SEI SEMPRE COSI' IL CENTRO DEL MIO MONDO
Sei
sempre così il centro del mondo
il
primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo
sei
sempre così il centro del mondo
ti
prendi il mio tempo ti prendi il mio spazio ti prendi il mio meglio
Novembre, era
semplicemente un mese autunnale... l'autunno metteva
malinconia e tristezza, sopratutto per il tempo... visto che le
giornate erano spesso caratterizzate come: buie, nuvolose, fredde e
piovose.
Una ragazza dai lunghi e setosi capelli
rossi passeggiava con lo sguardo perso nel vuoto, mentre con le mani
cercava di sistemarsi bene la sciarpa legata saldamente al collo,
quel pomeriggio c'era un vento freddissimo, ma non le importava più
di tanto...non come le importava sapere chi era quella donna
che stava abbracciata al “suo” ragazzo!.
Era sempre stata una ragazza ferma,
sicura di sé... ma quando, poco prima si era ritrovata una perfetta
sconosciuta attaccata stile Koala, al
“proprio ragazzo”.. beh...
non era molto semplice da
mandare giù.
Ma
dopo tutto, una cosa che le riusciva meglio di qualunque altra cosa
era, appunto, scappare.
Il
“suo” ragazzo, Akito non le aveva mai specificato
per l'esattezza cosa fossero. Quindi in quel momento non
sapeva assolutamente come comportarsi.
Mentre
camminava per il parco di Tokio, con la fronte aggrottata, notò che
stava iniziando a piovere. Sbuffò, solo questo ci mancava adesso!
Pensò irata la ragazza cercando un possibile riparo.
Correva
a per di fiato, ormai era bagnata fradicia, quella era esattamente
una delle piogge stile Novembre.
Che tanto odiava, ma dico... non poteva esistere solo l'estate come
stagione? Si chiese sbuffando sonoramente mentre esausta si ritrovò,
come per destino proprio nell'unico posto dove si sentiva davvero a
casa.
Correndo si rifugiò
dentro il gazebo.. Le venne un sorriso, quanti ricordi...
Le vennero in mente
tanti baci rubati che le dava il suo Akito...
“Kurata
posso darti una cosa?” Domandò Akito sogghignando, mentre la
ragazza sdraiata sulle sue gambe aggrottò le sopracciglia – Cosa
vuoi darm- Ma non potè finire di parlare che Akito, fulmineo azzerò
la distanza con un semplice bacio sulle labbra. Ritraendosi poco
dopo.
“A-A-Aki...
perché?” Chiese imbarazzata e confusa alzandosi di scatto.
Il
ragazzo fece spallucce “Perchè mi andava!”
Le scappò un sorriso, quello era per l'esattezza il loro quarto bacio. Non che la seconda volta che non riuscì a resistergli.
"Sei
proprio un impiastra!!" Inarcò un sopracciglio Akito mentre
sospirando cercava di insegnarle la matematica, ma invano.
"Impiastra??
Impiastra a chi??" Esclamò Sana inviperita preparando il suo
adorabile martello rosso, che Akito,
ancora si chiedeva da dove spuntava mai!
"Shhh
Kurata!" Sussurrò a fior di labbra prima di posare repentino, le sue
labbra su quelle rosee della ragazza, che sgranò gli occhi dalla
sorpresa... la cosa che la fece sorridere contro le labbra
dell'altro, e che il martelletto stava, ancora, sospeso per l'aria
tra il gomito di lei, e la nuca di lui.
Sospirò, era letteralmente, incondizionatamente, profondamente... innamorata di Akito Hayama..
Sei
sempre così il centro del mondo
il
viaggio potente nel cuore del tempo andata e ritorno
Il
suo pensiero tornò a quando lo aveva intravisto con quella donna,
provava una sincera gelosia perforarle l'anima.
Scosse
violentemente la testa, no, Akito l'amava. Non avrebbe mai potuto
tradirla.
Non
sapeva bene che tipo di tipo di rapporto avevano, ma alla fine per
loro andava bene anche
così.
A
distoglierla dai suoi stessi pensieri, era una voce soave, calda... e
dalle orecchie della nostra star suonavano melodiose.
“Kurata... che ci fai qui.. e
sopratutto..” Cominciò Akito inarcando un sopracciglio “ Sembri
un pulcino” Tuonò poi ghignando, per poi sederle accanto.
Sana aveva il battito del cuore
accelerato, mentre una moltitudine di pensieri le invasero la mente.
Che
ci faceva qui? Perché proprio lui? Dove l'ha lasciata quella bionda?
"Hai perso le parole?" Domandò
confuso mentre si avvicinò di più alla ragazza, che arrossendo si
ritrovò il suo viso a pochi centimetri dal suo. Akito si avvicinò
ulteriormente per tastarle
la fronte, scottava.
Sospirando si ritrasse “Hai la febbre sciocca!”
Sana gonfiò le guance
corrucciata, non sapeva se era per la febbre, o per la gelosia ma
nervosamente disse “Chi era... quella ragazza bionda??”
Akito spalancò gli occhi
sorpreso e spiazzato.. bionda? Quale bionda? Si domandò
curiosamente, poi ricollegò.
“Grazie per tutto ciò che fai per il mio bambino Akito, sei
davvero un bravo maestro di Karatè!-
Akito
fece un mezzo sorriso forzato, per lui non era molto semplice essere
cordiale.. figurati sorridere. “Figurati! E' il mio lavoro!”
Constatò.
La
donna un po' per l'euforia un po' perché, in effetti, si ritrovava
davvero un gran bel pezzo di ragazzo dinanzi a lei, l'abbracciò di
slancio.
Akito
stupito, e leggermente imbarazzato l'allontanò “Bene, ora devo
proprio andare”
Il
suo sorriso si allargò in un ghigno “Gelosa Kurata?”
Il
viso della fanciulla si colorò di varie tinture: rosso, giallo,
viola, rosa. “M-Ma che d_dici Aki!!” Farfugliò imbarazzata
gesticolando con le mani.
Akito
sorridendo le passò un braccio attorno alle spalle, avvicinandola
a sé “Non era
nessuno..semplicemente una mamma troppo euforica nel apprendere come
il figlio sia fortunato ad avermi come allenatore”
Sana
sbattè le lunghe sinuose
ciglia, pronta per ribattere, ma, ancora una volta, le parole le
morirono dentro. Le labbra di Akito dolcemente si impossessarono di
quelle di Sana, che schiudendole le loro lingue si bravano,
cercavano. Poco dopo a
malincuore si staccarono.
"Dai
Kurata, ti porto a casa..." Esclamò alzandosi e prendendo la ragazza
tra le braccia.
"A-Aki
che fai?" Farfugliò rossa in volto. Stava letteralmente sospesa tra
le sue braccia. Calde e sicure. Ci
si accoccolò contro.
"Ti
porto a casa no?" Ribattè Akito sorridendole dolcemente.
"Aspetta,
voglio sapere una cosa...ma io e te...insomma cosa siamo??" Esclamò
seriamente. Eh già, aveva proprio la febbre! Non c'erano spiegazioni
in merito.
Akito
inarcò semplicemente un sopracciglio “Che c'è? Volevi una
dichiarazione d'amore per caso?”
A
Sana per poco non le scoppiava di felicità il cuore, e sorridendo
gli lanciò le braccia intorno al collo “ Non mi dispiacerebbe!”
Akito
incrociò il suo sguardo a quello color cioccolato della ragazza, e
con i polpastrelli delle dita le scansò delicatamente delle ciocche,
che buffe le ricadevano sopra un occhio. Provava un sentimento
grande, enorme verso quella ragazza tutto pepe, solo guardandola
tornava a vivere. “ Ti
prendi il mio tempo, ti prendi il mio spazio, ti prendi il mio
meglio... sei semplicemente il
centro del mio mondo ”
Sei
sempre così il centro del mondo
il
primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo
sei
sempre così il centro del mondo
ti
prendi il mio tempo ti prendi il mio spazio ti prendi il mio meglio
Ciao a tutti!! ^__^
Eccomi
qui con una nuova, semplice one-shot... siccome stasera per un motivo e
per un altro non sono potuta uscire, ne ho aprofitatto per scrivere un
pò :)
A far sfondo ai sentimenti dei nostri Aki e Sana è la stupenda canzone di Ligabue... " Il centro del mondo"
Non so se sono caduta sull'OCC su Aki...Forse un pò su Sana... boh, ditemelo voi! :D
Beh spero di ricevere qualche bella recensione, naturalmente anche critiche ^-^
Un bacio a tutte <3