a mandorla che bastava solo uno sguardo per farti venire la pelle d’oca. Il suo sorriso. Non avevo mai visto una cosa così bella. Era circondato da due fossette bellissime che spuntavano ogni volta che mi sorrideva. E a pensarci bene lo faceva anche apposta, sapeva che le adoravo così tanto e mi prendeva alla sprovvista con un sorriso smagliante che mi lasciava spiazzata ogni singola volta. Il mio cuore iniziò a battere forte, così decisi di uscire dalla stanza e lo feci preparare. Mi incamminai verso la scala che portava al piano di sotto, ancora rossa in viso per aver pensato a quelle cose, e ritrovai le mie compagne di classe che mi stavano aspettando ai piedi della scala. Avevo un bel vestito e tutti si complimentarono con me per quanto fossi vestita bene. Dopo qualche secondo dissi: “Ragazze guardate chi ho come cavaliere”, in quel momento arrivo Yoseop che mi cinse per la vita e mi strette a lui come se fossi solo di sua proprietà. In quel preciso istante mi fece sentire la ragazza più felice di questo mondo. Loro rimasero a bocca aperta per la sua bellezza e non dissero una parola. Così scendemmo le scale insieme e iniziammo ad incamminarci per il ristorante. Mentre camminavamo lungo la strada, arrivammo alle strisce pedonali e lì vidi la mia migliore amica che stava attraversando e tutta felice le urlai: “Amore! Guarda qua!” indicando Yoseop. Lei sorpresa mi rispose: “Oh mio dio! Alla fine ce l’hai fatta eh!”.  Eravamo entrambe molto felici, però ci salutammo e proseguimmo per il ristorante. Arrivammo a destinazione, e le mie compagne si sedettero in un tavolo, io e Yoseop, invece, ci sedemmo insieme in un tavolo solo per noi, come due piccioncini. Mentre stavamo chiacchierando, arrivò una mia compagna di classe e iniziò a fare la smorfiosa con Yoseop e gli chiese: “Hey.. Ascolta… Puoi accompagnarmi a casa?” continuando a fare gli occhi da gatta come per sedurlo. Lui le disse di si e io un po’ me la presi perché eravamo ad un appuntamento, però non gli dissi nulla. Il ristorante aveva della grandi vetrate che davano sul parcheggio e così vidi tutto… Vidi lei che lo abbracciava quando erano vicino all’auto e lui che ricambiava. Dopo vidi la macchina uscire dal parcheggio ed andarsene. Io sbalordita che lo avesse fatto davvero, rimasi shockata e aspettai il loro ritorno con ansia. Intanto i minuti passavano… E passavano… Finalmente lui arrivò, scese dall’auto, entrò nel ristorante e non si sedette al mio tavolo, no, si diresse verso il bar per procurarsi qualcosa da bere, continuando così ad evitarmi. Allora io preoccupata e perplessa andai da lui e mi sedetti vicino. Però continuò ad alzarsi e a spostarsi. Questa cosa andò avanti per due o tre volte. Alla quarta, sempre più preoccupata, gli chiesi: “Hey amore ma cosa c’è? È successo qualcosa?” però lui non dava segno di risposta, anzi continuò a girare la faccia dall’altra parte e ad ignorarmi. Io quasi in preda ad una crisi di piantogli chiesi disperatamente cosa ci fosse che non andava e quando mi guardò in faccia, rimase stupito da quanto io tenessi a lui e capì che ero davvero preoccupata. Così si decise a raccontarmi che la mia compagna di classe, mentre erano in auto, gli ha raccontato che in passato avevo avuto molti fidanzati, che gli avevo traditi lasciandoli soli, senza preoccuparmi dei loro sentimenti. Rimasi davvero senza parole perché erano tutte menzogne.. Allora gli dissi che erano falsità, che lui era il mio primo ragazzo, il mio primo amore e il mio primo bacio. E volevo che fosse anche l’ultimo, visto che ero davvero convita che fosse il ragazzo della mia vita. Lui rimase senza parole, gli occhi gli si velarono di piccole lacrime, era sorpreso di aver sentito delle parole così vere e così importanti, però non voleva lasciarsi trasportare dai sentimenti e decise che voleva pensarci su. Così si alzò, pagò la cena, il bar e si diresse verso il parcheggio, dove lì accese l’auto e partì.. Mi lasciò lì, da sola, in preda al panico, senza nemmeno la forza di muovermi. Le mie compagne di classe, che avevano assistito alle scena da lontano, si avvicinarono subito e mi chiesero come stavo. Non avevo parole e infatti non risposi. Ebbi solo la forza di abbassare la testa e iniziare a piangere, fino a consumare tutte le lacrime che avevo in corpo. Passarono giorni senza avere sue notizie, nemmeno un piccolo messaggio. Rimasi chiusa in casa in attesa  di una sua chiamata, a guardare le nostre foto, rimpinzandomi  di gelato contro la depressione. Ovviamente nessuna chiamata arrivò. Decisi allora che dovevo piantarla di segregarmi in casa e di uscire a prendere una boccata d’aria, così andai in un supermarket a fare rifornimento di gelato al pistacchio. Mentre mi incamminai per tornare a casa, passai sotto casa sua e vidi sua madre con sua sorella che stendevano i panni bagnati. In quel momento, la malinconia e la mancanza divennero così forti che non riuscì a controllare nessun movimento, il mio corpo si muoveva da solo, era quasi come se la forza dell’amore e della sua mancanza mi attrassero a lui.  Così mi diressi verso il suo campanello, suonai, sentii la voce di sua madre che disse: “Arrivo”, poi sentii quella di Yoseop che rispose: “No mamma tranquilla, vado io” allora in quel preciso istante il cuore iniziò a battermi così forte da diventare tutta rossa in viso, come la prima volta che lo vidi. Quando aprì la porta, la sua espressione, da rilassata, passò a malinconica.. Era chiaro che gli mancassi e che fosse triste. Lo scrutai un po’ e notai che non stesse per niente bene.. Era pallido, non si faceva la barba da più di una settimana e sembrava che non si nutriva abbastanza.. In quel momento le lacrime iniziarono a rigare le mie guancie e contagiai anche lui, così mi buttai tra le sue braccia e gli chiesi il perché per suo comportamento, perché ha voluto aspettare così tanto, perche non ha chiamato o mandato un messaggio. Mi portò dentro casa e mi fece sedere sul divano. Sua madre in quel momento entrò e quando mi vide, sfoggiò un sorriso compiaciuto, come se volesse dire: “Era ora ragazza mia. Si vede proprio che non riuscite a stare alla larga l’uno dall’altro”. Io ricambiai il sorriso e bevvi un sorso d’acqua che Yoseop mi aveva portato nel frattempo. Iniziai a chiedere il perché fosse scomparso e lui mi rispose dicendomi che mi amava, che ricambiava tutto quello che io gli dissi al ristorante, che credeva che io non avessi avuto il coraggio di avere e tradire tutti quei ragazzi essendo la ragazza più dolce che abbia mai conosciuto, però rimase comunque shockato e aveva bisogno di riflettere. Più che altro, mi disse, che aveva paura che io mi stancassi di lui. Lo guardai intensamente, come se stessi aspettando la risposta definitiva, quella che avrebbe deciso il destino del nostro rapporto. Il mio cuore batteva velocemente e sentivo solo la sua voce, tutti i rumori esterni si erano fermati. Aspettavo solo che i suoi occhi incrociassero i miei. E così fu. Ci guardammo e sembrò passare una vita intera. In quell’istante vidi tutti i nostri momenti passati insieme e tutta la nostra felicità condivisa con baci, abbracci e carezze. Iniziai a diventare rossa ma non mi importò, io ero con lui, i suoi bellissimi occhi marroni mi stavano fissando e io non desideravo altro. Volevo solo un cenno da parte sua e l’ottenni. Mi afferrò il viso con le sue dolci mani e mi accarezzò prima una guancia e poi l’altra. Intanto i suoi occhi continuavano a fissarmi e a trasmettere tutto quello che lui provava. Così si chinò verso di me e finalmente appoggiò le sue calde labbra sulle mie. Fu il bacio più bello di tutti. Provai delle emozioni totalmente nuove che quasi mi misero in imbarazzo. Fu un miscuglio tra dolcezza, tenerezza, romanticismo e infine amore. Si amore è proprio la parola giusta. L’amore che c’era tra di noi non si sarebbe mai spento. Alla fine di quel bellissimo mix di emozioni, mi guardò dolcemente e io lo rassicurai sussurrandogli: “Lo sai che non accadrà mai.” Sentendo quelle parole lui mi baciò un’altra volta, però con più passione e milioni di sensazioni fantastiche iniziarono ad invadere di nuovo il mio corpo e mi sciolsi in quella sua presa così forte ma nello stesso tempo dolce e rassicurante. Si prendeva sempre cura di me ed ogni volta, in passato, che io provavo a dirgli: “Mi sento una bambina confronto a te, tu sei alto, bello e possente. Io sono piccola.” Lui mi fissava con i suoi occhi pieni d’amore e mi rispondeva: “Amore tu sei la mia bambina, la mia piccola. Solo e soltanto mia. Adoro quando  pronunci quelle parole perché mi fai sentire il tuo principe azzurro, pronto a difenderti sempre. E sai una cosa? Ti amo.” Ogni volta che pronunciava quelle due parole magiche io sussultavo. Iniziavo a bollire dentro di me e a nascondermi sotto le lenzuola per nascondere il rossore. In quei casi, lui arrivava, alzava quei teli bianchi e si stendeva accanto a me. Iniziava a giocherellare con le ciocche dei miei capelli color miele e finalmente, quando io mi decidevo a togliere la faccia dal cuscino e a girarmi verso lui, ripeteva quelle parole che mi facevano andare sotto sopra lo stomaco e gli rispondevo: “Io sempre una volta in più di te”.  Così mi baciava dolcemente e rimanevamo accoccolati per ore. Era il mio primo amore e rimase tale.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > B2ST/Beast / Vai alla pagina dell'autore: Maryb2uty