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Autore: Chiari_M_D_    29/06/2014    1 recensioni
Non era semplice,a volte era fin troppo difficile.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stava là.. Sotto le stelle, faceva freddo, e tirava un leggero venticello, una lacrima le rigò il viso, scese giù velocemente, poi un'altra, e un'altra... Diventarono, tante, troppe, insopportabili e dolorose. Le succedeva spesso, tutto iniziava con quella fitta alla pancia che saliva su, su, fino ad arrivare agli e a farli bruciare di dolore. Si asciugò, anche se sapeva che lo avrebbe fatto e rifatto altre mille volte prima di smettere completamente di piangere. Prese il cellulare, erano le 11.00 di notte, c'era un messaggio, mise la password e lesse, era di Annalisa, sorrise. "Buonanotte stellina " Rispose al messaggio e rientrò in camera. Annalisa era l'unica persona della quale glie ne importasse qualcosa, era stata la persona che l'aveva rialzata da ogni caduta. Prese una foto di loro due che era sul muro e si stese sul letto, erano entrambe felicissime in quella foto, l'avevano scattata alla festa di Rachele, la nipotina di Annalisa, 3 anni prima, erano cambiate tante cose in quei 3 anni.. Troppe. " Vale stai dormendo? "disse una vocina dal corridoio. " No Sara, sto ancora un pò sveglia, tu va a dormire. " " Ok.. Ma mamma? " Valentina sussultò. " Mamma arriva tra un pò.. " " Tra un pò quanto? " " Sara non lo so! Vai a dormire! " " Ok... "disse abbassando il viso. Valentina odiava doverle rispondere ma la verità le avrebbe fatto troppo, quindi evitava di parlare del lavoro di sua madre... La prostituta... Che razza di lavoro era?! Se lo chiedeva sempre. Spense la luce e si addormentò con la fotografia in mano. Il giorno dopo si alzò presto, c'era scuola, faceva il terzo anno di liceo in una scuola che odiava ma era l'unica che si poteva permettere. Uscì di casa dopo aver svegliato Sara e fatto le solite raccomandazioni. Si chiuse la porta alle spalle e chiuse a chiave. Si mise le cuffiette e iniziò a camminare verso la fermata. " Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene, quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te ed io mi chiedo ora che farai, che nessuno ti verrà a salvare." diceva la canzone di Tiziano Ferro... Se lo chiedeva anche lei che cosa avrebbe fatto, con tutto quel dolore e quelle ferite aperte. Salì sull'autobus e cercò un posto, si mise vicino al finestrino, l'autobus ripartì. Dal finestrino passavano velocemente macchine, alberi, case.. Avrebbe voluto che passassero nello stesso modo tutte le cose brutte, ma non era possibile... Ogni tanto le sembrava di essere una sopravvissuta, anche se non del tutto, stava ancora combattendo una guerra infatti, contro il mondo, ma anche contro se stessa forse..ed era la cosa più dolorosa.
   
 
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