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Autore: Nacchan Bei Fong    29/06/2014    2 recensioni
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo stare zitto.
Qualsiasi.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sokka, Zuko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Just Shut Up
Coppia: Zukka (ZukoxSokka)
Ambientazione: Post "The Promise"
Note: Dedico questa fanfic ad una mia cara amica, che è una personcina adorabile, e visto che la Zukka è la sua OTP, ho provato a scrivere questa piccola one-shot. Tante coccole e tanti bacini <3





 
Just shut up


 
 
 
Zuko avrebbe dovuto saperlo.
Quando gli era stato annunciato che Sokka della Tribù dell'Acqua del Sud sarebbe venuto a fargli visita, avrebbe dovuto prepararsi psicologicamente.
Quel ragazzo era, semplicemente, una forza della natura, ma il giovane Signore del Fuoco non aveva ancora capito se ciò fosse una cosa positiva.

Si era presentato nel bel mezzo di una riunione politica, lamentandosi del perché le guardie non lo avessero riconosciuto come "il restauratore dell'armonia tra le quattro nazioni", forse dimenticandosi che era stato Aang a sistemare quel disastro immane.
Inutile anche dire che aveva preteso la compagnia del dominatore per tutto il periodo della sua permanenza a palazzo. Come se Zuko non avesse nulla da fare tutto il giorno.

Stava di fatto che i due si erano ritrovati nei giardini interni della residenza reale, uno piuttosto euforico, l'altro... con l'aria di uno che era stato svegliato con una secchiata di acqua gelida.

"Scusami Sokka, non vorrei sembrare scortese, ma potresti ripetermi il motivo della tua visita?"
"Tranquillo amico, so che in realtà sei pieno di gioia nel sapere che ti terrò compagnia per qualche giorno, riesco a capirlo grazie al sorriso sul tuo vol-- ok, fa niente". Purtroppo, infatti, l'espressione del ragazzo con la cicatrice, non era esattamente un sorriso.
"Comunque, se proprio ci tieni a saperlo, avevo bisogno di svagarmi un po'. Sai, ultimamente le cose tra me e Suki non stanno andando molto bene..."
"Oh, mi spiace..." Zuko non era affatto bravo a mentire. Dunque, si trattava della solita frase di circostanza. Non per cinismo o altro, però avrebbe voluto far notare che lui non si era piazzato a casa di nessuno quando Mai l'aveva lasciato.
... E poi, non sapeva perché, ma non gli dava poi così fastidio sapere che Suki e Sokka fossero in crisi.
"Sai come sono le ragazze amico... un giorno vogliono il matrimonio e un giorno vogliono prenderti a calci nel sedere".
"E come mai sei venuto proprio da me? Non credo di essere la persona più adatta per dare consigli..."
Il dominatore del fuoco stava cercando in tutti i modi di capire per quale assurdo motivo si era ritrovato in quella situazione.
"Beh, Aang e Katara erano troppo impegnati a spargere amore, e non mi andava di vederli coccolarsi tutto il tempo, Toph è impegnata con la scuola di Dominio del Metallo, e non ho osato disturbarla... rimanevi solo tu".
Zuko non sapeva come sentirsi, però sicuramente non era onorato di essere stato l'ultima scelta dell'amico... e apprendere che Sokka temesse più Toph che lui non aiutava tutta la situazione.
"E comunque" continuò il fratello di Katara "mi basta essere ascoltato un po'! Quindi, partiamo dal principio... era una mattina serena..."
Il dominatore del fuoco si strinse le tempie tra le mani.
Il racconto stava durando davvero troppo, e lui non aveva ancora capito quale fosse il problema tra lui e Suki.
Stava di fatto che Sokka parlava.
Parlava.
E parlava ancora.

E lui stava per esplodere.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo stare zitto.
Qualsiasi.
Finché l'istinto prese il sopravvento.
Zuko non seppe mai quale strano spirito lo avesse posseduto in quel momento, ma accadde tutto in un millesimo di secondo.
Si girò verso l'amico e, con un sonoro schiocco, premette le labbra sulle sue.
Ignorò il fatto che arrossirono entrambi come due pomodori maturi, ignorò che il suo onore era stato letteralmente spazzato via, ignorò anche che probabilmente l'altro lo avrebbe ucciso.
L'importante era che Sokka avesse smesso di parlare.


E  il fatto che, per una ragione sconosciuta, continuarono a baciarsi per tutto il pomeriggio, dovette ammetterlo, gli piacque parecchio.

 
   
 
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