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Autore: BluRei    22/08/2008    9 recensioni
"A chi viaggia per amore, mille miglia non sembrano più lunghi di una" Un viaggio che segnerà la svolta nella vita di alcune persone...
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wecome To PageBreeze

Baciami…

Questa parola fu l’unica cosa che riuscii a dirle quando la vidi per la prima volta. Tutto accadde la scorsa primavera, sul ponte della nave da crociera "MaryElisabeth".

Era sola, in piedi, le braccia protese verso l’argento della Luna che la faceva risplendere. Indossava un vestito bianco di soffice seta, che faceva gonfiare in decine di pieghe girando su se stessa.

Pelle d’ambra, capelli d’ebano, scompigliati e lucenti, ed occhi d’acqua marina che ridevano al cielo.

La guardavo, girare su se stessa, da lontano, e pensavo: "E’ uno spirito libero". Io, se fossi stato al suo posto, mi sarei preoccupato dell'opinione degli altri passeggeri. Ma lei no, lei volteggiava nella notte intorno alla Luna come una faleva vola intorno alla sua luce.

Non so come successe. Comportarmi in quel modo non era nel mio carattere. Mi ritrovai a chiederle un bacio.

- Cos’ha detto?

- Sei così bella, baciami!

- Signore, non si vergogna a chiedere un bacio ad una sconosciuta? Per di più, basandosi soltanto sul suo aspetto fisico! Io potrei essere una strega pronta a farle una malia. Un’arrivista che si concede solo per sposare un buon partito. Oppure potrei essere un’assassina efferata. Sa, la primavera fa uno strano effetto a tutti! Ahahahah!!!!

Andò via di corsa. Ridendo. La sua risata mi ricordò il suono del vento tra i salici che crescono davanti alle finestre di casa mia. Non so dire se fu per la sua natura flebile, oppure per la familiarità con cui quel suono argentino arrivò alle mie orecchie.

Quella notte non riuscii a chiudere occhio. Se non l’avessi più vista? Se fosse scesa su qualche isola l’indomani senza risalire più?

Dovevo rivederla! La ragazza che danza alla Luna adesso era la mia ragione di vita!

- Buongiorno padre, buongiorno madre.

- Adam, come mai così mattiniero?

- Padre, se dovessi trovare uno dei passeggeri che in questo momento si trova sulla nave, che cosa dovrei fare?

- E’ successo qualcosa?

- Vorrei sapere perchè mai rispondete sempre alle mie domande, con un'altra damanda!

- Adam, non ti arrabbiare con tuo padre. Lui vuole solo proteggerti!

- Scusatemi. Non è successo niente. Allora? Come posso fare?

- Potresti fare un annuncio.

- Però, non conosco il nome di questa persona.

- Potresti cambiarti e scendere sulla prossima isola. Dicono sia molto bella. Forse la persona che cerchi ci andrà! Ci vanno tutti.

Non so perché, ma l’idea della mamma non mi piacque. Pensai: una persona che passa la notte sul ponte di una nave da sola, non può amare la confusione.

Forse tutti sarebbero scesi ed io l’avrei trovata più facilmente. Rimasi sulla nave!

E fu così, fu come un miraggio. Stavo salendo le scale del ponte principale, e lei era li.

Era vestita ancora di bianco. Ma questa volta l'abito era un po’ più corto, e senza maniche. Era bellissima!

Adesso la mia preoccupazione era un'altra. E se vedendomi fosse scappata? Se non avesse voluto parlarmi? Man mano che mi avvicinavo, tutte le mie paure lasciarono, timidamente, il posto alla gioia. Cos' come l'oscurità si dissolve inchinandosi e salutando l'alba.

- Ciao.

- Sapevo che saresti venuto.

Lei mi aspettava! Mi meritavo tanta gioia?

- E così tu sei il figlio dei Grent? I proprietari di questa nave. Dicono che tu e la tua famiglia siate su questa nave perché stai per sposarti e che conoscerai qui le tue pretendenti.

- E’ vero che devo conoscere delle ragazze, ma questo non vuol dire che poi sposerò una di loro. E tu?

- Io sto andando a raggiungere e conoscere mio marito, in Inghilterra.

Com’era possibile?

Quel viaggio avrebbe segnato il destino di entrambi!

Alla fine della traversata le nostre vite sarebbero cambiate radicalmente.

Maper me, in quel momento, nulla di tutto ciò sembrava avere importanza.

Esistevamo soltanto io e lei.

Sono certo che vi sembrerò un esaltato. Fra me e quella ragazza non c'era nessun noi. Ma io non potevo fare a meno di sentire un legame indissolubile.

- Come sono le ragazze che devi conoscere?

- So poco di loro. Fanno parte di famiglie facoltose e ricche.

- Così il tuo è un matrimonio d’interesse?

- Tutti pensano che essere l’unico figlio di un’importante e ricca famiglia sia una benedizione, ma non è così! E tu, com’è che ti sposi con un inglese e vai a vivere così lontano dall’India?

- La mia è una famiglia povera. Siamo Shudra.¹ Ed anche questa non è una bella situazione. Io sono la quarta di dodici figli e mio padre, che ormai è anziano, non ce la fa più a lavorare. Ho dei fratelli ancora piccoli, così, non sapendo più come fare per sfamarli, mio padre mi ha venduta ad un ricco signore inglese.

- Venduta?

- Lo so, questa parola fa un po’ impressione, ma io capisco la decisione che mio padre è stato costretto a prendere con le lacrime agli occhi ed un grande dolore nel cuore. Lui si è sacrificato fino ad oggi, adesso tocca a noi figli aiutarlo. Io voglio ricambiarlo per tutto quello che ha fatto per me. Scusami, ma devo andare. Ti prometto che ci vedremo ancora. Ciao.

Prese la mia mano e la baciò dolcemente.

Solo in quel momento mi resi conto di quanto fosse diverso il colore della nostra pelle. Forse fu proprio lei a volere che lo notassi.

Andai nella mia cabina e li, cominciarono a venirmi in mente mille pensieri. Era vero, io dovevo sposarmi per salvare le finanze della mia famiglia, ma perché questo doveva impedirmi di conoscere meglio…mi ero scordato di nuovo di chiederle il nome.

Niente di grave, l'avrei fatto la prossima volta. Non avevo nessuna intenzione di smettere di vederla!

- Tesoro. Com’è che hai deciso di non scendere oggi?

- No, mamma. Oggi ho incontrato la donna della mia vita.

- Si. E chi sarebbe? Se non sbaglio, negli ultimi anni, hai detto questa frase un centinaio di volte.

- Lo so padre, ma questa è la volta buona. Io la amo!

- Chi è?

- Non so ancora come si chiami, ma

- Adam.

- Padre?!

- Durante questa crociera conoscerai le ragazze che io e tua madre abbiamo scelto per te e fra queste sceglierai tua moglie.

Voglio lei…voglio lei…voglio lei…

Avrei voluto gridarlo fino allo sfinimento.

Corsi fuori. In pochi minuti arrivai sul ponte della nave, ero sicuro di trovarla li, me lo sentivo. Ma lei non c’era. Da quel giorno mi recai su quel ponte tutte le notti, ma senza risultato. Avrei voluto trovarla e portarla dai miei genitori, ma lei non si fece vedere.

Arrivò il giorno in cui dovetti incontrare la prima delle mie pretendenti.

Nia Vardalas.

- Sai Adam, Nia parla molto bene l’inglese e suona il pianoforte proprio come te. Forse avete molte altre cose in comune. Cerca di trattarla come si deve e di essere di compagnia. Niente colpi di testa. Mi hai capito!

- Sì padre.

Parlate?

Scambiare due parole sarebbe stato bello. Ma la mia bocca non riuscì a pronunciare neanche una sillaba.

Amore?

Nia era molto bella, avevamo in comune molti interessi, ma ciò che lei amava, più di ogni altra cosa, era ascoltare il suono della sua voce.

Subito questo suo modo di fare mi sembrò molto ineducato e mi indispettì, ma poi pensai: Mentre lei è così impegnata ad ascoltare se stessa io posso pensare alla mia perla ambrata.

Anche se non la vedevo da quattro giorni ormai, ero tranquillo. Sapevo che non sarebbe andata via prima della fine della crociera. Prima dello sbarco in Inghilterra.

Tre mesi.

I giorni passavano tutti uguali e monotoni. Nia, ormai, era scesa dalla nave e sicuramente non sarebbe stata la mia scelta. Non sopportavo più il suono della sua voce e non sopportavo più i miei genitori così ossequiosi e melliflui.

Dovevo rivederla!

Toc-toc

- Avanti.

- Buongiorno futuro sposo.

- Finalmente! Avevi detto che ci saremmo rivisti ma sono trascorse già tre settimane.

- Scusami Adam, ma pensavo fosse giusto darti il tempo di conoscere la tua pretendente. Non è facile riconoscere le qualità di una donna se se ne frequentano due. Sono curiosa, raccontami com’è andata!

- Nia è una ragazza molto bella, educata ed intelligente, ma stando in sua compagnia mi annoiavo.

- Perché?

- Perché riuscivo a prevedere quello che avrebbe detto, quello che avrebbe fatto, come lo avrebbe fatto e perché! Siamo troppo simili.

- E noi due Adam Grant, siamo simili?

- …

- Vieni, usciamo.

Mi prese per mano e correndo mi trascinò fuori. Sul ponte della nave.

La luna era calante, ma luminosa. Lei si fermò, notai ancora una volta lo splendore della sua figura minuta.

Come poteva, un corpo tanto piccolo, infondermi tanta energia e voglia di vivere?

Girava…girava…girava su se stessa e rideva.

- E’ per questo che adoro la primavera! Il cielo notturno è così limpido, e la volta celeste si mostra ai nostri occhi in tutto il suo splendore.

- Conosci le stelle Adam Grant?

- A scuola abbiamo studiato qualcosa sulle costellazioni maggiori. Il carro, il cigno.

Venne davanti a me, mi guardò in viso, ed accennò un sorriso.

- Chiudi gli occhi Adama Grant, e poi gira su te stesso…

"Adesso apri gli occhi e guarda il cielo"

Mi girava la testa e non riuscivo più a vedere chiaramente. Il cielo era un’unica macchia luccicante. Tutto ciò che fino a poco prima mi era familiare, adesso non riuscivo più a riconoscerlo.

- Dimmi! Cosa vorresti vedere in cielo?

- Un gatto.

- Adesso apri gli occhi e guarda dritto davanti a te. Lo vedi il gatto che ti strizza l’occhio dal cielo?

" Vedi, se guardi la vita con gli occhi avidi di novità, potrai scoprire sempre cose nuove. Anche nella volta celeste puoi leggere storie nuove se non la ammiri con occhi pieni di preconcetti. "

Che animo profondo!

Ci sdraiammo per terra ed insieme, cominciammo a giocare con il cielo.

- Adam, senti?

Si alzò di scatto, e cominciò a scrutare il mare. Io non vedevo nulla, ma lei continuava ad agitarsi e ad indicare un punto in lontananza.

" Io lo sento! Io lo sento! " E continuava a dimenarsi.

- Guarda Adam, un delfino!

Era vero. Un delfino luccicava tra i raggi argentei della Luna.

- Non avevo mai visto un delfino.

- Come, Adam Grant? I tuoi genitori possiedono una nave da crociera e tu non hai mai visto i delfini?

- Dicono che non è facile vederli perché sono spaventati dal rumore dei motori.

- Ma di notte ci sono solo due motori accesi.

Restammo svegli tutta la notte. Girando la nave in lungo e in largo.

Lei correva, saltava, ballava e camminava. Poi, ad un tratto, si fermava e guardava lontano.

Guardava all’orizzonte e il suo sguardo si perdeva lontano.

Osservandola potevo sentire gli odori di un paese lontano, le spezie, l’acqua, la vegetazione rigogliosa…

Che splendido regalo mi aveva fatto la primavera.

- Adam, senti il profumo che arriva dalla terra ferma? E’ la primavera! In questa stagione mi sento forte. Sento che intorno a me la natura è viva. Vorrei che questa primavera non finisse mai. Vorrei restare qui, accanto a te, ad ascoltare la natura e guardare il cielo per sempre.

Per sempre primavera, Adam!











______________________l’angolo di BluRei

1 nota: Shudra: è la casta i cui appartenenti sono destinati al lavoro manuale pesante. Sono coloro che usano la forza fisica nelle loro occupazioni professionali.

Ecco a voi la seconda delle mie storie. Anche questa fa parte del lavoro del mio club di scrittura e come tale, obbedisce a delle regole precise: quattro storie, separate o unite fra loro. Io ho scelto di svolgere un’unica storia. Ogni storia doveva essere composta da quindi pagine ciascuna ed il tema era "le quattro stagioni", vuol dire che anche questa storia, come quella di Ame, è breve.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Per la prima volta la mia storia è vista dal punto di vista di un ragazzo. Naturalmente non è un ragazzo dei nostri giorni, perché solitamente le mie storie si perdono nel tempo…

Adesso passo a rispondere a chi ha recensito l’ultimo capitolo di "Asobi no Ame"

BabyzQueeny: eccoti accontentata con la mia nuova storia, spero ti piaccia...sono contenta che il finale di Asobi ti abbia resa felice e grazie mille per essere una mia lettrice così assidua e premurosa

Celestellina: per essere una critica letteraria sei sulla buona strada...le tue recensioni sono sempre articolate e ricche di poesia, nonchè di complimenti nei quali amo sguazzare allegramente come una paperella...sono felice che le mie idee ti siano piaciute e che tu abbia apprezzato il finale. Sai non sempre il lettore riesce a capire il perchè di determinate scelte. Quello che a me può sembrare perfetto per altri può essere deludente ma io ci tenevo a finirla così la mia storia. Mi hai anche paragonata ad uno dei miei manga preferiti...Oniisama e.., che gioia, non era voluto, ma sono contenta che le cose che leggo e che mi piacciano mi influenziono nella scrittura...E soprattutto adoro l'idea che tu mi veda nel mio insieme, riuscendo a mettere in relazione tutto ciò che sono ...grazie...

Trappy: non puoi immaginare quanto mi abbia fatto piacere ricevere una tua recensione e per di più una recensione positiva. Queste parole dette da te per me significano molto visto che ti ho apprezzata parecchio per la tua storia "La linea della vita", scritta magistralmente. Mi dispiace che nella vita reale tu abbia dovuto conoscere i sentimenti di Shun ma spero che adesso tu ti sia ripresa sei troppo brava per rimanere nascosta. Sono felice di sapere che seguirai anche questa mia storia. Sii spietata!

Kaoru: Sono contenta che rileggere Asobi ti sia piaciuto e che non ti sei annoiata, ho apportato delle piccole modifiche anche per incuriosire chi già l'aveva letto..grazie, fami sapere cosa pensi di Baciami...

Ringrazio anche tutti quelli che hanno continuato ad aggiungere Asobi no Ame tra i preferiti..fatemi sapere cosa ne pensate io risponderò sempre qui...(che modesta, sono già convinta che voi stiate seguendo anche questa storia...ahi, ahi,ahi...)

ciaociao

   
 
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