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Autore: Stars Trail    29/06/2014    1 recensioni
Casa sta andando a fuoco, scrive rapidamente a Kagami, e prega ogni santo che il suo uomo si materializzi lì affianco e risolva il problema perché non vuole. Morire. Arrostito.
[AoKaga]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cazzo.
“Cazzo, cazzo cazzo cazzo!”
Non riesce davvero a pensare ad altro. Come potrebbe? Voleva soltanto cucinare un uovo al tegamino per Kagami, ma poi è andato in bagno e ci è rimasto una vita, e quando è tornato in cucina non c’era più un uovo, no, c’era un fottuto casino. Dell’uovo probabilmente non è rimasto più niente, ma in compenso il fumo si sta mangiando l’aria buona e il pentolino è diventato una cosa unica col piano cottura, cazzo. Si lancia contro il lavello, riempiendo un bicchiere d’acqua e lanciandolo sopra il fornello. Il sibilo che fa è tutto fuorché rassicurante.
Casa sta andando a fuoco, scrive rapidamente a Kagami, e prega ogni santo che il suo uomo si materializzi lì affianco e risolva il problema perché non vuole. Morire. Arrostito.
Fortunatamente, il miracolo accade dopo nemmeno due minuti.
“Mio eroe!”
“Aomine, sei un idiota. Pensavo stesse davvero andando a fuoco la casa.Mi hai fatto fare tutta la via di corsa, ho pensato che sarei morto.”
“Non sei Tetsu, non dire idiozie.”
Lui lo guarda, e Kagami sospira, arreso. “Per fortuna non ho avvisato in centrale, mi avrebbero riso dietro per tutta la vita. Che accidenti stavi cercando di fare?”
“Ti stavo preparando la cena. Qualcosa del genere. Ma poi mi scappava da morire e…”
Il rumore del palmo di Kagami schiaffato contro la sua fronte gli basta a fargli smettere di parlare. Kagami scuote la testa e apre il lucernario, sventolando la mano per aiutare il fumo ad uscire fuori dalla finestra per poi togliersi il casco e poggiarlo sul tavolo.
“Ho capito. Grazie per il pensiero, ma direi che possiamo chiamare e farci portare una pizza, mh?”
“Decisamente meglio.”

Retake

Non sa dove mettere le mani, Aomine. Quando gli accarezza le spalle, scivola lungo le braccia forti e arriva ad incrociare le dita tra le sue, ha l’impressione di essere lui quello a prendere fuoco, e non Kagami.
Non che gli dispiaccia. Si china a baciarne le labbra, le morde finché non sente l’altro lamentarsi e rispondere ad aggressione con altra aggressione. Rotolano tra le coperte così tante volte che nel giro di pochi minuti il letto sembra un campo di battaglia.
“Mi piace.”
“Cosa?”
Aomine nasconde il viso nell’incavo della spalla di Kagami e inspira a pieni polmoni. “L’odore della tua pelle. Puoi lavarti quanto vuoi, ma rimane sempre un velo di fumo e mi piace.”
Kagami ride, affondando la mano nei suoi capelli corti. “Forse dovrei lavarmi meglio.”
“Assolutamente no. Fa parte di te,” e gli morde la spalla, cominciando a succhiare, muovendo la lingua sulla carne bollente. Kagami sospira, e lui è soddisfatto. Lascia segni dove nessuno può vedere, dove solo Kagami può sentirne la presenza. Quando si solleva ammira il segno dei denti, e aspetta con ansia il momento in cui la pelle, da rossa, comincerà a diventare più scura. Gli dà un senso di onnipotenza, sovrastarlo con il suo corpo, stringergli i fianchi con le cosce e non permettergli di muoversi. Si sente come se fosse capace di dominare il fuoco; in un certo senso, alla fine ci si avvicina tanto.
“Giochiamo,” sussurra sulle sue labbra, mentre gli pizzica un capezzolo con poca grazia, “abbiamo tutta la notte, tanto.”
Kagami solleva un angolo della bocca senza nemmeno rendersene conto, e dopo nemmeno pochi secondi Aomine se lo ritrova sulle sue labbra, pronto a mangiarlo.
Gli piace, giocare col fuoco. Gli piace da morire.

   
 
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