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Autore: Sarugaki145    28/06/2014    1 recensioni
I ricordi dureranno in eterno o andranno a cancellarsi pian piano con il tempo?
Ichigo lo scoprirà sulle note del buon Vasco.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON BASTA NIENTE

 

Ogni tanto penso ancora a te
a quello che se
se fosse stato... fossi stato si
se fossi qui
ho bisogno di credere
che sei stata importante per me
anche se non ricordo più
nemmeno perché..

Ichigo era disteso sul letto in uno dei rari momenti di riposo che si concedeva.

Da quando aveva deciso di racimolare un po’ di soldi facendo un lavoretto e partecipando ai vari club sportivi della scuola non aveva più molto tempo libero.

Quindi quello era un momento più unico che raro e stava cercando di goderselo a fondo.

Stava fissando il soffitto bianco, beandosi con i raggi del primo sole primaverile sulla pelle, mentre le sue orecchie si riposavano in un insolito momento di silenzio in casa Kurosaki.

Suo padre e le sue sorelle erano usciti o per fare la spesa o per altri impegni che all’arancio non importavano.

E in uno di quei pochi momenti di calma la mente è portata ad associare momenti di pace con quelli vissuti nel passato.

Sbuffò stanco ricordando quante volte si era sdraiato sul letto esausto dopo aver purificato un hollow, mentre una voce famigliare lo rimproverava per la sua pigrizia.

Anche in quel momento lei l’avrebbe ripreso, perché perdeva tempo a dormire anziché ad allenarsi o a studiare.

E lui le avrebbe risposto di riposarsi accanto a lui, di godersi il sole sul viso, la brezza che entrava dalla finestra, il cinguettio degli uccellini. 

Di godersi quei momenti, perché la vita era fatta di momenti da godersi.

E l’avrebbe stretta a se, perché aveva ammesso con se stesso quanto lei fosse stata importante, quanto gli avesse cambiato la vita e quindi ora doveva dirlo a lei.

Aveva bisogno della consapevolezza che non si sarebbe comportato da sciocco se l’avesse avuta vicino a lui in quel momento.

E le avrebbe sussurrato quanto fosse importante sdraiato su quel letto, elencandole tutto ciò in cui lei l’aveva cambiato.

Erano milioni le cose che le avrebbe detto, sussurrato, ammesso, mentre le sue guance avrebbero preso quel colorito rosato.

Eppure in quel momento non ricordava più perfettamente tutto l’elenco che voleva farle da così tanto tempo.

 

 


Ogni tanto guardo intorno a me
a quello che c'è
se poi davvero è proprio tutto così!
Se è tutto qui!
Ho bisogno di credere che
c'è qualcosa più grande di me
anche se non capisco però
neanche cos'è!

 

Ichigo era seduto al suo posto in aula, mentre svogliatamente seguiva la lezione.

Nella noia più totale si ritrovò ad osservare i suoi compagni.

Inoue era seduta in prima fila, mentre scarabocchiava strambi disegni sul bordo del quaderno.

Dietro di lei sedeva la sua migliore amica, Tatsuki, che seguiva svogliata la lezione, mentre i suoi occhi andavano troppo spesso a sbirciare la bella giornata che li aspettava fuori.

Alla sua destra un tempo sedeva lei, che seguiva ogni lezione con attenzione, anche la più noiosa perché tutto le appariva nuovo e la entusiasmava.

Ora invece sedeva un ragazzino che lo venerava ogni cosa lui facesse, nella speranza che lui entrasse nel suo stesso club, e la cosa stressava parecchio Ichigo.

Voltandosi poteva vedere i suoi amici Asano, Mizuiro e molti altri con cui era cresciuto, che dopo la fine di quel anno temeva non avrebbe più rivisto, con l’inizio dell’università.

Poi c’erano Inoue, Chad e Ishida, che avevano legato moltissimo e passavano la maggior parte del tempo assieme, cercando sempre di includerlo nei loro discorsi, con scarsi risultati.

Avevano qualcosa di diverso, di speciale, loro.

Qualcosa che ad Ichigo mancava terribilmente.

Spesso scattavano fuori dalla classe con scuse assurde e l’arancio in quei casi osservava i compagni ignari di tutto e li invidiava.

Voleva anche lui avere l’illusione che quel mondo fosse l’unico, che non esistesse nient’altro.

Ma sapeva benissimo che non si fermava tutto li, che esisteva dell’altro, molto più grande di loro.

Un mondo che per lui non esisteva più.


Ehhh...
Oh no!
Cosa c'è!?
sono qui
e penso ancora a te
son vivo o no?

E allora cosa aspetto... oh
oh no!
Cosa c'è!
Io son vivo anche senza di te
ma non mi basta mai...
... Non basta niente!


 

L’arancio entrò nella sua camera da letto e si buttò sul letto sconsolato.

Chiuse gli occhi affondando la faccia nel cuscino trattenendo il respiro, finché non gli fecero male i polmoni.

Non capiva il perché quel pensiero non gli uscisse dalla mente, perché tutti quei ricordi non svanissero com’era svanita lei.

Se per lei era stato così facile scomparire, perché non si era portata via tutto quello che la riguardava?

In fondo appartenevano a due mondi opposti.

Lui era vivo e lei no.

Era sempre stato qualcosa di impossibile, di sbagliato il loro stare insieme, andava contro natura quel rapporto.

E ciò era stato lampante quando lei era tornata al suo mondo e lui era sopravvissuto al dolore.

E lui era rimasto li, a vivere la sua vita.

Era sopravvissuto al dolore nonostante quello l’avesse logorato all’interno.

Eppure respirava, mangiava, viveva. Senza di lei.

 

 

 


Ogni tanto penso ancora a te
e non so perché!
Perché respiro l'aria intorno a me
che cosa c'è!
Ho bisogno di credere
che sei stata importante per me
anche se non mi ricordo più
nemmeno di te!

 

 

Ichigo aprì l’armadio per deporre il suo futon e si bloccò per un attimo.

Un sorriso nostalgico gli si dipinse sulle labbra, solo per un momento, poi depose l’oggetto che aveva in mano e richiuse l’armadio, tornando alle sue faccende.

Un attimo solo il suo ricordo gli aveva attraversato la mente, ma non era bastato per farlo piombare nuovamente in quell’agonia in cui aveva passato interi mesi qualche tempo prima.

In fondo, dopo tutto il tempo che era passato, non riusciva a rievocare con chiarezza il viso di quella shinigami, che si perdeva in chiazze di chiaroscuri come il dipinto di un pittore impressionista.

Era conscio che era stata importante, che non avrebbe mai dimenticato come l’avesse aiutato per avvicinarsi per un momento a coronare il suo sogno, che fosse stata la prima a fargli battere il cuore, che fosse stata lei a farlo crescere.

Ma in quel momento tutto ciò era talmente lontano e a volte arrivava a credere che fosse stato tutto un sogno.

Probabilmente il fatto di non vedere più i fantasmi aveva reso meno reale quel ricordo, facendogli quasi credere che fosse stato tutto un sogno.

Ormai non provava neanche più senso di colpa quando ammetteva che lei non gli mancava, probabilmente perché era passato troppo tempo.

Si buttò la giacca sulle spalle ed uscì di casa a passo spedito, non doveva arrivare in ritardo all’appuntamento che aveva prima dell’inizio delle lezioni all’università.

Il sole di Karakura lo metteva di buon umore, mostrando come in quella primavera la cittadina fosse immersa nella pace.

Ichigo sorrise alla ragazza con i capelli biondi che lo stava aspettando ed insieme si diressero a bere un caffè.

E in quel momento non vide un paio di grossi occhi azzurri al posto di quelli ambrati della ragazza, com’era successo spesso tempo addietro, ma solo quelli della nuova conoscenza.

L’aveva dimenticata.

Perché il tempo è il peggior nemico dei ricordi.

E il tempo, con Ichigo Kurosaki e Rukia Kuchiki, aveva vinto tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi scuso per la depressione che lascia questa fanfic e che io emano nell’ultimo periodo! Nell’ultima fanfic ho ammazzato Ichi, ora gli faccio dimenticare l’uno dell’altra..! Giuro che mi rifarò con un po’ di gioia molto presto! (Spero! :P )

Tra l’altro non ho nulla di cui essere depressa, visto che mi sto pompando per il concerto del buon Vasco! :D

Spero che abbiate comunque apprezzato!
Besos!

Saru

  
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