Forse è quell’aria innocente.
 
Oppure quella voce squillante.
 
Ma ripensandoci potrebbe essere il suo sorriso.
 
Michael non sa cosa potrebbe essere,
 
ma è tornato li.
 
Solita villetta.
 
Solite finestre.
 
Solito profumo.
 
-Due secondi e scende.
 
Anni di fama,
 
di gloria,
 
di divertimento,
 
di noncuranza.
 
E se ne è dimenticato.
 
Ma gli è bastato allontanarsi da quel mondo per capire.
 
Per capire che mancava qualcosa nella sua vita.
 
Mancava qualcuno.
 
Mancava June.
 
Con i capelli spettinati,
 
le labbra piene,
 
la pelle bianca,
 
gli occhi nocciola.
 
Mancava June e la sua allegria.
 
La sua spensieratezza,
 
la sua disinvoltura,
 
la sua sbadataggine,
 
la sua comprensione…
 
-C’è qualcuno giù che ti vuole.
 
Sa di chi si tratta.
 
L’ha visto arrivare dal vialetto alberato.
 
Michael.
 
Il suo Michael.
 
O quello dei mass media?
 
Non vuole scendere.
 
Ha troppa paura.
 
Paura di non trovare lui.
 
Paura di non trovare la sua gioia,
 
la sua simpatia,
 
il suo sorriso,
 
la sua giocosità,
 
la sua voglia di scherzare.
 
Conosceva il Michael che suonava nel suo garage.
 
Che barava a carte,
 
che le faceva il solletico,
 
che le svuotava il frigorifero.
 
‘E se non è lui?’
 
Infila una maglia a caso.
 
Si accorge dopo che era sua.
 
Scende le scale con le gambe tremanti,
 
il respiro trattenuto,
 
il cuore a mille.
 
E si accorge in quel momento di averlo aspettato.
 
Per anni interminabili.
 
Durante le notti in bianco,
 
durante l’ora di storia
 
e quella di fisica,
 
quando il banco accanto al suo era vuoto.
 
-June.
 
Vorrebbe rispondere ma non è in grado.
 
Le sue corde vocali sono sparite.
 
-Sei tornato.

Michael le sorride nel vederla uguale a prima.
 
Bella come prima.
 
-Scusa il ritardo.
 
Ma June non l’ha perdonato.
 
Perché non ce n’è bisogno.
 
Perché per quanto ci avesse provato,
 
ad odiarlo non era riuscita.
 
-Non importa.
 
E Michael l’abbraccia.
 
È dimagrita.
 
È più alta.
 
È sempre calda,
 
morbida,
 
dolce.
 
June l’ abbraccia.
 
È più muscoloso.
 
Più bello.
 
Ma sempre profumato,
 
accogliente,
 
familiare.
 
L’attesa non è mai stata tortura più piacevole,
 
nota.
 
Anni a sognare,
 
sperare,
 
in quel momento.
 
E finalmente eccolo.
 
Infondo è vero,
 
spesso i sogni si avverano.
 

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Hello!(:
Eccomi con la penultima storiella della mia serie 'After Youth', dove parlo di un possibile futuro dei Five Seconds Of Summer dopo essersi sciolti.
Spero di avervi incuriosite con questa velocissima trama così da farvi venir voglia di leggere anche le altre due OS che ho pubblicato, 'Michela' su Luke e 'For Ever' su Calum e la mia amica Ele.
Penso che settimana prossima pubblicherò l'ultima sul mio preferito, Ashton per poi finire per la prima volta qualcosa qui su efp.
Ma a parte questo, che non penso vi interessi, spero che mi facciate sapere cosa ne pensate con una recensione, è importante per me capire se faccio schifo a pubblicare queste cosette che non hanno nemmeno un genere vero e proprio o meno.

A presto!(: