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Autore: Greeneyes74    28/06/2014    0 recensioni
"Quanto tempo era trascorso da quando era sceso nel sotterraneo e aveva eseguito l’incantesimo che avrebbe dovuto far apparire Crowley di fronte a lui, lo stesso fatto da suo fratello il giorno precedente? Sam non ne aveva idea ed era ancora li, inginocchiato sul pavimento di pietra, aspettando qualcuno che, ormai era chiaro, non sarebbe venuto ad aiutarlo."
La storia inizia subito dopo la fine della nona stagione. Riusciranno Sam e Castiel a riportare indietro Dean? A renderlo di nuovo umano?
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Un paio di giorni dopo il suo incontro con Caino Crowley andò a cercarlo. “Ciao Dean, è un po’ che non ci si vede”. “Che vuoi Crowley?”, gli disse Dean in tono brusco. “Così offendi la mia sensibilità, potresti essere un po’ più gentile”. “Si, come vuoi”. Andò verso il tavolino del salotto e si versò un bicchiere di whiskey. “Sono qui per un offerta di pace. Il nostro ultimo incontro non è stato propriamente amichevole”. “E cosa avresti in mente?” “Viene con me e lo vedrai”. “E se non ne avessi voglia?” “Andiamo, non fare il guastafeste. È da un po’ di tempo che sei umorale come una vecchia zitella. Vedrai, sarà una bella sorpresa”. “Non mi piacciono le sorprese”. “Questa ti piacerà”. Con uno schiocco di dita da parte di Crowley scomparvero, per riapparire davanti alla porta di un vecchio fienile. Crowley si avvicinò alla porta e l’apri. “Dopo di te”. Dean era un po’ diffidente, ma entrò. Il fienile era illuminato da una vecchia lampada ad olio, il pavimento di terra battuta coperto di paglia. Fece qualche passo avanti e in fondo vide qualcuno seduto su una panca, con le mani dietro la schiena, come se fossero legate e la testa china. Si avvicinò di qualche passo perché l’uomo era immerso nella penombra e non riusciva a vedere il suo viso. Questi alzò la testa e lo guardò. Era suo fratello. “Ciao Dean”. Dean si girò verso Crowley e lo guardò con aria interrogativa. “Ti avevo detto che sarebbe stata una bella sorpresa”. Detto questo svanì. “Che significa tutto questo? Vuoi che finisca il lavoro che avevo iniziato?”, disse rivolto a Sam. “Puoi provarci”. Dean avanzò di qualche passo verso di lui, ma si trovò di colpo incapace di proseguire. Scansò con il piede la paglia sul pavimento e quello che vide non gli piacque affatto. C’era un trappola del diavolo disegnata sotto la paglia. “Maledetto Crowley. Me la pagherai”, mormorò con rabbia. Poi si rivolse a Sam, che nel frattempo si era avvicinato a lui ed era in piedi, ai bordi della trappola. “Allora fratellino, che cosa hai intenzione di fare? Non puoi uccidermi, con il marchio addosso solo la prima lama può farlo. Tanto vale che mi lasci andare e prometto che non ti farò nulla”. “E chi ha detto che ho intenzione di ucciderti”. “Cosa vuoi dire?” “Lo scoprirai presto”. “Te lo dico un’ultima volta. Lasciami andare”. “Non credo proprio”, rispose Sam. Mentre si girava per prendere qualcosa nella borsa che era a terra alle sue spalle. Dean con uno scatto lo raggiunse e strinse la mano attorno al collo di Sam. “Ti avevo avvertito”. In quel momento sentì una presenza dietro di lui. “Lascialo andare Dean”. Dean si girò e disse “Ecco l’angioletto custode, mi mancavi”. Castiel lo guardò con aria minacciosa, gli occhi illuminati di azzurro e l’ombra delle sue ali che si proiettava sulla parete del fienile. Dean sapeva che il suo potere, per quanto forte, non poteva competere con quello di un angelo, e Cas sembrava ritornato più forte di prima. Lasciò la presa e Sam cadde a terra, massaggiandosi la gola. “Ecco fatto. Ed ora cosa hai intenzione di fare?” Cas toccò Dean sulla spalla e gli fece perdere i sensi. “Sam. Ti avevo detto di fare attenzione. Hai portato le manette?” “Si eccole”. Le prese dalla borsa, le stesse che avevano usato per neutralizzare i poteri di Crowley, e le mise intorno ai polsi del fratello. Non avrebbe mai immaginato di dover fare una cosa del genere. “Sai cosa devi fare Cas, portalo dove abbiamo deciso, io arriverò con la macchina. Ho bisogno di un po’ di tempo per pensare. “Va bene Sam. Ci vediamo lì”. Mise una mano sulla spalla di Dean ed entrambi scomparvero. Sam salì in macchina e partì, pensando che se tutto andava per il verso giusto sarebbe stata l’ultima volta che guidava l’Impala senza suo fratello accanto. La sua rabbia nei confronti di Dean era sparita. Certo, pensava ancora che avesse sbagliato ad ingannarlo per farlo possedere da Gadreel, ma ora capiva cosa l’aveva spinto a farlo. Averlo visto morire fra le sue braccia gli aveva provocato un dolore indicibile, forse ancora più grande della prima volta che era successo perché sapeva già come sarebbe stata la vita senza suo fratello. Ora avrebbe fatto di tutto per salvarlo, tranne privarlo della possibilità di decidere per se. Avrebbe sacrificato la sua vita senza pensarci due volte, ma non avrebbe messo in pericolo quella di altri. Come aveva detto a Cas dopo che si era liberato dell’angelo dentro di lui, la sua vita non valeva quella di qualcun altro, e questo era vero per chiunque, quindi anche per Dean. Per quanto il dolore per la perdita di Dean fosse insopportabile non poteva, non aveva il diritto di mettere in pericolo altri per salvarlo. Prima non aveva voluto spiegarlo a suo fratello, non ci aveva neanche provato, ma quando fosse riuscito a riportalo indietro avrebbe fatto in modo di farglielo capire. E pensare che se invece di ingannarlo suo fratello gli avesse detto chiaramente come stavano le cose forse avrebbe dato il suo consenso a Gadreel. Lo avrebbe fatto per lui, come per lui aveva scelto di non finire le prove per chiudere i cancelli dell’inferno. Sam sapeva cosa volesse dire avere dentro di se qualcosa che non si può controllare, qualcosa di malvagio, e aveva giurato a se stesso, dopo il sangue di demone, dopo Lucifero, che non avrebbe mai più vissuto un’esperienza del genere. Eppure era accaduto di nuovo, per mano della persona di cui si fidava di più, della persona più importante della sua vita. Era questo, oltre alla morte di Kevin, che l’aveva sconvolto. Aveva paura di quello che Dean poteva fare per salvargli la vita. Esisteva un limite che non avrebbe oltrepassato? Sperava che ora, dopo aver vissuto anche lui un’ esperienza simile, con il marchio e la sua trasformazione in un demone, Dean avrebbe compreso finalmente quello che Sam aveva provato, e si sarebbe reso conto del male che gli aveva fatto, seppure in buona fede. Mentre pensava a tutte queste cose arrivò alla chiesetta dove, in un certo senso, le vicende vissute in quest’ultimo anno avevano avuto inizio. Gli era sembrato il posto giusto per mettere la parola fine a questo capitolo della loro vita, in un modo o nell’altro.
   
 
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